Il sapore di Cristina - Cap. 1
di
passione90
genere
tradimenti
Questa è la mia storia, la storia di un amore segreto, appassionato, sbocciato per caso e che prosegue tuttora nella completa segretezza ma con passione sempre crescente. Ovviamente, per ragioni di privacy, i nomi di persone e luoghi sono inventati ma i fatti sono assolutamente veri.
Sono Luca, un ragazzo di 35 anni, carino, con i capelli biondo cenere e gli occhi azzurri, alto 1.90 m, con una corporatura asciutta e ben definita, tipica di chi va in piscina da più di 25 anni. Non sono mai stato un donnaiolo, uno che cambia ragazza ogni mese. Ho sempre avuto relazioni con ragazze carine, molto belle, che vivono il sesso senza taboo e ho sempre vissuto relazioni esclusive, senza pensieri ad altre donne. Sono stato fidanzato con Alessandra per parecchi anni e oggi siamo sposati da 3 anni. Lei è la donna che amo e che ho scelto per tutta la vita ma dietro alla decisione di sposarci si cela Cristina, sua sorella, colei che mi ha fatto perdere la testa, che mi ha portato su un sentiero piccante, piacevole, scivoloso e dannatamente meraviglioso. Questa è la nostra storia e qui è come è iniziata.
Uscivo con Alessandra da ormai 6 mesi e da poco avevamo deciso di convivere usufruendo del suo piccolo appartamento nel quale viveva da sola. Una sera mi disse che avrebbe avuto piacere di presentarmi ufficialmente alla sua famiglia e aggiunse che ne aveva parlato ai suoi genitori e a sua sorella e suo marito. Tutti erano felici della proposta e, dopo che ebbi accettato, organizzarono una cena a casa dei miei futuri suoceri. Era inizio giugno e quella sera mi preparai per bene ma senza voler eccedere nell’eleganza. Indossai un paio di pantaloni blu lunghi e leggeri, una camicia coreana di lino bianco e un paio di scarpe sportive eleganti. Mi feci una doccia e sistemai la barba. Insomma, ci tenevo a fare una buona impressione sui miei futuri suoceri e su mia cognata e mio cognato. In realtà, singolarmente li avevo già conosciuti ma molto di sfuggita. Sapevo anche che Alessandra avesse una sorella ma guardando i suoi profili social mi appariva come la classica donna di 38 anni, sposata senza figli, che postava in continuazione su qualunque argomento e che nelle foto non appariva come una bella donna.
Quando arrivammo c’erano già tutti e dopo un giro di presentazioni ci sedemmo in soggiorno per l’aperitivo. In quel momento mi resi conto di quanto ero stato ingannato dai social. Cristina era un vero schianto, vestita con un abito rosso scuro, estivo, leggero, lungo fino al ginocchio, con lo spacco laterale e nella parte alta un corpetto che metteva in risalto un bel seno, abbondante, una quarta ipotizzai, molto morbido e rotondo. Hai piedi indossava un paio di sandali alla schiava color nero e oro, con un leggero tacco. Il tutto mostrava due piedi meravigliosi, ben curati e con lo smalto nero alle unghie…quanto mi eccita lo smalto scuro ai piedi! Aveva un viso leggermente ovale, con una bocca dalle labbra sottili, un naso ben proporzionato e due occhi color nocciola belli da far paura. Nell'insieme emergeva la figura di una donna adulta ma non vecchia, donna vera, che sapeva mostrarsi attraente e intrigante. Non esibiva un fisico scolpito in palestra tuttavia era tonico, armonioso e con una carnagione leggermente abbronzata…mi pareva una dea. Durante l'aperitivo, mentre chiacchieravamo per conoscerci con tutti, le dedicai alcune occhiate per studiarla e per imprimere nella mia mente la sua figura di donna. Ad un certo punto lei si accorse che la stavo guardando con interesse e pensai che mi avrebbe lanciato un’occhiata torva, invece si limitò ad ammiccare con gli occhi e fare un leggero sorriso di compiacimento. Lì per lì mi dissi che dovevo stare più attento ed evitare certi pensieri, ma vi confesso che fu dura perché era (ed è) una gran donna. Non avevo mai incontrato una come lei, che mi fece annebbiare la mente, immaginando, sognando e fantasticando su di lei…dimenticandomi di essere fidanzato con Ale e di suo marito.
