Autostop 1

di
genere
gay

Avevo deciso che finiti gli esami del diploma sarei andato in vacanza, dovevo staccare la spina. Il mio obbiettivo era raggiungere Rimini per divertirmi tra sesso e mare.
Finiti gli esami però mi ero reso conto di non avere abbastanza denaro per intraprendere il viaggio, ma non mi sarei arreso. Così decisi di partire ugualmente facendo l’autostop. Ebbi alcuni problemi a farlo accettare ai miei genitori, dicevano che ero troppo giovane, effettivamente sembravo più piccolo della mia età, ero magro ma non piccolo di statura.
Presi zaino e sacco a pelo e partii.
Ero da circa 20 minuti sul ciglio della strada a mendicare un passaggio quando si fermò il mio colpo di fortuna. Un camper si era fermato per offrirmi un passaggio. Al suo interno soltanto un uomo sui 45/50 anni. Saltai felice a bordo e iniziai così la mia avventura.
Cominciammo a chiacchierare un po’ cercando di conoscerci, mi raccontò che era un avvocato e che ogni estate partiva per raggiungere alcuni suoi amici in Trentino, quindi avrebbe potuto darmi un passaggio quasi fino alla mia destinazione. Mentre parlavo mi accorgevo che spesso distraeva lo sguardo dalla strada per guardarmi le gambe. Indossavo dei pantaloncini corti tipo quelli che si usano per fare podistica. Seduti tendono ad alzarsi arrivando quasi all’inguine.
Pensai che forse stavo suscitando interesse sessuale nei confronti del mio nuovo amico, la cosa non mi dispiaceva affatto, dato che avevo avuto già esperienze gratificanti con il mio stesso sesso, e poi era anche un bell’uomo e sembrava colto, connubio che lo rendeva molto sexy ed interessante.
Dopo diverse ore di chiacchiere e km percorsi mi disse che preferiva fermarsi per la notte ci accostammo in uno spiazzo vicino al mare in maniEra da fare anche un bagno ristoratore prima di andare a letto.
Il posto era isolato nonostante l’alta stagione probabilmente perché era troppo distante da qualunque centro abitato. Marco questo era il nome del mio accompagnatore, preparo qualcosa dei Belice da mangiare proponendomi di fare il bagno prima di mangiare. Il tramonto era prossimo ed io non m’amo fare il bagno di notte per cui accettai volentieri. Stavo per dirigermi verso il camper.
“Dove vai siamo solo noi togliti tutto non occorre il costume”
Accettai volentieri sapevo che quella proposta ci stava portando verso una direzione “il sesso”
Marco si tuffò rapido io arrivai ma appena toccai l’acqua mi resi conto che era ghiacciata e persi tempo ad entrare.
“Dai entra non fare il fifone “ mi urlava Marco.
Provai ad entrare lentamente ma quando le onde mi arrivavano alle cosce rallentai nuovamente.
Marco corse ridendo verso di me mi afferrò con la forza trascinandomi verso le onde, non mi resi più conto della temperatura dell’acqua sentivo i suoi attributi a contatto con i miei glutei e la cosa mi eccitava. Ridevo ma la mia mente era completamente andata al pensiero di quel contatto.
Mi spinse in acqua tuffandosi su di me, non capii se volontariamente ma le sue mani sfiorarono prima il mio culo poi il mio pene in semi erezione.
Il mare ci arrivava al torace e il buio stava cominciando a calare. Cominciai a tremare dal freddo, mi venne vicino e mi abbracciò per scaldarmi.
“Non credo sia opportuno “ dissi gurdandolo maliziosamente.
“Perché “rispose immaginando già la risposta.
Gli afferrai la mano portandosela tra le gambe
“Perché questo è l’effetto che mi fai” facendogli sentire la mia erezione. Poi portai la mia mano tra le sue gambe trovando in erezione da paura con un cazzo davvero enorme “e questo è quello che faccio a te”
di
scritto il
2025-07-15
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