Essenza di bosco

di
genere
gay

Questa è il mio primo racconto ed è la narrazione di quanto ho provato veramente. L’evento che racconterò non è la mia prima esperienza con uomini, ma sento il desiderio di iniziare con questo episodio che mi ha reso quello che sono. Ovviamente, per ragioni di privacy, i nomi di persone e luoghi sono inventati ma i fatti sono assolutamente veri. Infine, essendo il mio primo racconto e narrando qualcosa che ho vissuto, lo scriverò in prima persona sperando che possa piacervi e aiutarvi a immedesimarvi. Se avete voglia lasciate suggerimenti o consigli al termine della lettura.

Sono Luca, un ragazzo di 35 anni, carino, con i capelli biondo cenere e gli occhi azzurri, alto 1.90 m, con una corporatura asciutta e ben definita, tipica di chi va in piscina da più di 25 anni. Fidanzato con Alessandra da parecchi anni, ma da tempo conduco una seconda vita in cui ho relazioni con uomini. Infatti, sebbene sia felice con Ale, ho da sempre sentito una forte attrazione sessuale verso gli uomini che mi ha portato a sperimentare e conoscere questo lato di me. Conoscere e sperimentare al punto da arrivare a provare quello che vi racconterò.
Settembre 2022.
In quei giorni ero solo a casa perché Alessandra era andata in viaggio con le sue migliori amiche. Così iniziai a cercare in rete posti dove incontrare uomini con cui fare sesso all’aperto nella mia città. Ho sempre avuto questa perversione del cruising e battuage. In passato avevo anche trovato un bosco carino, ben frequentato poco distante da casa nostra ma, a seguito di lavori, hanno abbattuto molti alberi rendendo il posto poco praticabile. Mentre cercavo in rete, trovai l’indicazione di un parco non molto lontano da dove abitiamo e restai di stucco. Infatti, ancora oggi, passo spesso davanti a quel posto andando/tornando da lavoro e mai avrei pensato che fosse un luogo di incontro e di piacere. Invece, leggendo i racconti di tanti frequentatori scoprii che di giorno ci si diverte addentrandosi nel bosco mentre la sera è sufficiente fermarsi nel parcheggio per venir abbordati. Decisi di sperimentarlo.
Mi vestii in modo semplice: scarpe da ginnastica, t-shirt bianca attillata, tuta in acetato nera e un paio di boxer grigi. Ovviamente portai con me i preservativi con la speranza di usarli. Il mio desiderio era di trovare un uomo più grande, un maturo come alcuni lo definirebbero, molto porco che mi scopasse per bene. Arrivai nel posto e parcheggiai la macchina sotto gli alberi dello spiazzo. Vidi che c’erano altre macchine vuote, segno che qualcuno si era già addentrato…la cosa mi faceva ben sperare. Scesi dalla macchina, lasciai la felpa sul sedile e mi sistemai la t-shirt bene per essere notato. Poi mi addentrai nel boschetto. Non ci volle molto perché iniziassi ad incontrare altri uomini, molti dei quali maturi. Si avvicinavano, ci scambiavamo uno sguardo, qualcuno mi ispezionava e poi tiravano dritto. La cosa iniziò ad eccitarmi.
Ad un certo punto notai un signore un po’ robusto che mi seguiva da lontano portando a mano la bicicletta. Era pelato, con un pizzetto bianco ben definito e indossava una semplice t-shirt gialla e dei pantaloncini grigi. Presi un sentiero che voltava a sinistra e si addentrava ancora di più nel bosco. Volevo realmente capire le sue intenzioni. Sentivo il rumore della bicicletta e capii che mi stava seguendo. Era interessato a me. Così dopo un centinaio di metri trovai un angolo un po’ nascosto nel bosco ma non troppo perché desideravo che qualcuno si fermasse e si godesse lo spettacolo. Mi infilai ed attesi qualche secondo. Avevo già vissuto esperienze simili, eppure quel giorno ero molto emozionato ed eccitato…sentivo che sarebbe stato diverso, che sarebbe successo qualcosa di inaspettato.
Il signore appoggiò la sua bici lungo il sentiero, come a segnalare la presenza, e poi mi raggiunse.
P - Ciao bello, sono Piero e cerco carne giovane per divertirmi.
L - Ciao, sono Luca e non vedevo l’ora di divertirmi con te. Allora, ti piacevo mentre mi seguivi?