Finito l'aperitivo ci sedemmo a tavola per la cena il caso volle che io fossi seduto tra Alessandra e Cristina, sua sorella. La cena proseguì tranquilla chiacchierando del più e del meno e più passava il tempo e più mi sentivo a mio agio con la famiglia di Alessandra. Questo clima mi fece anche abbassare la guardia e rilassare in merito ai pensieri su Cristina. Arrivato il momento del dolce Ale si alzò per andare ad aiutare sua mamma mentre io rimasi al tavolo con suo papà, Cristina e suo marito. Questi ultimi due erano seduti uno di fronte all'altro e Cristina approfittò di quel momento per accarezzarmi la gamba con il suo piede. Pensai che si trattasse di un contatto casuale e quindi allontanai la mia gamba ma sentì che lei allungò nuovamente il suo piede a cercare la mia gamba per accarezzarla. Poi con la scusa di un tovagliolo caduto si abbassò per raccoglierlo e poggiò una sua mano sulla mia coscia e la tenne appoggiata per parecchio tempo. Ritirandosi su incrociammo lo sguardo e lei abbozzò un sorriso malizioso. Risposi con uno sguardo ammiccante, ma subito dopo mi preoccupai che qualcuno potesse aver notato la situazione. Per fortuna mio suocero e mio cognato stavano guardando una cosa sul cellulare e Ale era ancora in cucina con sua mamma. Mangiammo il dolce con un bicchiere di amaro e poi ci congedammo. Nel salutarci Cristina mi sussurrò “ci rivedremo presto” con un tono profondo e sensuale che mi eccitò. Confesso che tornando a casa ero molto eccitato, così, appena entrati in casa, io e Ale scopammo in maniera rude e animale…ma la mia testa sognava Cristina. Mi era entrata dentro come un lento e dolce profumo che ti ammalia, ti attira e infine ti fa suo e non riesci più a farne a meno.
Continuai a pensare a lei, pur sapendo dentro di me che mi stavo infilando in qualcosa di tortuoso, piccante e pericoloso allo stesso tempo. Mi sentivo in colpa per Ale, della quale ero (e sono) innamorato, ma Cristina era diventata il mio chiodo fisso, il sogno di una trasgressione che mai avrei pensato di desiderare ardentemente. L’occasione galeotta si presentò la settimana successiva. Alessandra mi disse che quel venerdì sarebbe passata sua sorella a casa nostra nel pomeriggio perché doveva provare un vestito per un matrimonio. Infatti, il weekend successivo lei e suo marito avrebbero partecipato al matrimonio di una loro amica ma Cristina non aveva ancora trovato il vestito giusto. Siccome lei e Alessandra vestono all’incirca la stessa taglia, Ale le propose alcuni dei suo abiti e Cristina ne individuò uno che le piaceva molto. Per cui le due sorelle si organizzarono per quel venerdì pomeriggio affinché Cristina potesse passare a provare l’abito. Feci notare ad Ale che sarei rimasto da solo a casa e lei mi risposte “E quindi? Ti senti in imbarazzo con mia sorella? Deve solo provare l’abito e decidere se prenderlo, tu devi solo aprirle la porta” e terminò con una risata che trasmetteva serenità. Dentro di me, invece, si scatenò un inferno di pensieri, di desideri e di paure per quello che sarebbe potuto succedere. Da un lato desideravo tantissimo Cristina dall’altro sentivo che era sbagliato e che avrei dovuto far di tutto per trattenermi.
Arrivò venerdì pomeriggio e, mentre ero a casa che lavoravo, suonò il citofono. Aprii il cancello e aspettai che l’ascensore arrivasse al piano. Una volta giunto, uscì Cristina vestita come la sera della cena dai suoi genitori, con l’abito rosso scuro fino al ginocchio e i sandali alla schiava nero e oro. Sembrava una divinità indiana, una bellezza sensuale e magnetica. Me ne stavo imbambolato ad ammirarla e lei disse
C - Beh, non mi fai entrare?
Mi ripresi dal momento di stordimento, lei se ne accorse ma non disse nulla, solamente mi guardò dritto negli occhi mentre la facevo entrare ed accomodare in casa. Tornai in me e cercai di darmi un contegno, comportandomi da bravo cognato, offrendole qualcosa da bere e chiacchierando un po’ con lei. Quando ebbe finito di bere disse
C - Dai, non voglio farti perdere troppo tempo. Provo il vestito di mia sorella e me ne vado.
L - Tranquilla, nessun disturbo, è un piacere poterti vedere…
“Idiota” pensai tra me e me, ero stato troppo esplicito e tentai di recuperare
L - …intendo dire per farti un favore e aiutarti se posso.
Ero impacciato, come se non avessi mai visto o avuto a che fare con una donna. Lei se ne accorse e questa volta fece un sorriso malizioso. Poi si avvicinò per darmi una carezza sul viso dicendo
C - Sei molto gentile e, anche se solo con la scusa di un vestito, mi fa piacere conoscere meglio il mio futuro cognatino.
Tutto accompagnato da un sorriso malizioso.
L - Vieni, ti mostro il vestito di Ale. L’ha lasciato appeso in camera per fartelo provare.
