Il sapore di Cristina - parte 2
di
passione90
genere
tradimenti
“L'unico modo di liberarsi di una tentazione è abbandonarvisi” diceva Oscar Wilde, eppure aver ceduto al mio desiderio di Cristina non aveva fatto altri che aumentarlo. Quel primo erotico incontro aveva liberato la mia passione per lei. La desideravo sempre, sognavo di possederla in modi e posti diversi, la immaginavo mentre scopavo con Alessandra, sua sorella. Cristina mi era entrata dentro, si era presa tutto di me e per lei avrei fatto qualsiasi cosa.
Nei giorni a seguire non riuscimmo subito a organizzare di rivederci ma ci scambiammo molti messaggi che alimentarono il nostro desiderio. Quindi fu lei a prendere in mano la situazione:
C - Ciao cognatino, come va?
L - Bene e tu?
C - Mi hai sognato stanotte?
L - Sì…e non solo stanotte…e non solo una volta
C - Mmmm…così mi scaldi, dobbiamo rivederci…lei desidera i tuoi servigi!
L - …e io la desidero…dobbiamo vederci! Quando?
C - Che ne dici di lunedì pomeriggio?
L - Lunedì pomeriggio è perfetto…ma dove Cri? Ale rientra presto da lavoro quindi da noi non si può fare
C - Puoi venire da me…Andrea rientra tardi quella sera - e aggiunse una faccina maliziosa
L - D’accordo, lunedì pomeriggio da te…non vedo l’ora
Quei messaggi, l’avere una nuova occasione per vederci e goderci non fece che aumentare il mio desiderio e i miei sogni erotici su di lei. Le notti prima del nostro appuntamento mi coricavo nel letto immaginando Cristina, come mi avrebbe accolto, la passione che ci avrebbe travolti e le tante posizioni in cui l’avrei posseduta…perche’ una cosa mi era chiara: l’avrei fatta mia fino in fondo! Ale si accorse che ero piu’ eccitato del solito e ne approfitto’ scopando quasi tutte le sere, ma non sapeva che ogni volta che la penetravo, ogni volta che la riempivo di sperma in realtà immaginavo che fosse sua sorella…e tutto questo mi eccitava ancora di piu’.
Arrivo’ lunedì. Mi ero sistemato per bene la mattina prima di uscire: una bella doccia, rasato la barba e avevo deciso di vestirmi bene ma senza dare troppo nell’occhio a lavoro. Avevo optato per una camicia bianca classica, un paio di pantaloni leggeri color beige e un mocassino nero estivo. In fin dei conti era un abbigliamento sufficientemente consono al posto di lavoro e non avrebbe destato sospetti. Il tempo sembrava non passare mai. Trascorsi la mattina in riunione continuando a fantasticare di come sarebbe stato il pomeriggio. A pranzo un collega mi chiese se stessi bene perché mi vedeva con la testa fra le nuvole. Per quanto mi sforzassi ero diverso quel giorno e l’attesa mi stava uccidendo. Si fecero le 15:00 e, come da accordi con il mio capo, uscii in anticipo. Partii da lavoro in macchina e durante tutto il tragitto la mia testa fantasticava di come mi avrebbe accolto Cristina…finalmente arrivai. Parcheggiai un po’ oltre l’ingresso per non dare nell’occhio e poi mi diressi all’ingresso della loro villetta. Non feci in tempo ad avvicinarmi che sentii il cancelletto aprirsi. Percorsi il vialetto in mezzo al giardino con il cuore che batteva a mille, mi avvicinai alla porta di casa pieno di desiderio. Aprí la porta di casa e finalmente vidi Cristina, il suo volto meraviglioso e le labbra che avrei voluto subito baciare. Mi fece entrare e chiuse la porta. Ci baciammo con passione e desiderio. Cri si stacco’ e mi guardo’ per bene:
C - Wow, sei proprio figo oggi! Ti sono mancata tanto?
L - Sì Cri…scoprirai presto quanto!
Subito dopo, però, notai che lei era vestita normalmente: polo bianca, gonna di jeans e sneakers…non esattamente quello che mi ero immaginato durante il viaggio. Lei se ne accorse:
C - Perdonami, forse ti aspettavi che fossi diversa…sono appena rientrata a casa e non ho avuto tempo di preparami. Vieni, ti porto in cucina e fai come fossi a casa…se vuoi fatti un caffè. Io intanto vado a darmi una sistemata.
