La moglie vergine
di
laudadio
genere
trio
Nel chiuso di una camera da letto si può cambiare il proprio comportamento. Quando ho conosciuto Maria, che aveva quel nome in segno di gratitudine verso la madonna, era una ragazza riservata, timida ed impacciata nei movimenti, vestiva quasi come una suora, come fanno quelle col suo carattere, se la incontravo abbassava la testa. Naturalmente era il prodotto dei suoi genitori che passavano più tempo in chiesa che a casa. Quando la incontravo cercavo di scoprire in lei
qualcosa difficile da interpretare vestita in quel modo, quindi ho immaginato a vederla nuda, con un taglio di capelli diverso, insomma un aspetto da ragazza normale. Nel mio immaginario cominciavo a vederla bella, addirittura sexi, e perché no sgualdrina. Giudicavo lei, non giudicavo me, ragazzo normale, ormai ventenne, un lavoro che non mi piaceva che comunque mi dava una certa retribuzione, genitori innamorati, nulla di particolare. Però succede che quando il cervello si apre appena, trovi lo spiraglio giusto per affrontare eventuali cazzate, così comincio a pedinare quella ragazza fino a quando sono riuscito a fermarla e parlarci. Parlarci per modo di dire, solo qualche parola senza che lei mi guardasse. Col tempo sono riuscito nel mio intento, abbiamo iniziato a frequentarci di nascosto, nessuno doveva vederci. Un giorno il padre ci ha visti, pensavo a qualche reazione negativa, invece si è avvicinato, mi ha dato la mano per salutarmi, ed è andato via lasciandoci soli. Da quel giorno si è aperto uno spiraglio. E’ diventata mia moglie, fino a quel momento non aveva visto mai un cazzo, forse non l’aveva neanche immaginato. Non che io fossi uno scopatore, ero stato tre volte con una puttana di strada, sempre la stessa, le prime due volte mi ha fatto pagare, la terza scopata in omaggio. Abbiamo scalato una montagna, un passo alla volta si è aperta totalmente, voleva scopare sempre, il suo modo di fare mi portava a sborrare molto presto, poco male, ne facevamo subito un’altra in cui aveva orgasmi a ripetizione. Voleva sempre nuove posizioni, una sera sbadatamente il cazzo ha sbagliato buco, è entrato nel culo ed io come un cretino ci ho sborrato dentro. Non dico quello che è venuto fuori, mi sono schifato da solo. A lei era piaciuto tantissimo al punto di sollecitarlo ancora. Abbiamo trovato una soluzione al problema, svuotando il retto ed una parte del colon con
tubo della doccia togliendo il soffione. Oltre a raggiungere il nostro scopo
avevamo anche un senso di benessere fisico, tanto da farlo anche due volte
nell’arco delle ventiquattro ore. Mentre il sessantanove prima era riservato
al cazzo ed alla figa, abbiamo inserito anche l’ano ed il perineo. Un piacere
inimmaginabile da parte di entrambi, l’abbiamo messo al primo posto del
rapporto sessuale, dopo la sborrata che lei ingoiava regolarmente io mi nutrivo dei suoi umori che emetteva in grandi quantità. Poi si passava alla scopata tradizionale e se restavano residui di forza le regalavo il rapporto anale. Quella ragazzina timida e spaurita si era trasformata in una troia da brividi che mi stava portando all’esaurimento fisico. Due anni interi vissuti in quel modo, avevo visto bene era una bella ragazza ed aveva una fame di cazzo al di fuori del comune. Abbiamo deciso di avere un bambino, quindi sono cessate le precauzioni (la pillola) con la speranza, da parte mia che riducessimo le attività sessuali, piacevano tanto anche a me però mi stavano portando qualche problema di salute. Non l’avessi mai fatto, era diventata più esigente, se avesse potuto lei poteva stare nell’arco delle ventiquattro ore con “un cazzo” nella figa anche nello stato di gravidanza. Scherzando un giorno le dissi che forse avrei dovuto