Viaggio in bus 4: senza mutandine e…
di
AngyCiao
genere
tradimenti
Il giorno dopo era l’ultimo giorno a Bologna. La sera sarei ripartita verso casa, sempre in Bus con tragitto notturno. Luigi stava cercando di variare la sua prenotazione...sarebbe partito il giorno dopo ancora ma voleva fare il viaggio con me...perché come mi disse... “magari non avremo più possibilità di vederci e quindi voglio godermi fino all’ultimo momento certo, nostro, che possiamo avere”. In questa mattina così afosa...mentre stavo preparando le valige per lasciare l’albergo ero ovviamente in attesa di quel messaggio che mi confermava o meno la sua presenza.A quello che sarebbe stato il dopo...be li avremmo avuto tempo e modo di pensarci. Quel messaggio arrivò...mi confermò l’avvenuta prenotazione...” Angy mi hanno detto che il pulman non è pieno, è ancora piuttosto vuoto...potremmo avere la possibilità di stare ancora un po’ insieme così...”. Mi era chiaro cosa pensava...ci speravo anche io, avevo il desiderio di risentire almeno per un’ultima volta le sue mani, il suo tocco su tutto il mio corpo, la sua intimità, il suo sapore. Mi sentivo come una ragazzina scema ma questi pensieri mi stavano nuovamente emozionando ed eccitando. Arrivo un altro messaggio, questa volta ancora più chiaro..”amore...vestiti comoda...se riusciremo ad avere un po’ di privacy non credo resisterò dal toccarti...mi manchi già!” “Scemotto ah ah” “dai non metterti il reggiseno!! Vieni con il seno libero...mi faresti impazzire”. Mi pervase un brivido a questa richiesta. Non ero mai uscita di casa senza reggi petto...ma ora l’idea mi stuzzicava...l’idea che lui lo desiderava...mi faceva impazzire. Non gli diedi però conferma “ scemooooooo ma mi imbarazza troppo!!!” “Eddai cucciolaaaaa “ “sei scemotto...ci penso”. Una volta terminato di chiudere la valigia, essendo l’albergo in centro a Bologna, uscii per comprare qualcosa da mettere la sera in pulman. Cercavo qualcosa di sensuale che potessi mettere senza reggiseno per soddisfare il suo desiderio senza però sembrare troppo scandalosa. Entrai in un negozio. Provai a spiegare alla commessa che cercavo qualcosa da portare questa estate al mare, qualcosa da portare in modo più libero, senza reggiseno. La sola richiesta mi imbarazzava. Mi fece vedere diverse cose, abitini estivi, top. Poi mi portó un abitino estivo lungo sulle ginocchia, leggero e scollato, con spalline sottili. “Prova questo, a mio parere è bellissimo”. Il tessuto presentava un mix vivace di colori. Ciò che balzava all’occhio però era la scollatura: profonda e a V, con un taglio che lasciava gran parte del décolleté scoperto, molto audace per il mio stile. Lo provai, le sottili spalline sorreggevano il vestito senza coprire troppo, lasciando le spalle completamente nude. Il tessuto, leggero e morbido, seguiva la forma del seno senza comprimerlo, adattandosi naturalmente alle curve e lasciandole libere di muoversi. La copertura era minima: il seno era sostenuto in gran parte dalla forma stessa del vestito, con il tessuto che lo avvolgeva da sotto e dai lati ma la zona superiore e interna, cioè il décolleté centrale e parte della rotondità superiore dei seni erano completamente visibili! Non avevo mai avuto un vestito così aperto! Ma non so che mi succedeva. L’idea che mi potesse vedere così...così visibile sul seno mi faceva prudere la patatina. Non mi riconoscevo! Ero imbarazzata...preoccupata perché non sapevo portarlo un abito così...c’era una concreta possibilità che con movimenti bruschi o inclinazioni particolari del busto il seno potesse spostarsi e fuoriuscire anche parzialmente, soprattutto nella parte interna o superiore mostrando magari il capezzolo. Un misto di eccitazione e ansia mi pervasero...ma lo comprai...serena del fatto che avevo ancora qualche ora per decidere se metterlo oppure no. Rientrai in albergo. Pagai per mantenere la camera anche nel pomeriggio. Questo mi permise di pranzare con calma e di fare una pennichella al pomeriggio. Mi alzai verso le 17. A svegliarmi un suo sms “Angy...ancora poco tempo e ci vediamo..” “eh sì” “mi raccomando..comoda amoretto...”
