Funana - Capitolo Primo Notte di Sale e Sangria al Funaná di Santa Maria

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trio

Capitolo Primo:

Notte di Sale e Sangria al Funaná di Santa Maria

La brezza atlantica accarezzava l'isola di Sal, la più turistica dell'arcipelago di Capo Verde, un lembo di terra arida e pianeggiante, plasmato da antichi vulcani e celebre per le sue vaste saline che le hanno conferito il nome. Il vento tiepido trasportava l'odore salmastro e il ritmo incalzante dello Zouk, la sensuale danza e genere musicale che vibrava nell'aria tiepida della sera. A Santa Maria, la principale località turistica dell'isola, le barche colorate dei pescatori ondeggiavano dolcemente nella baia, non lontano dal vivace lungomare dove sorge il Funaná, un locale conosciuto per la sua atmosfera festosa, la musica dal vivo e i cocktail esotici. Le luci soffuse e colorate creavano un'atmosfera vibrante e sensuale, invitando al ballo e alla convivialità. Seduto a un tavolino appartato, con la vista che si perdeva verso l'oceano illuminato dalla luna, un uomo di fascino maturo osservava la scena con un sorriso enigmatico. I suoi occhi scuri seguivano i movimenti sinuosi di due donne che si abbandonavano al ritmo contagioso della sensuale danza Zouk.
Lei, la cui pelle color miele, tipica delle genti capoverdiane, risplendeva sotto i fasci di luce colorata, indossava un abito corto e aderente di un tessuto elasticizzato color terra bruciata, che esaltava le sue forme generose. La scollatura profonda metteva in risalto il decolleté florido, e la gonna corta si sollevava ad ogni ancheggiare, rivelando le sue cosce tornite e la promessa di un'intimità proibita. I suoi riccioli scuri, raccolti in parte sulla nuca, ondeggiavano selvaggiamente mentre si muoveva, la sua bocca carnosa accennava un sorriso provocante ad ogni sguardo incrociato con l'amica. I suoi occhi ambrati saettarono verso l'uomo, un lampo caldo e invitante che si spense subito in una risata complice rivolta all'altra, mentre le sue mani scivolavano maliziosamente lungo la schiena scoperta dell'amica.
L'altra, con un abito ancora più succinto di un vibrante blu cobalto che le fasciava il corpo esile, si muoveva con una grazia felina. La schiena scoperta rivelava la linea sensuale della sua colonna vertebrale, abbronzata dal sole di Capo Verde, e il movimento dei suoi fianchi sottili era ipnotico. I suoi capelli biondi, insoliti su quest'isola e raccolti in una treccia laterale che le ricadeva sulla spalla, sferzavano il viso ad ogni piroetta, e i suoi occhi azzurri brillavano di una malizia sfrontata mentre cercavano lo sguardo dell'uomo, un invito esplicito a desiderarla. Le sue labbra sottili si dischiudevano in un sorriso che prometteva piaceri inconfessabili, mentre le sue dita giocavano con la nuca della compagna, sfiorandole la pelle con una sensualità ostentata.
I loro corpi si sfioravano, si urtavano, si intrecciavano al ritmo della musica, creando una danza erotica che catturava l'attenzione di ogni presente, turisti e locali rapiti da quella esibizione di sensualità. Le loro risate si mescolavano al battito sensuale dello Zouk, e l'aria si fece densa di un desiderio palpabile. I loro sguardi cercavano spesso quello dell'uomo, un gioco di seduzione sfacciato, un'ostentazione della loro intimità che lo eccitava profondamente. Si scambiavano sussurri complici all'orecchio, si mordicchiavano giocosamente i lobi, incuranti degli occhi indiscreti che le spiavano con crescente interesse. La donna con l'abito color terra bruciata si chinò all'orecchio dell'altra, sussurrando parole in un creolo capoverdiano che fecero arrossire leggermente le sue guance, intensificando l'aura di un segreto condiviso.
L'uomo percepì quei brevi contatti visivi e quella sfrontata esibizione di sensualità come una provocazione diretta, un invito esplicito a unirsi alla loro danza di desiderio. Con un gesto elegante, alzò la mano e chiese al cameriere una caraffa di sangria, una bevanda popolare nei locali di Santa Maria, il suo sguardo fisso sulle due figure che continuavano a muoversi sinuosamente, i loro corpi madidi di un sudore luccicante sotto le luci stroboscopiche. Il profumo dei loro corpi surriscaldati si mescolava all'odore dolce e fruttato del vino speziato, creando un'ebbrezza sensoriale che lo avvolgeva completamente. La musica pulsava nelle sue vene, risvegliando un desiderio primordiale che non poteva più essere ignorato. I loro occhi lo cercarono di nuovo, un sorriso sfrontato sulle labbra, come a dire: "Cosa aspetti?".
