Lap dance
di
Hiripolla
genere
prime esperienze
C'è stato un momento in cui proliferavano i locali di Lap dance. C'erano queste ragazze che ballavano intorno a un palo spogliandosi, a differenza della pole dance che è una vera e propria ginnastica. Ora ne esisto anora ma in numero inferiore; il covid ha colpito duro
Ci sono due momenti in cui la situazione si fa più spinta: il privè, o table dance, che è uno spettacolino privato che si svolge in camerini appartati dietro pagamento di un importo che varia da locale a locale: l'american tour invece si svolge nella sala pubblica, ed è quella situazione in cui le ragazze scendono dal cubo per girare fra gli astanti. In origine giravano in intimo e si facevano inserire carta moneta, generalmente dollari imitati; da qui il termine american tour. Nel tempo poi la situazione è degenerata e, scendono nude per farsi palpare e procurarsi i privè.
Quella sera Giovanni, che a tempo perso collaborava con una agenzia di spettacoli doveva parlare con Franco, il gestore di uno di questi locali. Come il solito Maria gli chiese se potesse accompagnarlo e Giovanni, pensando al pompino di chiusura di serata accettò molto volentieri.
Franco darebbe arrivato più tardi e allora Giovanni entrò nella sala e si accomodò su uno dei divanetti con Maria. Si accorse a quel punto che la ragazza che si stava esibendo era una sua conoscenza bergamasca ( nome d'arte Africa ) che lo salutò con un cenno del capo e un occhiolino di simpatia. Quando comiciò la musica lenta prodroma allo spogliarello Africa si girò verso Giovanni sorridendo furbetta e Giovanni sorrise compiaciuto e facendo di sì con la testa. A questo cenno d'intesa Africa scese da palchetto e si appropinquò al divanetto invitando Maria ad alzarsi. Maria, presa alla sprovvista, si girò verso Giovanni che con una manata sul culo la invitò a seguire Africa. Appena furono sul palco, Africa
finì di spogliarsi e cominciò a dedicarsi all'outfitt di Maria che un po' stordita dalla situazione la lasciò fare e si ritrovò velocemente in lingerie. C'era solo un gruppo di 6/7 amici come clienti e Giovanni non potè fare a meno di notare come fossero eccitati dal fuori programma. A questo punto Africa cercò con gli occhi il consenso di Giovanni per togliere il reggiseno di Maria. Bastò un cenno d'assenso e in un attimo la ragazza si ritrovò n topless. Qualcuno fra i ragazzi si spremette il cazzo dentro i pantaloni. Africa si inginocchiò e infilò due dita nei laccetti delle mutandine e previo altro cenno di Giovanni le tirò a terra. Poi prese a palpare quei due bei meloni, si mis a baciarli e, piano piano si inginocchiò di nuovo. A questo punto i ragazzi non nascondevano neanche più i massaggi alle loro erezioni. La svolta hot ci fu quando Africa infilò due dita nella fica di Maria e quando le tolse se le imboccò con gusto manifesto. Ormai Maria era in preda alle sue pulsioni e non si oppose quando la fece scendere dal palco e la trascinò in mezzo ai ragazzi. Mani che palpavano, bocche che succhiavano, dita che entravano e uscivano, ma Africa era troppo esperta e capì che si stava degenerando. Così riprese per mano Maria e la riportò sul palco dove la sdraiò e gli aprì le gambe mentre risuonava le ultime note dello spettacolo. A questo punto mi avvicinai al palco ( ebbene sì, Giovanni sono io ) raccolsi i vestiti di Maria, e l'accompagnai in bagno per farla rivestire. Ora il locale era piccolo e di conseguenza c'era un bagno unico, composta da un antibagno e dalla ritirata vera e propria con water e lavabo con specchiera. Mentre stavo nell'antibagno con la porta della ritirata aperta, entrò uno dei ragazzi, probabilmente per farsi una sega. “Scusa” mi disse. “Non ti preoccupare”. Poi mi rivolsi a Maria: “Fagli spazio che deve fare la pipi”. Maria si schiacciò contro il bordo del lavabo mentre si infilava il reggiseno. A quel punto il ragazzo entrò e a fatica estrasse dalle mutande un cazzo durissimo, tanto duro che non riusciva a pisciare. A quel punto dissi a Maria: “ dai dagli una mano “. Mi guardò con sguardi interrogativo. “ Dai che hai capito”. Con un risolino isterico si stava abbassando per prenderglielo in bocca ma appena lo toccò...”o cazzo “ e partì un fiotto di sperma esagerato è dire poco. “ Dai, puliscilo come sai fare tu con quella linguetta”.