Non era esattamente l’ingresso che mi ero immaginato ma, dopo un momento di smarrimento, devo confessare che quell’ulteriore attesa mi eccito’ ancor di piu’. Una volta in cucina bevvi un bicchiere d’acqua (non avevo voglia del caffe’) e poi mi misi a curiosare. Notai che c’era una bottiglia di vino rosso iniziata così lo assaggiai e decisi che avremmo iniziato con un brindisi. Mi misi a cercare un calice e lo riempii di quel buon nettare. Mi sedetti ad aspettare e dopo poco lei arrivo’ alle mie spalle:
C - Non voltarti! Ora ti benderò e tu mi seguirai…
L - Uhm…tu sì che sai come intrigare! Volevo però fare un brindisi…
C - Non c’è problema, tu seguimi e brinderemo insieme
Mi bendò, prese la mia mano e con l’altra il calice. Mi condusse attraverso la casa, facendomi salire una rampa di scale e poi entrando in una camera. Mi spinse sul letto. Sentii le sue mani che lentamente mi sbottonavano la camicia fino a toglierla completamente. Mi distese sul letto e inizio’ a leccarmi il petto, partendo dal collo, scendendo sui pettorali, succhiando i capezzoli, passando per la tartaruga e infine arrivo’ ai pantaloni. Mi tolse le scarpe e slaccio’ la cintura. Lentamente apri’ il bottone e tiro’ giu’ la zip dei pantaloni e me li tolse insieme ai boxer. Il mio cazzo era gia’ piuttosto in tiro.
L - Cri, posso togliermi la benda? Voglio vederti…
C - No, mio bel porcone…oggi si fa come dico io!
Così dicendo mi baciò salendomi sopra, la mia lingua incontro’ subito quella di Cristina dando inizio a una spettacolare danza erotica. Non potevo vederla, ma potevo toccarla. Sentii che indossava una vestaglia di raso e sotto sicuramente era senza reggiseno perché potevo sentire i suoi fantastici capezzoli turgidi. Feci scivolare giu’ le mani per sentire che indossava un perizoma di pizzo. Avrei tanto voluto togliermi la benda per ammirarla ma invece presi a immaginarmela. Era estremamente eccitante. La mia erezione si fece sempre più importante e anche Cristina non era da meno, si stava bagnando e la sentivo colare su di me. Con decisione Cri scivolo’ giu’ e mi prese il cazzo, ormai bello duro, in bocca iniziando un pompino da urlo. Lo succhiava con maestria, senza mai farlo uscire del tutto dalla bocca e spingendoselo tutto dentro, in gola…ero in paradiso. Mi godevo quel momento, quella porca di Cristina mi stava pompando come una vera troia e sentivo dei piccoli gemiti…molto probabilmente si stava masturbando il clitoride e bagnando ancora di piu’.
C - Che bel cazzo che hai Luca…voglio di piu’
Così mi tolse la benda e disse:
C - Ammira la tua padrona!
Era uno schianto! Lentamente si slaccio’ la vestaglia di raso blu e la lascio’ cadere morbidamente a terra. Sembrava una dea, senza reggiseno la sua quarta di seno era ancora più bella, più desiderabile. Indossava un perizoma di pizzo blu petrolio con un buco sul davanti che incorniciava la sua figa ed infine portava un paio di sandali neri con il tacco, i piedi e le mani avevano lo smalto rosso fuoco…era un tripudio di desiderio, di lussuria, di desiderio e di sesso! Cristina trasudava femminilità e sesso estremo in ogni suo respiro.
Feci per alzarmi ma lei mi fermò con una mano
C - No no, fai quello che dico io…adesso brindiamo a noi!
Prese il calice di rosso, ne bevve un sorso, poi venne su di me, mi apri’ la bocca e me lo verso dentro. Ebbi appena il tempo di deglutire che lei mi bacio’ con foga, sentivo la sua lingua eccitante che rincorreva la mia. Si tirò su mettendosi a cavalcioni sopra di me e si cosparse il corpo con quello che restava del vino
C - Bevi! Bevi tutto Luca!