Le mostrai il vestito che aveva scelto lungo blu, con uno spacco vertiginoso sul fianco destro, una scollatura molto intrigante contornata da un giro di perle. Glielo tirai giù, distendendoglielo sul letto e poi la lasciai da sola in camera
L - Se hai bisogno sono in soggiorno
Dopo qualche minuto mi chiamò
C - Luca puoi venire? Ho bisogno di un tuo parere
Appena entrato in camera rimasi estasiato dalla visione e lei se ne accorse. Quel vestito sembrava fatto per lei, le metteva in risalto il seno morbido e provocante e allo stesso tempo mostrava il suo bel sedere che non avevo avuto modo di apprezzare la volta scorsa.
L - Cavoli Cri, ti sta benissimo
C - Adulatore! Sii obiettivo, non devi farmi i complimenti perché sono tua cognata
L - No no Cri, fidati! Ti sta divinamente, è perfetto per te! Esalta il tuo fisico in maniera elegante ma femminile, mette in risalto le tue forme belle senza risultare volgare! Sembra disegnato apposta per te.
C - Ma quanti complimenti? Sei sempre così espansivo nel consigliare i vestiti ad Ale?
Forse mi ero spinto oltre, forse avevo esagerato nel dire il mio parere. Ammetto che le parole mi erano uscite dalla bocca senza pensarle, spontanee e dettate dal desiderio che provavo per lei…ma dopo il suo commento mi sentii in imbarazzo. Lei se ne accorse e, come un’abile predatrice, colse al volo la sua preda
C - Non devi vergognarti! So cosa desideri ardentemente perché ho visto come mi hai guardato l’altra sera e come mi guardi adesso! Pensi che sia un caso se mi sono vestita uguale alla cena dai miei genitori?
Si avvicinò con un passo lento e sensuale mentre io ero immobile paralizzato dalla paura e dal desiderio. Mi si avvicinò al punto che potevo sentire il suo respiro, ammirare il suo seno meraviglioso e mi sarebbe bastato un leggero movimento per baciarla
C - Lo desideriamo tutti e due!
Detto questo, lasciò cadere il vestito e potei ammirare il suo corpo di donna…era proprio come l’avevo immaginato: tonico e morbido allo stesso tempo, che trasmette passione, calore e desiderio di donna. Era senza reggiseno e potei ammirare i suoi splendidi capezzoli, mentre sotto indossava un perizoma nero di pizzo che esaltava il suo culo e davanti lasciava intravedere il suo frutto prelibato. Ormai ero deciso, mi sarei abbandonato a Cristina e avrei colto il suo dolce nettare.
Mi avvicinai e la baciai con passione sulla bocca, schiudendo leggermente le labbra e attendendo la sua lingua. Limonammo come due amanti desiderosi l’uno dell’altro, le nostre lingue si intrecciavano, si rincorrevano e poi le morsi il labbro inferiore. Presa dalla passione mi tolse maglietta e pantaloncini con gran foga.
C - Cazzo, Ale mi aveva detto che nuotavi ma non pensavo avessi un fisico così scolpito! Sarà mio, ti desidero e ti voglio!
Mi spinse sul letto e mi sfilò le mutande, potendo così liberare il mio cazzo di 16 cm già bello eretto.
C - Mi parla spesso di come scopate e di come la fai godere, ma mai aveva menzionato questo dono della natura…
Ci si avventò sopra e senza esitazione lo prese in bocca. Lo fece entrare tutto al primo colpo senza problemi…che gran bocchinara la mia coagnatina! Iniziò un meraviglioso pompino: lo succhiava tutto, tornava su ma quando stava per uscire tornava giù, lo risucchiava aumentando il mio piacere. Passò anche alle palle leccandole, succhiandole e nel mentre continuando a segare il mio cazzo. Lo prese anche in mezzo alle sue splendide tette, i cui capezzoli erano ormai turgidi ed esprimevano tutto l’erotismo e il desiderio di Cristina. Proseguí il suo favoloso pompino mostrando di saperci fare e di essere desiderosa di me. Poi si staccò e mi disse
C - Fammi vedere come fai godere una donna! Io non sono Ale, sono Cristina e dovrai impegnarti molto di più
A quel punto mi tirai su, la presi e la buttai sul letto come fosse una troia. Le tolsi il perizoma che era già umido e lo assaporai Aprii il cassetto del mio comodino e presi una benda, gliela misi sugli occhi e le dissi
L - Ti farò bagnare come non hai mai fatto e berrò tutto il tuo nettare.
C - Non fare promesse Luca, fammi godere e basta mio bel porco
Detto questo le tappai la bocca infilandole il perizoma dentro, questo la scioccò perchè ebbe un sussulto. Mi misi inginocchiato ai piedi del letto mentre lei stava distesa, con le mani sopra la testa e i piedi appoggiati al bordo del letto. Con decisione spostai le sue gambe e ammirai il suo candido fiore, una figa meravigliosa, rasata, lucida per gli umori che stavano colando, di un colore rosa intenso e pulsante di desiderio e passione. Iniziai a baciarle i suoi piedi smaltati, succhiando un dito alla volta e non perdendo il contatto visivo con lei…il suo corpo mi parlava e mi diceva che avevo iniziato bene. Leccai le caviglie e poi piano piano risalii lungo le gambe, soffermandomi nell’interno coscia. La baciavo, la leccavo, la succhiavo lasciandole dei succhiotti e notavo che il suo petto, il suo ventre e il suo seno si muovevano sensualmente, mostrando che stava apprezzando. Il desiderio stava crescendo in lei ad ogni mio tocco ed io sentivo di conoscere Cristina da sempre.
