Rieducazione !

di
genere
dominazione

Mio marito che e' anche il mio Padrone dopo che i primi tempi ebbi l'impudenza di parlare senza permesso o addirittura di vestirmi !,
decise di portarmi a un corso clandestino di rieducazione. Mi fece bere qualcosa che mi addormento' mi spoglio' e mi carico nuda sull'auto e nottetempo mi porto' al luogo dell'addestramento. Appena sveglia mi consegno' sempre nuda a quello che semprava una vera e propria guardia. Appena provai a parlare sentii un dolorossimo dolore alla schiena, un colpo di frustino, mi venne quasi da piangere, il tipo mi disse che sapeva che avevo parlato senza permesso e cosa inaudita mi ero addirittura vestita ! Disse che dovevo capire che parlare o portare vestiti mi era proibito e che dovevo dimenticare di averlo mai fatto.
Ma aggiunse che in quel luogo avrebbero saputo cosa fare di me !
Il luogo in cui mi condussero era una sorta di prigione sotterranea. Diverse gabbie, che contenevano altrettante donne nude.
Le donne avevano tutte il collare e le mani legate dietro la schiena, ma non erano imbavagliate.
"Ormai non è più necessario" mi spiegò quello che doveva essere il mio istruttore.
Imparai a vivere in quella gabbia che era appena della grandezza del mio corpo.
Gli esercizi si svolgevano a ciclo continuo nella grande sala circondata dalle gabbie, in modo che tutte le donne vi assistessero di continuo.
Le punizioni, per ogni minimo errore, venivano somministrate su una inferriata ai lati della sala.
Quando vidi in cosa consistevano gli esercizi, credetti che fossero tutti pazzi: mi facevano fare il riporto, come ai cani.
E forse erano davvero pazzi, ma la frusta non scherzava. Nude, in ginocchio e sempre con le mani legate dietro la schiena,
dovevamo afferrare con la bocca i bastoni che venivano tirati a qualche metro, e riportarli tra le mani dell'istruttore.
Quando questi era soddisfatto, mi faceva camminare avanti e indietro con lo sguardo a terra e il busto eretto, saltare, compiere movimenti stupidi e inutili.
Poi venero altre sessioni di postura: come inginocchiarsi, come presentarsi di fronte a un Signore, come offrirsi.
Imparai ad offrire quello che mi era stato richiesto nelle settimane precedenti. Imparai a rispondere ad ogni minimo comando, ed anzi, a precederlo.
Imparai ad abituarmi alle punizioni, ad anelare le attenzioni dei miei padroni, e perfino la mia sofferenza,
considerandola niente più che uno strumento di piacere.
Imparai a tacere sempre ed a "andare" con uomini, donne e perfino animali.
Capii che perfino le sofferenze che mi venivano inflitte per divertimento mi facevano sentire viva, con uno scopo.
La sera noi donne venivamo radunate in fila e ogni istruttore o istruttrice sceglieva una di noi per la notte, quelle che non erano scelte tornavano in gabbia.
Dopo essere state scopate venivamo lasciate dormire sul pavimento e potevamo fare la doccia solamente la mattina dopo.
Imparai tutto quello che una buona schiava deve sapere e capii di non avere il diritto di irritare il mio Padrone.
Quando fui riconsegnata a mio marito ero ansiosa di servirlo e sapevo che era lui a contare, non io.
scritto il
2025-05-21
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