Pensando a mia cugina

di
genere
feticismo

Io e mia cugina abbiamo sempre avuto un legame che sfidava le regole del tempo e delle convenzioni. Fin da adolescenti, il nostro era un territorio condiviso di confidenze intime, pulsioni acerbe e desideri sussurrati nel buio delle stanze. Era un’intesa che non chiedeva permesso, non cercava definizioni.
Col tempo, le nostre vite si sono riempite di altre persone, di anelli al dito e figli da crescere. Ma ogni volta che ci rivediamo, bastano pochi sguardi, una frase detta con troppa naturalezza, perché quella vecchia complicità torni a scorrere sottopelle, come una corrente tiepida e pericolosa.
Lei, un tempo alta e magrolina, oggi è una donna che cattura gli sguardi. Un metro e ottanta di sensualità inconsapevole e affilata, con curve disegnate come onde lente, un seno pieno, fianchi morbidi e un portamento che sembra sempre sul punto di svelare un pensiero proibito.
Durante una delle nostre rare conversazioni da soli, con le voci basse e il vino a sciogliere le difese, mi guardò con quel suo mezzo sorriso che conoscevo fin troppo bene.
"Dimmi... quella delle gambe... è ancorala tua ossessione ?"
La guardai, consapevole del fatto di dove saremmo andati a finire.
"Certo..e non solo" risposi!. Le spiegai che era diventato qualcosa di più. Una fame più raffinata, più pericolosa. Le gambe, sì... ma, anche gambe coperte da nylon sottile, da calze che scivolano sulla pelle e la trasformano in seta viva. Tacchi alti che scandiscono il ritmo del desiderio. Basta un accavallamento lento, il fruscio del tessuto teso, e tutto il resto sparisce. Il mondo si ferma lì, in quel gesto.»
Lei ascoltava con gli occhi attenti e lucidi.
"E tua moglie...?", sussurrò con voce bassa, quasi roca.
"L'ha capito e ha trasformato quella mia passione in un linguaggio tutto nostro.Quando intravede una flessione del mio desiderio nei suoi confronti, lei sa come risvegliarlo. Lo fa senza troppe parole: indossando una gonna corta...mettendosi collant neri che aderiscono alle sue gambe...indossando scarpe facendo riecheggiare il suono dei tacchi sul pavimento...e poi inizia."
"Inizia cosa...?", chiese lei incuriosita, mostrando sempre un maggiore interesse.
"Inizia il suo gioco seduttivo..." Mi conduce nel salotto,si siede sul divano con me seduto di fronte e poi lentamente inizia a accavallare le sue gambe facendo intravedere la sua pelle e la sua biancheria mentre la sua gonna sale lentamente.Le sue mani iniziano a viaggiare lungo le proprie gambe, le dita che affondano nel nylon e i suoi piedi iniziavano a giocare con le scarpe in un dangling ipnotico ."Guardami finché non resisti più" sembrano dire quelle gambe sul divano e credimi ,questo gioco funziona ogni singola volta.
"Beati voi..." sospiro lei improvvisamente, perche' io non so piu' cosa inventare per mio marito.Niente riesce a risveglia il suo desiderio nei miei confronti,a volte penso che abbia un'altra. "Io non posso essere confinata al solo ruolo di mamma o moglie..io sono ancora giovane,ho bisogno di sentirmi viva, capisci..di sentire che qualcuno mi dica che sono sempre desiderabile e attraente,che mi brami, mi possegga, mi ..." si interruppe lei. Io d'istinto le risposi "insomma...te cerchi qualcuno che ti scopi".Ci fu un silenzio così denso che sentii il rumore del suo respiro bloccarsi in gola
Capii all'istante di aver oltrepassato il confine.Mi alzai "Scusami" dissi,incamminandomi verso la porta"È stato... inappropriato."Lei non rispose. Non si mosse ma i suoi occhi mi seguirono finchè la porta si chiuse alle mie spalle.
Erano passati due mesi circa da quell'increscioso episodio quando,inaspettatamente,io e mia moglie fummo invitati a prendere un caffè da lei e suo marito dopo cena. Un invito insolito, che ci lasciò perplessi e curiosi,ma accettammo volentieri.