Non me lo feci ripetere, la mia lingua inizio’ ad esplorare ogni millimetro del suo corpo. Dalla bocca scesi al collo, poi giu’ lungo le braccia fino alla punta delle dita. Ripresi a leccare dalle spalle scendendo e soffermandomi sui capezzoli turgidi e pieni di nettare rosso. Ero eccitato come non mai. Giunsi alla sua pancia ed in particolare all’ombelico dove portava un piercing tribale a forma di goccia…quanto mi eccitano i piercing all ombelico! Lo leccai per bene prima di scivolare piu’ giu’ ma lei mi fermo’
C - Bravo schiavo, ora vediamo se l’altra volta e’ stata solo fortuna…
Mi spinse di nuovo giu’ e si mise a cavalcioni con la figa sulla mia bocca. Capii subito cosa voleva ed iniziai subito un meraviglioso cunnilingus. Questa volta, pero’, dovetti dare il massimo solo con la mia lingua perche’ le braccia erano bloccate. Iniziai leccandola piano, assaporando le ultime gocce di vino che si erano mescolato ai suoi umori…era fradicia come una troia! Piano piano le leccate si fecero piu’ decise e presi a dedicarmi al clitoride…glielo leccavo, facevo dei piccoli cerchi, poi lo succhiavo e lo tenevo in bocca per poco. Ripetevo questo rituale ogni volta cambiando i tempi, cambiando il ritmo per far in modo di sorprenderla ed eccitarla. La cosa funzionava perche’ sentivo i suoi gemiti di piacere crescere mentre si strizzava le tette
C - Oh siiii! Cazzo Luca, cazzo siiii…minchia se godo, sei bravissimo, resta con me e fammi godere…Luca siii, cazzo cazzo siii
Sentivo che quella donna meravigliosa si stava donando tutta a me e decisi che sarebbe stato un all-in. Mi mossi in maniera decisa per prendere il comando della situazione, la buttai sul letto
L - Adesso ti faccio godere troia…
La misi a pecorina, le diedi ancora una leccata alla figata per assaporare i suoi umori e poi la penetrai con forza. Il cazzo entro’ con gran facilita’ e presi scoparla con tutto il desiderio che avevo in corpo. Cristina aveva un corpo meraviglioso, una figata rasata con solo un triangolino di peli sopra e un culo bellissimo, con le fossette di Venere. Non resistetti al desiderio di toccarlo l’ano con un dito. Toccare quel piccolo fiore scuro del desiderio mi eccitava ancora di piu’ e lei disse
C - Leccalo per bene e poi scopami come un toro…e’ vergine ed e’ tutto per te!
Incredulo a quelle parole, non esitai un attimo ed le leccai il culo riempiendolo di saliva. Aveva un sapore intenso, acre che mi eccitava ancora di piu’…me lo gustai tutto. Poi iniziai a penetrarla con un dito ben lubrificato, passai a due e poi a tre dita. Vidi che il buco era bello aperto, lubrificato e che lei, ormai, aveva perso ogni inibizione…l’avrei fatta mia.
Sempre a pecorina, penetrai quel meraviglioso culo. Entrai deciso ma con dolcezza. Una volta tutto dentro mi avvicinai a lei e le sussurrai
L - Non sei piu’ vergine Cri…in nessun buco! Sei mia, sei la mia donna e adesso ti mandero’ in paradiso…
Subito presi a scoparla con colpi decisi, dentro e fuori, senza mai uscire del tutto. Inizialmente urlo’ un po’ per il dolore ma non ci feci caso e continuai a scoparla, tenendola schiacciata. Poi inizio’ a godere, a chiederne sempre di piu’
C - Sfondami, siii Luca, ti prego, sfondami…sono tua e tu sei mio!
L - Cri sto per venire, sto per venire…
Ero al limite, stavo per esplodere e fu allora che lei mi chiese
C - În figa! Sborrami in figa…
Scivolai dentro la sua figa calda e in men che non si dica la riempi di tanta sborra calda! Ero cosi’ eccitato che dopo esser venuto il cazzo era ancora in erezione. Lo sfilai dalla sua figa, lei si giro’ e lo prese tutto in bocca per pulirlo, poi mi venne vicino e mi bacio’ intensamente con la lingua. Ci gettammo sul letto nudi, esausti e felici.
