Conoscendo Giovanni

di
genere
etero

Tra sogno e realtà

Edoardo ha insistito tanto perché lo accompagnassi a questo apericena organizzato da suoi colleghi.
Ci vado un po' contro voglia, ma Edoardo ci tiene tanto e mi sento un po' in obbligo.
C'è un sacco di gente, sopra tutto milanesi, di svariate età anche se la media sono coetanei, alcune coppie e alcuni single.
Tra tutti mi presenta subito Giovanni come suo manager di riferimento, sulla 50ina barba abbastanza lunga, bianca nella parte sotto ma con il baffo nero, capelli corti neri, abbastanza alto, molto abbronzato, un filo di pancia, ma nel totale un fisico curato.
Indossa una camicia bianca su pantaloncini mimetici, ai piedi indossa degli zoccoli della Dott. Scholl bianchi abbastanza rovinati.
Si capisce che si può permettere di essere in zoccoli e pantaloni mimetici, rispetto a quasi tutti gli altri, Edoardo compreso, che sono in camicia, pantalone lungo e mocassino: i classici manager milanesi.
Indosso in vestito fatto a maglia, non indosso il reggiseno per la profonda scollatura che ho sulla schiena, mi piaccio con quel vestito.
Seguo Edoardo che saluta un alcuni colleghi e amici.
Ma ho l'impressione di essere seguita con lo sguardo da Giovanni.
Subito non ci faccio caso anche per gli occhiali da sole che indossa, ma quando cala il sole gli sguardi si incrociano.
Gli sorrido un po' imbarazzata, ma mi sento lusingata.
Ci ritroviamo a chiacchierare, Edo sta parlando con colleghi, me lo trovo di fianco.
Iniziamo a parlare un po' su tutto, lavoro, il mio accento poco Toscano avendo la madre milanese, i miei e i suoi programmi per l'estate.
Ci scambiamo i numeri.
Il giorno dopo Edoardo parte per Ibizza da Bergamo con un volo alla mattina presto, quindi la sera stessa è andato a dormire con un amicocollegacompagno di viaggio che abita vicino a Bergamo.
La mattina dopo verso mezzogiorno mi arriva una sua telefonata: è davanti al mio stabilimento.
Sono appena uscita dall'acqua non mi sarei mai aspettata una sua chiamata.
Gli dico di entrare e di venire in riva al mare dove ho l'ombrellone, mi cerco di dare una sistemata ma sono completamente bagnata rimango sdraiata al sole sul lettino.
Lo vedo arrivare con una polo nera su una braghetta nera, i suoi dott. Scholl e gli occhiali neri.
Lo saluto da lontano alzandomi in piedi mi vede, mi sorride e viene verso di me.
Mi viene da dargli un bacio sulla guancia, anche se non credo di avere tutta quella confidenza con lui, ma me la prendo.
Si siede sotto l'ombrellone all'ombra, sembra ancora più abbronzato di ieri sera, chiacchieriamo subito come se ci conoscessimo da una vita.
Non manca di farmi anche dei complimenti, indagando sul mio rapporto don Edoardo.
Mi confido con lui sul rapporto che ho con Edoardo e con le mie perplessità sulla storia.
Arriva l'ora di pranzo e gli propongo di andare a mangiare qualcosa insieme, avevo già chiamato un amico che ha un ristorante in un bagno non lontano, dove mi piace andare: si mangia bene con i piedi sulla sabbia e quasi sempre una bella brezza.
Lui accetta, prendo su le mie cose, saluto i vicini di ombrellone che mi stanno squadrando per capire con chi sia, i soliti pettegoli.
Mi faccio una doccia fredda davanti a lui che sembra guardare da un'altra parte ma scommetto che mi sta guardando il culo quando mi giro e mi cambio.
Usciamo dal bagno, mi rendo conto che avevo posteggiato veramente male la macchina, andiamo con la mia.
Arrivati saluto degli amici che sono ad un tavolo non lontano dal nostro e poi lo raggiungo al tavolo e mi viene di sedergli di fianco.
Sento una forte attrazione verso quest'uomo decisamente più grande di me ma con la mente molto giovanile.
Fin da prima in spiaggia avevamo flirtato con qualche battuta, lui mi prendeva in giro dicendomi che avevo abbandonato il povero Edoardo alla sua vacanza.
Mentre io lo prendevo in giro perché la sera prima era decisamente più sostenuto, distaccato e non sapeva se si fosse mai fermato al Forte.
Sento che c'è particolarmente caldo, anche lui sembra essere un po' sofferente, gli propongo di andare verso le cave a fare un giro sulle Apli Apuane.
