Linda - la solista
di
Galea Molitori
genere
orge
Oramai Linda aveva intrapreso una strada che l’aveva condotta a voler sperimentare situazioni ed emozioni sempre più al limite. È sempre alla ricerca di qualche cosa di nuovo, che non ha ancora provato. Io ero, e sono, pienamente soddisfatto di come vanno le cose. A me la mia donna piace come è lei, impegnata in tutto, di successo sul lavoro e pienamente disinvolta e disinibita in qualsiasi situazione. So che è un cliché, ma è varo nel mio caso. La mia compagna, mia moglie, la voglio donna amata e rispettata e allo stesso tempo una vacca da monta. E Linda è proprio questo. Sia Marc che Sandro la capiscono bene e mi dicono quanto io sia fortunato ad averla per me. Oggi parleremo di un altra prima che fu resa realtà da Marc su richiesta di Linda. Parleremo poi di un altro orizzonte che si aprì grazie a Sandro in un altro racconto.
Un giorno eravamo a letto io e Linda a guardarci dei film porno prima di chiavare, come facciamo alcune volte. Il filmino che guardavamo fece incuriosire Linda. La protagonista era coinvolta in una scena dove in mezzo ad un notevole numero di maschi, li succhiava, si faceva venire in bocca o sul corpo; viso e tette, per lo più, bevendosi tutta la sborra che i maschi a turno riversavano o in gola, o anche in un bicchiere che poi lei si scolò. Passammo ad un altro filmino vedeva la lei in un parcheggio, la notte, che faceva car sex con un bel numero di guardoni segandoli e succhiandoseli fino a farli venire e berne la sborra. Linda commentò i due filmini che trovò molto eccitanti e mi disse: «magari piacerebbe anche a me un’esperienza simile, sai quanto mi piaccia fare pompini e sopratutto bermi la sborra, chissà quanta sarei capace di ingoiare?» Ne presi nota mentalmente. Il significato delle sue parole era sostanzialmente “io sarei disposta, se a te non dispiacesse, tu cosa dici?”. Beh, io tra me e me mi dicevo “cazzo che bello! Vederla coperta di sborra che se la beve tutta come una vera troia!”. Non diedi subito seguito con Linda ma aspettai l’occasione giusta per rispondere coi fatti alla sua richiesta.
Quando il compleanno di Linda (è della vergine, quasi una beffa direi) si avvicinò contattai Marc pensando che, col suo lavoro da barista, conosceva una marea di persone, poi c’erano quelli che Linda aveva biblicamente conosciuto alla festa. Gli spiegai la situazione ed il mio piano. Una visita alla sua città per un weekend fuori casa con in più la realizzazione per Linda di un evento focalizzato sulla sua voglia di sborra. Il tutto da organizzare con lei la sola protagonista.
Marc disse che si poteva fare ed ebbe l’idea di organizzare per un sabato una open house a casa sua dove avrebbe invitato una serie di amici che venissero a trovarlo. Li avrebbe invitati a diverse ore nella giornata in gruppetti spiegando loro che aveva un’amica che voleva provare a fare un bukkake.
Ne parlai a Linda e le dissi: «Sai quando hai detto che ti sarebbe piaciuto provare un bukkake, anche se non ho reagito subito, i tuoi commenti non mi sono sfuggiti e mi sono dato da fare. Ho parlato con Marc dei tuoi desideri. In occasione del tuo compleanno pensavo fosse bello organizzare un fine settimana fuori città all’insegna del divertimento con l’opportunità di realizzare le tue fantasie. Marc ci mette a sua disposizione la sua casa e si rende partecipe al progetto. Arriveremmo il venerdì e magari cena con Marc e Sandro se è in città, sabato all’insegna della sborra, domenica ritorno a casa, dormiremmo da Marc» E le descrissi il programma come Marc l’aveva ideato. Linda rispose: «tu mi capisci al volo, grazie Ludovico, era da un po’ che ci pensavo ed i filmini hanno scatenato i miei desideri. Un fine settimana così sarebbe bellissimo!». I preparativi furono finalizzati. Marc trovò una ventina di suoi amici disponibili mettendoli a conoscenza del programma, tutti sarebbero venuti non accompagnati ovviamente.
Il venerdì andammo a cena con Marc che descrisse i suoi amici. Erano di diverse età tra i trenta ed i sessanta, c’erano quattro senegalesi tre marocchini qualche italiano emigrato, dei francesi, due tedeschi. Dopo cena andammo a casa sua eccitati e ci facemmo una sana scopata a tre con una bella doppia. Ormai questa era prassi quando vedevamo Marc o Sandro, minimo noi tre o noi tre e chiunque fosse disponibile quando eravamo in città. Dormimmo insieme nel lettone di Marc, Linda in mezzo. Dandoci la buonanotte Linda disse che non vedeva l’ora di cominciare le festività.