cercare uno che mi aiutasse. Al momento non ha commentato, in seguito è stata lei stessa a riprendere l’argomento. Detto da me era uno scherzo, quando ne ha parlato lei ho provato un forse senso di eccitazione, tanto da farlo diventare l’argomento preferito nei nostri dialoghi. Ci eccitavamo entrambi, invece di ridurre abbiamo aumentato ancora, se possibile, la voglia di sesso. Quando ci siamo decisi a realizzare una prova del genere abbiamo capito che non era facile trovare la persona adatta, lei proprio non era in grado, non aveva mai frequentato amicizie maschili, praticamente mi trovavo nella stessa situazione. La provvidenza è corsa in aiuto perché dove lavoravo, una piccola azienda dove si producevano le prime buste di plastica ad uso comune, il titolare signor Ulderico, si è ammalato, è stato ricoverato in ospedale da dove, dopo diversi mesi, ne è uscito menomato
mentalmente, è subentrato il figlio Giulio, un ragazzo mio coetaneo che
si è appoggiato a me per la gestione della fabbrica. Abbiamo iniziato una
bellissima collaborazione basato sulla fiducia al punto di confidarci sulla
nostra vita. Nel giro di poco tempo l’azienda è diventata importante, io
e Giulio eravamo inseparabili, è stato molto facile darlo in pasto a Maria.
Anche lui era alle prime armi con la figa, abbiamo dovuto istruirlo sulle
esigenze sessuali di Maria, siamo anche arrivati a fare i turni, di giorno
lui, di notte io, molte volte insieme. E’ nato il nostro bambino, lo abbiamo
chiamato Ulderico come il padre di Giulio. Dopo due anni è passato a miglior vita il padre di Giulio che già era vedovo, quindi è rimasto solo. Ha voluto portarci a casa sua, abbiamo iniziato una meravigliosa vita a tre, Nel frattempo è nata una bambina concepita da Giulio e Maria. Abbiamo superato i cinquant'anni, viviamo ancora insieme ed ormai siamo decisi di andare avanti per sempre, i nostri figli si sono sposati, la fabbrica funziona benissimo, se tutto va avanti così i nostri figli, che sanno tutto di noi, avranno la fabbrica da gestire. Maria è la nostra forza, lei non smette mai vuole i suoi cazzi quotidiani.
qualcosa difficile da interpretare vestita in quel modo, quindi ho immaginato a vederla nuda, con un taglio di capelli diverso, insomma un aspetto da ragazza normale. Nel mio immaginario cominciavo a vederla bella, addirittura sexi, e perché no sgualdrina. Giudicavo lei, non giudicavo me, ragazzo normale, ormai ventenne, un lavoro che non mi piaceva che comunque mi dava una certa retribuzione, genitori innamorati, nulla di particolare. Però succede che quando il cervello si apre appena, trovi lo spiraglio giusto per affrontare eventuali cazzate, così comincio a pedinare quella ragazza fino a quando sono riuscito a fermarla e parlarci. Parlarci per modo di dire, solo qualche parola senza che lei mi guardasse. Col tempo sono riuscito nel mio intento, abbiamo iniziato a frequentarci di nascosto, nessuno doveva vederci. Un giorno il padre ci ha visti, pensavo a qualche reazione negativa, invece si è avvicinato, mi ha dato la mano per salutarmi, ed è andato via lasciandoci soli. Da quel giorno si è aperto uno spiraglio. E’ diventata mia moglie, fino a quel momento non aveva visto mai un cazzo, forse non l’aveva neanche immaginato. Non che io fossi uno scopatore, ero stato tre volte con una puttana di strada, sempre la stessa, le prime due volte mi ha fatto pagare, la terza scopata in omaggio. Abbiamo scalato una montagna, un passo alla volta si è aperta totalmente, voleva scopare sempre, il suo modo di fare mi portava a sborrare molto presto, poco male, ne facevamo subito un’altra in cui aveva orgasmi a ripetizione. Voleva sempre nuove posizioni, una sera sbadatamente il cazzo ha sbagliato buco, è entrato nel culo ed io come un cretino ci ho sborrato dentro. Non dico quello che è venuto fuori, mi sono schifato da solo. A lei era piaciuto tantissimo al punto di sollecitarlo ancora. Abbiamo trovato una soluzione al problema, svuotando il retto ed una parte del colon con
