Cazzo al Cioccolato
di
Angelo B
genere
poesie
di Angelo, per Thaise
Thaise,
lo so che ti piace.
Quel mio cazzo al cioccolato,
dolce e un po’ salato,
caldo, lucido, teso.
Il tuo vizio segreto.
Il tuo rito serale.
Lo guardi come fosse un dessert,
ma ci vai giù col fuoco negli occhi.
Con la lingua esplori,
con la bocca domini.
Me lo succhi piano,
poi affondi,
senza pietà,
fino a farti tremare le cosce.
Mi dici che è il tuo preferito,
che ha il sapore della lussuria,
che ogni volta che lo lecchi
ti senti viva,
sporca,
puttana e dea insieme.
Mi prendi in mano come un dono,
lo annusi, lo assapori,
poi mi guardi con quella faccia da bambina
che sa esattamente come si rovina.
E io te lo do,
intero, teso, sporco, vero.
Te lo do con fame e violenza dolce,
come solo due corpi possono fare
quando si conoscono a pelle.
Thaise,
sei bocca che accoglie,
sei gola che stringe,
sei saliva che scivola,
sei occhi che mi chiedono
ancora,
e ancora.
Lo prendi tutto,
fino a sentirmi tremare dentro di te,
e poi sorridi,
con una goccia di piacere
che ti cola sul mento,
mentre lo assaggi come fosse crema.
E io,
pazzo di te,
ti guardo adorarmi.
Mi sento il tuo re,
e tu la mia regina inginocchiata,
che adora solo una cosa al mondo:
il mio cazzo al cioccolato.
Thaise,
sei tempesta e rifugio.
Mi lecchi come se avessi sete,
mi succhi come se fosse l’ultima volta.
E ogni volta che ti sfondo la bocca,
ogni volta che mi svuoto in te,
sento che niente è più vero
di te che sussurri il mio nome
con la voce impastata di godimento.
⸻
E quando l’alba filtra tra le tende,
tu hai ancora il sapore mio tra le labbra.
Ti giri nuda, sazia, disordinata,
col sorriso di chi ha vinto la notte.
E io ti guardo,
la carne ancora viva,
il cuore che pulsa in quel cazzo svuotato,
mentre tu lo accarezzi con gratitudine,
come fosse il tuo talismano profanato.
Thaise…
sei tu la mia colpa preferita,
la mia lingua sporca,
la mia messa nera.
E quel cazzo al cioccolato
che ti fa tremare l’anima…
sarà sempre tuo,
fino all’ultima goccia.
Thaise,
lo so che ti piace.
Quel mio cazzo al cioccolato,
dolce e un po’ salato,
caldo, lucido, teso.
Il tuo vizio segreto.
Il tuo rito serale.
Lo guardi come fosse un dessert,
ma ci vai giù col fuoco negli occhi.
Con la lingua esplori,
con la bocca domini.
Me lo succhi piano,
poi affondi,
senza pietà,
fino a farti tremare le cosce.
Mi dici che è il tuo preferito,
che ha il sapore della lussuria,
che ogni volta che lo lecchi
ti senti viva,
sporca,
puttana e dea insieme.
Mi prendi in mano come un dono,
lo annusi, lo assapori,
poi mi guardi con quella faccia da bambina
che sa esattamente come si rovina.
E io te lo do,
intero, teso, sporco, vero.
Te lo do con fame e violenza dolce,
come solo due corpi possono fare
quando si conoscono a pelle.
Thaise,
sei bocca che accoglie,
sei gola che stringe,
sei saliva che scivola,
sei occhi che mi chiedono
ancora,
e ancora.
Lo prendi tutto,
fino a sentirmi tremare dentro di te,
e poi sorridi,
con una goccia di piacere
che ti cola sul mento,
mentre lo assaggi come fosse crema.
E io,
pazzo di te,
ti guardo adorarmi.
Mi sento il tuo re,
e tu la mia regina inginocchiata,
che adora solo una cosa al mondo:
il mio cazzo al cioccolato.
Thaise,
sei tempesta e rifugio.
Mi lecchi come se avessi sete,
mi succhi come se fosse l’ultima volta.
E ogni volta che ti sfondo la bocca,
ogni volta che mi svuoto in te,
sento che niente è più vero
di te che sussurri il mio nome
con la voce impastata di godimento.
⸻
E quando l’alba filtra tra le tende,
tu hai ancora il sapore mio tra le labbra.
Ti giri nuda, sazia, disordinata,
col sorriso di chi ha vinto la notte.
E io ti guardo,
la carne ancora viva,
il cuore che pulsa in quel cazzo svuotato,
mentre tu lo accarezzi con gratitudine,
come fosse il tuo talismano profanato.
Thaise…
sei tu la mia colpa preferita,
la mia lingua sporca,
la mia messa nera.
E quel cazzo al cioccolato
che ti fa tremare l’anima…
sarà sempre tuo,
fino all’ultima goccia.
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