P - Sì, hai un bel fisico e sembri avere un bel culo sodo. Ma ciò che mi interessa ora è la tua bocca…
Detto questo mi spinse contro un albero e prese a baciarmi con foga, la sua lingua era tutta dentro la mia bocca e non mi dava respiro. Mi desiderava e questo aumentò il mio desiderio. Poi iniziò a leccarmi il collo, mi tirò su la maglia e mi succhiò i capezzoli con avidità, come se volesse avermi tutto per se.
P - Sei davvero bello e hai una bocca calda…vediamo se è anche accogliente per lui.
Così dicendo si tirò giù i pantaloncini mostrandomi il suo cazzo di dimensioni ragguardevoli pur essendo ancora non al massimo dell’erezione. Lui mi tolse la maglietta, la appoggiò su un ramo e poi mi spinse giù dalle spalle. Mi inginocchiai davanti a lui, la mia posizione preferita. Iniziai a prenderlo in mano mentre con l’altra stimolavo le sue palle. Provai anche a passare al buchino ma capii subito che non gradiva. Mi schiaffeggio la faccia e disse:
P - troia che non sei altro, apri la bocca e fai il tuo dovere
L - sì, subito
Come mi eccitava tutto ciò, dentro provavo un calore, un desiderio di perversione mai provato prima. Glielo presi in bocca, ancora molle, e pian piano, mentre lo succhiavo, sentii che cresceva nella mia bocca…che godimento! Adoravo (e tuttora adoro) fare i pompini, lo succhiavo, leccavo bene la sua cappella, giocavo con il frenulo e così facendo lo guardavo in faccia che ansimava, poi tornavo a prenderlo tutto in bocca, lo spingevo tutto dentro e facevo il risucchio…lo stimolava tantissimo. Nel mentre con la mano gli stimolavo le palle, poi gliele leccavo un po’ per poi tornare a dedicarmi tutto al suo meraviglioso cazzo, ormai in completa erezione e dalle dimensioni ragguardevoli. Succhiavo, leccavo, leccavo e succhiavo…ero avido di quel cazzo, continuavo a lapparlo e a guardare Piero. Lui ogni tanto mi bloccava la testa e mi scopava forte, faceva anche dei soffocamenti, voleva vedere la mia saliva colare per poi schiaffeggiarmi, darmi della troia e farmi riprendere a succhiare. Sentivo crescere l’eccitazione e che piano piano perdevo il controllo di me. In quel momento notai un signore fermo all’inizio della radura che ci guardava con interesse e si toccava il pacco da fuori. Era anche lui sulla sessantina, capelli corti grigi, barba corta, fisico ben atletico, una polo grigia e blu e un paio di jeans, portava un borsello a tracolla. Ero molto eccitato e avevo perso buona parte del controllo di me, quindi gli feci con la mano il gesto di avvicinarsi. I due signori si salutano e scoprii che il nuovo arrivato si chiamava Davide. Mentre pompavo Piero, Davide tirò fuori il suo cazzo, lo avvicinò a me e iniziai a segarlo per farlo venire bello duro. Due cazzi per me, che magnificenza, che goduria! Presi a pompare Davide, che aveva un cazzo più grande, con una bella cappella rosea e pulsante di piacere, e con la mano segavo l’altro bel cazzone. Anche in questo caso succhiavo e leccavo, dando a Davide il massimo del piacere. Ma poi Piero mi schiaffeggio, sentivo che il suo cazzo si stava rilassando, e mi disse
P - hai iniziato con me, riprendi da dove hai lasciato troietta!
Davide non si scompose e fu a quel punto che successe qualcosa di inaspettato, o forse, di segretamente e perversamente desiderato ma che mai avrei pensato si realizzasse. Ripresi a pompare il cazzo di Piero che subito torno bello duro e nel mentre Davide si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò:
D - posso prendermi cura del tuo culo, bella troia?
e mi guardo dritto negli occhi. Quelle parole, sussurrate nell’orecchio, mi avevano fatto perdere ogni inibizione, ogni controllo…avevano liberato il mio sogno erotico e volevo godermelo fino in fondo, senza pensieri. Mi bastò fissarlo per capire che ci sapeva fare ed annuii. Quindi, continuando a fare un meraviglioso lavoro di bocca a Piero, Davide mi sfilò i pantaloni, li appese all’albero, mi tirò giù i boxer vedendo il mio cazzo bello in tiro dall’eccitazione e mi fece mettere a pecora. Poi disse
D - ti farò godere al punto che sburrerai senza bisogno di segarti
Si inginocchiò dietro di me ed iniziò a leccarmi il buco del culo. Dovete sapere che fino a quel momento solo una persona (di cui magari vi racconterò) mi aveva scopato bene il culo, gli altri ci avevano provato senza successo. Era meraviglioso sentire come giocava con il mio buchetto, lo leccava profondamente, infilava la lingua dentro, sentivo il calore che mi attraversava e mi portava pian piano in estasi. Lingua dentro, lingua fuori, un po’ di saliva attorno e un po’ di saliva dentro, allargava delicatamente e si faceva strada con la lingua. Piero si godeva lo spettacolo, sentiva che ero presente con il corpo ma la mia mente era altrove, perché lo pompavo sulle onde del piacere…e a lui piaceva tantissimo, continuava a godere e a soffocarmi per aumentare il piacere.