Sabato mattina Linda si preparò. Non c’era molto da fare perché aveva deciso di farsi trovare solo con un collarino, un perizoma e le zattere da zoccola, trucco pesante da film porno anni ottanta.
Arrivarono i primi quattro. Linda nuda sulla poltrona, i quattro seduti nel salotto. Si chiacchierò del più e del meno poi vidi Marc guardare Linda che fece cenno di si con la testa. Era pronta a cominciare con questi. Si alzò ed andò in cucina a prendere un vassoio di pasticcini, lo mise sul tavolino piegandosi a novanta e mostrando il culo ai quattro. Si vedeva il filo del perizoma scomparire tra le sue chiappe. Si fecero avanti a toccarle il culo aprendole le chiappe per vederle i buchi. Uno disse: «guarda guarda come ha il culo sfondato! E la figa è già socchiusa!»
Se la guardarono tutti ed uno si avventurò a darle una leccatine. Lei si schernì ridendo. Poi venne con le tazzine del caffè e si piegò bene porgendo le tette a ciascuno, lasciandoli toccare e strizzare i capezzoli turgidi e le zinne da mungere sorridendo ed ammiccando.
Servito il caffè disse: «oh, abbiamo finito la crema per il caffè, non ne rimane per me, magari potete darmene un po’ voi? E allungò la mano sulla patta di uno massaggiandogli il pacco. Si guardarono tutti in torno e Marc disse: «Ragazzi, mettetevi comodi, Linda vuole la vostra crema. Lasciatela fare vedrete che vi divertirete» Lei intanto si era inginocchiata ed aveva cominciato ad aprire la patta di uno tirandogli fuori il cazzo ancora moscio. «Ma guarda che bel cazzo abbiamo qui da mungere!» disse. Gli prese la nerchia in mano e se la portò alla bocca. Lo ingoiò tutto fino alla base e prese andare su e giù mugolando.
Con una mano raggiunse la patta di un altro massaggiandolo, dopo poco disse: «dai coraggio ragazzi tiratele fuori queste belle nerchie!» Si alzò e prese per mano quello che aveva cominciato a succhiare, si sedette sulla poltrona e disse: «oggi ho proprio voglia di tanta crema, datemela tutta quella che avete nei vostri bignè che la voglio bere!» Il tizio non si fece pregare e le porse il cazzo ora eretto da succhiare. Lei se lo mise di nuovo in bocca giocando con le palle mentre lo mungeva con la bocca. La scena era davvero eccitante. Gli altri liberatisi dei vestiti e si misero intorno a lei. Le toccavano le tette e lei apri le gambe appoggiandole ai braccioli.
Quello che le era in bocca le prese la testa fra le mani e cominciò a fotterle la gola come fosse la figa spingendosi quanto in fondo poteva dicendo: «hmm questa troia sa succhiare bene il cazzo, dai prendilo tutto zoccola che ti riempio la bocca» Lei prese a darci dentro e intanto prese in mano il cazzo di uno che le era vicino e cominciò a segarlo. Da li in poi fu un andirivieni di cazzi in gola e tra le mani; chi non era servito in quel momento si segava guardando mia moglie infoiata che si succhiava i cazzi che aveva a portata. Per essere più comoda lei si mise in ginocchio sul tappeto così ne poteva avere uno in gola e segarne due. Non durarono molto a lungo, Il primo le venne in gola e lei deglutì aprendo poi la bocca per far vedere che se l’era bevuta tutta, un altro le venne sulla lingua che aveva tirato fuori. Con le dita Linda si mise in bocca tutta la sborra che non era entrata direttamente dentro. Poi un altro le infilò la nerchia in gola e prese a fotterla tenendole la nuca. Nel giro di una quindicina di minuti se li era bevuti tutti e disse: «grazie, mi ci voleva proprio.»
Si ricompose per quanto potesse fare nuda e si sedette come se niente fosse accaduto a bersi il suo caffè e mangiarsi un pasticcino dicendo: «buono il cannolo, ma la vostra crema era ancor più gustosa». Non restava molto da aggiungere a quel punto per cui il primo gruppetto rivestitosi uscì, mi dissero: «che fortuna avere una moglie così disinvolta e zoccola!« Un altro disse: «sempre a disposizione per darle il mio cazzo» e mi diede un biglietto da visita facendomi l’occhiolino.
Il prossimo gruppo era di sei disse Marc. Poi ne sarebbero venuti tre gruppi di quattro, sempre che venissero tutti quelli invitati.