Appena saliamo un po' si sente già il refrigerio, lo porto a vedere una cava, chiacchieriamo e giriamo fino a sera.
Mi vuole invitare a cena per sdebitarsi del pranzo che ho offerto, subito sono un po' titubante ma come detto sento un certo feeling per questo uomo: accetto a patto che mi passi a prendere a casa lui.
Alle nove puntuali mi arriva un suo messaggio che è davanti a casa, non sono pronta lo invito ad entrare aprendogli il cancello carrabile.
Gli vado incontro lui scende dalla macchina è vestito con una camici e delle braghette in lino blu, con gli immancabili Dott Scholl, lo invito ad entrare e gli offro un bicchiere di vermentino che avevo aperto poco prima.
Ci ritroviamo a fare un brindisi uno davanti all'altro gli sguardi si incrociano, non si lasciano, si avvicina e mi da un bacio a stampo sulla bocca rimango un attimo interdetta non me lo aspettavo ma non mi muovo anzi mi piace la sua sicurezza.
Ci stiamo guardando fissi, le nostre bocche si rincontrano e le nostre lingue si cercano.
Mi abbraccia in vita e mi stringe a se. Ci baciamo in piedi in mezzo alla cucina.
Lui si stacca e farfuglia una scusa, ma sento un bisogno di continuare quel bacio.
Mi riavvicino a lui, guardandolo negli occhi e cercando di capire cosa stesse pensando, se avesse ancora voglia di proseguire, gli dico che a me piaceva la piega che aveva preso la serata.
Mi avvicino e provo a baciarlo e sento la sua lingua che cerca la mia.
Mi stringe e ora sento la sua erezione e sento che le sue mani si sono spostate sul mio sedere e stanno alzandomi il vestito, mi stringono le chiappe. Adoro essere palpata al sedere.
Mi piace la barba così lunga, ma morbidissima.
Sento che mi sta alzando il vestito dietro, ma sono completamente ipnotizzata dal suo bacio e decido di farlo fare, anche perché sento aumentare la sua eccitazione insieme alla mia, sento che lui ha oramai completamente scoperto il sedere e inizia ad avanzare facendomi sentire la sua erezione.
Arrivo ad appoggiarmi alla cucina lui mi alza e mi posa sul piano di lavoro.
Prende il mio vestito da sotto e me lo sfila lasciandomi solo con il perizoma che indosso.
Si allontana lasciandomi seduta sulla cucina e mi guarda compiaciuto sorridendomi.
Torna a baciarmi e mi inizia a toccare e baciare il seno. Sento la morbidezza della sua barba sui capezzoli.
Mi eccita tanto il suo massaggio leccata del seno, cerco di allontanarlo per farlo smettere mi potrebbe portare ad un orgasmo velocemente se continua così: è proprio bravo a leccare e massaggiarmi entrambi i capezzoli che sono diventati durissimi e sensibilissimi.
Lo avvicino a me abbracciandolo con le gambe e obbligandolo a riprendermi a baciare in bocca.
Sento che lui cerca di allontanarsi dalla presa delle mie gambe, mi sento scivolare verso l'orlo del piano e lo mollo.
Si allontana un poco mi guarda si china e mi bacia l'ombelico, sento la sua lingua ispezionarmelo dentro, scende, mi bacia il monte da sopra le mutande continuando a guardarmi.
Scosta lo slip e inizia a leccarmela su tutta la sua lunghezza insinuandosi dentro alla ricerca del clitoride, lo trova e inizia a limonarlo, ha sicuramente sentito come sono eccitata.
Sento il suo sguardo ma non riesco più a controllare la mia eccitazione, gli accarezzo la testa gustandomi la sapiente leccata, il massaggio che sento farmi li dalla folta barba, sento il mio respiro farsi affannoso, incontrollato.
Sento che se continua mi fa sicuramente venire stringo un poco le gambe e glielo dico.
Lui si alza e mi bacia in bocca mi fa sentire il mio sapore sento la sua barba decisamente bagnata, ho bisogno di ricambiare il piacere che mi sta dando, gli sbottono la cintura e la patta, cerco il suo coso non lo sento durissimo ma di dimensioni sicuramente sopra la media, glielo masturbo un po da dentro le mutande mentre lui si apre la camicia e cala i pantaloni, le mutande rimanendo nudo.
Lo prende in mano e me lo fa correre lungo le grandi labbra e lentamente me lo infila dentro: è decisamente grosso non me lo aspettavo così e forse non sono ancora bagnatissima.