C - Luca - lungo silenzio - …e’ stato bellissimo, non voglio che finisca mai
L - Cri, anche per me vale lo stesso…finira’ solo se noi lo vorremo. Posso giurarti una cosa: sposero’ tua sorella per poter stare insieme sempre io e te
Con queste parole ci baciammo ancora e rimanemmo abbraccati nudi nel letto per un po’. Perche’ in fondo per entrambi non era “una scopata e via”. Ci rivestimmo e prima che uscissi dalla porta Cri mi diede ancora un bacio appassionato con la promessa di rivederci presto.
Nei giorni a seguire non riuscimmo subito a organizzare di rivederci ma ci scambiammo molti messaggi che alimentarono il nostro desiderio. Quindi fu lei a prendere in mano la situazione:
C - Ciao cognatino, come va?
L - Bene e tu?
C - Mi hai sognato stanotte?
L - Sì…e non solo stanotte…e non solo una volta
C - Mmmm…così mi scaldi, dobbiamo rivederci…lei desidera i tuoi servigi!
L - …e io la desidero…dobbiamo vederci! Quando?
C - Che ne dici di lunedì pomeriggio?
L - Lunedì pomeriggio è perfetto…ma dove Cri? Ale rientra presto da lavoro quindi da noi non si può fare
C - Puoi venire da me…Andrea rientra tardi quella sera - e aggiunse una faccina maliziosa
L - D’accordo, lunedì pomeriggio da te…non vedo l’ora
Quei messaggi, l’avere una nuova occasione per vederci e goderci non fece che aumentare il mio desiderio e i miei sogni erotici su di lei. Le notti prima del nostro appuntamento mi coricavo nel letto immaginando Cristina, come mi avrebbe accolto, la passione che ci avrebbe travolti e le tante posizioni in cui l’avrei posseduta…perche’ una cosa mi era chiara: l’avrei fatta mia fino in fondo! Ale si accorse che ero piu’ eccitato del solito e ne approfitto’ scopando quasi tutte le sere, ma non sapeva che ogni volta che la penetravo, ogni volta che la riempivo di sperma in realtà immaginavo che fosse sua sorella…e tutto questo mi eccitava ancora di piu’.
Arrivo’ lunedì. Mi ero sistemato per bene la mattina prima di uscire: una bella doccia, rasato la barba e avevo deciso di vestirmi bene ma senza dare troppo nell’occhio a lavoro. Avevo optato per una camicia bianca classica, un paio di pantaloni leggeri color beige e un mocassino nero estivo. In fin dei conti era un abbigliamento sufficientemente consono al posto di lavoro e non avrebbe destato sospetti. Il tempo sembrava non passare mai. Trascorsi la mattina in riunione continuando a fantasticare di come sarebbe stato il pomeriggio. A pranzo un collega mi chiese se stessi bene perché mi vedeva con la testa fra le nuvole. Per quanto mi sforzassi ero diverso quel giorno e l’attesa mi stava uccidendo. Si fecero le 15:00 e, come da accordi con il mio capo, uscii in anticipo. Partii da lavoro in macchina e durante tutto il tragitto la mia testa fantasticava di come mi avrebbe accolto Cristina…finalmente arrivai. Parcheggiai un po’ oltre l’ingresso per non dare nell’occhio e poi mi diressi all’ingresso della loro villetta. Non feci in tempo ad avvicinarmi che sentii il cancelletto aprirsi. Percorsi il vialetto in mezzo al giardino con il cuore che batteva a mille, mi avvicinai alla porta di casa pieno di desiderio. Aprí la porta di casa e finalmente vidi Cristina, il suo volto meraviglioso e le labbra che avrei voluto subito baciare. Mi fece entrare e chiuse la porta. Ci baciammo con passione e desiderio. Cri si stacco’ e mi guardo’ per bene:
C - Wow, sei proprio figo oggi! Ti sono mancata tanto?
L - Sì Cri…scoprirai presto quanto!
Subito dopo, però, notai che lei era vestita normalmente: polo bianca, gonna di jeans e sneakers…non esattamente quello che mi ero immaginato durante il viaggio. Lei se ne accorse:
C - Perdonami, forse ti aspettavi che fossi diversa…sono appena rientrata a casa e non ho avuto tempo di preparami. Vieni, ti porto in cucina e fai come fossi a casa…se vuoi fatti un caffè. Io intanto vado a darmi una sistemata.