Giunsi al suo frutto proibito, la sua meravigliosa figa che non aspettava altro che essere colta a dovere. Iniziai a leccarla dolcemente, piccoli cerchi intorno al clitoride alternati a semplici leccate. Ogni tanto scivolavo più sotto con la lingua per assaporare i suoi umori. Tornai al clitoride e al tempo stesso inserii un dito nella figa. Lo infilai con decisione e Cristina sussultò. Ripresi a leccarla e a sditalinarla. Notai che il suo piacere stava crescendo a dismisura. A quel punto aggiunsi un secondo dito, inaspettatamente, e questa volta emise un verso che sapeva di piacere. Con la mano libera le tolsi il perizoma dalla bocca perché volevo sentirla ansimare.
C - Cazzo se sei bravo, un gran porco che ci sa fare…non fermarti Luca, non fermarti cazzo!
Continuai a sditalinarla con due dita e a succhiarla. Poi decisi che era il momento di spingere ancora di più, quindi inserii 3 dita a cuneo. Scivolarono delicatamente e oscenamente bene dentro quella figa che continuava a colare liquidi di piacere. La sditalinai ancora più forte e infine presi a succhiarle il clitoride…quello fu il passo finale che la porto vicina all’estasi.
C - Sì Luca, minchia come succhi…sì, sì, sì…cazzo se godo, cazzo se godo!
Era in trance, prossima all’orgasmo ma volevo farla godere pienamente, volevo il suo nettare nella mia bocca. Fu lì che l’istinto e la connessione con lei mi guidarono. Mentre continuavo il ditalino con tre dita e a succhiarle il clitoride, bagnai il dito medio dell’altra mano nei suoi umori. Quando inarcò nuovamente la schiena le infilai il dito medio nel culo. Un colpo deciso che ebbe l’effetto sperato. Le sue ultime difese cedettero e si lasciò andare in un lungo e intenso orgasmo. Il suo corpo prese a muoversi sinuosamente, sensualmente ma non più sotto il suo controllo. Finalmente squirtò! Iniziò a fuoriuscire il suo nettare a fiotti e feci in modo di berlo, di assaporarlo…di fare mio il sapore di Cristina! Un sapore intenso, pieno del sesso di Cristina, pieno della sua femminilità. Squirtò parecchio, diversi spruzzi che finirono nella mia bocca. Bevvi avidamente e quando giunse l’ultimo getto lei, ancora in preda all’orgasmo, disse
C - Non ingoiare, vieni qui e baciami!
Non me lo feci ripetere, andai vicino a lei e dalla bocca colai un po’ del suo nettare nella sua bocca. Poi ci baciammo intensamente, con foga e passione. Nel mentre lei allungò la mano sul mio cazzo e prese a segarlo con vigore. Non ci volle molto perchè sborrassi anch’io. Raccolse la sborra nella mano e poi la assaggiò
C - Hai un buon sapore Luca! Cazzo che momento pazzesco…nessuna mi aveva mai fatto godere così
L - Cri, sei una donna vera, unica nel tuo genere e mi fai perdere la testa ogni volta che ti vedo
C - Ne sono lieta, spero avremo tante altre occasioni insieme…la prossima volta me lo devi mettere dentro e devi riempirmi con il tuo sperma
L - Non vedo l’ora! Ma con Ale e tuo marito come facciamo?
C - Sshh! (mettendo un dito sulle mie labbra) Non dobbiamo nominarli, saremo noi due nel segreto della nostra passione…spero sposerai mia sorella così saremo insieme per sempre!
L - Un ottimo motivo per sposare Ale - aggiunsi con un sorriso malizioso.
Restammo ancora qualche minuto nudi nel letto, ammirando i nostri corpi avvinghiati nella relazione più bella che entrambi potessimo desiderare. Fu chiaro a tutti e due che quello era ciò che desideravamo e che avremmo fatto di tutto per viverla fino in fondo. Infine ci rivestimmo e non potei fare a meno di ammirare ancora una volta la sua sensualità e femminilità nei modi e nelle movenze.
C - Luca io ti voglio nella mia vita e ti voglio così! Penso che il desiderio sia reciproco, non poniamoci limiti! Tu sei il mio uomo ed io la tua donna…nel segreto ma anche nella verità dei nostri corpi!