Quando arrivammo fu lei ad aprirci, e rimanemmo entrambi senza fiato. Niente più tuta sformata e ciabatte logore,che portava quando stava in casa, ma capelli raccolti in una coda alta,camicetta bianca, scollata abbastanza da far intravedere il suo generoso seno, e una gonna nera sopra il ginocchio, con uno spacco laterale che lasciava intravedere un lampo di pelle ogni volta che si muoveva. Le calze nere aderivano alle sue gambe sinuose, e i tacchi alti le donavano un’andatura provocatoria, facendo oscillare i fianchi con ogni passo mentre ci precedeva in cucina.
Iniziammo a chiacchierare in cucina, sorseggiando il caffè, ma quando suo figlio andò a dormire, ci spostammo in salotto per parlare con più tranquillità.
Si mise a sedere di fronte a me, accavallando quelle gambe da sogno con una lentezza disarmante. Lo struscio delle calze di nylon fu un suono ipnotico, e ogni volta che cambiava posizione, lo spacco della gonna si apriva un po’ di più, lasciando intravedere un fugace lampo di coscia nuda.
Mia moglie era seduta accanto a me, anche lei in gonna e tacchi, ma quella sera i miei occhi non riuscivano a staccarsi da mia cugina e lei lo sapeva.
Ogni suo movimento era studiato,lo struscio delle calze quando incrociava le gambe, il modo in cui la gonna scivolava di qualche centimetro più su ogni volta che cambiava posizione ,il dangling, la mano che si posava sulla coscia...sembrava quasi che tutto questo fosse fatto per provocarmi. Ero eccitatissimo da quella visione, la mia erezione era impossibile da nascondere.Cercai di distrarmi, di pensare a altro, ma il mio cervello ormai era in tilt.
"Vado a prendo qualcosa da bere,"dissi, alzandomi per vedere se trovavo un attimo di tregua. Ma lei mi anticipò. Si sollevò con eleganza, la gonna si alzò di qualche centimetro facendo intravedere la sua lingerie nera sotto la gonna. Poi, mentre si alzava, appoggio i polpacci contro il divano accentuando ancora di piu' le curve delle sue gambe, che passarono così vicini a me che potevo quasi sentirne il calore.
"Ti serve altro?" mi chiese quando torno',versandomi da bere,con una voce era caldo e sensuale.Le risposi "a posto cosi' grazie."
Si rimise a sedere e riprese il suo gioco,io stavo impazzendo dal desiderio,il mio cazzo,premeva contro la cerniera dei pantaloni mentre cercavo di nascondere, in qualche modo,quel gonfiore...lei lo notò e mi fece un sorrisino compiaciuto
Mia moglie intanto continuava a parlava con il marito di mia cugina di lavoro, ma io non sentivo nulla,il mio sangue pulsava altrove, il jeans stavano diventando una prigione troppo stretta.
Con una scusa mi alzai e andai in bagno per cercare di schiarirmi le idee ma quando incrociai il suo sguardo mi lancio un sorriso complice, come se conoscesse esattamente l’effetto che aveva avuto su di me.
Entrai in bagno,e una volta chiusa la porta,mi guardai nello specchio, i miei occhi erano oscuri di desiderio. Mi chiedevo cosa stesse facendo...a che gioco stava giocando...non riuscii a darmi risposta.Mi detti una rinfrescata al viso e ritornai in salotto
Lei era seduta esattamente come prima, solo che ora la gonna era scivolata ancora più su, tanto che lo spacco lasciava intravedere un lembo di pelle tra l’elastico della calza e l’ombra proibita della coscia.Aveva quel sorriso compiaciuto mentre dondolava il bicchiere di vino tra le dita. Doveva aver capito il perché ero andato così rapidamente in bagno."Tutto bene?" mi chiese,"sei scomparso cosi all'improvviso."si si,avevo da lavarmi le mani." risposi io.
Lei annuì,ma sapeva che in quel bagno non avevo fatto nulla di ciò che avevo detto.
Mia cugina,non contenta,fece la mossa che mi fece capitolare...inizio' a stirarsi, alzando le braccia e inarcando la schiena in modo da far tirare ancora di più la camicetta sul seno che sembrava esplodere. Poi, incrociò di nuovo le gambe… ma questa volta verso di me.
Lo spacco si aprì,non abbastanza da essere sfacciato, ma sufficiente perché, per un istante, vedessi che, oltre l’elastico delle autoreggenti, indossava anche della biancheria intima nera.
Mia moglie vide tutta la scena e cerco' lo sguardo di mia cugina,come per rimproverarla per quella mossa audace che aveva fatto esplicitamente rivolta a me. L’atmosfera, già calda, si fece improvvisamente soffocante. Con un sorriso,mia moglie si alzò dal divano prendendo il soprabito."Meglio andare, domani ci alziamo presto» disse, mentre lo abbottonavano."Ah, è vero» risposi, distratto. Avevo ancora negli occhi le gambe di mia cugina con sotto l'intimo nero.