Arrivarono i sei e Marc li fece accomodare. Fecero gli auguri a Marc, quattro chiacchiere e lui chiamò Linda che era andata a rinfrescarsi in bagno.Linda entrò nella stanza nuda con il vassoio di pasticcini, poi i bicchieri e la bottiglia di spumante. Sorrise a tutti e diede un bacio in bocca a ciascuno slinguandoli per benino offrendo loro le tette ed il culo per farsi toccare. Marc stappò la bottiglia e mentre riempiva i calici lei si stese sul tavolino con la testa sul poggia piedi leccandosi le labbra e dicendo: «sono qui per voi, dai fatevi sotto!» Ancora una volta schietta, senza vergogne, la mia troia.
Presero a toccarla su tutto il corpo, uno chiese se poteva metterle le dita in fregna e leccarla. Lei disse si, ma non di più. Lui si mise in ginocchio, le allargò le gambe, spostò il perizoma e si diede da fare con la bocca sulla fregna. Un altro si mise in ginocchio e le infilò la nerchia ancora floscia in bocca e disse: «dai troia succhialo per bene fammelo diventare duro che così ti farcisco» Lei portò le braccia dietro la testa e gli prese il culo spingendoselo in gola fino in fondo e lui cominciò a pomparla in gola. Presero ad alternarsi uno in bocca un altro che la leccava e altri che le strizzavano tette e capezzoli e altri ancora che le tenevano le gambe alte e spalancate. Le tolsero il perizoma.
La troia godette una prima volta con le gambe che si agitavano mentre aveva dita che la lavoravano in figa. Si svuotarono i coglioni tutti nella sua bocca a turno e lei ad ogni venuta di uno di loro ingoiava mostrando poi la bocca con la lingua fuori ringraziandoli. Uno disse: « sta troia gode pure, le piace!» E lei: «oh sì! A me piace la sborra, ne voglio fare indigestione!». Finito il primo turno Marc si mise tra le sue gambe e la penetrò di colpo facendola vibrare ad ogni affondo. La sbatteva con gusto mentre tutti lo incitavano: «dai sfonda quella sorca falla godere ancora!» Io mi stesi sul tappeto e le dissi: «adesso ti apriamo per benino, impalati il culo sul mio cazzo che Marc ti fotte la fregna» Lei sputò sul mio cazzo e si impalò col culo, si soffermò per farlo entrare fino in fondo e Marc le aprì le gambe e la inforcò in doppia. Linda godeva dell’essere messa alla berlina e trattata come una vera zoccola, si capiva da come si muoveva e godeva.
Venne ancora una volta, smontò e si mise sdraiata dicendo: «chi ha ancora sborra nelle palle può svuotarsi su di me». Si misero intorno a segarsi, eccitati dalla scena che avevano appena visto e dopo non molto le schizzarono quanto era rimasto nei loro coglioni. La sborra finì un po’ dappertutto sul suo viso, le tette, i capelli e la pancia. Ad ogni sborrata si prendeva la loro crema con le dita e le ripuliva con la bocca. I sei si sedettero commentando come fosse stata una vera e graditissima sorpresa essere invitati alla festicciola. Mi dissero: «complimenti, porti delle bellissime corna, ed hai una troia stupenda a tua disposizione! Sa sicuramente godersi la nerchia! chissà come si diverte a prenderlo nei suoi buchi». Linda che era seduta per terra toccandosi la fregna disse: «amo il sesso, amo i cazzi e anche le fighe se capita ma oggi voglio sopratutto la sborra, ci saranno occasioni per vederci di nuovo ed assaggiare le vostre nerchie nei miei anfratti.» Marc spiegò come Linda veramente amasse scopare e che quando era in città si faceva sbattere come capitava. Uno disse: «ah mi pareva che non potesse fermarsi solo ai pompini troia come è avrà bisogno di essere riempita anche in culo e fica!» Ripresero tutti un po’ il fiato e se ne andarono. Linda andò a farsi una doccia e a riassestarsi per il gruppo successivo. Altri otto sarebbero arrivati insieme per un malinteso sugli orari. Lei disse: «Meglio! Oramai so che li posso gestire!».
Quando arrivarono gli altri otto Linda ripetè la scena e se li bevve tutti. Alcuni sborrarono un paio di volte prima di essersi svuotati. Lei venne ancora chiavata ancora da Marc mentre spampanava un cazzo enorme che faceva fatica e mettersi in bocca. I senegalesi erano molto ben dotati e lei mi disse dopo che avrebbe chiesto Marc di invitarli per la prossima visita perché voleva prenderseli anche in culo e figa. Quando anche questo gruppo finì lei era completamente imbrattata di sborra, con un sorriso stampato sul viso contenta di aver preso altre dosi della sua crema preferita.