Detto questo prese il vestito, mi baciò appassionatamente sulla soglia della porta, come fosse la cosa più normale del mondo, come fossi il suo compagno di una vita, essendo dei veri amanti.
Alla prossima puntata!
Sono Luca, un ragazzo di 35 anni, carino, con i capelli biondo cenere e gli occhi azzurri, alto 1.90 m, con una corporatura asciutta e ben definita, tipica di chi va in piscina da più di 25 anni. Non sono mai stato un donnaiolo, uno che cambia ragazza ogni mese. Ho sempre avuto relazioni con ragazze carine, molto belle, che vivono il sesso senza taboo e ho sempre vissuto relazioni esclusive, senza pensieri ad altre donne. Sono stato fidanzato con Alessandra per parecchi anni e oggi siamo sposati da 3 anni. Lei è la donna che amo e che ho scelto per tutta la vita ma dietro alla decisione di sposarci si cela Cristina, sua sorella, colei che mi ha fatto perdere la testa, che mi ha portato su un sentiero piccante, piacevole, scivoloso e dannatamente meraviglioso. Questa è la nostra storia e qui è come è iniziata.
Uscivo con Alessandra da ormai 6 mesi e da poco avevamo deciso di convivere usufruendo del suo piccolo appartamento nel quale viveva da sola. Una sera mi disse che avrebbe avuto piacere di presentarmi ufficialmente alla sua famiglia e aggiunse che ne aveva parlato ai suoi genitori e a sua sorella e suo marito. Tutti erano felici della proposta e, dopo che ebbi accettato, organizzarono una cena a casa dei miei futuri suoceri. Era inizio giugno e quella sera mi preparai per bene ma senza voler eccedere nell’eleganza. Indossai un paio di pantaloni blu lunghi e leggeri, una camicia coreana di lino bianco e un paio di scarpe sportive eleganti. Mi feci una doccia e sistemai la barba. Insomma, ci tenevo a fare una buona impressione sui miei futuri suoceri e su mia cognata e mio cognato. In realtà, singolarmente li avevo già conosciuti ma molto di sfuggita. Sapevo anche che Alessandra avesse una sorella ma guardando i suoi profili social mi appariva come la classica donna di 38 anni, sposata senza figli, che postava in continuazione su qualunque argomento e che nelle foto non appariva come una bella donna.
Quando arrivammo c’erano già tutti e dopo un giro di presentazioni ci sedemmo in soggiorno per l’aperitivo. In quel momento mi resi conto di quanto ero stato ingannato dai social. Cristina era un vero schianto, vestita con un abito rosso scuro, estivo, leggero, lungo fino al ginocchio, con lo spacco laterale e nella parte alta un corpetto che metteva in risalto un bel seno, abbondante, una quarta ipotizzai, molto morbido e rotondo. Hai piedi indossava un paio di sandali alla schiava color nero e oro, con un leggero tacco. Il tutto mostrava due piedi meravigliosi, ben curati e con lo smalto nero alle unghie…quanto mi eccita lo smalto scuro ai piedi! Aveva un viso leggermente ovale, con una bocca dalle labbra sottili, un naso ben proporzionato e due occhi color nocciola belli da far paura. Nell'insieme emergeva la figura di una donna adulta ma non vecchia, donna vera, che sapeva mostrarsi attraente e intrigante. Non esibiva un fisico scolpito in palestra tuttavia era tonico, armonioso e con una carnagione leggermente abbronzata…mi pareva una dea. Durante l'aperitivo, mentre chiacchieravamo per conoscerci con tutti, le dedicai alcune occhiate per studiarla e per imprimere nella mia mente la sua figura di donna. Ad un certo punto lei si accorse che la stavo guardando con interesse e pensai che mi avrebbe lanciato un’occhiata torva, invece si limitò ad ammiccare con gli occhi e fare un leggero sorriso di compiacimento. Lì per lì mi dissi che dovevo stare più attento ed evitare certi pensieri, ma vi confesso che fu dura perché era (ed è) una gran donna. Non avevo mai incontrato una come lei, che mi fece annebbiare la mente, immaginando, sognando e fantasticando su di lei…dimenticandomi di essere fidanzato con Ale e di suo marito.