Ma appena dopo due slinguate se lo infilò in bocca se la ritrovò piena di un'altra copiosa sborrata!
C'è stato un momento in cui proliferavano i locali di Lap dance. C'erano queste ragazze che ballavano intorno a un palo spogliandosi, a differenza della pole dance che è una vera e propria ginnastica. Ora ne esisto anora ma in numero inferiore; il covid ha colpito duro
Ci sono due momenti in cui la situazione si fa più spinta: il privè, o table dance, che è uno spettacolino privato che si svolge in camerini appartati dietro pagamento di un importo che varia da locale a locale: l'american tour invece si svolge nella sala pubblica, ed è quella situazione in cui le ragazze scendono dal cubo per girare fra gli astanti. In origine giravano in intimo e si facevano inserire carta moneta, generalmente dollari imitati; da qui il termine american tour. Nel tempo poi la situazione è degenerata e, scendono nude per farsi palpare e procurarsi i privè.
Quella sera Giovanni, che a tempo perso collaborava con una agenzia di spettacoli doveva parlare con Franco, il gestore di uno di questi locali. Come il solito Maria gli chiese se potesse accompagnarlo e Giovanni, pensando al pompino di chiusura di serata accettò molto volentieri.
Franco darebbe arrivato più tardi e allora Giovanni entrò nella sala e si accomodò su uno dei divanetti con Maria. Si accorse a quel punto che la ragazza che si stava esibendo era una sua conoscenza bergamasca ( nome d'arte Africa ) che lo salutò con un cenno del capo e un occhiolino di simpatia. Quando comiciò la musica lenta prodroma allo spogliarello Africa si girò verso Giovanni sorridendo furbetta e Giovanni sorrise compiaciuto e facendo di sì con la testa. A questo cenno d'intesa Africa scese da palchetto e si appropinquò al divanetto invitando Maria ad alzarsi. Maria, presa alla sprovvista, si girò verso Giovanni che con una manata sul culo la invitò a seguire Africa. Appena furono sul palco, Africa
finì di spogliarsi e cominciò a dedicarsi all'outfitt di Maria che un po' stordita dalla situazione la lasciò fare e si ritrovò velocemente in lingerie. C'era solo un gruppo di 6/7 amici come clienti e Giovanni non potè fare a meno di notare come fossero eccitati dal fuori programma. A questo punto Africa cercò con gli occhi il consenso di Giovanni per togliere il reggiseno di Maria. Bastò un cenno d'assenso e in un attimo la ragazza si ritrovò n topless. Qualcuno fra i ragazzi si spremette il cazzo dentro i pantaloni. Africa si inginocchiò e infilò due dita nei laccetti delle mutandine e previo altro cenno di Giovanni le tirò a terra. Poi prese a palpare quei due bei meloni, si mis a baciarli e, piano piano si inginocchiò di nuovo. A questo punto i ragazzi non nascondevano neanche più i massaggi alle loro erezioni. La svolta hot ci fu quando Africa infilò due dita nella fica di Maria e quando le tolse se le imboccò con gusto manifesto. Ormai Maria era in preda alle sue pulsioni e non si oppose quando la fece scendere dal palco e la trascinò in mezzo ai ragazzi. Mani che palpavano, bocche che succhiavano, dita che entravano e uscivano, ma Africa era troppo esperta e capì che si stava degenerando. Così riprese per mano Maria e la riportò sul palco dove la sdraiò e gli aprì le gambe mentre risuonava le ultime note dello spettacolo. A questo punto mi avvicinai al palco ( ebbene sì, Giovanni sono io ) raccolsi i vestiti di Maria, e l'accompagnai in bagno per farla rivestire. Ora il locale era piccolo e di conseguenza c'era un bagno unico, composta da un antibagno e dalla ritirata vera e propria con water e lavabo con specchiera. Mentre stavo nell'antibagno con la porta della ritirata aperta, entrò uno dei ragazzi, probabilmente per farsi una sega. “Scusa” mi disse. “Non ti preoccupare”. Poi mi rivolsi a Maria: “Fagli spazio che deve fare la pipi”. Maria si schiacciò contro il bordo del lavabo mentre si infilava il reggiseno. A quel punto il ragazzo entrò e a fatica estrasse dalle mutande un cazzo durissimo, tanto duro che non riusciva a pisciare. A quel punto dissi a Maria: “ dai dagli una mano “. Mi guardò con sguardi interrogativo. “ Dai che hai capito”. Con un risolino isterico si stava abbassando per prenderglielo in bocca ma appena lo toccò...”o cazzo “ e partì un fiotto di sperma esagerato è dire poco. “ Dai, puliscilo come sai fare tu con quella linguetta”.