L’ultimo gruppo di quattro erano gli amici di Marc che Linda si era fatta alla prima festa alla villa, per essere precisi erano quelli che le avevano sfondato il buco del culo mettendoci dentro due cazzi. Da qual giorno Linda in culo aveva preso di tutto ed il suo buco era andato via via sempre più allargandosi. Con una delle fighe che si era fatta aveva anche provato a farsi mettere una mano nel culo che era riuscita con qualche sforzo a prendersi. Disse che però il fisting anale non le dava grandi sensazioni. Si riproponeva di provare in figa perché disse che mentre per il culo si trattava solo di una cosa grossa che le entrava, nella sorca si immaginava che le sensazioni di una mano che si muoveva dentro sarebbero state molto più stimolanti.
Arrivarono i quattro che lei già ben conosceva. Non ci furono convenevoli. La portarono in camera da letto e spogliatisi, presero subito a darle le loro notevoli nerchie perché li portasse in erezione. Se li spompinò uno ad uno facendoli sborrare ingoiando mentre gli altri le mettevano le dita nella figa e nel culo incitandola: «dai troia facci vedere come ti piace bere sborra. Sei una succhia-cazzi di prim’ordine.» Presero a fotterla con le mani in figa e culo aggiungendo sempre più lubrificante ogni volta che una nuova mano trovava il buco libero. Linda godeva a ripetizione. Penso fosse venuta almeno quattro volte.
Ma loro avevano anche altri programmi in mente. Quello che le aveva sfondato il culo in doppia la prima volta disse: «Zoccola, il culo te lo abbiamo sfondato tante volte ed oramai è bello aperto, sempre pronto a prendersi una nerchia. Oggi ti facciamo la doppia nella fregna e te la slabbriamo per bene. D’ora in poi sarai sempre pronta a prendertene due per volta nei due buchi.» Linda disse: «oh parlavo proprio con Ludovico che vorrei provare il fisting anche in figa. Si dai apritemi bene così sarà più facile» La fecero mettere a pecorina impalata sopra uno di loro. Cominciarono poi con il cazzo più sottile e dopo un po’ di lavoro riuscirono a metterlo dentro. Linda aveva due pioli piantati in fica. Ci mise un pochino ad abituarsi.
I due presero il ritmo e la pomparono adagio avanti ed indietro finché sentirono che la figa si arrendeva. Da lì in poi fu un andirivieni folle e si alternarono in fregna, due alla volta, a trombarla con gusto. Linda era estasiata e scatenata. Uno le mise il pollice nel buco del culo mentre la fotteva e lo lavorò con le dita mentre aveva due cazzi in figa. Linda venne forte gridando.
Quando si fu rilassata dall’orgasmo Marc prese uno dei suoi vibratori dal comodino e disse: «Linda vuoi provare a vedere se riesci a prendere anche questo in culo?» Linda aveva gli occhi stralunati e con una voce roca rispose: «abbiamo fatto trenta, facciamo anche trentuno, ma fate piano!» Il vibratore era piccolo, per fortuna, e morbido fuori ma rigido dentro, non troppo lungo. Lo lubrificarono molto, poi il tizio che le stava da dietro le lubrificò l’ano ancora di più e cominciò a spingerle il vibratore nello sfintere. Faceva fatica ad entrare e ci volle molta pazienza ma alla fine penetrò. Lei lasciò andare un ohh e strinse i denti. Marc lo accese e stettero tutti fermi per lasciare che i buchi di Linda si rilassassero. Lei gemeva e disse: «cazzo come mi sento piena! Non muovetevi, le vibrazioni bastano, non posso far altro!» Gli altri la stavano mungendo ed io le tappai la bocca con il mio cazzo e presi a fotterla in bocca fino a riversarle quel poco di sborra che ancora avevo nei coglioni. Linda venne e nell’agitarsi le usci il vibratore dal culo e poi il cazzo di quello che le stava dietro. Si accasciò cercando di riprendersi.
Fu un altro limite valicato. Linda era dolorante e disse che non avrebbe potuto fare altro. Era stata lo sborratoio degli amici di Marc che ovviamente avevano gradito. Quel giorno si era presa la sborra di ventiquattro uccelli, alcuni più volte. Aveva fatto la prima doppia in sorca e la prima tripla penetrazione. Era completamente sfondata. Mi disse il giorno dopo che era piaciuto da matti, che aveva avuto modo di assaggiare un gran numero di sborrate diverse, con sapori e consistenza diversi e di succhiare un gran numero di cazzi come aveva desiderato. Io ero contentissimo di averla vista così troia. Fummo tutti soddisfatti ed appagati dall’esperienza memorabile. Da quel giorno in poi si può dire che Linda era usa a prendersi più cazzi per volta. Oramai condividerla con altri era affare che succedeva normalmente. Quando era in trasferta cercavamo sempre di trovare chi volesse trombarsela in gruppo. E linda era divenuta sfacciata. Si era fatta fottere in bagno al ristareste dai camerieri. Si era fatta diversi clienti nelle toilette dei bar e dei locali che frequentavamo, a volte con gruppetti di tre o quattro maschi. Abbiamo preso ad andare anche ai cinema dove si faceva toccare senza pudori e a volte sbocchinava chi capitava. A volte era insomma una vera troia infoiata quando era presa dalle voglie di cazzo e di sesso.