questo suo desiderio continuo mi lusingava. Avevo voglia di lui. Iniziai a prepararmi...mi misi il vestitino...ero davanti allo specchio. Vedermi così mi faceva uno strano effetto. Non mi ero mai concessa questo stile. Ero sempre stata molto casta e coperta nell’abbigliamento. Un vestitino così lo avrei utilizzato magari con il costume sotto...così proprio no. La parte centrale del seno era molto visibile, la spaccatura centrale..un lembo sottile copriva di lato e sotto sorretto da spalline minuscole. Il tessuto era come pensavo, così morbido che dovevo stare attenta a non fare movimenti che potessero far muovere la tetta. Ma avevo troppa voglia che Luigi mi vedesse. L’idea in generale che mi vedessero così, mi stuzzicava. Sembravo una ragazzina che per la prima volta scopriva il suo corpo. Mi guardai...un lampo, un pensiero mi pervase. Le gambe tremavano solo all’idea che mi si era appena creata nel cervello. Senza mutandandine. Avevo questo pensiero che mi stava crescendo. Ero turbata ma mi stavo convincendo che volevo giocare ed essere leggera...non lo avevo mai fatto in vita mia...c’era sempre una prima volta...probabilmente l’ultima. Decisi di farlo. Le levai, le sfilai da sotto. Erano già umide. Le annusai, erano bagnate di me, era inequivocabile. Oddio, non mi riconoscevo più. Decisi di non rimetterle, gli avrei fatto questa sorpresa. Misi ai piedi le infradito rosa dell’hawaianas che avevo usato in camera in questi giorni. Ora non mi rimaneva che raggiungere la stazione dei pullman. Avevo il cuore in gola. Nello zaino misi una felpina di tuta. Era la mia coperta di Linus, se non fossi riuscita a stare serena mi sarei coperta. E in ogni caso mi serviva per coprirmi prima di salire in macchina con chi mi sarebbe venuta a prendere, ovvero mia madre in quanto mio marito rientrava il giorno dopo da lavoro. Misi ovviamente anche le mutandandine, per lo stesso motivo. Capii fin dall’ascensore che avrei avuto gli occhi di diversi uomini addosso oggi. Erano sensazioni strane. Chi faceva finta di non guardare ma cercava di scrutare in mezzo agli spacchi. Mi piaceva, sentivo il seno gonfiarsi e i capezzolini inturgidirsi. Quando salii in taxi ero impacciatissima. Dovevo controllare i movimenti per non far cadere le spalline o muovere troppo la stoffa ma anche tenere le gambe chiuse onde evitare che si vedesse che non avevo intimo. Avevo brividi dovunque. Il tragitto non durò tantissimo, arrivai all’appuntamento precisa. Luigi era già lì. Quando scesi e mi vide così strabuzzó gli occhi...mi corse vicino “angyyy mamma mia ma sei bellissima...oddio ma sei...sei...d’un bello che non so cosa dire!” La mia reazione alle sue parole fu quella di diventare subito rossa in viso. Lui incalzò: “sei sensualissima amore”...e ancora...”no vabbè ma sono gelosissimo!! Così ti guarderanno tutti..guai a chi guarda la mia donna...oddio che bella che sei...”. Presi coraggio e gli sussurrai nell’orecchio “eh ma ho anche un’altra sorpresa...” “quale cucciola mia??” Ero sempre più paonazza...gli feci la lingua e l’occhiolino...”dai angyyyyy non tenermi sulle spine!!”. Si avvicinò a me e pose l’orecchio sulla mia bocca “daiiiiii dimmelo” “eh..in realtà non ho messo le mutandine...” “ohhh...noooo non ci credo...mi stai prendendo in giro..” “no no(ridevo)” “ tu mi vuoi dire che sotto il vestitino...hai la patatina e il culetto nudi?” ...”ehm sì...sorpresa per te ah ah”
Rimase perplesso...”allontaniamoci un po’...vieni con me...” e così dicendo mi porto un po’ indietro si mise dietro di me...e piano piano senza dare nell’occhio alzó il vestitino da dietro...scoprendo il mio culotto che si palesò dinnanzi a lui nudo. “Oddiooooo amore....” e mentre esclamava mollò il vestitino facendolo di nuovo coprire le chiappine. “Mamma mia...Angy...sto impazzendo” “mamma mia il tuo culotto nudo...non ci credo...sto impazzendo, è troppo sensuale questa cosa”. Ridevo un po’ nervosa e imbarazzata ma ero contenta di suscitargli emozioni e pulsioni. Ero contenta che mi desiderasse. “Ei Angy....io non resisto...ho una fantasia che devo realizzare...of ora o mai più” “scemotto!! Fai il bravo...dobbiamo partire a minuti arriva il pulman...non puoi calmarti e attendere che siamo partiti?” “No no....io quel culetto così non lo lascio” e mi afferrò per la mano e inizio a tirarmi “piano!! Mi fai perdere le infradito non correre” e mi trascinava verso una piccola costruzione che era probabilmente una torretta energetica che stava lì nel parcheggio degli autobus. Era un po’ defilata, mi porto dietro. Si guardò attorno per vedere se c’erano sguardi indiscreti e poi alzo il vestitino...sentivo una leggera aria sulle natiche...”Angy sorreggi il vestitino” “ che vuoi fare luigiiii”. A questa domanda non rispose...sentivo che armanaccava sui Jeens...ad un certo punto sentii il contatto da dietro con lui....il suo pene iniziò a strusciare prima sulle mie chiappine e poi dentro, in mezzo....era già umidissimo...mi sentivo bagnata di lui in mezzo alle chiappine...si strofinava su e giù e il contatto del suo membro umido e della sua cappella sul mio ano mi stava dando brividi pazzeschi. Mi piegai in avanti appoggiando mani al muro, lui contemporaneamente mi abbracciò da dietro, la mano senza difficoltà finì sotto il vestito e afferrò un seno stringendolo. Ansimava..si muoveva...” ehi Luigi...fai il bravoooo dai....basta ah ah...” “dimmi che ti piace Angy...” “Luigi...mi piace troppo...ma se iniziamo così ah ah il viaggio sarà lunghissimo ah ah”. Si fermò, si stacco da me e provò a ricomporsi. Era troppo bello sentirlo tra le mie chiappe...mi accese in un modo pazzesco...ero stra umida...dovevamo calmarci...mi abbassai nuovamente il vestitino, risistemai il mio seno...lui ripose il membro nelle Mutande e si abbottonò i jeens. Ci riportammo nella Piazzola di sosta. Il pulman non era ancora