Viaggio in Bus - 2
di
AngyCiao
genere
etero
I giorni successivi fui molto presa. Una sera andai alla festa di addio al nubilato, e l’altra ancora ci trovammo tutte a casa della mia amica Marta che fece una grande cena tutte insieme. Ogni tanto mi tornavano alla mente i momenti che ebbi con Luigi. I sentimenti che provavo erano misti, ansia per quello che avevo fatto, mi sentivo in colpa per essermi lasciata andare. Dall’altro però avevo provato emozioni, mi era piaciuto, mi ero sentita desiderata e aveva risvegliato la mia sessualità. Luigi scrisse il primo messaggio due giorni dopo. Poche parole, un semplice “è stato bellissimo, ti sto pensando”. Pensai a cosa rispondere, poi risposi con banalissime faccine arrossate. Era la sera prima del giorno del matrimonio. Erano le 22 ed ero in albergo a letto. Quella sera volevo andare a letto presto per essere tonica il giorno dopo. Arrivo un secondo messaggio:” che fai?” Risposi che stavo per dormire perché domani avrei avuto il matrimonio. Lui incalzò “io non riesco a dormire, peccato”. Mi venne un tonfo al cuore. Che avrà voluto dire? Risposi con la solita faccina arrossata. “Angela, ti va di vederci? Ho la macchina di mio figlio, ti raggiungo...”. I battiti ripresero forti, oddio e ora?? Mille pensieri nella mente. La coscienza mi diceva “Angela, hai fatto la cazzata una volta, lascia perdere”. Dall’altro però avevo voglia di rivederlo, quei momenti erano stati belli, passionali, eccitanti. Non avevo mai provato quelle sensazioni. Mi sentivo sporca perché erano pensieri “non da me” ma il desiderio era tanto. Mi risentivo una ragazzina. Ancora la coscienza “ sei mamma, moglie, e poi con uno così tanto più vecchio di te?!” Il suo messaggio era ancora davanti agli occhi, le dita scrissero in automatico un Ok. Lui rispose con, “arrivo, 20 minuti sono lì”. Ecco pensai, che scema che sono. Tristezza, eccitazione, fermento, paura, sensi di colpa. Avevo tutto questo. Mi alzai da letto e aprii la valigia per vestirmi. Era una serata calda, misi un vestitino estivo unico azzurrino con bordi rosa stretto sopra e a gonnellina sotto. Leggermente scollato con qualche bottoncino a regolare la scollatura. Misi intimo semplice, slip nero di cotone con un filo di pizzo sugli elastici e reggipetto abbinato. Ai piedi misi un paio di ballerine rosse senza calze. Scesi fuori dall’albergo, non tardo molto. Mi fece cenno con i fari, ed entrai in auto. Subito ci fu un gran imbarazzo da parte di entrambi. Sorrisi carichi di tensione. Lui fu bravo, iniziò a parlare del più e del meno e mi mise a mio agio. Non chiesi neanche dove stavamo andando, inizia a sciogliermi e a parlare anche io. Ogni tanto si girava mi guardava e mi diceva che ero bellissima e io arrossivo tutta. “Scusami Angela, ti ho bloccata mentre stavi andando a letto ah ah” “non ti preoccupare Luigi, ancora non dormivo” “menomale va...io non riuscivo a dormire ah ah, ti stavo pensando sai?!” “Ah ah grazie sei gentile”. E mentre parlavamo e praticamente lui si stava scusando di avermi buttata giù dal letto lo guardavo e mi chiedevo perché ero attratta da questo signore, si con l’età, non bello. Era molto affettuoso e mi guardava così pieno di desiderio che mi faceva non capire nulla. Ci fermammo, mise la macchina in un punto, nelle colline sopra a Bologna dove si vedeva un po’ di panorama. Calò un secondo silenzio carico di imbarazzo. Tornó a parlare, eravamo ognuno con la schiena contro le rispettive portiere. Ad un certo punto lui si fece più vicino a me e mentre parlava...allungo la sua mano sul mio viso, mi fece una carezza. “Mamma mia come sei bella Angela”...e quella mano si spostò sui bottoncini del vestito. Ero come immobile. Si rifece silenzio. La mano iniziò a sganciare il primo bottone, il secondo. Il cuore