Poi sentii che Davide infilò un dito nel mio culo, bagnato dalla sua saliva. Entrò piano, con delicatezza, dando il tempo al mio sfintere di rilassarsi, lo massaggiò con molta calma continuando ad usare la lingua per eccitarmi e lubrificarmi, si fece strada ed arrivò a massaggiarmi la prostata. Ero completamente fuori controllo, non mi importava di nulla, volevo che quel momento non finisse mai.
Passò a due dita, sempre prima piano e poi entrando in profondità. Mi aspettavo di sentire dolore, invece mi piaceva, godevo delle sue dita dentro di me e desideravo di più, lo volevo, con tutto me stesso. Davide se ne accorse perché aumentò il ritmo del massaggio e poi passò a tre dita ed infine le infilò tutte “a Cuneo”. Quando sentii tutte le dita ebbi un sussulto di paura
D - Calmo, stai calmo. Stai andando alla grande troia che non sei altro, ancora poco e offrirai uno spettacolo degno di nota in questo luogo di lussuria e perdizione
Infilò tutte le dita con calma, sputando e salivando sul mio buco del culo. Piano piano entrò del tutto fino ad arrivare a metà della terza falange, massaggiò e rilassò il mio sfintere. Poi senti che sfilava la mano con delicatezza e allo stesso tempo qualcosa di caldo mi stava colando tra le cosce. Mi mostrò un boccetta di olio, me l’aveva messo nel buco ancora aperto, sulla parte esterna e poi se lo cosparse sul cazzo. Penso che fece un cenno a Piero, perchè quest’ultimo mi fermò dalle spalle, schiacciandomi bene a lui mentre succhiavo e Davide disse
D - ora sei pronta, ora sei mia! Godremo insieme, te lo posso assicurare…e voi avvicinatevi a guardare questa troia
Ero a pecorina con la bocca impalata sul cazzo di Piero, il quale aveva preso a scoparmi lui la bocca, e Davide mi infilò il suo cazzo in culo. Notai che si avvicinò qualcuno, in quella posizione però potevo vedere solo due paia di scarpe, con pantaloni e boxer abbassati. Sicuramente erano due uomini che si stavano segando godendosi la scena. Ero sempre più vicino all’estasi, al godimento pieno, ero completamente fuori controllo, perso nell’universo del piacere…era inebriante!
Sentii il cazzo di Davide entrare sempre più a fondo, senza dolore, scivolava come nel burro, sentivo un profondo calore, sentivo che era grosso, pulsante di piacere e desideroso di riempirmi. Ad un certo punto sentii le palle di Davide toccarmi, era giunto al fondo e da lì avrebbe solo aumentato il godimento. Inizio a scoparmi il culo con maestria, dentro fuori lentamente, arrivava quasi al limite ma senza mai uscire e poi rientrava, tutto fino in fondo. Aumentò il ritmo gradualmente ed anche il piacere aumentò di conseguenza.
Nel frattempo capii che Piero era all’apice, la sua scopata nella mia bocca si fece più forte, decisa, vigorosa e scoordinata.