tubo della doccia togliendo il soffione. Oltre a raggiungere il nostro scopo
avevamo anche un senso di benessere fisico, tanto da farlo anche due volte
nell’arco delle ventiquattro ore. Mentre il sessantanove prima era riservato
al cazzo ed alla figa, abbiamo inserito anche l’ano ed il perineo. Un piacere
inimmaginabile da parte di entrambi, l’abbiamo messo al primo posto del
rapporto sessuale, dopo la sborrata che lei ingoiava regolarmente io mi nutrivo dei suoi umori che emetteva in grandi quantità. Poi si passava alla scopata tradizionale e se restavano residui di forza le regalavo il rapporto anale. Quella ragazzina timida e spaurita si era trasformata in una troia da brividi che mi stava portando all’esaurimento fisico. Due anni interi vissuti in quel modo, avevo visto bene era una bella ragazza ed aveva una fame di cazzo al di fuori del comune. Abbiamo deciso di avere un bambino, quindi sono cessate le precauzioni (la pillola) con la speranza, da parte mia che riducessimo le attività sessuali, piacevano tanto anche a me però mi stavano portando qualche problema di salute. Non l’avessi mai fatto, era diventata più esigente, se avesse potuto lei poteva stare nell’arco delle ventiquattro ore con “un cazzo” nella figa anche nello stato di gravidanza. Scherzando un giorno le dissi che forse avrei dovuto cercare uno che mi aiutasse. Al momento non ha commentato, in seguito è stata lei stessa a riprendere l’argomento. Detto da me era uno scherzo, quando ne ha parlato lei ho provato un forse senso di eccitazione, tanto da farlo diventare l’argomento preferito nei nostri dialoghi. Ci eccitavamo entrambi, invece di ridurre abbiamo aumentato ancora, se possibile, la voglia di sesso. Quando ci siamo decisi a realizzare una prova del genere abbiamo capito che non era facile trovare la persona adatta, lei proprio non era in grado, non aveva mai frequentato amicizie maschili, praticamente mi trovavo nella stessa situazione. La provvidenza è corsa in aiuto perché dove lavoravo, una piccola azienda dove si producevano le prime buste di plastica ad uso comune, il titolare signor Ulderico, si è ammalato, è stato ricoverato in ospedale da dove, dopo diversi mesi, ne è uscito menomato
mentalmente, è subentrato il figlio Giulio, un ragazzo mio coetaneo che
si è appoggiato a me per la gestione della fabbrica. Abbiamo iniziato una
bellissima collaborazione basato sulla fiducia al punto di confidarci sulla
nostra vita. Nel giro di poco tempo l’azienda è diventata importante, io
e Giulio eravamo inseparabili, è stato molto facile darlo in pasto a Maria.
Anche lui era alle prime armi con la figa, abbiamo dovuto istruirlo sulle
esigenze sessuali di Maria, siamo anche arrivati a fare i turni, di giorno
lui, di notte io, molte volte insieme. E’ nato il nostro bambino, lo abbiamo
chiamato Ulderico come il padre di Giulio. Dopo due anni è passato a miglior vita il padre di Giulio che già era vedovo, quindi è rimasto solo. Ha voluto portarci a casa sua, abbiamo iniziato una meravigliosa vita a tre, Nel frattempo è nata una bambina concepita da Giulio e Maria. Abbiamo superato i cinquant'anni, viviamo ancora insieme ed ormai siamo decisi di andare avanti per sempre, i nostri figli si sono sposati, la fabbrica funziona benissimo, se tutto va avanti così i nostri figli, che sanno tutto di noi, avranno la fabbrica da gestire. Maria è la nostra forza, lei non smette mai vuole i suoi cazzi quotidiani.
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