Mariateresa, conoscenza inaspettata
di
Scraaatch
genere
confessioni
Mi ero da poco trasferito dalla città su questa piccola isola del mediterraneo. Avevo deciso di lasciare la città perché la mia compagna, che avevo conosciuto qualche tempo prima durante un week end, abitava su quest’isola. Era autunno inoltrato, la stagione lavorativa era finita e mi godevo le giornate ancora assolate, facendo molte passeggiate sul lungomare. Durante una di queste passeggiate mi fermo a prendere un caffè in un bar. All’interno c’era la proprietaria e un’altra donna che appoggiata al bancone chiacchierava con lei. La donna al bancone aveva un bel viso, capelli castani, alta circa 1,60 cm, un poco in carne ed un viso bellissimo. Chiedo un caffè, che prendo e poi domando se posso sedermi fuori per fumare una sigaretta. La donna dietro il bancone mi risponde di sì e fa per passarmi un posacenere. Nel frattempo che prendo il posacenere, la proprietaria chiama per nome la donna al bancone, e le dice: Mariateresa questa sera vuoi venire con noi altre a mangiare un panino? Io prendo il posacenere e mi metto seduto e mi accendo una sigaretta. Mentre me ne sto seduto a fumare, esce Mariateresa la quale mi chiede se posso offrirle una sigaretta. Certo che sì, le rispondo e le porgo anche l’accendino. Lei mi ringrazia e mi sorride. Un sorriso a 32 denti che mi folgora. Mi ritorna l’accendino, ed io la saluto e mi incamminò verso casa. Durante il tragitto ripenso a quel sorriso, ma nello specifico ripenso a quella bocca grande, larga. Fantastico su questa donna immaginando che pompino potesse fare con quella bocca larga. Camminando camminando sono giunto a casa. Entro e saluto la mia compagna dicendole di andare a fare una doccia. Entro in bagno e penso di cercare Mariateresa sui social, ma conoscendo soltanto il suo nome, penso tra me e me, che non sarà proprio così facile e quindi lascio stare. Finita la doccia la mia compagna aveva già preparato la cena, ci sediamo e mangiamo. Dopo cena ci mettiamo sul divano a guardare un poco di tv, ma io penso e ripenso ancora a quella bocca larga. La serata scorre via in modo tranquillo, ho abbandonato l’idea di cercarla sui social. Mi avvicino alla mia compagna che si appoggia con la testa sulla mia spalla. La mia compagna si chiama Anna, carnagione olivastra, alta 1,60 cm, 65 kg, quarta di seno abbondante ma che sta su, fianchi larghi e un bel culo. Pensare alla bocca di Mariateresa mi ha fatto venire voglia di un bel pompino e Anna in fatto di pompini è una maestra, allora infilo una mano nella maglia e inizio a giocare con il capezzolo. Lei subito si scalda, si gira e mi dà un bacio ed io le affondò la lingua in bocca. Sento il cazzo che sta diventando duro. Tolgo la mano dal capezzolo e lo infilo tra le sue cosce, è bagnata, tanto bagnata. Lei con entrambe le mani inizia a sfilarmi pantalone e mutande assieme, io l’aiuto sollevando il culo. Adesso,17 cm e 3 cm dí circonferenza, di cazzo duro sono in bella vista, con la mano inizia a segarmi mentre io le infilato già due dita nella fica. Lei si china e con la lingua va sulla cappella, poi scende piano su tutta la lunghezza lasciando una piccola scia di saliva, e poi risale ancora fino alla cappella. Poi piano piano la bocca inizia ad accoglierlo. Sento il calore della bocca lungo tutto il cazzo. Anna mi sta facendo veramente un gran pompino. È scesa fin giù. Tiene tutto il cazzo in gola e con la punta della lingua sta toccando le palle. Io nella fica ci ho infilato tre dita, indice, medio e anulare. Lei spompina e io la scopo con le dita. Lei tira tutto il cazzo fuori dalla bocca e io le sfilo la dita dalla fica che è un lago ormai. La faccio mettere a pecorina sul divano. Io mi siedo appoggiandomi allo schienale. Lei riprende a sponpinarmi ed io passando sotto la pancia le infilo due dita, medio e anulare, nella fica. Muovo la mano in modo veloce, e anche lei aumenta il ritmo del pompare. Il mio movimento la sportando all’orgasmo, lo sento perché lei diminuisce un poco il pompare il cazzo. Allora io insisto, continuo forte a penetrarla fino a che un forte gemito anticipa una squirtata che bagna divano e braccio. Sfilo il braccio fradicio e me lo porto alle labbra. Lo lecco e anche lei partecipa. Le piace assaporare il suo orgasmo. Poi riprende a spompinarmi, ma ormai ci metto poco a sborrarle tutto in bocca. Lei da grande amante del cazzo che è ingoia tutta quanta la sborra. E dopo averla ingoiata fa pure; ah che buona. Ho dato e ricevuto piacere, mi potrebbe bastare, ma mi torna in mente la bocca larga di Mariateresa.
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