P - aaahhh, sì come sei troia, come mi fai godere…prendi, prendi tutto, bevi tutta la mia sborra puttanella
e così dicendo sentii i suoi fiotti caldi arrivarmi nella bocca, nella gola…alcuni andarono direttamente giù, altri rimasero sulla lingua e potei assaporare il suo sperma. Era tanto pieno ma non persi nemmeno una goccia del suo prezioso nettare. Piero tirò fuori il suo cazzo e dopo che ebbi ingoiato volle che lo leccassi per pulirlo, poi si fece da parte. Non ebbi il tempo di prendere fiato che uno degli altri due uomini si avvicinò, mi prese con forza la bocca e iniziò a scoparmi dicendo “dai che ti piace, abbiamo capito che sei la troia del bosco”. Sì, ero troia, ero puttana e godevo di tutto questo. Finalmente la parte più intima di me stava uscendo e rivelandosi al mondo nella sua pienezza. Mi staccai un secondo da lui e dissi
L - sì sono troia e ne sono fiera…scopatemi
Lui riprese a scoparmi la bocca con veemenza e dopo poco anche lui mi riempì la bocca del suo sperma caldo. Ma non volle che ingoiassi tutto, mi si avvicinò alla bocca e mi baciò. Voleva assaporare tutto quello che avevo in bocca. Poi si scostò e fece spazio all’ultimo che seguí l’esempio e mi scopò la bocca. Non ricordo se disse qualcosa, ero in estasi e ricordo solo che aveva un cazzo più grosso dei due precedenti perché faticai un po’ a farlo entrare. Ma lui non si scompose, mi prese per la testa e mi scopò secco e deciso. Come dicevo, però, ero in estasi perché sentivo che Davide aveva aumentato il ritmo, ormai i suoi testicoli mi schiaffeggiavano ogni volta che arrivava in fondo, le sue mani erano ben salde sui miei fianchi ed io ero aggrappato all’altro uomo per restare a pecora. Le gambe iniziavano a cedermi ma Davide mi prese ancora più saldamente e diede l’ultima accelerazione. Era quella finale, quella del piacere pieno. Non so bene come spiegarlo ma eravamo in completa simbiosi, io e Davide, il suo cazzo e il mio culo, il suo piacere ed il mio piacere, il suo orgasmo ed il mio orgasmo. Lo sentii ansimare, insultarmi e poi infliggermi i colpi finali, quelli che mi consacrarono a troia. Mi entrò l’ultima volta ed esplose dentro tutto il suo sperma, la sua sborra calda era dentro di me “a battezzarmi” e nello stesso momento sentii che il mio cazzo pulsò irregolarmente per poi sborrare. Piero, che aveva capito, si chinò e con le mani raccolse il mio sperma che usciva. Quando l’altro uomo ebbe sbarrato nella bocca ed io ebbi ingoiato per la terza volta, Piero si avvicinò e mi disse
P - bevi, troia, bevi il tuo sperma e dissetati. Ora sei la troia del bosco, la nostra troia per godere.
Bevvi il mio sperma, lo bevvi avidamente perché ero ancora fuori di me…mai in passato avevo bevuto il mio sperma, mi ripugnava la cosa, ma lì ero in estasi e lo bevvi tutto ripulendo le sue mani. Nel frattempo vidi che gli altri due uomini si allontanarono scambiandosi due parole “che gran troia, speriamo di rivederla e godercela per noi”. Ero lusingato da questo commento.
Davide intanto sfilò il suo cazzo e me lo porse perché lo leccassi e ripulissi tutto…e così feci, che sapore strano sentii in bocca. Un sapore di maschio vero. Poi sentii colare in mezzo alle mie gambe, portai una mano al culo per sentire ma Davide mi fermò. Si chinò con una boccetta e raccolse lo sperma che mi colava lungo le cosce. Nel frattempo Piero si avvicinò con il cellulare e volle mostrarmi foto e video che aveva fatto. Era tutto così oscenamente bello, meraviglioso ed eccitante. In particolare mi fece vedere il momento in cui Davide mi era venuto dentro e mi disse
P - sembravate una cosa sola…cazzo se è stato arrapante, tocca come mi è tornato duro
Confermai la sua impressione e gli chiesi se poteva girarmi foto e video, quindi ci scambiammo i numeri perché potesse inviarmi tutto…cosa che fece.
Mi aiutarono a rivestirmi perché ero in uno stato di trance, ammetto che fossimo stati in una camera da letto avrei voluto riprendere a scopare. Riprendemmo il sentiero per tornare indietro e Davide mi avvicinò
D - tieni, questa boccetta è per te. Ti sembrerà perverso ma è un segno per te, per quello che sei…non dimenticarlo, sei una troia. Se posso aggiungere sei una gran troia e mi piacerebbe scambiarci i numeri per altri incontri intriganti.
L - grazie, non mi sembra perverso o strano ma solo la realizzazione di ciò che sono. Sono una troia e sono fiera di esserlo. Grazie per la meravigliosa scopata.
Detto questo ci scambiammo i numeri con la promessa di risentirci (cosa che successe e che vi racconterò se vorrete). Ero felice, avevo non solo realizzato il mio sogno erotico ma ero diventato ciò che ero sempre stato dentro di me…una troia, la troia del bosco.
scritto il
2025-05-04
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