Finito l'aperitivo ci sedemmo a tavola per la cena il caso volle che io fossi seduto tra Alessandra e Cristina, sua sorella. La cena proseguì tranquilla chiacchierando del più e del meno e più passava il tempo e più mi sentivo a mio agio con la famiglia di Alessandra. Questo clima mi fece anche abbassare la guardia e rilassare in merito ai pensieri su Cristina. Arrivato il momento del dolce Ale si alzò per andare ad aiutare sua mamma mentre io rimasi al tavolo con suo papà, Cristina e suo marito. Questi ultimi due erano seduti uno di fronte all'altro e Cristina approfittò di quel momento per accarezzarmi la gamba con il suo piede. Pensai che si trattasse di un contatto casuale e quindi allontanai la mia gamba ma sentì che lei allungò nuovamente il suo piede a cercare la mia gamba per accarezzarla. Poi con la scusa di un tovagliolo caduto si abbassò per raccoglierlo e poggiò una sua mano sulla mia coscia e la tenne appoggiata per parecchio tempo. Ritirandosi su incrociammo lo sguardo e lei abbozzò un sorriso malizioso. Risposi con uno sguardo ammiccante, ma subito dopo mi preoccupai che qualcuno potesse aver notato la situazione. Per fortuna mio suocero e mio cognato stavano guardando una cosa sul cellulare e Ale era ancora in cucina con sua mamma. Mangiammo il dolce con un bicchiere di amaro e poi ci congedammo. Nel salutarci Cristina mi sussurrò “ci rivedremo presto” con un tono profondo e sensuale che mi eccitò. Confesso che tornando a casa ero molto eccitato, così, appena entrati in casa, io e Ale scopammo in maniera rude e animale…ma la mia testa sognava Cristina. Mi era entrata dentro come un lento e dolce profumo che ti ammalia, ti attira e infine ti fa suo e non riesci più a farne a meno.
Continuai a pensare a lei, pur sapendo dentro di me che mi stavo infilando in qualcosa di tortuoso, piccante e pericoloso allo stesso tempo. Mi sentivo in colpa per Ale, della quale ero (e sono) innamorato, ma Cristina era diventata il mio chiodo fisso, il sogno di una trasgressione che mai avrei pensato di desiderare ardentemente. L’occasione galeotta si presentò la settimana successiva. Alessandra mi disse che quel venerdì sarebbe passata sua sorella a casa nostra nel pomeriggio perché doveva provare un vestito per un matrimonio. Infatti, il weekend successivo lei e suo marito avrebbero partecipato al matrimonio di una loro amica ma Cristina non aveva ancora trovato il vestito giusto. Siccome lei e Alessandra vestono all’incirca la stessa taglia, Ale le propose alcuni dei suo abiti e Cristina ne individuò uno che le piaceva molto. Per cui le due sorelle si organizzarono per quel venerdì pomeriggio affinché Cristina potesse passare a provare l’abito. Feci notare ad Ale che sarei rimasto da solo a casa e lei mi risposte “E quindi? Ti senti in imbarazzo con mia sorella? Deve solo provare l’abito e decidere se prenderlo, tu devi solo aprirle la porta” e terminò con una risata che trasmetteva serenità. Dentro di me, invece, si scatenò un inferno di pensieri, di desideri e di paure per quello che sarebbe potuto succedere. Da un lato desideravo tantissimo Cristina dall’altro sentivo che era sbagliato e che avrei dovuto far di tutto per trattenermi.
Arrivò venerdì pomeriggio e, mentre ero a casa che lavoravo, suonò il citofono. Aprii il cancello e aspettai che l’ascensore arrivasse al piano. Una volta giunto, uscì Cristina vestita come la sera della cena dai suoi genitori, con l’abito rosso scuro fino al ginocchio e i sandali alla schiava nero e oro. Sembrava una divinità indiana, una bellezza sensuale e magnetica. Me ne stavo imbambolato ad ammirarla e lei disse
C - Beh, non mi fai entrare?
Mi ripresi dal momento di stordimento, lei se ne accorse ma non disse nulla, solamente mi guardò dritto negli occhi mentre la facevo entrare ed accomodare in casa. Tornai in me e cercai di darmi un contegno, comportandomi da bravo cognato, offrendole qualcosa da bere e chiacchierando un po’ con lei. Quando ebbe finito di bere disse
C - Dai, non voglio farti perdere troppo tempo. Provo il vestito di mia sorella e me ne vado.
L - Tranquilla, nessun disturbo, è un piacere poterti vedere…
“Idiota” pensai tra me e me, ero stato troppo esplicito e tentai di recuperare
L - …intendo dire per farti un favore e aiutarti se posso.
Ero impacciato, come se non avessi mai visto o avuto a che fare con una donna. Lei se ne accorse e questa volta fece un sorriso malizioso. Poi si avvicinò per darmi una carezza sul viso dicendo
C - Sei molto gentile e, anche se solo con la scusa di un vestito, mi fa piacere conoscere meglio il mio futuro cognatino.
Tutto accompagnato da un sorriso malizioso.
L - Vieni, ti mostro il vestito di Ale. L’ha lasciato appeso in camera per fartelo provare.
Le mostrai il vestito che aveva scelto lungo blu, con uno spacco vertiginoso sul fianco destro, una scollatura molto intrigante contornata da un giro di perle. Glielo tirai giù, distendendoglielo sul letto e poi la lasciai da sola in camera
L - Se hai bisogno sono in soggiorno
Dopo qualche minuto mi chiamò
C - Luca puoi venire? Ho bisogno di un tuo parere
Appena entrato in camera rimasi estasiato dalla visione e lei se ne accorse. Quel vestito sembrava fatto per lei, le metteva in risalto il seno morbido e provocante e allo stesso tempo mostrava il suo bel sedere che non avevo avuto modo di apprezzare la volta scorsa.