Un giorno eravamo a letto io e Linda a guardarci dei film porno prima di chiavare, come facciamo alcune volte. Il filmino che guardavamo fece incuriosire Linda. La protagonista era coinvolta in una scena dove in mezzo ad un notevole numero di maschi, li succhiava, si faceva venire in bocca o sul corpo; viso e tette, per lo più, bevendosi tutta la sborra che i maschi a turno riversavano o in gola, o anche in un bicchiere che poi lei si scolò. Passammo ad un altro filmino vedeva la lei in un parcheggio, la notte, che faceva car sex con un bel numero di guardoni segandoli e succhiandoseli fino a farli venire e berne la sborra. Linda commentò i due filmini che trovò molto eccitanti e mi disse: «magari piacerebbe anche a me un’esperienza simile, sai quanto mi piaccia fare pompini e sopratutto bermi la sborra, chissà quanta sarei capace di ingoiare?» Ne presi nota mentalmente. Il significato delle sue parole era sostanzialmente “io sarei disposta, se a te non dispiacesse, tu cosa dici?”. Beh, io tra me e me mi dicevo “cazzo che bello! Vederla coperta di sborra che se la beve tutta come una vera troia!”. Non diedi subito seguito con Linda ma aspettai l’occasione giusta per rispondere coi fatti alla sua richiesta.
Quando il compleanno di Linda (è della vergine, quasi una beffa direi) si avvicinò contattai Marc pensando che, col suo lavoro da barista, conosceva una marea di persone, poi c’erano quelli che Linda aveva biblicamente conosciuto alla festa. Gli spiegai la situazione ed il mio piano. Una visita alla sua città per un weekend fuori casa con in più la realizzazione per Linda di un evento focalizzato sulla sua voglia di sborra. Il tutto da organizzare con lei la sola protagonista.
Marc disse che si poteva fare ed ebbe l’idea di organizzare per un sabato una open house a casa sua dove avrebbe invitato una serie di amici che venissero a trovarlo. Li avrebbe invitati a diverse ore nella giornata in gruppetti spiegando loro che aveva un’amica che voleva provare a fare un bukkake.
Ne parlai a Linda e le dissi: «Sai quando hai detto che ti sarebbe piaciuto provare un bukkake, anche se non ho reagito subito, i tuoi commenti non mi sono sfuggiti e mi sono dato da fare. Ho parlato con Marc dei tuoi desideri. In occasione del tuo compleanno pensavo fosse bello organizzare un fine settimana fuori città all’insegna del divertimento con l’opportunità di realizzare le tue fantasie. Marc ci mette a sua disposizione la sua casa e si rende partecipe al progetto. Arriveremmo il venerdì e magari cena con Marc e Sandro se è in città, sabato all’insegna della sborra, domenica ritorno a casa, dormiremmo da Marc» E le descrissi il programma come Marc l’aveva ideato. Linda rispose: «tu mi capisci al volo, grazie Ludovico, era da un po’ che ci pensavo ed i filmini hanno scatenato i miei desideri. Un fine settimana così sarebbe bellissimo!». I preparativi furono finalizzati. Marc trovò una ventina di suoi amici disponibili mettendoli a conoscenza del programma, tutti sarebbero venuti non accompagnati ovviamente.
Il venerdì andammo a cena con Marc che descrisse i suoi amici. Erano di diverse età tra i trenta ed i sessanta, c’erano quattro senegalesi tre marocchini qualche italiano emigrato, dei francesi, due tedeschi. Dopo cena andammo a casa sua eccitati e ci facemmo una sana scopata a tre con una bella doppia. Ormai questa era prassi quando vedevamo Marc o Sandro, minimo noi tre o noi tre e chiunque fosse disponibile quando eravamo in città. Dormimmo insieme nel lettone di Marc, Linda in mezzo. Dandoci la buonanotte Linda disse che non vedeva l’ora di cominciare le festività.
Sabato mattina Linda si preparò. Non c’era molto da fare perché aveva deciso di farsi trovare solo con un collarino, un perizoma e le zattere da zoccola, trucco pesante da film porno anni ottanta.
