Er cravattaro 5

di
genere
pulp

Venne allo scoperto un ciuffo di peli castani che a malapena nascondevano due labbra carnose e rosa, il ragazzo non aspettò il via, punto' il suo cazzone e affondo' nella carne. La donna gemette e tentò di sottrarsi andando avanti ma il tavolo era fisso e lei era incastrata. Io mi ero seduto proprio di fronte a lei per guardarla negli occhi. Il ragazzo la stava chiavando con la forza dei suoi pochi anni, ma aveva il dono, sembrava un esperto navigato, affondava la verga per poi tirarla fuori e la strusciava sul clitoride. Era la scopata perfetta, la troia non si lamentava e, anzi, secondo me se lo stava gustando per bene e questo non doveva succedere, quella scopata doveva essere una punizione.
Guardai negli occhi il pischello che continuava a scopare e gli ordinai di farle il culo. Finalmente la stronza cambiò espressione E, dopo aver protestato, iniziò a piangere. Intanto il mio ragazzo aveva già puntato il cappellone sul buco del culo e poi fece cadere uno sputo proprio al centro. Quando la testa entro' nel tunnel la donna strinse forte la scrivania, adesso si! Stava subendo la punizione che meritava. Il ragazzo era assatanato in tre minuti le ridusse il buco del culo ad un una valvola gonfia e tutta rossa. : - posso venire? - mi chiese - si - risposi magnanimo - ma sburragli in bocca, fagli sentire che significa piamme per culo. La afferro' per le spalle e senza pietà la giro'di centottanta gradi e la fece inginocchiare. Quel grosso cazzo scuro le ballava davanti agli occhi, forse era anche venato di merda, : - apri la bocca - ordinò il pischello. Lei era riluttante ma socchiuse le labbra dando modo a quel bastone di intrufolarsi. La prese per le orecchie ed iniziò a scopargli la gola, la donna ebbe diversi conati di vomito, gli occhi erano impiastricciati di lacrime e trucco sfatto, pochi istanti dopo il ragazzo sborro'. Poggio' la cappella sulle labbra orma vinte e fece partire cinque schizzi violenti tutti a bersaglio, poi lo rimise di nuovo in bocca e se lo fece pulire. Si spostò e si tiro' su i pantaloni. La donna era rimasta in ginocchio singhiozzante, guardando il pavimento. : - adesso spero che hai capito Co chi c'hai a che fa. Va ar cesso e vatte a sistema' che fai schifo - la donna si chiuse al bagno, io mi avvicinai al mio toro congratulandomi. : - sei un diavolo, me so proprio divertito. se continui così, tu padre e tu sorella potranno sta sereni, lo voi fa st'affare? Quanno te chiamo tu vieni, sfonni e tratti male, te interessa? - si, certo, - mi sono proprio divertito - aggiunse il giovane. Quando la donna uscì dal bagno sembrava malferma sulle gambe e teneva lo sguardo a terra : - stamme a senti', st'inculata vale un mese, quando scade er termine tu me devi porta' quattro piotte, nun ce Prova a denuncia' o a fregamme,
Perché sennò stavorta er servizietto lo faccio fa a quarcuno della famiglia tua.
La vidi allontanarsi Co l'aria mesta e le gambe semi aperte..... Continua
scritto il
2025-07-06
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