"Potevate trattenervi ancora un po’!" insisté lei."Grazie davvero bella serata e siamo stati benissimo ma si è fatto tardi, vediamoci un altra volta ok? magari venite una sera a cena da noi" disse mia moglie.
Ci salutammo ringraziandoli della loro ospitalità e ci avviammo verso la porta.
Appena usciti, mia moglie mi afferrò il braccio, avvicinandosi al mio orecchio. "Dimmi la verità… hai notato anche tu come si è comportata tua cugina stasera?" La sua voce era un misto di curiosità e eccitazione. Sentii la sua mano scivolare lungo il mio jeans, fermandosi proprio dove il tessuto era più teso. "Vedo che anche a te ha fatto questo effetto…"
Non risposi. La mia erezione, dura e innegabile sotto la stoffa dei jeans, parlava per me.
Lei rise, maliziosa, stringendomi ancora di più. "Allora non sono l’unica a essere eccitata...,sai...non riuscivo a smettere di immaginare quelle sue lunghe gambe stringersi intorno a te mentre la scopavi."
Il viaggio di ritorno,anche se breve, fu una tortura...ero già al limite dell'eccitazione per lo spettacolo offerto da mia cugina e,come se non bastasse, ci si mise anche mia moglie dicendomi quelle cose....
E quando finalmente arrivammo a casa chiusi la porta con un movimento rapido, la sollevai e la posai sul congelatore nell’ingresso.Le alzai la gonna con un gesto deciso, vedendo i collant neri che aderivano perfettamente alle sue curve. Erano già umidi, traslucidi di desiderio e...senza mutandine.
"Sei una gran porca" le sussurrai, strappando la sottile stoffa dei suoi collant con un movimento secco.
Lei gemette, le gambe mi circondarono immediatamente i fianchi, i talloni mi spinsero più vicino a lei. "Fottimi," ordinò, "ma fallo lentamente. "Voglio sentire ogni centimetro."
Obbedii. La penetrai con una lentezza agonizzante, lasciando che il suo corpo si abituasse a me...ansimò, le sue dita mi afferrarono i capelli, tirandomi verso di sé.
"So che stai pensando a lei," mi sussurrò all’orecchio, la voce un misto di sfida e complicità. "So che immagini quelle gambe avvolte intorno a te invece delle mie."
Era vero. Ma invece di fermarmi, affondai ancora più profondamente, facendola urlare. "Non ti interessa?" chiesi io, il respiro sempre più affannoso.
Lei scosse la testa, gli occhi socchiusi, le labbra socchiuse in un sorriso carnale. "No. Perché so che alla fine sono io che ti farò perdere il controllo."
E lo fece. Con ogni movimento, ogni gemito,ogni contrazione dei suoi muscoli intorno a me,spingendomi verso il limite. Quando finalmente stava per raggiungere l’apice del piacere, il suo corpo iniziò a irrigidìrsi inarcando la schiena, supplicandomi di non fermarmi,con una voce già rotta dall’orgasmo che già le stava spezzando il respiro.
Pochi istanti dopo esplosi in un orgasmo che sembrò non finire mai.I miei schizzi copiosi le riempirono i collant per poi colare lentamente lungo le cosce e le gambe.
"Cristo..."disse lei, guardando i suoi collant, "com'è possibile tutto questo sperma,neanche fossi stato in astinenza per mesi."
"Ringrazia mia cugina,è tutto merito suo" dissi io sorridendo.
Dopo aver sfogato la libido, andammo a letto esausti, ma io incapace di spegnere quel fuoco,rimasi sveglio con la mente invasa dai ricordi di ciò che era accaduto a casa di mia cugina.
Quello che successe quella sera era diventata ormai un’ossessione,un’immagine indelebile incollata ai miei pensieri,il modo in cui quella gonna aderente scivolava sulle sue cosce facendo intravedere la carne, la trasparenza delle calze che ne avvolgevano le gambe,lo struscio del nylon in ogni suo movimento.Ogni dettaglio mi perseguitava, rendendomi schiavo di un desiderio che cresceva invece di placarsi.
scritto il
2025-04-25
1 . 1 K
visite
1 7
voti
valutazione
7.3
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Pensando a mia cugin
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.