arrivato. Ormai il pomeriggio era volto a sera, il sole era ormai sceso. C’era caldissimo. Ero sudata per il caldo, umida di suo presperma tra le chiappe e umida nella mia passerina. Ero un vulcano di ormoni. Non mi ero mai sentita così. Non eravamo in tanti ad aspettare il ns pulman, c’erano si e no 10 persone prevalentemente donne. Mi piaceva però notare gli sguardi dei pochi uomini presenti che con nonchalance’s cercavano di scrutare tra i vuoti del mio vestito. Non mi riconoscevo più. Queste strane sensazioni mi stressavano, ero stanchissima. Ma volevo giocare oggi, lasciarmi andare senza pensieri senza paranoie. Da domani sarei tornata quella di sempre. Oggi volevo farmi cullare dalla fantasia senza calcoli, senza quellinsopportabile ragione che ci guida ogni giorno. Mi piaceva pensare che quegli uomini mi desiderassero, mi piaceva pensare che volevano spogliarmi anche solo con gli occhi. Quando il pulman si fermò andammo verso il mezzo per mettere le valige. Io e Luigi eravamo di fianco e stavamo incastrando il ns bagaglio aiutati dall’autista. Mentre mi piegavo sentii spingere le persone dietro. In particolare mi accorsi di una persona che si appoggiò proprio contro il mio sedere. Sentii spingere un po’ più del consentito. Mi girai per capire. Vidi un signore sulla cinquantina, alto più di Luigi e robusto sorridermi imbarazzato. Ebbi un’altra scossa di adrenalina. Avevo la pelle d’oca. Quel tocco rubato, mi diede altre sensazioni strane. Nel salire mi accorsi che l’uomo cercò di fare di tutto per mettersi dietro di me. Io seguivo Luigi e questo signore era dietro. Salendo ci bloccammo perché una signora stava entrando nella sua fila e lui mi finì nuovamente contro. Mi chiese scusa. Ma non si levò, rimase attaccato a me. Ero rossa e il cuore batteva a mille. Luigi era davanti e non vedeva, il signore aveva il suo pacco contro il mio sedere. Sentivo che qualcosa stava salendo. Ero sbigottita. Non mi levai. Anche io stavo ferma. Mi stava piacendo. Sentirmi desiderata da un’altra persona mi stava eccitando. La signora si stava attardando perché stava sistemando le sue borse e il signore dietro ne approfittò. Iniziò un movimento lento senza dare nell’occhio. Era chiaro che stava cercando di strofinarsi. Questo movimento mi piaceva. Ero bloccata, speravo che questa attesa non finisse...Piano piano muoveva il suo bacino...avrei voluto muovermi anche io ma ero imbarazzata, incredula, mi sentivo sporca, in colpa...ma mi stava piacendo. Mi mordevo le labbra, i seni erano ormai gonfi. I capezzoli crescevano. Dovevo anche stare attenta a muovermi per non fare uscire il seno. Sentirmi strofinare dietro da questo sconosciuto era bellissimo. Sentivo che mi stavo bagnando mentre tra le chiappe ero ancora umida di Luigi. Super sensuale. In modo inconscio presi a muovere il culotto anche io, piano, pianissimo ma seguivo i suoi movimenti.La signora però entrò nei suoi posti e iniziammo a scorrere. Il signore si fermò al suo posto assegnato, a metà del pulman. Io e Luigi eravamo quasi in fondo, lontani. Ci sedemmo, essendo in pochi accanto a noi non avevamo nessuno eravamo un po’ isolati. Avevo ancora il cuore che batteva per la scena di prima. Luigi si accorse che forse ero strana, mi chiese se stavo bene e risposi di sì. “Amoreee hai vistooo...siamo isolati....” “scemotto” e si avvicinò a me e mi diede un bacio goffo e umido sulle labbra e con le dita abbassò la stoffa del vestito che con estrema facilità fece uscire il mio seno. “Oh mamma come sei bella!! Che pere meravigliose che hai” “scemooooooo ma che fai!! Non siamo ancora partiti!!shhhh...aspetta almeno che la gente dorma!!” “Ma da qui non ci vedono, l’altra persona sta 6 file avanti...sei coperta dai sedili...che fa...dai...” e mentre diceva così con una mano afferrò un seno e mise in bocca l’altro succhiando forte...I capezzoli già gonfi risposero ulteriormente...la voglia cresceva...sentirmi ciucciare così era bellissimo ma lo fermai..”shhh basta Luigi...dopo”...fece la faccia un po’ corrucciata...ma si mise a sedere nel suo posto, io risollevai la stoffa e coprii il seno...”comunque sei bellissima sai?!!” “Grazie scemotto” e gli feci il gesto della linguaccia. Il pulman era entrato in autostrada e ormai fuori era scuro, io avevo iniziato a leggere un po’, anche lui ma..Luigi non resisteva...la sua mano era sulla mia coscia...muoveva su e giù...e alzò il vestitino facendo uscire la vista della mia patatina...avevo i peli in sua mostra...ero imbarazzata anche perché non me li facevo da un po’ ed erano un po’ in disordine...lui mi guardava con desiderio, non riuscivo più a fermarlo...la sua mano si muoveva sulla mia patatina bagnatissima, le sue dita accarezzavano il clito e le grandi labbra...e poi le toglieva portandosela alla sua bocca per leccarle e poi le rimetteva...”sai di buono Angy...mmm” chiusi gli occhi una mano la metteva sulla patatina e una mano abbassava la stoffa per fare uscire il seno e quando uscii lo prese in mano strizzandolo....facevamo piano per non dare nell’occhio...avevamo una voglia crescente...era una tortura...avrei voluto sentirlo dentro...avrei voluto spogliarmi ma era tutto così pericoloso...così riuscivamo a non farci vedere ma ero agitata...la voglia cresceva...lui si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò piano...”amore metto la mano a pugno appoggiata al tuo sedile, alzo il pollice e così tu senza farti vedere puoi alzarti un po’ e scoparti il pollice muovendoti su e giu”....non so se capii subito quello che mi disse ma avevo troppa voglia...mi alzai piano, appoggiandomi con le mani al sedile davanti, lui mi alzo il vestitino dietro e mise la mano chiusa con il pollice in su sul sedile...io abbassai il mio culotto verso di lui...cercai con la fessura della mia vagina il pollice...lo sentivo...era dritto...mi abbassai...era come un piccolo cazzo che entrava...eccolo...era tutto dentro mmm...iniziai a muovermi piano piano su e giù senza fare rumore e non destare sospetti. Il mio seno era fuoriuscito e strofinava la stoffa del sedile davanti a me...muovendomi su e giù avevo una sensazione bellissima...era come se mi scopasse...sentivo il pollice entrare e toccarmi dentro al ritmo dei miei movimenti. Stavo godendo da matti...mi mordevo le labbra...ma mi dovetti fermare un secondo perché stavo per venire...lui tolse il pollice e lo portò alla sua bocca e lo succhiò...”mmm sei buona Angy...” e poi sussurrandomi a voce bassissima mi disse “lo rimetto...ora prova a scoparti dietro..”