Jeans strappati

di
genere
gay

Sabato sera sono andato a bere in un locale con Daniele,il nostro piano era quello di conoscere qualche ragazza e magari con un bel po' di fortuna rimediare un'avventura sessuale.
Come quasi sempre accade abbiamo speso e bevuto parecchio ma non abbiamo rimediato neanche l'ombra di una figa.
Io ero tranquillo anche perché conoscere nuove persone mi crea sempre molta tensione ed agitazione invece Daniele era incazzatissimo.
Continuava a lamentare il fatto che non scopava da una vita ed aveva i coglioni pieni che gli scoppiavano.
Siamo usciti dal locale per tornare a casa abbiamo recuperato la sua macchina,una bellissima cupra formentora e ci siamo avviati.
Lungo la strada mi ha fatto una proposta molto audace ed inaspettata, ovvero di farci una sega a vicenda tanto per svuotare i coglioni.
Io spaventato ma visibilmente eccitato ho rifiutato dicendo che era roba da gay ed io queste cose non le facevo.
Lui ha insistito dicendo che avere in mano il tuo cazzo o quello di qualcun altro e più o meno la stessa cosa e mi ha promesso che la cosa sarebbe rimasta tra di noi.
Mi sono lasciato convincere ed ho accettato.
Daniele mi ha portato in una zona industriale dove portava sempre la sua tipa, in un angolo molto buio ed imboscato.
Si ferma slaccia la cintura e tira giu i pantaloni,io faccio per slacciare I miei e lui mi ferma dicendo che era meglio segarsi uno alla volta e di cominciare io.
Suonava un po' come una fregatura ma fiducioso ho preso in mano il suo cazzo ed ho cominciato a segare dopo un breve smanettamento è diventato durissimo e umido.
Io guardavo in basso perché non avevo il coraggio di guardare Daniele negli occhi ed intanto segavo.
Lui mi ha preso la nuca con la mano e mi ha spinto giu'con la faccia in mezzo alle sue gambe.
Io avevo la bocca chiusa e il suo cazzo è scivolato sulla mia guancia,
Lui lo ho preso in mano e me lo ha premuto sulle labbra, ordinandomi di aprire la bocca.
Non avrei dovuto, dovevamo solo segarci a vicenda ed ora il suo cazzo stava entrando nella mia bocca, ma era più forte di me lo desideravo e l'ho ingoiato.
Ho succhiato e leccato ogni centimetro ed eravamo tutti e due immersi nel piacere e nell'eccitazione.
Poi ad un certo punto mi ha fermato ha abbassato il mio sedile mi ha fatto girare a pancia in giu e mi è montato sopra.
Ha allungato le mani per slacciarmi I jeans ma io le ho respinte.
Forse se non fosse stato per l'alcol e l'eccitazione ormai fuori controllo si sarebbe fermato invece mi ha stracciato con grande foga il retro dei jeans ha spostato la mutanda sulla destra si è sputato sulle dita e me le ha infilate nel culo.
Ha tolto le dita dal mio buco leggermente sporche e me le ha infilate in bocca, io ormai non avevo più resistenze ne difese e le ho succhiate per bene.
Nentre succhiavo Le dita Il suo grosso cazzo nella la sua mano premeva sul mio buco del culo
e faticava ad entrare,lui si è sputato sulla cappella e ci ha riprovato.
Un pezzettino alla volta me lo ha ficcato tutto quanto è mi ha fatto un male della Madonna.
Mentre mi stava scopando si è avvicinata Un auto.
Era un vigilante, è sceso con una torcia ed ha picchiettato sul finestrino.
Daniele abbassa il finestrino e lui gli dice che ci sono gli alberghi per queste cose, Daniele si scusa e gli dice che io ero una gran troia e che lo volevo proprio in quel momento e poi gli dice che se avrebbe chiuso un occhio io gli avrei fatto un pompino.
Come se io fossi una sua cosa e lui potesse donarmi a qualcuno senza neanche il mio consenso.
Mi sarei dovuto ribellare ma la verità è che la situa mi eccitava troppo.
Daniele ha finito di scoparmi e mi è venuto dentro mentre il vigilante fuori si segava.
Poi Daniele mi ha ordinato di scendere e spompinare il viglante come promesso.
Scendo con i Jens tutti strappati sul culo, lo spera di Daniele che mi colava fuori, mi inginocchio e la guardia me lo infila fino alla gola, provocando i un urto di vomito poi mi scopa nella bocca e mi riempie velocemente con un getto caldo.
Il vigilante tira su'frettolosamente
La lampo e se ne va'.
Io mi tolgo i jeans tutti rotti e li abbandono li per terra, risalgo in mutande sulla macchina di Daniele che mi riporta a casa senza neanche rivolgermi la parola.
Per fortuna era notte fonda e riesco rientrare in casa senza che nessuno mi veda.
Ora ho in mente due cose :
Cosa penserà chi troverà I miei jeans per terra e come farò a farmi vedere in giro senza vergognarmi.




scritto il
2025-06-02
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