Lui continua a guardarmi per cercare di capire se mi piacesse o meno, gli dico di fare piano, lui continua piano piano a farlo entrare ed uscire, sento che mi sto bagnando decisamente di più e sentirlo entrare ed uscire strusciandomi sulla mia apertura mi eccita tantissimo, mi manda delle scosse di piacere alla testa.
Mi rendo conto che ho la bocca spalancata quando lui mi ci mette un dito dentro, giocando con la mia lingua, ci gioco anche fuori dalla bocca.
Mi porta il dito bagnato dalla mia saliva su un capezzolo ed inizia a girarci in tondo sulla aureola.
Sento il suo coso che nonostante le dimensioni non è durissimo e lo sento avanzare sempre di più dentro di me, sento il suo dito che ora mi stringe il capezzolo. Mi fa quasi male ma quando lascia la presa sento un'esplosione di piacere.
Il suo ritmo è costante e lo sento tutto dentro di me, mi rendo conto di quanto sia piena di lui e che sono vicina a raggiungere l'orgasmo anche se sento lui come distratto: non capisco cosa non gli piaccia.
Mi lascio andare e raggiungo un orgasmo con il suo cazzo tutto dentro, sento le mie contrazioni sul suo cazzo, lo stringo a me con le gambe inducendolo a fermarsi dentro di me.
Mi gusto la sensazione dell'orgasmo estraniandomi.
Mi riprendo lo faccio uscire da me e lo bacio, sento la sua eccitazione nel bacio ma voglio capire cosa non funziona tra noi, scendo dal piano tenendo la lingua nella sua bocca.
Lo prendo per mano e saliamo in camera, sono decisa a farlo venire a fargli provare lo stesso orgasmo che ho provato io.
Lo faccio sdraiare nel letto, vedo il suo pene che si è leggermente afflosciato e inizio a masturbarglielo, vedo che lui si lascia fare, glielo prendo in bocca, sento che inizia ad indurirsi decisamente di più, cerco il suo sguardo, anche se metterlo in bocca devo veramente spalancarla al massimo.
Sono in ginocchio in mezzo alle sue gambe, sento che il mio lavoro sta facendo effetto, sento la sua eccitazione salire.
Mi cerca con le mani ma non interrompo il mio lavoro lo voglio fare venire.
Gli ruoto intorno guidato dalle sue mani tenendolo in bocca e mi fermo seduta di fianco a lui, divarico le gambe e gli faccio godere lo spettacolo della mia passera.
Sento che sono eccitatissima, lui contribuisce bagnandosi le dita e cercando il clitoride.
Ora glielo sento proprio duro ma sembra non essere ancora sazio del mio lavoro ed io inizio ad essere stanca di continuare a masturbarglielo con la bocca, mi fa quasi male la mascella a tenerla così spalancata.
Sento un dito entrarmi dentro senza nessun fastidio.
Sento il suo glande oramai diventato duro. Sento il suo dito dentro che mi stringe il clitoride con il pollice , sento che potrei venire velocemente se continua così, mi fermo e mi gusto il piacere che mi sta dando.
Ma anche lui si ferma togliendo la mano, ci guardiamo, mi alzo e mi metto sopra di lui baciandolo.
Sento il suo cazzo duro che mi strofina proprio li, con una mano lo aiuto a trovare la strada, lo voglio sentire ancora dentro, sento il sapore di sesso che abbiamo sulle nostre bocche.
Voglio risentire quella sensazione di pienezza che mi dà.
Lo inizio a fare entrare lentamente fino quando è tutto dentro, mi alzo sopra di lui. inarcando la schiena cerco di sentirlo meglio, per non cadere appoggio le mani sulle sue ginocchia, vedo che anche lui si sta godendo la penetrazione.
Inizio a salire e scendere lentamente appoggio le mani sul suo petto, gli tocco i suoi capezzoli che sento duri, ci guardiamo, sentiamo i nostri sospiri.
Sento il suo coso decisamente più duro di prima, non cambio il ritmo ma sento che lui inizia a dare dei colpi accompagnando il mio ritmo.
Sono vicina a venire di nuovo, anzi direi che un nuovo orgasmo mi sta per investire, sento che iniziano le contrazioni dalla pancia, sento lui che ora mi da dei colpi più decisi che mi fanno sobbalzare tutta, ma non sembra essere pronto a venire.
Io rimango ferma e sento i suoi colpi sempre più forti.
Vengo su i suoi colpi.
Sento che lo tira fuori e sento uno schizzo del suo sperma sulla schiena.
di
scritto il
2025-05-03
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