Mariateresa, conoscenza inaspettata 2º capitolo

di
genere
confessioni

I giorni passavano nella tranquillità dell’isola. Avevo ancora ripensato a Mariateresa, avevo anche provato a cercarla sui social ma senza successo. Quindi lasciai stare e pensai che stando comunque su un’isola avrei potuto incrociarla ancora, soprattutto in quel bar. Nelle settimane successive ci sono tornato in quel bar ma non l’ho mai vista. Qualche volta avevo fatto anche il pensiero di chiedere alla proprietaria, ma siccome l’isola e nello specifico io paese fosse piccolo, ho desistito per paura che in qualche modo questa richiesta di informazioni sarebbe potuta arrivare alle orecchie di Anna ( mia compagna). Anche se sull’isola mi ero trasferito da poco avevo comunque conosciuto molte persone e in qualche modo creato la mia cerchia di conoscenti/amici. Grazie a qualche amico di Anna, al quale aveva raccontato la mia passione per il poker, ero riuscito ad entrare in una cerchia di persone che giocavano una volta a settimana a poker nelle varie case. Fui accolto bene, ed il mio carattere socievole agevolava il mio inserimento nel tessuto sociale. La vita con Anna era tranquilla, era quello che desideravo. A 32 anni volevo soltanto stabilità e con lei l’avevo trovata. L’intesa con lei , anche sotto il punto di vista sessuale era perfetto. Io grande maiale lei una gran troia nelle 4 mura di casa nostra. I giorni passarono e di Mariateresa non ne vidi più manco l’ombra. Ogni tanto ci ripensavo soprattutto quando mi fermavo al bar, ma non avendola più rivista il pensiero svaniva nel momento in cui uscivo dal bar. Un giorno però nelle mie consuete passeggiate mi accompagnò anche Anna. Aveva indossato un leggins nero e sotto un perizoma. Camminando si poteva distinguere la forma del perizoma tra le chiappe di Anna, aveva un culo bellissimo e sfondato da me e da chi sa chi altro prima di me. Notavo che qualcuno si soffermasse su quelle chiappe durante la nostra passeggiata. A me non disturbava anzi mi piaceva. Pensavo, voi fantasticate ma io me la scopo. Decidiamo di fermarci a prendere un caffè e mi fermo appositamente in quel bar. Ormai la proprietaria, che si chiamava Tiziana, mi conosceva visto che spesso mi fermavo per un caffè, mi saluta e saluta anche lei chiamandola per nome. Nella mia testa scatta subito il pensiero; hai fatto bene a non sbilanciarti con la proprietaria, hai visto che conosce Anna! Ci siediamo ad un tavolino e chiediamo 2 caffè. Tiziana ci porta i caffè e un posacenere, conosce le mie abitudini ormai. Finito il caffè ci accendiamo una sigaretta e toh chi entra nel Bar? Mariateresa. Io la guardo dietro gli occhiali da sole senza però muovere la testa. Lei passa e non mi guarda neanche. Penso; vabbè forse non mi ha salutato perché non sono solo o forse manco si ricorda di me. Io invece me la ricordavo bene, è meglio ancora ricordavo quella bocca larga che tante volte ho immaginato con il mio cazzo dentro. Finiti i miei pensieri sconci e la sigaretta, salutiamo Tiziana e ce ne andiamo. Alzandomi dalla sedia ho notato una leggera erezione, forse dovuta ai pensieri fatti prima, e la nota anche Anna. Troia come è figurarsi se non l’avesse notato. E mi chiede come mai ti sei leggermente arrapato? Le dico che mentre eravamo seduti ho ripensato alla scopata della notte prima. Dal bar a casa il tratto è breve neanche 5 minuti. Mi risponde di stare tranquillo, che adesso che saremmo rientrati a casa avremmo fatto un piccolo ripasso della notte precedente. Mi eccito molto alle parole di Anna, ma nella mia testa parte una scena di Mariateresa che mi succhia il cazzo. Entrati nel palazzo mi mette la mano sul cazzo, è duro, e mentre saliamo le scale mi dice che adesso che saremo in casa voglio che mi scopi la gola. Apriamo la porta e manco il tempo di entrare si siede sul divano. Mi abbassa il pantalone ma non le mutande, quelle le sposta e fa uscire l’asta eretta. Col cazzo a pochi centimetri dalla bocca alza lo sguardo e mi dice; adesso mi scopi fino in gola! Apre la bocca e lo accoglie. Con le mani stringe le mie chiappe spingendomi in avanti con il cazzo che affonda in gola. Ad ogni affondo sento quel fantastico lamento di quasi soffocamento. Il cazzo è pieno di saliva che cola di lato fino alle palle. Io la guardo, vederla essere trapanata la gola mi arrapata tantissimo. Sento le sue mani sulle chiappe ma sento anche un dito che audace va verso il buco del mio culo. Ci gioca, ci gira intorno mentre il cazzo le entra ed esce dalla bocca. La saliva le esce dalla bocca e le lacrime le scendono dagli occhi. Le piace sentire il cazzo tutto in gola. Leva la mani dal mio buco per andare a raccogliere un po’ di saliva del quale il mio scroto è pieno. Raccolto un poco di lubrificante naturale torna al mio buco del culo e sento che con dolcezza infila il dito dentro. Mi piace, è una bellissima sensazione. Lo sta spingendo tutto dentro ed io lo sento. Allora porto le mie mani alla sua testa e la spingo forte sul cazzo che lei accoglie fino in gola, mentre quel dito nel mio culo entra ed esce a ritmo sostenuto. Con il cazzo tutto in gola lei quasi non respira più e si divincola per poter respirare. La lascio scostare e scostandosi toglie anche il dito dal mio culo. Sono pronto per sborrare. Le dico di aprire la bocca perché voglio inondarle la bocca. Lei la apre, caccia fuori la lingua e io segandomi glielo appoggio. Ecco che arriva un bel carico di sborra calda tutto sulla lingua. Lo ingoia e poi mi pulisce il cazzo. Sul suo viso ci sono delle linee di nero dovute allo sciogliersi del trucco mentre pompava il cazzo e le scendevano le lacrime. Anna sapeva come farmi godere, questo non lo nego, però aver rivisto Mariateresa aveva fatto scattare qualcosa in me. Chissà se quel qualcosa resterà soltanto nella mia mente oppure….
scritto il
2025-05-15
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