Arrivarono i primi quattro. Linda nuda sulla poltrona, i quattro seduti nel salotto. Si chiacchierò del più e del meno poi vidi Marc guardare Linda che fece cenno di si con la testa. Era pronta a cominciare con questi. Si alzò ed andò in cucina a prendere un vassoio di pasticcini, lo mise sul tavolino piegandosi a novanta e mostrando il culo ai quattro. Si vedeva il filo del perizoma scomparire tra le sue chiappe. Si fecero avanti a toccarle il culo aprendole le chiappe per vederle i buchi. Uno disse: «guarda guarda come ha il culo sfondato! E la figa è già socchiusa!»
Se la guardarono tutti ed uno si avventurò a darle una leccatine. Lei si schernì ridendo. Poi venne con le tazzine del caffè e si piegò bene porgendo le tette a ciascuno, lasciandoli toccare e strizzare i capezzoli turgidi e le zinne da mungere sorridendo ed ammiccando.
Servito il caffè disse: «oh, abbiamo finito la crema per il caffè, non ne rimane per me, magari potete darmene un po’ voi? E allungò la mano sulla patta di uno massaggiandogli il pacco. Si guardarono tutti in torno e Marc disse: «Ragazzi, mettetevi comodi, Linda vuole la vostra crema. Lasciatela fare vedrete che vi divertirete» Lei intanto si era inginocchiata ed aveva cominciato ad aprire la patta di uno tirandogli fuori il cazzo ancora moscio. «Ma guarda che bel cazzo abbiamo qui da mungere!» disse. Gli prese la nerchia in mano e se la portò alla bocca. Lo ingoiò tutto fino alla base e prese andare su e giù mugolando.
Con una mano raggiunse la patta di un altro massaggiandolo, dopo poco disse: «dai coraggio ragazzi tiratele fuori queste belle nerchie!» Si alzò e prese per mano quello che aveva cominciato a succhiare, si sedette sulla poltrona e disse: «oggi ho proprio voglia di tanta crema, datemela tutta quella che avete nei vostri bignè che la voglio bere!» Il tizio non si fece pregare e le porse il cazzo ora eretto da succhiare. Lei se lo mise di nuovo in bocca giocando con le palle mentre lo mungeva con la bocca. La scena era davvero eccitante. Gli altri liberatisi dei vestiti e si misero intorno a lei. Le toccavano le tette e lei apri le gambe appoggiandole ai braccioli.
Quello che le era in bocca le prese la testa fra le mani e cominciò a fotterle la gola come fosse la figa spingendosi quanto in fondo poteva dicendo: «hmm questa troia sa succhiare bene il cazzo, dai prendilo tutto zoccola che ti riempio la bocca» Lei prese a darci dentro e intanto prese in mano il cazzo di uno che le era vicino e cominciò a segarlo. Da li in poi fu un andirivieni di cazzi in gola e tra le mani; chi non era servito in quel momento si segava guardando mia moglie infoiata che si succhiava i cazzi che aveva a portata. Per essere più comoda lei si mise in ginocchio sul tappeto così ne poteva avere uno in gola e segarne due. Non durarono molto a lungo, Il primo le venne in gola e lei deglutì aprendo poi la bocca per far vedere che se l’era bevuta tutta, un altro le venne sulla lingua che aveva tirato fuori. Con le dita Linda si mise in bocca tutta la sborra che non era entrata direttamente dentro. Poi un altro le infilò la nerchia in gola e prese a fotterla tenendole la nuca. Nel giro di una quindicina di minuti se li era bevuti tutti e disse: «grazie, mi ci voleva proprio.»
Si ricompose per quanto potesse fare nuda e si sedette come se niente fosse accaduto a bersi il suo caffè e mangiarsi un pasticcino dicendo: «buono il cannolo, ma la vostra crema era ancor più gustosa». Non restava molto da aggiungere a quel punto per cui il primo gruppetto rivestitosi uscì, mi dissero: «che fortuna avere una moglie così disinvolta e zoccola!« Un altro disse: «sempre a disposizione per darle il mio cazzo» e mi diede un biglietto da visita facendomi l’occhiolino.
Il prossimo gruppo era di sei disse Marc. Poi ne sarebbero venuti tre gruppi di quattro, sempre che venissero tutti quelli invitati.
Arrivarono i sei e Marc li fece accomodare. Fecero gli auguri a Marc, quattro chiacchiere e lui chiamò Linda che era andata a rinfrescarsi in bagno.Linda entrò nella stanza nuda con il vassoio di pasticcini, poi i bicchieri e la bottiglia di spumante. Sorrise a tutti e diede un bacio in bocca a ciascuno slinguandoli per benino offrendo loro le tette ed il culo per farsi toccare. Marc stappò la bottiglia e mentre riempiva i calici lei si stese sul tavolino con la testa sul poggia piedi leccandosi le labbra e dicendo: «sono qui per voi, dai fatevi sotto!» Ancora una volta schietta, senza vergogne, la mia troia.