Ma appena dopo due slinguate se lo infilò in bocca se la ritrovò piena di un'altra copiosa sborrata!
Ci sono due momenti in cui la situazione si fa più spinta: il privè, o table dance, che è uno spettacolino privato che si svolge in camerini appartati dietro pagamento di un importo che varia da locale a locale: l'american tour invece si svolge nella sala pubblica, ed è quella situazione in cui le ragazze scendono dal cubo per girare fra gli astanti. In origine giravano in intimo e si facevano inserire carta moneta, generalmente dollari imitati; da qui il termine american tour. Nel tempo poi la situazione è degenerata e, scendono nude per farsi palpare e procurarsi i privè.
Quella sera Giovanni, che a tempo perso collaborava con una agenzia di spettacoli doveva parlare con Franco, il gestore di uno di questi locali. Come il solito Maria gli chiese se potesse accompagnarlo e Giovanni, pensando al pompino di chiusura di serata accettò molto volentieri.
Franco darebbe arrivato più tardi e allora Giovanni entrò nella sala e si accomodò su uno dei divanetti con Maria. Si accorse a quel punto che la ragazza che si stava esibendo era una sua conoscenza bergamasca ( nome d'arte Africa ) che lo salutò con un cenno del capo e un occhiolino di simpatia. Quando comiciò la musica lenta prodroma allo spogliarello Africa si girò verso Giovanni sorridendo furbetta e Giovanni sorrise compiaciuto e facendo di sì con la testa. A questo cenno d'intesa Africa scese da palchetto e si appropinquò al divanetto invitando Maria ad alzarsi. Maria, presa alla sprovvista, si girò verso Giovanni che con una manata sul culo la invitò a seguire Africa. Appena furono sul palco, Africa
finì di spogliarsi e cominciò a dedicarsi all'outfitt di Maria che un po' stordita dalla situazione la lasciò fare e si ritrovò velocemente in lingerie. C'era solo un gruppo di 6/7 amici come clienti e Giovanni non potè fare a meno di notare come fossero eccitati dal fuori programma. A questo punto Africa cercò con gli occhi il consenso di Giovanni per togliere il reggiseno di Maria. Bastò un cenno d'assenso e in un attimo la ragazza si ritrovò n topless. Qualcuno fra i ragazzi si spremette il cazzo dentro i pantaloni. Africa si inginocchiò e infilò due dita nei laccetti delle mutandine e previo altro cenno di Giovanni le tirò a terra. Poi prese a palpare quei due bei meloni, si mis a baciarli e, piano piano si inginocchiò di nuovo. A questo punto i ragazzi non nascondevano neanche più i massaggi alle loro erezioni. La svolta hot ci fu quando Africa infilò due dita nella fica di Maria e quando le tolse se le imboccò con gusto manifesto. Ormai Maria era in preda alle sue pulsioni e non si oppose quando la fece scendere dal palco e la trascinò in mezzo ai ragazzi. Mani che palpavano, bocche che succhiavano, dita che entravano e uscivano, ma Africa era troppo esperta e capì che si stava degenerando. Così riprese per mano Maria e la riportò sul palco dove la sdraiò e gli aprì le gambe mentre risuonava le ultime note dello spettacolo. A questo punto mi avvicinai al palco ( ebbene sì, Giovanni sono io ) raccolsi i vestiti di Maria, e l'accompagnai in bagno per farla rivestire. Ora il locale era piccolo e di conseguenza c'era un bagno unico, composta da un antibagno e dalla ritirata vera e propria con water e lavabo con specchiera. Mentre stavo nell'antibagno con la porta della ritirata aperta, entrò uno dei ragazzi, probabilmente per farsi una sega. “Scusa” mi disse. “Non ti preoccupare”. Poi mi rivolsi a Maria: “Fagli spazio che deve fare la pipi”. Maria si schiacciò contro il bordo del lavabo mentre si infilava il reggiseno. A quel punto il ragazzo entrò e a fatica estrasse dalle mutande un cazzo durissimo, tanto duro che non riusciva a pisciare. A quel punto dissi a Maria: “ dai dagli una mano “. Mi guardò con sguardi interrogativo. “ Dai che hai capito”. Con un risolino isterico si stava abbassando per prenderglielo in bocca ma appena lo toccò...”o cazzo “ e partì un fiotto di sperma esagerato è dire poco. “ Dai, puliscilo come sai fare tu con quella linguetta”.
Ma appena dopo due slinguate se lo infilò in bocca se la ritrovò piena di un'altra copiosa sborrata!
