Una serva al cinema. Parte 1
di
L'eco del Piacere
genere
dominazione
Appena iniziato l’intervallo del film, mi prese per mano e mi disse: “serva, vieni con me”.
Io, che già immaginavo dove volesse portarmi, mi alzai e lo seguii.
Entrammo al bagno del cinema, in quello degli uomini.
Mi spinse nel primo bagno, chiuse a chiave e mi tirò uno schiaffo in faccia, infilandomi poi il pollice in bocca.
“Ora in ginocchio, muoviti”
Obbedii senza battere ciglio.
Si abbassò i pantaloni e la sua erezione svettò di fronte a me. La sua cappella era bagnatissima, c’era un filo di liquido pre eiaculatorio che non mi feci scappare e raccolsi immediatamente con la lingua.
Sapevo cosa fare ora
Iniziai a leccargli le palle, a succhiarle
Poi con la lingua andai alla base della sua asta e la portai fino alla cappella.
Lui all’improvviso mi mise una mano dietro la testa e lo spinse in fondo nella mia gola.
Un conato di vomito mi fece sperare per un attimo che lo togliesse, ma l’eccitazione prese il sopravvento e continui a succhiarlo mentre lui me lo spingeva dentro.
Improvvisamente lo tirò fuori e lo prese in mano.
Capii che stava per venire e tirai fuori la lingua, adoro sentire il suo sapore in bocca. Cambia in base a ciò che mangia, ma è sempre così buono
Ma lui mi schizzò su tutta la faccia, capelli compresi.
“Ma sei matto!?? Sai che mi piace ma non al cinema cazzo!”
Mi girai come per prendere della carta per asciugarmi ma lui mi tirò uno schiaffo sulla mano
“Adesso torniamo in sala, senza pulirti. Voglio che tutti vedano che me l’hai succhiato in bagno”.
Questa mi mancava, pensai, ma cazzo se era eccitante.
“Ah, un’ultima cosa. Metti l’ovetto vibrante”
Rientrammo nella sala del cinema, lo spettacolo era già iniziato da un po’.
La luce dello schermo mi illumina il viso e sento il suo seme scendere sulla mia faccia. Qualcuno ci guardava, forse perché stavamo facendo rumore camminando, o forse perché avevano visto il mio viso sporco e la sua faccia compiaciuta. Ma non mi importava, anzi mi piaceva. Mi sentivo la sua Troia, e mi piaceva che lo vedessero tutti.
Finalmente arrivati alla fila H. I nostri due posti erano al centro, non appena chiesi permesso e scavallai le gambe di un signore sulla quarantina sentii un sussulto.
Aveva acceso l’ovetto vibrante che era dentro di me, lo sentivo vibrare, sentivo le vibrazioni che mi arrivavano fino allo stomaco. Lui chiese permesso col ghigno sul viso.
Ci mettiamo seduti e lui subito mi posiziona la sua mano sulla coscia. Dio quanto amo la sua mano, mi stringe, le sue vene si gonfiano e io mi bagno ancora di più.
A due poltrone di distanza da me c’è una coppia, avranno avuto qualche anno più di noi, forse 24 anni. Vicino a lui invece non c’era nessuno, se non in lontananza.
La ragazza dice qualcosa al ragazzo all’orecchio, e poi entrambi mi guardarono ridendo.
Avevano capito? Penso proprio di sì.
Non potevo pulirmi il viso, non senza il permesso di Alex, ma probabilmente ero io la prima a non volerlo fare.
Lui accese di nuovo il vibratore che era dentro di me, stavolta lo tenne acceso un bel po. Nel frattempo muoveva la mano sulla mia coscia. Ero così eccitata dalla situazione che in pochi minuti venni, sentii l orgasmo partirmi dal pube fino a percorrermi tutto il corpo, ebbi uno spasmo alle gambe e trattenni con tutta me stessa un gemito. Lui sorrise compiaciuto, ma non verso di me. Guardava la coppia vicino a me, e loro ricambiarono il sorriso.
Io non avrei mai immaginato che questo fosse solo l’inizio di una lunga, e intrigante, conoscenza.