mi batteva, ero immobile piena di emozioni. Iniziai a sentirmi calda, sentii nuovamente il seno gonfiarsi, come l’altra volta. Oddio stava risuccedendo. Mi guardo, come quasi a chiedere il permesso a continuare a sganciare i bottoni. Era il punto di non ritorno. Potevo dire no. Ma non lo dissi. Sgancio il terzo, il quarto e bottoncino. Le spalline scesero, la parte sopra del vestitino cadde sui miei fianchi. Rimasi davanti a lui in reggipetto. Ero rossissima in viso, anche lui. “Mamma mia cosa sei bella”...la mano accarezzava il reggipetto, strusciava le dita in modo leggero. Era una carezza imbarazzata ma carica di desiderio. Lo sentivo. Mi sentivo pure io. Quella mano mi dava grandissime scosse. Provó in modo un po’ maldestro ad inserire una mano dentro la coppa del reggipetto per fare uscire un seno. Esclamai un “ahii” e iniziammo entrambi a ridere. Gli dissi sottovoce : “aspetta, così mi fai male. Faccio io”. Feci un gran respiro e misi le mani dietro, sganciai il gancio “ecco Luigi, prova ora”. Alzo la sua mano sulle spalline, le abbassó e tiro il reggipetto verso di sé sfilandolo. Ora ero con le mie mammelle davanti a lui. Mi fissava. “Mamma mia che seno meraviglioso che hai amore” e allungo le sue mani, entrambe, sui miei seni. Il contatto mi diede un ulteriore scossa. Sentii i capezzolini (li ho piccoli e chiari così come le aureole) diventare dritti e duri. Lui strinse le mani, palpò il seno. Ansimava, stava provando piacere. Vedere che si stava eccitando vedendomi, ticcandomi stava iniziando ad eccitare molto anche me. Mi sentivo bagnata. Inizio a giocare con le dita sui miei capezzolini e poi avvicino il suo viso. Uscii la lingua, inizio a leccare il capezzolino e poi lo prese in bocca succhiandolo e mordicchiandolo. Chiusi gli occhi e appoggiai testa al sedile. Lui iniziò a succhiare sempre più forte la mia mammella, ansimava. Anche io iniziavo a gemere, piano. “Che bello Angela, sto impazzendo, grazie”. Era una foga, ciucciava e leccava con velocità i miei seni, prima uno e poi l’altro. “Angela sto impazzendo, non toccavo un seno da tantissimo tempo, il tuo poi è meraviglioso!!” Stava fermo davanti a me e rifiatava, aveva il fiatone. Portó le sue mani sul suo pacco. Aveva un paio di jeens. Sbottonò la cerniera. L’elastico delle
Mutande non resse l’erezione e il suo pene uscì dalla patta dei pantaloni. Non era molto grande, l’altra volta non lo vidi ma lo tastai solamente. Era però largo, corto e tozzo. “Oh Angela, quanto vorrei sentire il tuo seno anche qui oh che desiderio che ho”. Ero imbarazzatissima a queste parole, sorrisi non dissi nulla. Misi le mie mani dietro e mi feci la coda raccogliendo i capelli con lelastico. Mi abbassai e misi la testa sulla sua pancia. Lui cercò di stendersi un po’ allungando le gambe. Avevo la testa sulla sua pancia a contatto con i suoi peli. I miei seni toccavano i peli della sua pancia. Davanti a me il suo pisello. Sgancia il bottone del Jeens...lui abbassò i pantaloni. Iniziai con la mano ad accarezzare la pancia. Era morbido, stringevo le sue maniglie e accarezzavo i peli sull’ombelico. Lui ansimava ma non riuscivo a vederlo in viso. Con la mano scesi sul pacco, accarezzavo l’asta, le palle, e con il pollice massaggiavo la cappella. Ero in trans, ma rilassata. Tutto ad un tratto la
Mente non mi mandava più sensi di colpa. Il mio pollice si bagnava del suo presperma, lui ansimava appena lo toccavo lì. Mi sporsi un po’ in modo da portare il mio seno a contatto con il suo pene. Subito le poggiai sopra, avvolsi il pene con le mammelle e strisciai sopra il busto. Iniziai a bagnarmi di lui. Mi piaceva. Poi mi staccai un attimo, presi il suo pene in mano iniziai piano a segarlo e cercavo di strofinare la