...rimise il pugno con il pollice alzato sul sedile...io riabbassai il culetto...questa volta cercando di allineare il buchino al pollice...ecco...lo sentivo...contro il mio ano...mmm che sensazioni...ero in trans piena di voglia...iniziai a premere...mi faceva male questo dito tozzo e rugoso che premeva sul mio ano...spingevo e facevo forza abbassandomi, era grande, piano piano stava entrando...eccolo...lo sentivo sempre di più...una volta dentro iniziai a muovermi su e giù come se mi stesse scopando con il suo cazzo...mi tremavano le gambe dalle sensazioni che provavo...era bellissimo...ma dovevo fare piano, dovevamo stare attenti...continuavo a muovermi facendo leva sul sedile davanti...mi abbassavo e mi alzavo, mi piaceva sentire i capezzoli strofinare sul sedile mentre scopavo il pollice...avrei voluto alzarmi...ero esausta...mi fermai...mi tolsi il pollice da dietro e mi buttai con la schiena sul mio sedile...Luigi mi guardava...mi raccolsi i capelli e sempre piano piano mi abbassai .... sbottonai i jeens e abbassai gli slip...avevo voglia del suo cazzo non volevo attendere...glielo presi in bocca subito...succhiavo e leccavo per pulirlo da tutto il presperma che aveva...iniziai poi a muovere piano piano la testa su e giù ... il cazzo già pulsava...Luigi era in difficoltà...per fare piano non riusciva a controllarsi...e in preda alla foga non riuscii a capire che stava al limite e mi ritrovai la bocca piena di sperma...iniziò a venire e schizzare...mi sentii calda in bocca...sentivo il suo sperma sulla lingua...continuavo a ciucciare dolcemente ingoiando il suo seme...adoravo il suo sapore, il suo odore...non volevo smettere...dopo aver ingoiato tutto estrassi il su pisello e lo pulì anche fuori con la lingua e le labbra. Luigi era in estasi...io pure...ma così facendo era venuto solo lui...anche se leccarlo e mangiare il suo sperma era stato molto appagante. Avevo il cuore ancora che batteva per lo sforzo. “Sei meravigliosa amore, anche se in silenzio e piano piano mi hai fatto godere tantissimo”...”anche tu Luigi...bellissimo...”. Mi ricomposi, anche lui lo fece. E mi rialzai per risedermi. Una decina di minuti dopo il pulman si fermò per una delle soste programmate in autogrill. “Scendiamo Luigi? Devo fare la pipì” “Vai tu amore io sto a posto, prendimi una bottiglia di acqua però” “ok..vado e torno”. L’autista disse che la sosta era di mezz’ora, Luigi si alzò per farmi passare. Camminai lungo il corridoio, nelle file dopo fortunatamente stava gente che dormiva. Questo mi rassicurava sul fatto che probabilmente nessuno ci aveva sentito. A metà pulman passai vicino al signore che si strusciò su di me. I ns sguardi si incrociarono. Iniziai di nuovo ad avere le pulsazioni accelerate. Appena passai si alzò anche lui. Scesi dal pulman e mi fermai a cercare il portafoglio nella borsa. Lui si avvicinò e mi salutò chiedendomi se avevo un accendino “sai signò ogni tanto mi piace fumare una sigaretta ma non ce l’ho sempre con me, comunque piacere..mi chiamo Enzo..anche tu stai scendendo?” “Eh sì, torno a casa” “viaggi con tuo marito?” “No no è un mio caro amico, ci siamo trovati a Bologna e abbiamo deciso di fare viaggio di ritorno in compagnia.” “Ah ma sei però sposata? “ “si si” “peccato ah ah, sei bellissima sai?”...divenni rossa e provai a tagliare corto “ed è stato bello prima quando ci siamo sfiorati”...divenni rossa rossa ma aveva ragione mi era piaciuto..stavo provando sensazioni strane...non seppi che dire se non “mi scusi vado in bagno prima che parta il pulman”...”ti accompagno devo andare pure io, anzi andiamo lì dietro dai c’è troppa gente nelle toilette” “no ma che dice...non mi sembra il caso” “sei timida?dai vieni...facciamo prima che andare nella toilette”. Era una conversazione surreale. Ma ero in trans, era chiaro che ci sta provando...era chiaro che con il poco tempo a disposizione voleva crearsi un momento da soli..in modo goffo, stupido...ma ero di nuovo riaccesa..l’idea di quello che mi aveva suscitato il suo sfregarsi su di me mi stava eccitando di nuovo...ero già eccitata da prima...lo seguii...andammo dietro una costruzione che c’era nei parcheggi. “Ecco vedi, a me piace troppo fare la pipì all’aperto ah ah...e così dicendo senza neanche battere ciglio abbassò i pantaloni vicino a me e inizio a fare pipì. “ come ti chiami?” “Angela” “ dai Angela falla anche tu”...in effetti avevo lo stimolo, mi accovacciai lì vicino e alzando il vestitino mi lasciai andare...imbarazzatissima ma ormai ero lì. Ero imbarazzata ma non mi metteva a disagio, aveva questo modo di fare un po’ basico ma schietto e sincero. Iniziai a farla mentre lui stava finendo e lui una volta finito venne vicino a me...aveva ancora il suo pisello fuori...si mise davanti a me...aveva un cazzo più grande di quello di Luigi...largo e lungo e avvolto tutto dalla pelle. Non ci pensai, avevo voglia, oggi ero troppo eccitata...quella situazione mi aveva mandato su di giri anche perché ero ancora su di giri da prima...finii di fare la pipì, ci guardammo un secondo...e lo presi in bocca, era acre e sapeva di pipì e pre sperma , una scossa di piacere e eccitazione mi pervase, lui chiuse gli