Non era esattamente l’ingresso che mi ero immaginato ma, dopo un momento di smarrimento, devo confessare che quell’ulteriore attesa mi eccito’ ancor di piu’. Una volta in cucina bevvi un bicchiere d’acqua (non avevo voglia del caffe’) e poi mi misi a curiosare. Notai che c’era una bottiglia di vino rosso iniziata così lo assaggiai e decisi che avremmo iniziato con un brindisi. Mi misi a cercare un calice e lo riempii di quel buon nettare. Mi sedetti ad aspettare e dopo poco lei arrivo’ alle mie spalle:
C - Non voltarti! Ora ti benderò e tu mi seguirai…
L - Uhm…tu sì che sai come intrigare! Volevo però fare un brindisi…
C - Non c’è problema, tu seguimi e brinderemo insieme
Mi bendò, prese la mia mano e con l’altra il calice. Mi condusse attraverso la casa, facendomi salire una rampa di scale e poi entrando in una camera. Mi spinse sul letto. Sentii le sue mani che lentamente mi sbottonavano la camicia fino a toglierla completamente. Mi distese sul letto e inizio’ a leccarmi il petto, partendo dal collo, scendendo sui pettorali, succhiando i capezzoli, passando per la tartaruga e infine arrivo’ ai pantaloni. Mi tolse le scarpe e slaccio’ la cintura. Lentamente apri’ il bottone e tiro’ giu’ la zip dei pantaloni e me li tolse insieme ai boxer. Il mio cazzo era gia’ piuttosto in tiro.
L - Cri, posso togliermi la benda? Voglio vederti…
C - No, mio bel porcone…oggi si fa come dico io!
Così dicendo mi baciò salendomi sopra, la mia lingua incontro’ subito quella di Cristina dando inizio a una spettacolare danza erotica. Non potevo vederla, ma potevo toccarla. Sentii che indossava una vestaglia di raso e sotto sicuramente era senza reggiseno perché potevo sentire i suoi fantastici capezzoli turgidi. Feci scivolare giu’ le mani per sentire che indossava un perizoma di pizzo. Avrei tanto voluto togliermi la benda per ammirarla ma invece presi a immaginarmela. Era estremamente eccitante. La mia erezione si fece sempre più importante e anche Cristina non era da meno, si stava bagnando e la sentivo colare su di me. Con decisione Cri scivolo’ giu’ e mi prese il cazzo, ormai bello duro, in bocca iniziando un pompino da urlo. Lo succhiava con maestria, senza mai farlo uscire del tutto dalla bocca e spingendoselo tutto dentro, in gola…ero in paradiso. Mi godevo quel momento, quella porca di Cristina mi stava pompando come una vera troia e sentivo dei piccoli gemiti…molto probabilmente si stava masturbando il clitoride e bagnando ancora di piu’.
C - Che bel cazzo che hai Luca…voglio di piu’
Così mi tolse la benda e disse:
C - Ammira la tua padrona!
Era uno schianto! Lentamente si slaccio’ la vestaglia di raso blu e la lascio’ cadere morbidamente a terra. Sembrava una dea, senza reggiseno la sua quarta di seno era ancora più bella, più desiderabile. Indossava un perizoma di pizzo blu petrolio con un buco sul davanti che incorniciava la sua figa ed infine portava un paio di sandali neri con il tacco, i piedi e le mani avevano lo smalto rosso fuoco…era un tripudio di desiderio, di lussuria, di desiderio e di sesso! Cristina trasudava femminilità e sesso estremo in ogni suo respiro.
Feci per alzarmi ma lei mi fermò con una mano
C - No no, fai quello che dico io…adesso brindiamo a noi!
Prese il calice di rosso, ne bevve un sorso, poi venne su di me, mi apri’ la bocca e me lo verso dentro. Ebbi appena il tempo di deglutire che lei mi bacio’ con foga, sentivo la sua lingua eccitante che rincorreva la mia. Si tirò su mettendosi a cavalcioni sopra di me e si cosparse il corpo con quello che restava del vino
C - Bevi! Bevi tutto Luca!