Cappella sul mio capezzolo. “Oh sì Angela amore è bellissimo, che seno morbido che hai mmm”. Segavo piano piano facendo roteare la sua cappella sulla mia aureola. Avvicinai la bocca. Avevo desiderio di sentire il suo sapore. Uscii la lingua e ora segavo facendo però strofinare la cappella sulla mia lingua che tenevo fuori dalla bocca. Il suo sapore era così diverso da quello di mio marito. Il suo era molto marcato, salato, un misto di urina e sperma. Impazzii dall’eccitazione. Lo presi tra le labbra, piano succhiando la cappella e poi dentro la bocca avvolgendolo con la lingua e ciucciandolo. Leccavo e assaporavo il suo sapore acre, lo mangiavo. Lui era in estasi. Mi allontanò spingendo via la mia testa...”ehi Angela fermaaaa fai piano...se no scoppio e vengo, oddio che bello”. Prendemmo fiato. Ma avevo ancora voglia del suo pene. Mi riavvicinai, davo leccatine piccole alla cappella e poi lo ripresi in bocca muovendo la testa su e giù segandolo con la bocca. “Ferma angyyyy” e mi allontanó di nuovo. Eravamo entrambi in preda a passione. Mi alzai e tornai a poggiarmi sul mio sedile. Avevo la bocca e il seno bagnati di lui e il suo sapore in bocca. “Angy andiamo dietro, qui siamo scomodissimi” risposi sottovoce “ok”. Si spogliò e rimase in slip e poi passo dietro. Era il mio turno, sfilai anche io il vestitino e le ballerine e rimasi solo in slip. Anche io passai dietro. Mi prese e mi portò a sé. Lui sotto e io sopra. Inizio a baciarmi, con la lingua iniziò ad esplorare la mia bocca, era un bacio goffo ma pieno di passione. Stavo scomoda perché aveva una pancia pronunciata e per non farmi scivolare mi teneva abbracciata. Sentivo il suo pene fuori dalle mutande premere contro la mia pancia e bagnarmi. Il mio seno strofinava il suo petto peloso. Che bello. Le sue mani mentre limonavamo ora scivolavano verso il mio sedere. Mi palpavano. Sentivo che mi stringeva le chiappe, strizzava le mie rotondità tra le sue mani. Le sue dita scivolarono in mezzo alle chippine...non ricordo quale dito ma sentivo che strofinava il mio buchino e cercava di entrarlo. Sentivo le scosse, nessun uomo mi aveva mai toccato lì. Erano sensazioni nuove.mi piaceva questo suo essere così eccitato. Ogni tanto portava le dita con cui mi toccava il culetto alle labbra e le succhiava e poi le rimetteva. Riuscì nell’intento di fare entrare il dito medio. Sentivo che stava entrando e muovendosi su e giù dentro il mio amo. Avevo scosse in tutto il corpo e ansimavo. Mi abbasso del tutto le mutandine, le la sua cappella umida la sentivo a contatto con la mia passerina. “Oh Angela sto impazzendo...” e mentre ansimava si muoveva, cercava di entrare ma non ci riusciva. “Fermo Luigi, così non riesci...asp...” portai la mia mano lì sotto, spostai il suo pene davanti al buco della mia patatina. “Prova ora Luigi” alle mie parole provo a fare qualche movimento con il bacino e riuscì ad entrare. Sentivo questo cazzo così diverso da quello di mio marito entrare e stimolarmi in modo così differente da come ero abituata che sentivo scosse di piacere dovunque. Estasi, ero in estasi e anche lui. Ora lo vedevo in viso e vedevo il piacere che provava. Sapere di dargli piacere mi eccitava. Iniziai a muovermi piano su e giù e quando inarcavo la schiena lui ne approfittava per mettere le mani sul mio seno, stringerlo palparlo e portarlo alla bocca per succhiarlo mentre pompava su e giù. Oddio, provavo un piacere enorme. Ero all’apice, anche lui. Muoveva su e giù il suo pene, sentivo stimolami ovunque. Con le mani mi teneva per le chiappe e tornava a stimolare lano. Sentivo il dito che entrava e usciva e la doppia penetrazione mi stava sconquassando dal piacere. “Amore, Angy io sto per venire...” “non puoi Luigi, sono fertile. Hai un preservativo? “No amore, non avevo previsto tutto questo...non pensavo...” “non ti