C'è stato un momento in cui proliferavano i locali di Lap dance. C'erano queste ragazze che ballavano intorno a un palo spogliandosi, a differenza della pole dance che è una vera e propria ginnastica. Ora ne esisto anora ma in numero inferiore; il covid ha colpito duro
Ci sono due momenti in cui la situazione si fa più spinta: il privè, o table dance, che è uno spettacolino privato che si svolge in camerini appartati dietro pagamento di un importo che varia da locale a locale: l'american tour invece si svolge nella sala pubblica, ed è quella situazione in cui le ragazze scendono dal cubo per girare fra gli astanti. In origine giravano in intimo e si facevano inserire carta moneta, generalmente dollari imitati; da qui il termine american tour. Nel tempo poi la situazione è degenerata e, scendono nude per farsi palpare e procurarsi i privè.
Quella sera Giovanni, che a tempo perso collaborava con una agenzia di spettacoli doveva parlare con Franco, il gestore di uno di questi locali. Come il solito Maria gli chiese se potesse accompagnarlo e Giovanni, pensando al pompino di chiusura di serata accettò molto volentieri.
Franco darebbe arrivato più tardi e allora Giovanni entrò nella sala e si accomodò su uno dei divanetti con Maria. Si accorse a quel punto che la ragazza che si stava esibendo era una sua conoscenza bergamasca ( nome d'arte Africa ) che lo salutò con un cenno del capo e un occhiolino di simpatia. Quando comiciò la musica lenta prodroma allo spogliarello Africa si girò verso Giovanni sorridendo furbetta e Giovanni sorrise compiaciuto e facendo di sì con la testa. A questo cenno d'intesa Africa scese da palchetto e si appropinquò al divanetto invitando Maria ad alzarsi. Maria, presa alla sprovvista, si girò verso Giovanni che con una manata sul culo la invitò a seguire Africa. Appena furono sul palco, Africa
finì di spogliarsi e cominciò a dedicarsi all'outfitt di Maria che un po' stordita dalla situazione la lasciò fare e si ritrovò velocemente in lingerie. C'era solo un gruppo di 6/7 amici come clienti e Giovanni non potè fare a meno di notare come fossero eccitati dal fuori programma. A questo punto Africa cercò con gli occhi il consenso di Giovanni per togliere il reggiseno di Maria. Bastò un cenno d'assenso e in un attimo la ragazza si ritrovò n topless. Qualcuno fra i ragazzi si spremette il cazzo dentro i pantaloni. Africa si inginocchiò e infilò due dita nei laccetti delle mutandine e previo altro cenno di Giovanni le tirò a terra. Poi prese a palpare quei due bei meloni, si mis a baciarli e, piano piano si inginocchiò di nuovo. A questo punto i ragazzi non nascondevano neanche più i massaggi alle loro erezioni. La svolta hot ci fu quando Africa infilò due dita nella fica di Maria e quando le tolse se le imboccò con gusto manifesto. Ormai Maria era in preda alle sue pulsioni e non si oppose quando la fece scendere dal palco e la trascinò in mezzo ai ragazzi. Mani che palpavano, bocche che succhiavano, dita che entravano e uscivano, ma Africa era troppo esperta e capì che si stava degenerando. Così riprese per mano Maria e la riportò sul palco dove la sdraiò e gli aprì le gambe mentre risuonava le ultime note dello spettacolo. A questo punto mi avvicinai al palco ( ebbene sì, Giovanni sono io ) raccolsi i vestiti di Maria, e l'accompagnai in bagno per farla rivestire. Ora il locale era piccolo e di conseguenza c'era un bagno unico, composta da un antibagno e dalla ritirata vera e propria con water e lavabo con specchiera. Mentre stavo nell'antibagno con la porta della ritirata aperta, entrò uno dei ragazzi, probabilmente per farsi una sega. “Scusa” mi disse. “Non ti preoccupare”. Poi mi rivolsi a Maria: “Fagli spazio che deve fare la pipi”. Maria si schiacciò contro il bordo del lavabo mentre si infilava il reggiseno. A quel punto il ragazzo entrò e a fatica estrasse dalle mutande un cazzo durissimo, tanto duro che non riusciva a pisciare. A quel punto dissi a Maria: “ dai dagli una mano “. Mi guardò con sguardi interrogativo. “ Dai che hai capito”. Con un risolino isterico si stava abbassando per prenderglielo in bocca ma appena lo toccò...”o cazzo “ e partì un fiotto di sperma esagerato è dire poco. “ Dai, puliscilo come sai fare tu con quella linguetta”.
Ma appena dopo due slinguate se lo infilò in bocca se la ritrovò piena di un'altra copiosa sborrata!
2
voti
voti
valutazione
2
2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La verine perversaracconto sucessivo
Alassio
Commenti dei lettori al racconto erotico