Presero a toccarla su tutto il corpo, uno chiese se poteva metterle le dita in fregna e leccarla. Lei disse si, ma non di più. Lui si mise in ginocchio, le allargò le gambe, spostò il perizoma e si diede da fare con la bocca sulla fregna. Un altro si mise in ginocchio e le infilò la nerchia ancora floscia in bocca e disse: «dai troia succhialo per bene fammelo diventare duro che così ti farcisco» Lei portò le braccia dietro la testa e gli prese il culo spingendoselo in gola fino in fondo e lui cominciò a pomparla in gola. Presero ad alternarsi uno in bocca un altro che la leccava e altri che le strizzavano tette e capezzoli e altri ancora che le tenevano le gambe alte e spalancate. Le tolsero il perizoma.
La troia godette una prima volta con le gambe che si agitavano mentre aveva dita che la lavoravano in figa. Si svuotarono i coglioni tutti nella sua bocca a turno e lei ad ogni venuta di uno di loro ingoiava mostrando poi la bocca con la lingua fuori ringraziandoli. Uno disse: « sta troia gode pure, le piace!» E lei: «oh sì! A me piace la sborra, ne voglio fare indigestione!». Finito il primo turno Marc si mise tra le sue gambe e la penetrò di colpo facendola vibrare ad ogni affondo. La sbatteva con gusto mentre tutti lo incitavano: «dai sfonda quella sorca falla godere ancora!» Io mi stesi sul tappeto e le dissi: «adesso ti apriamo per benino, impalati il culo sul mio cazzo che Marc ti fotte la fregna» Lei sputò sul mio cazzo e si impalò col culo, si soffermò per farlo entrare fino in fondo e Marc le aprì le gambe e la inforcò in doppia. Linda godeva dell’essere messa alla berlina e trattata come una vera zoccola, si capiva da come si muoveva e godeva.
Venne ancora una volta, smontò e si mise sdraiata dicendo: «chi ha ancora sborra nelle palle può svuotarsi su di me». Si misero intorno a segarsi, eccitati dalla scena che avevano appena visto e dopo non molto le schizzarono quanto era rimasto nei loro coglioni. La sborra finì un po’ dappertutto sul suo viso, le tette, i capelli e la pancia. Ad ogni sborrata si prendeva la loro crema con le dita e le ripuliva con la bocca. I sei si sedettero commentando come fosse stata una vera e graditissima sorpresa essere invitati alla festicciola. Mi dissero: «complimenti, porti delle bellissime corna, ed hai una troia stupenda a tua disposizione! Sa sicuramente godersi la nerchia! chissà come si diverte a prenderlo nei suoi buchi». Linda che era seduta per terra toccandosi la fregna disse: «amo il sesso, amo i cazzi e anche le fighe se capita ma oggi voglio sopratutto la sborra, ci saranno occasioni per vederci di nuovo ed assaggiare le vostre nerchie nei miei anfratti.» Marc spiegò come Linda veramente amasse scopare e che quando era in città si faceva sbattere come capitava. Uno disse: «ah mi pareva che non potesse fermarsi solo ai pompini troia come è avrà bisogno di essere riempita anche in culo e fica!» Ripresero tutti un po’ il fiato e se ne andarono. Linda andò a farsi una doccia e a riassestarsi per il gruppo successivo. Altri otto sarebbero arrivati insieme per un malinteso sugli orari. Lei disse: «Meglio! Oramai so che li posso gestire!».
Quando arrivarono gli altri otto Linda ripetè la scena e se li bevve tutti. Alcuni sborrarono un paio di volte prima di essersi svuotati. Lei venne ancora chiavata ancora da Marc mentre spampanava un cazzo enorme che faceva fatica e mettersi in bocca. I senegalesi erano molto ben dotati e lei mi disse dopo che avrebbe chiesto Marc di invitarli per la prossima visita perché voleva prenderseli anche in culo e figa. Quando anche questo gruppo finì lei era completamente imbrattata di sborra, con un sorriso stampato sul viso contenta di aver preso altre dosi della sua crema preferita.
L’ultimo gruppo di quattro erano gli amici di Marc che Linda si era fatta alla prima festa alla villa, per essere precisi erano quelli che le avevano sfondato il buco del culo mettendoci dentro due cazzi. Da qual giorno Linda in culo aveva preso di tutto ed il suo buco era andato via via sempre più allargandosi. Con una delle fighe che si era fatta aveva anche provato a farsi mettere una mano nel culo che era riuscita con qualche sforzo a prendersi. Disse che però il fisting anale non le dava grandi sensazioni. Si riproponeva di provare in figa perché disse che mentre per il culo si trattava solo di una cosa grossa che le entrava, nella sorca si immaginava che le sensazioni di una mano che si muoveva dentro sarebbero state molto più stimolanti.