Poi, con un'intesa silenziosa, si presero per mano e, abbandonando la pista da ballo ancora vibrante di energia, si diressero verso l'uscita laterale del Funaná che conduceva alla spiaggia di sabbia fine e bianca, lasciandosi alle spalle il ritmo frenetico per immergersi nella quiete della notte tropicale. L'uomo le osservò allontanarsi, le loro figure illuminate dalla fioca luce delle stelle che ora si faceva più intensa con il calare dell'oscurità. Una volta sulla sabbia, i loro abiti caddero come petali scuri, rivelando le forme dei loro corpi accarezzati dalla brezza notturna. Lei, la cui pelle color miele ora brillava di riflessi lunari, e l'altra, con la sua pelle chiara che sembrava emanare luce propria, si muovevano con una naturalezza disarmante, i loro corpi che giocavano con le onde increspate.
L'uomo rimase seduto al suo tavolo per un istante, il desiderio che gli ardeva dentro. Poi, con un movimento fluido e discreto, si alzò e chiese al cameriere tre bicchieri, portandoli con sé insieme alla caraffa di sangria. Si incamminò lentamente verso la spiaggia, fermandosi a una distanza rispettosa. Si sedette sulla sabbia tiepida, appoggiando la caraffa accanto a sé e disponendo i tre bicchieri come un invito silenzioso. Le osservava, la luce fioca delle stelle che delineava le loro sagome nude contro l'oscurità del mare. La loro complicità era palpabile, i loro sussurri e le loro risate portati dalla brezza. L'uomo sentiva l'eccitazione montare, alimentata dalla loro audacia e dal desiderio di varcare quella distanza che ancora li separava.
Le due donne si avvicinarono, i loro corpi bagnati che trasparivano dai tessuti sottili degli abiti che si erano frettolosamente rivestite. Lei, la cui pelle color miele brillava umida sotto il sottile abito color terra bruciata che ora aderiva al suo corpo come una seconda pelle, delineando ogni curva. L'altra, con l'abito blu cobalto leggero e fradicio che le si incollava addosso, rivelando la delicatezza delle sue forme in modo quasi impudico. Si muovevano con una grazia sensuale, il silenzio rotto solo dal leggero fruscio dei loro passi sulla sabbia umida e dal respiro sommesso. Raggiunsero l'uomo e, con gesti lenti e carichi di una tacita intesa, la donna con l'abito color terra bruciata prese uno dei bicchieri, mentre l'altra afferrava il secondo. Si servirono generosamente dalla caraffa di sangria. Poi, con un sorriso appena accennato, la donna con l'abito blu cobalto gli porse il terzo bicchiere. I loro occhi si incontrarono per un istante, un contatto carico di una promessa silenziosa.
Dopo aver gustato in silenzio interminabile la sangria, in cui gli sguardi prolungati e carichi di significato dicevano più di mille parole, con l'unica luce argentea della luna che illuminava la scena, le ragazze si scambiarono un'altra occhiata complice, le loro mani che si cercavano e si stringevano per un breve istante sotto lo sguardo dell'uomo. Con movimenti lenti e sinuosi, si allontanarono dall'uomo, raggiungendo la riva. Lì, con una noncuranza studiata, si sfilarono nuovamente i vestiti fradici, lasciandoli cadere sulla sabbia umida come offerte alla notte. I loro corpi nudi, ora completamente esposti al chiarore lunare, brillavano di una luce argentea, le loro forme morbide e sinuose delineate con precisione. Si presero per mano e, senza proferire parola, si inoltrarono nel mare scuro, le loro sagome che si fondevano gradualmente con l'oscurità vellutata dell'acqua, come ninfe notturne che lo invitavano nel loro regno liquido. La donna dalla pelle color miele si voltò un'ultima volta verso di lui, un sorriso enigmatico sulle labbra prima di immergersi completamente.
L'uomo rimase immobile per un istante, il desiderio che gli ardeva dentro come un fuoco silenzioso. La provocazione era stata completa, l'invito irresistibile. Con movimenti lenti e deliberati, si spogliò dei suoi abiti, abbandonandoli sulla sabbia accanto alla caraffa vuota e ai bicchieri. La sua pelle matura, accarezzata dalla brezza notturna, brillò anch'essa sotto la luce lunare. Nudo, si diresse verso l'acqua scura, verso le due figure che lo attendevano.