Non me lo feci ripetere, la mia lingua inizio’ ad esplorare ogni millimetro del suo corpo. Dalla bocca scesi al collo, poi giu’ lungo le braccia fino alla punta delle dita. Ripresi a leccare dalle spalle scendendo e soffermandomi sui capezzoli turgidi e pieni di nettare rosso. Ero eccitato come non mai. Giunsi alla sua pancia ed in particolare all’ombelico dove portava un piercing tribale a forma di goccia…quanto mi eccitano i piercing all ombelico! Lo leccai per bene prima di scivolare piu’ giu’ ma lei mi fermo’
C - Bravo schiavo, ora vediamo se l’altra volta e’ stata solo fortuna…
Mi spinse di nuovo giu’ e si mise a cavalcioni con la figa sulla mia bocca. Capii subito cosa voleva ed iniziai subito un meraviglioso cunnilingus. Questa volta, pero’, dovetti dare il massimo solo con la mia lingua perche’ le braccia erano bloccate. Iniziai leccandola piano, assaporando le ultime gocce di vino che si erano mescolato ai suoi umori…era fradicia come una troia! Piano piano le leccate si fecero piu’ decise e presi a dedicarmi al clitoride…glielo leccavo, facevo dei piccoli cerchi, poi lo succhiavo e lo tenevo in bocca per poco. Ripetevo questo rituale ogni volta cambiando i tempi, cambiando il ritmo per far in modo di sorprenderla ed eccitarla. La cosa funzionava perche’ sentivo i suoi gemiti di piacere crescere mentre si strizzava le tette
C - Oh siiii! Cazzo Luca, cazzo siiii…minchia se godo, sei bravissimo, resta con me e fammi godere…Luca siii, cazzo cazzo siii
Sentivo che quella donna meravigliosa si stava donando tutta a me e decisi che sarebbe stato un all-in. Mi mossi in maniera decisa per prendere il comando della situazione, la buttai sul letto
L - Adesso ti faccio godere troia…
La misi a pecorina, le diedi ancora una leccata alla figata per assaporare i suoi umori e poi la penetrai con forza. Il cazzo entro’ con gran facilita’ e presi scoparla con tutto il desiderio che avevo in corpo. Cristina aveva un corpo meraviglioso, una figata rasata con solo un triangolino di peli sopra e un culo bellissimo, con le fossette di Venere. Non resistetti al desiderio di toccarlo l’ano con un dito. Toccare quel piccolo fiore scuro del desiderio mi eccitava ancora di piu’ e lei disse
C - Leccalo per bene e poi scopami come un toro…e’ vergine ed e’ tutto per te!
Incredulo a quelle parole, non esitai un attimo ed le leccai il culo riempiendolo di saliva. Aveva un sapore intenso, acre che mi eccitava ancora di piu’…me lo gustai tutto. Poi iniziai a penetrarla con un dito ben lubrificato, passai a due e poi a tre dita. Vidi che il buco era bello aperto, lubrificato e che lei, ormai, aveva perso ogni inibizione…l’avrei fatta mia.
Sempre a pecorina, penetrai quel meraviglioso culo. Entrai deciso ma con dolcezza. Una volta tutto dentro mi avvicinai a lei e le sussurrai
L - Non sei piu’ vergine Cri…in nessun buco! Sei mia, sei la mia donna e adesso ti mandero’ in paradiso…
Subito presi a scoparla con colpi decisi, dentro e fuori, senza mai uscire del tutto. Inizialmente urlo’ un po’ per il dolore ma non ci feci caso e continuai a scoparla, tenendola schiacciata. Poi inizio’ a godere, a chiederne sempre di piu’
C - Sfondami, siii Luca, ti prego, sfondami…sono tua e tu sei mio!
L - Cri sto per venire, sto per venire…
Ero al limite, stavo per esplodere e fu allora che lei mi chiese
C - În figa! Sborrami in figa…
Scivolai dentro la sua figa calda e in men che non si dica la riempi di tanta sborra calda! Ero cosi’ eccitato che dopo esser venuto il cazzo era ancora in erezione. Lo sfilai dalla sua figa, lei si giro’ e lo prese tutto in bocca per pulirlo, poi mi venne vicino e mi bacio’ intensamente con la lingua. Ci gettammo sul letto nudi, esausti e felici.
C - Luca - lungo silenzio - …e’ stato bellissimo, non voglio che finisca mai
L - Cri, anche per me vale lo stesso…finira’ solo se noi lo vorremo. Posso giurarti una cosa: sposero’ tua sorella per poter stare insieme sempre io e te
Con queste parole ci baciammo ancora e rimanemmo abbraccati nudi nel letto per un po’. Perche’ in fondo per entrambi non era “una scopata e via”. Ci rivestimmo e prima che uscissi dalla porta Cri mi diede ancora un bacio appassionato con la promessa di rivederci presto.
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