preoccupare Luigi, tu vieni comunque, sdraiati ti bacio lì e vieni così ok?” “Amore e tu?? Non è giusto volevo venire insieme a te” “shhh Luigi..sdraiati e chiudi gli occhi”...tolse il pene dalla mia patatina, si mise comodo e io misi le ginocchia sui tappetini e mi avvicinai al suo pene. Iniziai a segarlo, strofinavo la cappella di nuovo sul mio seno, lo ripresi in bocca e inizia a segarlo con la bocca. Si è giù, sue giù. La cappella strofinava la mia lingua, stava pulsando, c’era quasi...su e giù...eccolo...iniziai a sentire il suo sperma uscire dentro la mia bocca. Non mi fermai, ingoiavo quello che usciva e continuavo a muovermi su e giù. Era super eccitante. Non avevo mai ingoiato lo sperma di mio marito, con lui invece fu naturale, lo desideravo troppo. Il suo sapore era irresistibile mi dava piacere e lo mangiai tutto leccandolo e pulendolo. Caddi stremata con la testa sulla sua pancia. Lui iniziò ad accarezzarmi la testa e i capelli. Mi tolsi lelastico, tornai a liberare i capelli e mi sdraiai accanto a lui con il seno sul suo letto e le sue braccia che mi stringevano, pance contro pance.
Mutande non resse l’erezione e il suo pene uscì dalla patta dei pantaloni. Non era molto grande, l’altra volta non lo vidi ma lo tastai solamente. Era però largo, corto e tozzo. “Oh Angela, quanto vorrei sentire il tuo seno anche qui oh che desiderio che ho”. Ero imbarazzatissima a queste parole, sorrisi non dissi nulla. Misi le mie mani dietro e mi feci la coda raccogliendo i capelli con lelastico. Mi abbassai e misi la testa sulla sua pancia. Lui cercò di stendersi un po’ allungando le gambe. Avevo la testa sulla sua pancia a contatto con i suoi peli. I miei seni toccavano i peli della sua pancia. Davanti a me il suo pisello. Sgancia il bottone del Jeens...lui abbassò i pantaloni. Iniziai con la mano ad accarezzare la pancia. Era morbido, stringevo le sue maniglie e accarezzavo i peli sull’ombelico. Lui ansimava ma non riuscivo a vederlo in viso. Con la mano scesi sul pacco, accarezzavo l’asta, le palle, e con il pollice massaggiavo la cappella. Ero in trans, ma rilassata. Tutto ad un tratto la
Mente non mi mandava più sensi di colpa. Il mio pollice si bagnava del suo presperma, lui ansimava appena lo toccavo lì. Mi sporsi un po’ in modo da portare il mio seno a contatto con il suo pene. Subito le poggiai sopra, avvolsi il pene con le mammelle e strisciai sopra il busto. Iniziai a bagnarmi di lui. Mi piaceva. Poi mi staccai un attimo, presi il suo pene in mano iniziai piano a segarlo e cercavo di strofinare la
Cappella sul mio capezzolo. “Oh sì Angela amore è bellissimo, che seno morbido che hai mmm”. Segavo piano piano facendo roteare la sua cappella sulla mia aureola. Avvicinai la bocca. Avevo desiderio di sentire il suo sapore. Uscii la lingua e ora segavo facendo però strofinare la cappella sulla mia lingua che tenevo fuori dalla bocca. Il suo sapore era così diverso da quello di mio marito. Il suo era molto marcato, salato, un misto di urina e sperma. Impazzii dall’eccitazione. Lo presi tra le labbra, piano succhiando la cappella e poi dentro la bocca avvolgendolo con la lingua e ciucciandolo. Leccavo e assaporavo il suo sapore acre, lo mangiavo. Lui era in estasi. Mi allontanò spingendo via la mia testa...”ehi Angela fermaaaa fai piano...se no scoppio e vengo, oddio che bello”. Prendemmo fiato. Ma avevo ancora voglia del suo pene. Mi riavvicinai, davo leccatine piccole alla cappella e poi lo ripresi in bocca muovendo la testa su e giù segandolo con la bocca. “Ferma angyyyy” e mi allontanó di nuovo. Eravamo entrambi in preda a passione. Mi alzai e tornai a poggiarmi sul mio sedile. Avevo la bocca e il seno bagnati di lui e il suo sapore in bocca. “Angy andiamo dietro, qui siamo scomodissimi” risposi