L - Cavoli Cri, ti sta benissimo
C - Adulatore! Sii obiettivo, non devi farmi i complimenti perché sono tua cognata
L - No no Cri, fidati! Ti sta divinamente, è perfetto per te! Esalta il tuo fisico in maniera elegante ma femminile, mette in risalto le tue forme belle senza risultare volgare! Sembra disegnato apposta per te.
C - Ma quanti complimenti? Sei sempre così espansivo nel consigliare i vestiti ad Ale?
Forse mi ero spinto oltre, forse avevo esagerato nel dire il mio parere. Ammetto che le parole mi erano uscite dalla bocca senza pensarle, spontanee e dettate dal desiderio che provavo per lei…ma dopo il suo commento mi sentii in imbarazzo. Lei se ne accorse e, come un’abile predatrice, colse al volo la sua preda
C - Non devi vergognarti! So cosa desideri ardentemente perché ho visto come mi hai guardato l’altra sera e come mi guardi adesso! Pensi che sia un caso se mi sono vestita uguale alla cena dai miei genitori?
Si avvicinò con un passo lento e sensuale mentre io ero immobile paralizzato dalla paura e dal desiderio. Mi si avvicinò al punto che potevo sentire il suo respiro, ammirare il suo seno meraviglioso e mi sarebbe bastato un leggero movimento per baciarla
C - Lo desideriamo tutti e due!
Detto questo, lasciò cadere il vestito e potei ammirare il suo corpo di donna…era proprio come l’avevo immaginato: tonico e morbido allo stesso tempo, che trasmette passione, calore e desiderio di donna. Era senza reggiseno e potei ammirare i suoi splendidi capezzoli, mentre sotto indossava un perizoma nero di pizzo che esaltava il suo culo e davanti lasciava intravedere il suo frutto prelibato. Ormai ero deciso, mi sarei abbandonato a Cristina e avrei colto il suo dolce nettare.
Mi avvicinai e la baciai con passione sulla bocca, schiudendo leggermente le labbra e attendendo la sua lingua. Limonammo come due amanti desiderosi l’uno dell’altro, le nostre lingue si intrecciavano, si rincorrevano e poi le morsi il labbro inferiore. Presa dalla passione mi tolse maglietta e pantaloncini con gran foga.
C - Cazzo, Ale mi aveva detto che nuotavi ma non pensavo avessi un fisico così scolpito! Sarà mio, ti desidero e ti voglio!
Mi spinse sul letto e mi sfilò le mutande, potendo così liberare il mio cazzo di 16 cm già bello eretto.
C - Mi parla spesso di come scopate e di come la fai godere, ma mai aveva menzionato questo dono della natura…
Ci si avventò sopra e senza esitazione lo prese in bocca. Lo fece entrare tutto al primo colpo senza problemi…che gran bocchinara la mia coagnatina! Iniziò un meraviglioso pompino: lo succhiava tutto, tornava su ma quando stava per uscire tornava giù, lo risucchiava aumentando il mio piacere. Passò anche alle palle leccandole, succhiandole e nel mentre continuando a segare il mio cazzo. Lo prese anche in mezzo alle sue splendide tette, i cui capezzoli erano ormai turgidi ed esprimevano tutto l’erotismo e il desiderio di Cristina. Proseguí il suo favoloso pompino mostrando di saperci fare e di essere desiderosa di me. Poi si staccò e mi disse
C - Fammi vedere come fai godere una donna! Io non sono Ale, sono Cristina e dovrai impegnarti molto di più
A quel punto mi tirai su, la presi e la buttai sul letto come fosse una troia. Le tolsi il perizoma che era già umido e lo assaporai Aprii il cassetto del mio comodino e presi una benda, gliela misi sugli occhi e le dissi
L - Ti farò bagnare come non hai mai fatto e berrò tutto il tuo nettare.
C - Non fare promesse Luca, fammi godere e basta mio bel porco
Detto questo le tappai la bocca infilandole il perizoma dentro, questo la scioccò perchè ebbe un sussulto. Mi misi inginocchiato ai piedi del letto mentre lei stava distesa, con le mani sopra la testa e i piedi appoggiati al bordo del letto. Con decisione spostai le sue gambe e ammirai il suo candido fiore, una figa meravigliosa, rasata, lucida per gli umori che stavano colando, di un colore rosa intenso e pulsante di desiderio e passione. Iniziai a baciarle i suoi piedi smaltati, succhiando un dito alla volta e non perdendo il contatto visivo con lei…il suo corpo mi parlava e mi diceva che avevo iniziato bene. Leccai le caviglie e poi piano piano risalii lungo le gambe, soffermandomi nell’interno coscia. La baciavo, la leccavo, la succhiavo lasciandole dei succhiotti e notavo che il suo petto, il suo ventre e il suo seno si muovevano sensualmente, mostrando che stava apprezzando. Il desiderio stava crescendo in lei ad ogni mio tocco ed io sentivo di conoscere Cristina da sempre.