Io, che già immaginavo dove volesse portarmi, mi alzai e lo seguii.
Entrammo al bagno del cinema, in quello degli uomini.
Mi spinse nel primo bagno, chiuse a chiave e mi tirò uno schiaffo in faccia, infilandomi poi il pollice in bocca.
“Ora in ginocchio, muoviti”
Obbedii senza battere ciglio.
Si abbassò i pantaloni e la sua erezione svettò di fronte a me. La sua cappella era bagnatissima, c’era un filo di liquido pre eiaculatorio che non mi feci scappare e raccolsi immediatamente con la lingua.
Sapevo cosa fare ora
Iniziai a leccargli le palle, a succhiarle
Poi con la lingua andai alla base della sua asta e la portai fino alla cappella.
Lui all’improvviso mi mise una mano dietro la testa e lo spinse in fondo nella mia gola.
Un conato di vomito mi fece sperare per un attimo che lo togliesse, ma l’eccitazione prese il sopravvento e continui a succhiarlo mentre lui me lo spingeva dentro.
Improvvisamente lo tirò fuori e lo prese in mano.
Capii che stava per venire e tirai fuori la lingua, adoro sentire il suo sapore in bocca. Cambia in base a ciò che mangia, ma è sempre così buono
Ma lui mi schizzò su tutta la faccia, capelli compresi.
“Ma sei matto!?? Sai che mi piace ma non al cinema cazzo!”
Mi girai come per prendere della carta per asciugarmi ma lui mi tirò uno schiaffo sulla mano
“Adesso torniamo in sala, senza pulirti. Voglio che tutti vedano che me l’hai succhiato in bagno”.
Questa mi mancava, pensai, ma cazzo se era eccitante.
“Ah, un’ultima cosa. Metti l’ovetto vibrante”
Rientrammo nella sala del cinema, lo spettacolo era già iniziato da un po’.
La luce dello schermo mi illumina il viso e sento il suo seme scendere sulla mia faccia. Qualcuno ci guardava, forse perché stavamo facendo rumore camminando, o forse perché avevano visto il mio viso sporco e la sua faccia compiaciuta. Ma non mi importava, anzi mi piaceva. Mi sentivo la sua Troia, e mi piaceva che lo vedessero tutti.
Finalmente arrivati alla fila H. I nostri due posti erano al centro, non appena chiesi permesso e scavallai le gambe di un signore sulla quarantina sentii un sussulto.
Aveva acceso l’ovetto vibrante che era dentro di me, lo sentivo vibrare, sentivo le vibrazioni che mi arrivavano fino allo stomaco. Lui chiese permesso col ghigno sul viso.
Ci mettiamo seduti e lui subito mi posiziona la sua mano sulla coscia. Dio quanto amo la sua mano, mi stringe, le sue vene si gonfiano e io mi bagno ancora di più.
A due poltrone di distanza da me c’è una coppia, avranno avuto qualche anno più di noi, forse 24 anni. Vicino a lui invece non c’era nessuno, se non in lontananza.
La ragazza dice qualcosa al ragazzo all’orecchio, e poi entrambi mi guardarono ridendo.
Avevano capito? Penso proprio di sì.
Non potevo pulirmi il viso, non senza il permesso di Alex, ma probabilmente ero io la prima a non volerlo fare.
Lui accese di nuovo il vibratore che era dentro di me, stavolta lo tenne acceso un bel po. Nel frattempo muoveva la mano sulla mia coscia. Ero così eccitata dalla situazione che in pochi minuti venni, sentii l orgasmo partirmi dal pube fino a percorrermi tutto il corpo, ebbi uno spasmo alle gambe e trattenni con tutta me stessa un gemito. Lui sorrise compiaciuto, ma non verso di me. Guardava la coppia vicino a me, e loro ricambiarono il sorriso.
Io non avrei mai immaginato che questo fosse solo l’inizio di una lunga, e intrigante, conoscenza.
6
voti
voti
valutazione
4.7
4.7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
L'amore di mio figlio 2
Commenti dei lettori al racconto erotico