Una visita tanto attesa

di
genere
confessioni


Oggi è il giorno atteso da tempo, ho prenotato una visita dal noto Dr.***, voglio che esplori ogni parte del mio corpo, soprattutto quelle più nascoste. Non dico che io voglia andarci solo per quello, ma sicuramente qualche momento (si spera lungo) di sano erotismo, oltretutto pagato privatamente, lo pretendo. Ecco perché, prima di uscire di casa, mi sono lavata poco e non ho usato profumi per non coprire l’odore un po' selvaggio della mia pelle, e ho indossato il completo più sexy che ho nel guardaroba: reggiseno in tessuto vedo-non-vedo, con i capezzoli ben visibili e già eretti, tanghino con una sottilissima fettuccia dietro, a sfregare sull’ano voglioso, e la parte anteriore aperta in basso, allacciata con un fiocchino rosa più in alto, così da mostrare in bella evidenza tutto il mio sesso carnoso e completamente depilato, con la clitoride già rigonfia. In breve tempo raggiungo a piedi lo studio, in lieve anticipo, e mi accomodo in sala d’attesa. Assieme a me non c’è nessuno, e dall’ambulatorio non sento giungere alcuna voce né rumore. Oltre la porta del bagno, però, qualcuno sta azionando lo sciacquone e, subito dopo, il lavandino. Per ingannare il tempo, provo a immaginare chi potrebbe essere. Un uomo, una donna? Biondo, mora? Dopo poco, però, la porta si apre ed esce...il medico, luminoso nel suo camice bianco, con ancora in mano la tovaglietta per asciugare le mani. E’ giovanile, anche se non giovane, bello, e dal fare gentile, la voce dolce, rassicurante. Ancora seduta, lo scruto attentamente, quasi a volerlo spogliare e indagare intimamente, centimetro per centimetro di pelle...e altro. Il mio sguardo si abbassa al di sotto la sua cintura, e vedo bene che il camice è aperto sotto i primi due bottoni,e che il cavallo dei pantaloni è occupato da qualcosa di rigonfio, che sicuramente non è un oggetto in nessuna delle sue tasche. Non faccio a tempo a fantasticare sulle dimensioni del suo membro (perché di questo certamente si tratta all’origine della riscontrata protuberanza) e se sia sempre così in tiro, che mi sento chiamare: signorina, venga. Non me lo dica due volte, rispondo un po' provocante ma spontanea, e aggiungo: vengo con lei? Seguendolo nel locale adibito a studio medico, con la figa già gocciolante e supereccitata. Il dottore si siede e mi fa accomodare su una poltroncina davanti a lui. Accavallando le gambe la mia gonnellina già corta risale fino a scoprire tutta la lunghezza delle mie cosce ben tornite e sode, mentre le tette traspaiono dalla camicetta leggera, a malapena celate dalle coppe del reggiseno. Rispondendo a qualche sua domanda, noto che mette una mano nella tasca del camice, e dall’interno si accarezza la parte bassa del ventre, dove il gonfiore del pacco si fa sempre più evidente. Solo il tempo di guardarci fissi negli occhi per qualche secondo, che pare durare all’infinito, e mi giunge l’invito a spogliarmi e a salire sul lettino per essere visitata. Dietro una tenda mi alleggerisco dai vestiti, rimango in mutandine e reggiseno, mi arrampico sul giaciglio e mi stendo, pronta e calda di desiderio, vogliosa di essere esplorata in ogni mia parte. Il bel dottore si avvicina al lettino, il camice è sempre slacciato all’altezza della patta, che ad una mia occhiata esperta rivela, sotto il tessuto sottile della stoffa, l’assenza di intimo, perché la forma di un grosso e lungo cannolo e di due più piccole sfere alla sua base sono inequivocabilmente associabili a un cazzo in erezione e alle palle rigonfie e piene di sperma che deve presto essere svuotato. Mi pare anche di sentire aleggiare nell’aria il profumo del membro maschile non lavato, un po' animalesco, creato dal sovrapporsi di vari aromi: quello di sborra depositata dopo l’orgasmo, quello di urina non scrollata bene, quello delle varie ghiandole che costellano cappella e prepuzio, e magari anche quello di liquidi femminili, di salive, o della pelle su cui è stato strofinato durante giochi erotici...e magari anche l’odore forte di un’altra buia cavità in cui il pene, se adeguatamente indurito, può entrare e riportarne odore e sapore, ben riconoscibile quando dopo un rapporto anale non viene lavato e lo si mette in bocca. Durante questi miei pensieri, le sue mani iniziano a palpeggiare il mio corpo quasi nudo, per cercare qualche malattia che possa mostrarsi da indurimenti o irritazioni della pelle, mentre il suo uccello, sempre più duro e a mala pena trattenuto dietro i pantaloni, viene sfregato sul dorso della mia mano sinistra appoggiata al bordo del lettino e incapace di muoversi. Dalla apertura anteriore del tanghino sporgono, già bagnatissime di liquido caldo, le labbra del mio sesso, vogliose di risucchiare al loro interno la verga del medico, mentre il grilletto impazzito sembra un piccolo pene che balza fuori dal suo delicato cappuccetto per rivendicare la sua dose di piacere. Il dottore, che all’inizio della visita aveva un’aria seria e professionale, adesso pare avere perduto ogni residua traccia di controllo, smettendo di cercare improbabili malattie nel mio corpo giovane, sano, libero e felice. Difatti utilizza la sua mano destra per afferrare la mia mano sinistra (quella che fino a poco tempo prima era a contatto con il suo cazzo) e strofinarsela vorticosamente sul cavallo dei pantaloni masturbandosi, mentre la sua mano sinistra si infila nella fessura della mia mutandina e con due dita comincia a penetrare la figa ormai inondata di piacere, stimolando il punto G che chiede solamente di essere masturbato per procurare, come di solito succede, uno squirting oceanico. La mia mano destra, nel frattempo, si titilla i duri capezzoli dei miei seni, anch’essi vogliosi di sesso. Non so quanto tempo passi in queste pratiche sempre più spinte, che io già gusto come preludio a una vigorosa scopata, possibilmente preceduta da un pompino e seguita da una eiaculazione sulle mie tette, per poter spalmare lo sperma come ottima crema per il corpo, leccandomi poi le dita con la lingua golosa. Sicuramente è il tempo che la radio sul comodino in camera mia segna, raggiungendo il momento in cui la suoneria entra in funzione per decretare, assieme alla sveglia, la fine di uno dei più caldi e bei sogni che io abbia mai fatto. Ed è ora che io allontani dal mio corpo nudo le lenzuola profumate dal liquido uscito, durante il sogno, dal mio sesso inconsciamente titillato, e mi prepari velocemente, anche senza lavarmi, perché fra poco ho appuntamento proprio con il medico del sogno, e non voglio arrivare in ritardo da lui.


scritto il
2025-07-08
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