occhi e io iniziai a segarlo con la lingua fuori per strofinare la cappella. Chiuse gli occhi e mise le sue mani sulla mia testa...lo segavo con la mano...presi la sua asta grande, venosa e la portai contro il mio seno...sfregavo li...mi stavo bagnando anche di lui...ero in estasi...non sapevo nulla di lui...gli stavo succhiando il pisello ed era eccitante...lui era in estasi...anche io....leccavo e succhiavo...”Angela sei bravissima mi stai facendo impazzire” ...lo guardavo e sorridevo per quello che potevo avendo la bocca piena di lui...”alzati...dai...” ... mi alzai... mi mise contro il muro girata con il culo verso di lui...alzò il mio vestitino e si appoggiò su di me...aveva un cazzo grande...lo sentivo che stava entrando in mezzo alle chiappe bagnandomi...ero in super estasi...in un momento di lucidità gli dissi “fermati...aspetta metti questo” e gli passai un preservativo che avevo nella borsa e che avrei usato se fosse servito con Luigi. “Aiutami tu Angela”...mi girai, mi abbassai...aprii la carta...misi il suo cazzo ancora in bocca...lo baciai un po’ e leccai nuovamente...lo leccai per lasciare più saliva possibile per agevolare l’inserimento del presetvativo...una volta messo...mi rigirò e torno a puntare il cazzo dietro di me...lo mossi per agevolare l’entrata nella passerina...ero a mille...appena lo indirizzai con un movimento entrò...fu una sensazione ancora diversa...era grande...iniziò a muoversi...con le mani abbracciandomi mi stava palpando il seno ormai fuoriuscito dal vestitino. su e giù...ero in estasi...mi piaceva...anche a lui...si muoveva sempre più forte...eravamo al limite...siiii...dai Enzo....siiii...sii Angela....ohhhhhhh...venni in unorgasmo pazzesco...sentivo il suo cazzo pulsare...la sua pancia contro la mia schiena...il preservativo gonfiarsi....siiiiiii. “Angela grazie...è stato bellissimo” “è stato bello Enzo” “ei Angela io sono una brava persona, mi hai colpito tanto...non vorrei perderti...tieni questo è il mio numero chiamami...” “Enzo, quello che è successo è così strano che non so cosa dire ora...prendo il numero si...ma non so se chiamerò” “capisco, mi piacerebbe però...vorrei farmi conoscere” “vedremo, andiamo ora...il pulman parte a breve”. E così tornammo in pulman. Luigi mi accolse abbracciandomi, gli diedi la bottiglietta di acqua e mi rannicchiai con la testa su di lui...e mi addormentai. Ero esausta. Questi giorni stavano volgendo al termine. Cosa sarebbe successo ora? Non volevo saperlo. Ero troppo stanca. Coperta dai sedili mi misi le mutandine che avevo nello zaino così come il maglione. Il pulman arrivò a destinazione. Salutai Luigi con un abbraccio prima di arrivare. Non ci dicemmo nulla. Scesi, anche Enzo mi salutò...con un sorriso...abbassai gli occhi...uscii di fretta e mi diressi verso la macchina che mi aspettava. E tornai a casa.
questo suo desiderio continuo mi lusingava. Avevo voglia di lui. Iniziai a prepararmi...mi misi il vestitino...ero davanti allo specchio. Vedermi così mi faceva uno strano effetto. Non mi ero mai concessa questo stile. Ero sempre stata molto casta e coperta nell’abbigliamento. Un vestitino così lo avrei utilizzato magari con il costume sotto...così proprio no. La parte centrale del seno era molto visibile, la spaccatura centrale..un lembo sottile copriva di lato e sotto sorretto da spalline minuscole. Il tessuto era come pensavo, così morbido che dovevo stare attenta a non fare movimenti che potessero far muovere la tetta. Ma avevo troppa voglia che Luigi mi vedesse. L’idea in generale che mi vedessero così, mi stuzzicava. Sembravo una ragazzina che per la prima volta scopriva il suo corpo. Mi guardai...un lampo, un pensiero mi pervase. Le gambe tremavano solo all’idea che mi si era appena creata nel cervello. Senza mutandandine. Avevo questo pensiero che mi stava crescendo. Ero turbata ma mi stavo convincendo che volevo giocare ed essere leggera...non lo avevo mai fatto in vita mia...c’era sempre una prima volta...probabilmente l’ultima. Decisi di farlo. Le levai, le sfilai da sotto. Erano già umide. Le annusai, erano bagnate di me, era inequivocabile. Oddio, non mi riconoscevo più. Decisi di non rimetterle, gli avrei fatto questa sorpresa. Misi ai piedi le infradito rosa dell’hawaianas che avevo usato in camera in questi giorni. Ora non mi rimaneva che raggiungere la stazione dei pullman. Avevo il cuore in gola. Nello zaino misi una felpina di tuta. Era la mia coperta di Linus, se non fossi riuscita a stare serena mi sarei coperta. E in ogni caso mi serviva per coprirmi prima di salire in macchina con chi mi sarebbe venuta a prendere, ovvero mia madre in quanto mio marito rientrava il giorno dopo da lavoro. Misi ovviamente anche le mutandandine, per lo stesso motivo. Capii fin dall’ascensore che avrei avuto gli occhi di diversi uomini addosso oggi. Erano sensazioni strane. Chi faceva finta di non guardare ma cercava di scrutare in mezzo agli spacchi. Mi piaceva, sentivo il seno gonfiarsi e i capezzolini inturgidirsi. Quando salii in taxi ero impacciatissima. Dovevo controllare i movimenti per non far cadere le spalline o muovere troppo la stoffa ma anche tenere le gambe chiuse onde evitare che si vedesse che non avevo intimo. Avevo brividi dovunque. Il tragitto non durò tantissimo, arrivai all’appuntamento precisa. Luigi era già lì. Quando scesi e mi vide così strabuzzó gli occhi...mi corse vicino “angyyy mamma mia ma sei bellissima...oddio ma sei...sei...d’un bello che non so cosa dire!” La mia reazione alle sue parole fu quella di diventare subito rossa in viso. Lui incalzò: “sei sensualissima amore”...e ancora...”no vabbè ma sono gelosissimo!! Così ti guarderanno tutti..guai a chi guarda la mia donna...oddio che bella che sei...”. Presi coraggio e gli sussurrai nell’orecchio “eh ma ho anche un’altra sorpresa...” “quale cucciola mia??” Ero sempre più paonazza...gli feci la lingua e l’occhiolino...”dai angyyyyy non tenermi sulle spine!!”. Si avvicinò a me e pose l’orecchio sulla mia bocca “daiiiiii dimmelo” “eh..in realtà non ho messo le mutandine...” “ohhh...noooo non ci credo...mi stai prendendo in giro..” “no no(ridevo)” “ tu mi vuoi dire che sotto il vestitino...hai la patatina e il culetto nudi?” ...”ehm sì...sorpresa per te ah ah”