Giunsi al suo frutto proibito, la sua meravigliosa figa che non aspettava altro che essere colta a dovere. Iniziai a leccarla dolcemente, piccoli cerchi intorno al clitoride alternati a semplici leccate. Ogni tanto scivolavo più sotto con la lingua per assaporare i suoi umori. Tornai al clitoride e al tempo stesso inserii un dito nella figa. Lo infilai con decisione e Cristina sussultò. Ripresi a leccarla e a sditalinarla. Notai che il suo piacere stava crescendo a dismisura. A quel punto aggiunsi un secondo dito, inaspettatamente, e questa volta emise un verso che sapeva di piacere. Con la mano libera le tolsi il perizoma dalla bocca perché volevo sentirla ansimare.
C - Cazzo se sei bravo, un gran porco che ci sa fare…non fermarti Luca, non fermarti cazzo!
Continuai a sditalinarla con due dita e a succhiarla. Poi decisi che era il momento di spingere ancora di più, quindi inserii 3 dita a cuneo. Scivolarono delicatamente e oscenamente bene dentro quella figa che continuava a colare liquidi di piacere. La sditalinai ancora più forte e infine presi a succhiarle il clitoride…quello fu il passo finale che la porto vicina all’estasi.
C - Sì Luca, minchia come succhi…sì, sì, sì…cazzo se godo, cazzo se godo!
Era in trance, prossima all’orgasmo ma volevo farla godere pienamente, volevo il suo nettare nella mia bocca. Fu lì che l’istinto e la connessione con lei mi guidarono. Mentre continuavo il ditalino con tre dita e a succhiarle il clitoride, bagnai il dito medio dell’altra mano nei suoi umori. Quando inarcò nuovamente la schiena le infilai il dito medio nel culo. Un colpo deciso che ebbe l’effetto sperato. Le sue ultime difese cedettero e si lasciò andare in un lungo e intenso orgasmo. Il suo corpo prese a muoversi sinuosamente, sensualmente ma non più sotto il suo controllo. Finalmente squirtò! Iniziò a fuoriuscire il suo nettare a fiotti e feci in modo di berlo, di assaporarlo…di fare mio il sapore di Cristina! Un sapore intenso, pieno del sesso di Cristina, pieno della sua femminilità. Squirtò parecchio, diversi spruzzi che finirono nella mia bocca. Bevvi avidamente e quando giunse l’ultimo getto lei, ancora in preda all’orgasmo, disse
C - Non ingoiare, vieni qui e baciami!
Non me lo feci ripetere, andai vicino a lei e dalla bocca colai un po’ del suo nettare nella sua bocca. Poi ci baciammo intensamente, con foga e passione. Nel mentre lei allungò la mano sul mio cazzo e prese a segarlo con vigore. Non ci volle molto perchè sborrassi anch’io. Raccolse la sborra nella mano e poi la assaggiò
C - Hai un buon sapore Luca! Cazzo che momento pazzesco…nessuna mi aveva mai fatto godere così
L - Cri, sei una donna vera, unica nel tuo genere e mi fai perdere la testa ogni volta che ti vedo
C - Ne sono lieta, spero avremo tante altre occasioni insieme…la prossima volta me lo devi mettere dentro e devi riempirmi con il tuo sperma
L - Non vedo l’ora! Ma con Ale e tuo marito come facciamo?
C - Sshh! (mettendo un dito sulle mie labbra) Non dobbiamo nominarli, saremo noi due nel segreto della nostra passione…spero sposerai mia sorella così saremo insieme per sempre!
L - Un ottimo motivo per sposare Ale - aggiunsi con un sorriso malizioso.
Restammo ancora qualche minuto nudi nel letto, ammirando i nostri corpi avvinghiati nella relazione più bella che entrambi potessimo desiderare. Fu chiaro a tutti e due che quello era ciò che desideravamo e che avremmo fatto di tutto per viverla fino in fondo. Infine ci rivestimmo e non potei fare a meno di ammirare ancora una volta la sua sensualità e femminilità nei modi e nelle movenze.
C - Luca io ti voglio nella mia vita e ti voglio così! Penso che il desiderio sia reciproco, non poniamoci limiti! Tu sei il mio uomo ed io la tua donna…nel segreto ma anche nella verità dei nostri corpi!
Detto questo prese il vestito, mi baciò appassionatamente sulla soglia della porta, come fosse la cosa più normale del mondo, come fossi il suo compagno di una vita, essendo dei veri amanti.
Alla prossima puntata!
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