Arrivarono i quattro che lei già ben conosceva. Non ci furono convenevoli. La portarono in camera da letto e spogliatisi, presero subito a darle le loro notevoli nerchie perché li portasse in erezione. Se li spompinò uno ad uno facendoli sborrare ingoiando mentre gli altri le mettevano le dita nella figa e nel culo incitandola: «dai troia facci vedere come ti piace bere sborra. Sei una succhia-cazzi di prim’ordine.» Presero a fotterla con le mani in figa e culo aggiungendo sempre più lubrificante ogni volta che una nuova mano trovava il buco libero. Linda godeva a ripetizione. Penso fosse venuta almeno quattro volte.
Ma loro avevano anche altri programmi in mente. Quello che le aveva sfondato il culo in doppia la prima volta disse: «Zoccola, il culo te lo abbiamo sfondato tante volte ed oramai è bello aperto, sempre pronto a prendersi una nerchia. Oggi ti facciamo la doppia nella fregna e te la slabbriamo per bene. D’ora in poi sarai sempre pronta a prendertene due per volta nei due buchi.» Linda disse: «oh parlavo proprio con Ludovico che vorrei provare il fisting anche in figa. Si dai apritemi bene così sarà più facile» La fecero mettere a pecorina impalata sopra uno di loro. Cominciarono poi con il cazzo più sottile e dopo un po’ di lavoro riuscirono a metterlo dentro. Linda aveva due pioli piantati in fica. Ci mise un pochino ad abituarsi.
I due presero il ritmo e la pomparono adagio avanti ed indietro finché sentirono che la figa si arrendeva. Da lì in poi fu un andirivieni folle e si alternarono in fregna, due alla volta, a trombarla con gusto. Linda era estasiata e scatenata. Uno le mise il pollice nel buco del culo mentre la fotteva e lo lavorò con le dita mentre aveva due cazzi in figa. Linda venne forte gridando.
Quando si fu rilassata dall’orgasmo Marc prese uno dei suoi vibratori dal comodino e disse: «Linda vuoi provare a vedere se riesci a prendere anche questo in culo?» Linda aveva gli occhi stralunati e con una voce roca rispose: «abbiamo fatto trenta, facciamo anche trentuno, ma fate piano!» Il vibratore era piccolo, per fortuna, e morbido fuori ma rigido dentro, non troppo lungo. Lo lubrificarono molto, poi il tizio che le stava da dietro le lubrificò l’ano ancora di più e cominciò a spingerle il vibratore nello sfintere. Faceva fatica ad entrare e ci volle molta pazienza ma alla fine penetrò. Lei lasciò andare un ohh e strinse i denti. Marc lo accese e stettero tutti fermi per lasciare che i buchi di Linda si rilassassero. Lei gemeva e disse: «cazzo come mi sento piena! Non muovetevi, le vibrazioni bastano, non posso far altro!» Gli altri la stavano mungendo ed io le tappai la bocca con il mio cazzo e presi a fotterla in bocca fino a riversarle quel poco di sborra che ancora avevo nei coglioni. Linda venne e nell’agitarsi le usci il vibratore dal culo e poi il cazzo di quello che le stava dietro. Si accasciò cercando di riprendersi.
Fu un altro limite valicato. Linda era dolorante e disse che non avrebbe potuto fare altro. Era stata lo sborratoio degli amici di Marc che ovviamente avevano gradito. Quel giorno si era presa la sborra di ventiquattro uccelli, alcuni più volte. Aveva fatto la prima doppia in sorca e la prima tripla penetrazione. Era completamente sfondata. Mi disse il giorno dopo che era piaciuto da matti, che aveva avuto modo di assaggiare un gran numero di sborrate diverse, con sapori e consistenza diversi e di succhiare un gran numero di cazzi come aveva desiderato. Io ero contentissimo di averla vista così troia. Fummo tutti soddisfatti ed appagati dall’esperienza memorabile. Da quel giorno in poi si può dire che Linda era usa a prendersi più cazzi per volta. Oramai condividerla con altri era affare che succedeva normalmente. Quando era in trasferta cercavamo sempre di trovare chi volesse trombarsela in gruppo. E linda era divenuta sfacciata. Si era fatta fottere in bagno al ristareste dai camerieri. Si era fatta diversi clienti nelle toilette dei bar e dei locali che frequentavamo, a volte con gruppetti di tre o quattro maschi. Abbiamo preso ad andare anche ai cinema dove si faceva toccare senza pudori e a volte sbocchinava chi capitava. A volte era insomma una vera troia infoiata quando era presa dalle voglie di cazzo e di sesso.
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