Rimase perplesso...”allontaniamoci un po’...vieni con me...” e così dicendo mi porto un po’ indietro si mise dietro di me...e piano piano senza dare nell’occhio alzó il vestitino da dietro...scoprendo il mio culotto che si palesò dinnanzi a lui nudo. “Oddiooooo amore....” e mentre esclamava mollò il vestitino facendolo di nuovo coprire le chiappine. “Mamma mia...Angy...sto impazzendo” “mamma mia il tuo culotto nudo...non ci credo...sto impazzendo, è troppo sensuale questa cosa”. Ridevo un po’ nervosa e imbarazzata ma ero contenta di suscitargli emozioni e pulsioni. Ero contenta che mi desiderasse. “Ei Angy....io non resisto...ho una fantasia che devo realizzare...of ora o mai più” “scemotto!! Fai il bravo...dobbiamo partire a minuti arriva il pulman...non puoi calmarti e attendere che siamo partiti?” “No no....io quel culetto così non lo lascio” e mi afferrò per la mano e inizio a tirarmi “piano!! Mi fai perdere le infradito non correre” e mi trascinava verso una piccola costruzione che era probabilmente una torretta energetica che stava lì nel parcheggio degli autobus. Era un po’ defilata, mi porto dietro. Si guardò attorno per vedere se c’erano sguardi indiscreti e poi alzo il vestitino...sentivo una leggera aria sulle natiche...”Angy sorreggi il vestitino” “ che vuoi fare luigiiii”. A questa domanda non rispose...sentivo che armanaccava sui Jeens...ad un certo punto sentii il contatto da dietro con lui....il suo pene iniziò a strusciare prima sulle mie chiappine e poi dentro, in mezzo....era già umidissimo...mi sentivo bagnata di lui in mezzo alle chiappine...si strofinava su e giù e il contatto del suo membro umido e della sua cappella sul mio ano mi stava dando brividi pazzeschi. Mi piegai in avanti appoggiando mani al muro, lui contemporaneamente mi abbracciò da dietro, la mano senza difficoltà finì sotto il vestito e afferrò un seno stringendolo. Ansimava..si muoveva...” ehi Luigi...fai il bravoooo dai....basta ah ah...” “dimmi che ti piace Angy...” “Luigi...mi piace troppo...ma se iniziamo così ah ah il viaggio sarà lunghissimo ah ah”. Si fermò, si stacco da me e provò a ricomporsi. Era troppo bello sentirlo tra le mie chiappe...mi accese in un modo pazzesco...ero stra umida...dovevamo calmarci...mi abbassai nuovamente il vestitino, risistemai il mio seno...lui ripose il membro nelle Mutande e si abbottonò i jeens. Ci riportammo nella Piazzola di sosta. Il pulman non era ancora arrivato. Ormai il pomeriggio era volto a sera, il sole era ormai sceso. C’era caldissimo. Ero sudata per il caldo, umida di suo presperma tra le chiappe e umida nella mia passerina. Ero un vulcano di ormoni. Non mi ero mai sentita così. Non eravamo in tanti ad aspettare il ns pulman, c’erano si e no 10 persone prevalentemente donne. Mi piaceva però notare gli sguardi dei pochi uomini presenti che con nonchalance’s cercavano di scrutare tra i vuoti del mio vestito. Non mi riconoscevo più. Queste strane sensazioni mi stressavano, ero stanchissima. Ma volevo giocare oggi, lasciarmi andare senza pensieri senza paranoie. Da domani sarei tornata quella di sempre. Oggi volevo farmi cullare dalla fantasia senza calcoli, senza quellinsopportabile ragione che ci guida ogni giorno. Mi piaceva pensare che quegli uomini mi desiderassero, mi piaceva pensare che volevano spogliarmi anche solo con gli occhi. Quando il pulman si fermò andammo verso il mezzo per mettere le valige. Io e Luigi eravamo di fianco e stavamo incastrando il ns bagaglio aiutati dall’autista. Mentre mi piegavo sentii spingere le persone dietro. In particolare mi accorsi di una persona che si appoggiò proprio contro il mio sedere. Sentii spingere un po’ più del consentito. Mi girai per capire. Vidi un signore sulla cinquantina, alto più di Luigi e robusto sorridermi imbarazzato. Ebbi un’altra scossa di adrenalina. Avevo la pelle d’oca. Quel tocco rubato, mi diede altre sensazioni strane. Nel salire mi accorsi che l’uomo cercò di fare di tutto per mettersi dietro di me. Io seguivo Luigi e questo signore era dietro. Salendo ci bloccammo perché una signora stava entrando nella sua fila e lui mi finì nuovamente contro. Mi chiese scusa. Ma non si levò, rimase attaccato a me. Ero rossa e il cuore batteva a mille. Luigi era davanti e non vedeva, il signore aveva il suo pacco contro il mio sedere. Sentivo che qualcosa stava salendo. Ero sbigottita. Non mi levai. Anche io stavo ferma. Mi stava piacendo. Sentirmi desiderata da un’altra persona mi stava eccitando. La signora si stava attardando perché stava sistemando le sue borse e il signore dietro ne approfittò. Iniziò un movimento lento senza dare nell’occhio. Era chiaro che stava cercando di strofinarsi. Questo movimento mi piaceva. Ero bloccata, speravo che questa attesa non finisse...Piano piano muoveva il suo bacino...avrei voluto muovermi anche io ma ero imbarazzata, incredula, mi sentivo sporca, in colpa...ma mi stava piacendo. Mi mordevo le labbra, i seni erano ormai gonfi. I capezzoli crescevano. Dovevo anche stare attenta a muovermi per non fare uscire il seno. Sentirmi strofinare dietro da questo sconosciuto era bellissimo. Sentivo che mi stavo bagnando mentre tra le chiappe ero ancora umida di Luigi. Super sensuale. In modo inconscio presi a muovere il culotto anche io, piano, pianissimo ma seguivo i suoi movimenti.La signora però entrò nei suoi posti e iniziammo a scorrere. Il signore si fermò al suo posto assegnato, a