sottovoce “ok”. Si spogliò e rimase in slip e poi passo dietro. Era il mio turno, sfilai anche io il vestitino e le ballerine e rimasi solo in slip. Anche io passai dietro. Mi prese e mi portò a sé. Lui sotto e io sopra. Inizio a baciarmi, con la lingua iniziò ad esplorare la mia bocca, era un bacio goffo ma pieno di passione. Stavo scomoda perché aveva una pancia pronunciata e per non farmi scivolare mi teneva abbracciata. Sentivo il suo pene fuori dalle mutande premere contro la mia pancia e bagnarmi. Il mio seno strofinava il suo petto peloso. Che bello. Le sue mani mentre limonavamo ora scivolavano verso il mio sedere. Mi palpavano. Sentivo che mi stringeva le chiappe, strizzava le mie rotondità tra le sue mani. Le sue dita scivolarono in mezzo alle chippine...non ricordo quale dito ma sentivo che strofinava il mio buchino e cercava di entrarlo. Sentivo le scosse, nessun uomo mi aveva mai toccato lì. Erano sensazioni nuove.mi piaceva questo suo essere così eccitato. Ogni tanto portava le dita con cui mi toccava il culetto alle labbra e le succhiava e poi le rimetteva. Riuscì nell’intento di fare entrare il dito medio. Sentivo che stava entrando e muovendosi su e giù dentro il mio amo. Avevo scosse in tutto il corpo e ansimavo. Mi abbasso del tutto le mutandine, le la sua cappella umida la sentivo a contatto con la mia passerina. “Oh Angela sto impazzendo...” e mentre ansimava si muoveva, cercava di entrare ma non ci riusciva. “Fermo Luigi, così non riesci...asp...” portai la mia mano lì sotto, spostai il suo pene davanti al buco della mia patatina. “Prova ora Luigi” alle mie parole provo a fare qualche movimento con il bacino e riuscì ad entrare. Sentivo questo cazzo così diverso da quello di mio marito entrare e stimolarmi in modo così differente da come ero abituata che sentivo scosse di piacere dovunque. Estasi, ero in estasi e anche lui. Ora lo vedevo in viso e vedevo il piacere che provava. Sapere di dargli piacere mi eccitava. Iniziai a muovermi piano su e giù e quando inarcavo la schiena lui ne approfittava per mettere le mani sul mio seno, stringerlo palparlo e portarlo alla bocca per succhiarlo mentre pompava su e giù. Oddio, provavo un piacere enorme. Ero all’apice, anche lui. Muoveva su e giù il suo pene, sentivo stimolami ovunque. Con le mani mi teneva per le chiappe e tornava a stimolare lano. Sentivo il dito che entrava e usciva e la doppia penetrazione mi stava sconquassando dal piacere. “Amore, Angy io sto per venire...” “non puoi Luigi, sono fertile. Hai un preservativo? “No amore, non avevo previsto tutto questo...non pensavo...” “non ti preoccupare Luigi, tu vieni comunque, sdraiati ti bacio lì e vieni così ok?” “Amore e tu?? Non è giusto volevo venire insieme a te” “shhh Luigi..sdraiati e chiudi gli occhi”...tolse il pene dalla mia patatina, si mise comodo e io misi le ginocchia sui tappetini e mi avvicinai al suo pene. Iniziai a segarlo, strofinavo la cappella di nuovo sul mio seno, lo ripresi in bocca e inizia a segarlo con la bocca. Si è giù, sue giù. La cappella strofinava la mia lingua, stava pulsando, c’era quasi...su e giù...eccolo...iniziai a sentire il suo sperma uscire dentro la mia bocca. Non mi fermai, ingoiavo quello che usciva e continuavo a muovermi su e giù. Era super eccitante. Non avevo mai ingoiato lo sperma di mio marito, con lui invece fu naturale, lo desideravo troppo. Il suo sapore era irresistibile mi dava piacere e lo mangiai tutto leccandolo e pulendolo. Caddi stremata con la testa sulla sua pancia. Lui iniziò ad accarezzarmi la testa e i capelli. Mi tolsi lelastico, tornai a liberare i capelli e mi sdraiai accanto a lui con il seno sul suo letto e le sue braccia che mi stringevano, pance contro pance.
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