Le raggiunse nell'acqua tiepida, i loro corpi che si sfioravano in un contatto leggero e carico di elettricità. La donna dalla pelle color miele gli prese una mano, le sue dita lunghe e affusolate che si intrecciavano con le sue. L'altra gli si avvicinò da dietro, le sue braccia delicate che gli cingevano la vita, il suo respiro caldo che gli accarezzava la schiena. Si mossero insieme, cullati dal ritmo dolce delle onde, i loro corpi che si cercavano e si trovavano nel buio liquido. Le loro labbra si incontrarono, baci umidi e salati, carichi di un desiderio a lungo represso.
Poi, lentamente, si spinsero verso la riva, i loro corpi intrecciati come alghe portate dalla corrente. Raggiunsero la sabbia tiepida e si adagiarono, la luna che illuminava le loro carni nude e umide. Le loro mani si esplorarono con una voracità silenziosa, accarezzando, stringendo, scoprendo ogni curva e ogni anfratto. La donna dalla pelle color miele gli baciò il collo, la sua lingua che tracciava volute umide sulla sua pelle. L'altra gli accarezzò il petto, le sue dita che giocavano con i peli radi.
Poi, con un gesto inaspettato e audace, le due donne si scambiarono un'occhiata complice. La più chiara si inginocchiò di fronte a lui, prendendo tra le mani il suo membro ormai eretto. La sua lingua guizzò fuori, lambendolo con delicatezza prima di avvolgerlo completamente nella sua bocca calda e umida, assaporando la forma e il sapore unico di lui, succhiando con una voluttà crescente. L'altra si avvicinò, accarezzandogli il petto e il ventre, i suoi seni che sfioravano la sua pelle. Poi, anch'essa si inginocchiò al suo fianco, prendendo a sua volta possesso della sua virilità con la sua bocca avida, deliziandosi della sua consistenza e del suo sapore intenso, le loro teste che si muovevano in un ritmo sensuale e incalzante. Gemiti soffocati si levarono dalle loro gole, mescolandosi al sussurro del mare. Le loro mani continuarono ad accarezzare i loro corpi reciprocamente, intensificando l'eccitazione fino all'estremo.
Quando il piacere divenne insopportabile, lo invitarono a stendersi tra loro sulla sabbia tiepida. I loro corpi si intrecciarono in un abbraccio a tre, le loro carni umide che si sfioravano con voluttà. Si baciarono con passione, le loro lingue che si cercavano e si fondevano in un turbine di desiderio, portando con sé il ricordo del sapore di lui. Le mani vagarono libere, esplorando le zone più intime, accendendo fiamme di piacere sempre più intense. Gemiti sempre più forti si levarono dalle loro gole, mescolandosi al fragore delle onde. I loro corpi si mossero con un'energia selvaggia, i loro respiri affannosi che riempivano la notte. Raggiunsero l'apice del piacere in un crescendo esplosivo, le loro bocche che ancora custodivano il sapore unico di lui, i loro corpi che si contrassero in spasmi intensi e liberatori sotto il cielo stellato di Capo Verde, uniti in un unico grido di estasi. Le loro membra tremanti si strinsero ancora più forte, assaporando l'onda di piacere che li aveva travolti, prima di abbandonarsi esausti sulla sabbia tiepida, il profumo salmastro del mare mescolato all'odore acre del sesso appena consumato.
Il silenzio sulla spiaggia era un velo delicato steso su un'esperienza di intima connessione, un'isola di quiete lontana dal brusio del Funaná e dalle chiacchiere superficiali dei vacanzieri che affollavano Santa Maria. Per l'uomo, abituato al carattere effimero degli incontri in vacanza, sull'isola di Sal, quell'abbandono sensoriale con due donne che sembravano emanare la sensualità vibrante di quell'isola tropicale, rappresentava una deviazione inattesa. Erano anche loro visitatrici, in cerca di una breve evasione come lui? si chiese, osservando la loro familiarità con la brezza salmastra, la naturalezza con cui si erano offerte alla notte, quasi fossero creature emerse da quella stessa magia che incantava i turisti. Un pensiero fugace, che si mescolava alla meraviglia del momento, lasciando sullo sfondo la consapevolezza della natura spesso transitoria dei legami in quei luoghi di passaggio.
Per la donna dalla pelle color miele, che vedeva l'isola popolarsi e svuotarsi al ritmo dei voli charter che atterravano all'Aeroporto Internazionale Amílcar Cabral, quell'incontro con un volto nuovo portava con sé una scintilla di inatteso. Lui era uno dei tanti volti stranieri, con la sua curiosità un po' timida, lo sguardo che cercava di decifrare l'anima dell'isola. Forse quella era la cornice di quella notte, un'avventura fugace destinata a svanire con l'alba e la sua partenza. Ma la dolcezza inaspettata del suo tocco aveva acceso una nota diversa, un desiderio che sussurrava la possibilità di qualcosa che andava oltre la semplice attrazione superficiale che spesso animava le notti dei turisti. Cosa cercava veramente in quell'isola piena di incontri fugaci?