metà del pulman. Io e Luigi eravamo quasi in fondo, lontani. Ci sedemmo, essendo in pochi accanto a noi non avevamo nessuno eravamo un po’ isolati. Avevo ancora il cuore che batteva per la scena di prima. Luigi si accorse che forse ero strana, mi chiese se stavo bene e risposi di sì. “Amoreee hai vistooo...siamo isolati....” “scemotto” e si avvicinò a me e mi diede un bacio goffo e umido sulle labbra e con le dita abbassò la stoffa del vestito che con estrema facilità fece uscire il mio seno. “Oh mamma come sei bella!! Che pere meravigliose che hai” “scemooooooo ma che fai!! Non siamo ancora partiti!!shhhh...aspetta almeno che la gente dorma!!” “Ma da qui non ci vedono, l’altra persona sta 6 file avanti...sei coperta dai sedili...che fa...dai...” e mentre diceva così con una mano afferrò un seno e mise in bocca l’altro succhiando forte...I capezzoli già gonfi risposero ulteriormente...la voglia cresceva...sentirmi ciucciare così era bellissimo ma lo fermai..”shhh basta Luigi...dopo”...fece la faccia un po’ corrucciata...ma si mise a sedere nel suo posto, io risollevai la stoffa e coprii il seno...”comunque sei bellissima sai?!!” “Grazie scemotto” e gli feci il gesto della linguaccia. Il pulman era entrato in autostrada e ormai fuori era scuro, io avevo iniziato a leggere un po’, anche lui ma..Luigi non resisteva...la sua mano era sulla mia coscia...muoveva su e giù...e alzò il vestitino facendo uscire la vista della mia patatina...avevo i peli in sua mostra...ero imbarazzata anche perché non me li facevo da un po’ ed erano un po’ in disordine...lui mi guardava con desiderio, non riuscivo più a fermarlo...la sua mano si muoveva sulla mia patatina bagnatissima, le sue dita accarezzavano il clito e le grandi labbra...e poi le toglieva portandosela alla sua bocca per leccarle e poi le rimetteva...”sai di buono Angy...mmm” chiusi gli occhi una mano la metteva sulla patatina e una mano abbassava la stoffa per fare uscire il seno e quando uscii lo prese in mano strizzandolo....facevamo piano per non dare nell’occhio...avevamo una voglia crescente...era una tortura...avrei voluto sentirlo dentro...avrei voluto spogliarmi ma era tutto così pericoloso...così riuscivamo a non farci vedere ma ero agitata...la voglia cresceva...lui si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò piano...”amore metto la mano a pugno appoggiata al tuo sedile, alzo il pollice e così tu senza farti vedere puoi alzarti un po’ e scoparti il pollice muovendoti su e giu”....non so se capii subito quello che mi disse ma avevo troppa voglia...mi alzai piano, appoggiandomi con le mani al sedile davanti, lui mi alzo il vestitino dietro e mise la mano chiusa con il pollice in su sul sedile...io abbassai il mio culotto verso di lui...cercai con la fessura della mia vagina il pollice...lo sentivo...era dritto...mi abbassai...era come un piccolo cazzo che entrava...eccolo...era tutto dentro mmm...iniziai a muovermi piano piano su e giù senza fare rumore e non destare sospetti. Il mio seno era fuoriuscito e strofinava la stoffa del sedile davanti a me...muovendomi su e giù avevo una sensazione bellissima...era come se mi scopasse...sentivo il pollice entrare e toccarmi dentro al ritmo dei miei movimenti. Stavo godendo da matti...mi mordevo le labbra...ma mi dovetti fermare un secondo perché stavo per venire...lui tolse il pollice e lo portò alla sua bocca e lo succhiò...”mmm sei buona Angy...” e poi sussurrandomi a voce bassissima mi disse “lo rimetto...ora prova a scoparti dietro..”...rimise il pugno con il pollice alzato sul sedile...io riabbassai il culetto...questa volta cercando di allineare il buchino al pollice...ecco...lo sentivo...contro il mio ano...mmm che sensazioni...ero in trans piena di voglia...iniziai a premere...mi faceva male questo dito tozzo e rugoso che premeva sul mio ano...spingevo e facevo forza abbassandomi, era grande, piano piano stava entrando...eccolo...lo sentivo sempre di più...una volta dentro iniziai a muovermi su e giù come se mi stesse scopando con il suo cazzo...mi tremavano le gambe dalle sensazioni che provavo...era bellissimo...ma dovevo fare piano, dovevamo stare attenti...continuavo a muovermi facendo leva sul sedile davanti...mi abbassavo e mi alzavo, mi piaceva sentire i capezzoli strofinare sul sedile mentre scopavo il pollice...avrei voluto alzarmi...ero esausta...mi fermai...mi tolsi il pollice da dietro e mi buttai con la schiena sul mio sedile...Luigi mi guardava...mi raccolsi i capelli e sempre piano piano mi abbassai .... sbottonai i jeens e abbassai gli slip...avevo voglia del suo cazzo non volevo attendere...glielo presi in bocca subito...succhiavo e leccavo per pulirlo da tutto il presperma che aveva...iniziai poi a muovere piano piano la testa su e giù ... il cazzo già pulsava...Luigi era in difficoltà...per fare piano non riusciva a controllarsi...e in preda alla foga non riuscii a capire che stava al limite e mi ritrovai la bocca piena di sperma...iniziò a venire e schizzare...mi sentii calda in bocca...sentivo il suo sperma sulla lingua...continuavo a ciucciare dolcemente ingoiando il suo seme...adoravo il suo sapore, il suo odore...non volevo smettere...dopo aver ingoiato tutto estrassi il su pisello e lo pulì anche fuori con la lingua e le labbra. Luigi era in estasi...io pure...ma così facendo era venuto solo lui...anche se leccarlo e mangiare il suo sperma era stato molto appagante. Avevo il cuore ancora che batteva per lo sforzo. “Sei meravigliosa amore, anche se in silenzio e piano piano mi hai fatto godere tantissimo”...”anche tu Luigi...bellissimo...”. Mi ricomposi, anche lui lo fece. E mi rialzai per risedermi. Una decina di minuti dopo il pulman si fermò per una delle soste programmate in autogrill. “Scendiamo Luigi? Devo fare la pipì” “Vai tu amore io sto a posto, prendimi una bottiglia di acqua però” “ok..vado e torno”. L’autista disse che la sosta era di mezz’ora, Luigi si alzò per farmi passare. Camminai lungo il corridoio, nelle file dopo fortunatamente stava gente che dormiva. Questo mi rassicurava sul fatto che probabilmente nessuno ci aveva sentito. A metà pulman passai vicino al signore che si strusciò su di me. I ns sguardi si incrociarono. Iniziai di nuovo ad avere le pulsazioni accelerate. Appena passai si alzò anche lui. Scesi dal pulman e mi fermai a cercare il portafoglio nella borsa. Lui si avvicinò e mi salutò chiedendomi se avevo un accendino “sai signò ogni tanto mi piace fumare una sigaretta ma non ce l’ho sempre con me, comunque piacere..mi chiamo Enzo..anche tu stai scendendo?” “Eh sì, torno a casa” “viaggi con tuo marito?” “No no è un mio caro amico, ci siamo trovati a Bologna e abbiamo deciso di fare viaggio di ritorno in compagnia.” “Ah ma sei però sposata? “ “si si” “peccato ah ah, sei bellissima sai?”...divenni rossa e provai a tagliare corto “ed è stato bello prima quando ci siamo sfiorati”...divenni rossa rossa ma aveva ragione mi era piaciuto..stavo provando sensazioni strane...non seppi che dire se non “mi scusi vado in bagno prima che parta il pulman”...”ti accompagno devo andare pure io, anzi andiamo lì dietro dai c’è troppa gente nelle toilette” “no ma che dice...non mi sembra il caso” “sei timida?dai vieni...facciamo prima che andare nella toilette”. Era una conversazione surreale. Ma ero in trans, era chiaro che ci sta provando...era chiaro che con il poco tempo a disposizione voleva crearsi un momento da soli..in modo goffo, stupido...ma ero di nuovo riaccesa..l’idea di quello che mi aveva suscitato il suo sfregarsi su di me mi stava eccitando di nuovo...ero già eccitata da prima...lo seguii...andammo dietro una costruzione che c’era nei parcheggi. “Ecco vedi, a me piace troppo fare la pipì all’aperto ah ah...e così dicendo senza neanche battere ciglio abbassò i pantaloni vicino a me e inizio a fare pipì. “ come ti chiami?” “Angela” “ dai Angela falla anche tu”...in effetti avevo lo stimolo, mi accovacciai lì vicino e alzando il vestitino mi lasciai andare...imbarazzatissima ma ormai ero lì. Ero imbarazzata ma non mi metteva a disagio, aveva questo modo di fare un po’ basico ma schietto e sincero. Iniziai a farla mentre lui stava finendo e lui una volta finito venne vicino a me...aveva ancora il suo pisello fuori...si mise davanti a me...aveva un cazzo più grande di quello di Luigi...largo e lungo e avvolto tutto dalla pelle. Non ci pensai, avevo voglia, oggi ero troppo eccitata...quella situazione mi aveva mandato su di giri anche perché ero ancora su di giri da prima...finii di fare la pipì, ci guardammo un secondo...e lo presi in bocca, era acre e sapeva di pipì e pre sperma , una scossa di piacere e eccitazione mi pervase, lui chiuse gli occhi e io iniziai a segarlo con la lingua fuori per strofinare la cappella. Chiuse gli occhi e mise le sue mani sulla mia testa...lo segavo con la mano...presi la sua asta grande, venosa e la portai contro il mio seno...sfregavo li...mi stavo bagnando anche di lui...ero in estasi...non sapevo nulla di lui...gli stavo succhiando il pisello ed era eccitante...lui era in estasi...anche io....leccavo e succhiavo...”Angela sei bravissima mi stai facendo impazzire” ...lo guardavo e sorridevo per quello che potevo avendo la bocca piena di lui...”alzati...dai...” ... mi alzai... mi mise contro il muro girata con il culo verso di lui...alzò il mio vestitino e si appoggiò su di me...aveva un cazzo grande...lo sentivo che stava entrando in mezzo alle chiappe bagnandomi...ero in super estasi...in un momento di lucidità gli dissi “fermati...aspetta metti questo” e gli passai un preservativo che avevo nella borsa e che avrei usato se fosse servito con Luigi. “Aiutami tu Angela”...mi girai, mi abbassai...aprii la carta...misi il suo cazzo ancora in bocca...lo baciai un po’ e leccai nuovamente...lo leccai per lasciare più saliva possibile per agevolare l’inserimento del presetvativo...una volta messo...mi rigirò e torno a puntare il cazzo dietro di me...lo mossi per agevolare l’entrata nella passerina...ero a mille...appena lo indirizzai con un movimento entrò...fu una sensazione ancora diversa...era grande...iniziò a muoversi...con le mani abbracciandomi mi stava palpando il seno ormai fuoriuscito dal vestitino. su e giù...ero in estasi...mi piaceva...anche a lui...si muoveva sempre più forte...eravamo al limite...siiii...dai Enzo....siiii...sii Angela....ohhhhhhh...venni in unorgasmo pazzesco...sentivo il suo cazzo pulsare...la sua pancia contro la mia schiena...il preservativo gonfiarsi....siiiiiii. “Angela grazie...è stato bellissimo” “è stato bello Enzo” “ei Angela io sono una brava persona, mi hai colpito tanto...non vorrei perderti...tieni questo è il mio numero chiamami...” “Enzo, quello che è successo è così strano che non so cosa dire ora...prendo il numero si...ma non so se chiamerò” “capisco, mi piacerebbe però...vorrei farmi conoscere” “vedremo, andiamo ora...il pulman parte a breve”. E così tornammo in pulman. Luigi mi accolse abbracciandomi, gli diedi la bottiglietta di acqua e mi rannicchiai con la testa su di lui...e mi addormentai. Ero esausta. Questi giorni stavano volgendo al termine. Cosa sarebbe successo ora? Non volevo saperlo. Ero troppo stanca. Coperta dai sedili mi misi le mutandine che avevo nello zaino così come il maglione. Il pulman arrivò a destinazione. Salutai Luigi con un abbraccio prima di arrivare. Non ci dicemmo nulla. Scesi, anche Enzo mi salutò...con un sorriso...abbassai gli occhi...uscii di fretta e mi diressi verso la macchina che mi aspettava. E tornai a casa.
2
3
voti
voti
valutazione
9.2
9.2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Viaggio in Pulman - 3
Commenti dei lettori al racconto erotico