Accanto a loro, la donna con l'abito blu cobalto, che osservava il flusso incessante di arrivi e partenze, trovava in quell'uomo una singolarità che andava oltre il tipico turista di passaggio. La sua presenza aveva rotto la routine dell'isola, portando con sé un'aura di mistero che non si dissolveva con la brezza del mattino. Insieme, avevano osato un gioco di seduzione liberatorio, un'immersione in un desiderio che sembrava trascendere la natura effimera delle vacanze. Ma ora, nella quiete che seguiva la tempesta dei sensi, una domanda sottile affiorava. Cosa sperava di trovare in quell'isola brulicante di turisti in cerca di avventure? Era anche lui alla ricerca di un semplice ricordo esotico, o c'era in lui un desiderio di un legame più profondo?
I loro corpi nudi sulla sabbia erano un simbolo di una vulnerabilità condivisa, un momento sospeso sotto la luce lunare, lontano dal brusio dei locali e dalle chiacchiere superficiali dei vacanzieri. I silenzi erano carichi di sensazioni nuove, di un'intimità inaspettata che sembrava quasi ignorare la natura transitoria di molti incontri in quel paradiso turistico. Erano solo tre anime in cerca di un breve contatto in un'isola piena di gente di passaggio? Il pensiero sfiorò la mente dell'uomo, lasciando spazio a un'incertezza che si mescolava alla potente magia del momento. Le donne accanto a lui, con la loro bellezza selvaggia e la loro audacia, sembravano offrirgli un invito a qualcosa di più di una semplice avventura esotica, un legame la cui possibilità di sopravvivere alla brevità di una vacanza rimaneva una domanda silenziosa, sospesa tra le stelle e il mare.
La donna dalla pelle color miele si mosse con una fluidità felina, sollevandosi delicatamente dalla sabbia tiepida che le si era appiccicata addosso come una seconda pelle. I suoi occhi ambrati, ancora velati di una languida sensualità, cercarono la caraffa di sangria abbandonata poco distante. Un sorriso giocoso curvò le sue labbra carnose mentre si allungava a prenderla, il suono lontano e ovattato della sensuale musica Zouk proveniente dal Funaná che si mescolava al fruscio delle onde. Portò il bordo della brocca alle labbra, prendendo un lungo sorso del vino speziato. La dolcezza fruttata si mescolò al sapore salmastro dei baci e al ricordo vibrante del loro contatto, un ricordo che nella sua bocca portava ancora il sapore unico e selvatico del sesso di lui, mentre la sabbia sottile brillava sulla sua pelle umida.
Con un gesto lento e seducente, si avvicinò all'uomo ancora disteso sulla sabbia, la cui schiena era cosparsa di granelli dorati. Si inginocchiò accanto a lui, offrendogli le sue labbra umide di sangria. I suoi occhi ambrati brillavano di un'intesa silenziosa, un invito a prolungare la sensualità di quella notte, con la lontana eco ritmica dello Zouk a fare da sfondo. L'uomo la guardò, un sorriso si dipinse sulle sue labbra mentre accettava l'offerta inaspettata. Le loro bocche si incontrarono in un bacio dolce e fruttato, un nuovo tipo di intimità che si aggiungeva al sapore salmastro e al ricordo del suo sapore intimo che ancora persisteva sulle sue labbra, mentre la sabbia fine si insinuava tra le loro dita intrecciate.
Poi, con la stessa grazia sensuale, si spostò verso l'altra donna, ancora immobile sulla sabbia, il suo corpo esile velato da un sottile strato di granelli chiari. Si chinò su di lei, le labbra ancora rosse di sangria, portando con sé il ricordo del sapore di lui. Un sussurro leggero si mescolò al contatto delle loro bocche, un gesto di condivisione che rafforzava il legame tra loro, con la musica lontana che pulsava come un battito cardiaco condiviso e l'eco di quel sapore virile che ancora aleggiava tra loro. Il sapore dolce e fruttato della sangria divenne un nuovo filo conduttore nella trama dei loro desideri, un promemoria gustativo della notte indimenticabile che stavano vivendo sotto il cielo stellato dell'isola, con la sabbia sottile che li univa alla terra e al ricordo intenso del loro amplesso, un sapore unico rimasto sulla sua lingua.
scritto il
2025-05-20
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