Finalmente Parigi 4

di
genere
esibizionismo

Svegliarsi il mattino seguente nello stesso letto fu strano e allo stesso tempo la cose più normale che potessi immaginare. Lasciai Claudia nel letto, ma continuai a guardarla fino a che entrai in bagno. Dormiva come un angelo ed era veramente pazzesco come lei potesse essere quella del giorno precedente e questa allo stesso tempo.
Uscito dalla doccia la trovai, con solo una mia camicia addosso, mentre sorseggiava il caffè che il servizio in camera le aveva portato su mia richiesta davanti alla vetrata che dava su Parigi. Quando avvertì la mia presenza si voltò e fissandomi mi disse - sono stata bene ieri..- non risposi nemmeno, le tolsi la tazzina dalle mani e l'appoggiai sulla grande mensole a fianco della finestra e la baciai con foga. Lo strusciare dei suoi capezzoli che sbucavano dalla camicia completamente aperta sulla mia pelle nuda mi provocò immediatamente un'erezione che il telo in spugna che avevo legato in vita non poté contenere. Finimmo nel letto dove facemmo l'amore.. si nel modo più dolce e romantico possibile senza mai staccare gli occhi uno da quelli dell'altra, riempendo con lo sguardo il silenzio, meglio che con qualsiasi altra parola.
Claudia uscì sorridendo dalla mia camera cercando di rendere il look della sera precedente accettabile per affrontare il viaggio in taxi verso il suo albergo con l'accordo che ci saremmo sentiti più tardi.
Uscita lei la stanza si fece silenziosa, questa volta ero io, con la tazza del mio the in mano, a cercare nei tetti di Parigi un modo per mettere ordine nei miei pensieri.
Quello che era successo il giorno prima era una cosa che nemmeno il miglior sceneggiatore avrebbe potuto scrivere, dall'incontro casuale sul treno a tutte le altre indimenticabili cose accadute tra il pomeriggio e la serata.
Nella mia mente il solito dilemma, con Claudia tutto era amplificato, gli up incredibili ma anche i down che eravamo capaci di provocarci, una montagna russa emotiva che mai aveva visto una sana normalità.
Mi stavo pigramente vestendo con cose comode, cercando nei miei capi preferiti per i viaggi, un po' di calore oltre al comfort che solo i miei larghi pantaloni e la felpa con il cappuccio sotto all'ampio cappotto sapevano regalarmi.
Ero sulla porta quando la suoneria del mio cellulare mi distolse dai miei pensieri, sul display apparve il nome di Claudia, risposi e senza che io potessi profferire una sola parola lei mi disse il nome e l'indirizzo di un Hammam nel Marais, non lontano dal suo albergo aggiungendo che se avessi voluto potevo raggiungerla li.
Non mi era piaciuto il suo modo o forse stavo solo cercando una giustificazione per assecondare la mia paura di ricadere in sofferenze che le vecchie dinamiche mi avevano provocato in passato.
Camminai con il cappuccio sulla testa per ripararmi dalla pioggia per diverso tempo, fino a quando mi accorsi che quasi inconsapevolmente ero arrivato all'indirizzo che Claudia mi aveva comunicato nella sua rapida telefonata.
Mi fermai indeciso ad osservare il palazzo, una struttura vecchia e mal curata al primo piano del quale una targa diceva esserci l'hammam.
Salii le scale senza respirare, per l'ansia e per la puzza che quella struttura vetusta emanava, arrivato davanti alla porta di legno che rappresentava l'ingresso la aprii senza esitazione, trovandomi davanti una donna nordafricana in sovrappeso, che senza nemmeno salutare mi porse un telo lavato ma ingiallito dal tempo e mi chiese venti euro per l'ingresso indicandomi la via per lo spogliatoio.
Nei locali pochissimi presenti, sensazione confermata dal fatto che anche nello spogliatoio maschile trovai solamente abbigliamento per tre persone, mi cambiai in fretta per poi uscire nel lungo corridoio alla ricerca di Claudia con la paura che visto il mio ritardo lei se ne fosse già andata. IL vapore del bagno turco marocchino creava una nebbia fittissima che rendeva difficoltoso scorgere all'interno delle diverse stanze la presenza di eventuali avventori.
Trovai tracce di vita solamente nell'ultimo dei locali dove entrai accomodandomi su una panca a fianco all'ingresso. Cercai di scorgere tra il vapore densissimo chi fossero le altre persone presenti e faticosamente riuscii a distinguere un giovane dal fisico atletico e i colori tipici di un nordico che stava in silenzio a qualche metro da me, mentre poco più avanti due uomini, credo nordafricani, nudi e con pance enormi stavano dicendo oscenità che la mia conoscenza del francese mi permetteva di capire perfettamente rivolgendosi a qualcuno che non riuscivo a distinguere.
Mi alzai cercando di avvicinarmi alla scena e quello che mi apparve fu tremendo, l'uomo più vecchio si masturbava e continuava a dire oscenità mentre il suo amico rideva di gusto cercando di toccare una donna seduta tra i due .. mentre cercavo di avvicinarmi la donna con uno scatto riuscì a divincolarsi dai due e senza più nemmeno il telo per coprirsi uscì velocemente dalla stanza a testa bassa. Era Claudia, trattenni a malapena la rabbia e lo schifo per i due individui che continuavano a ridere, forse ubriachi, e ad insultare Claudia.
Li guardai con disprezzo, tra la totale indifferenza del giovane ragazzo europeo che per il suo comportamento mi faceva schifo come loro. Abbandonai la stanza in fretta e iniziai a cercare Claudia, nelle stanze seguenti robusti massaggiatori eseguivano con olio di Argan il trattamento esfoliante tipico dell'Hammam che giungeva alla fine delle sale in cui la temperatura progressivamente si abbassava. Nella seconda riuscii a scorgere Claudia sottoposta allo scrub da un robusto marocchino che indugiava troppo a mio parere sulle natiche e l'interno cosce di Claudia che prona sul lettino pareva in balia del massaggiatore. Mi avvicinai all'uomo e a voce bassa gli proposi in cambio di denaro di sostituirmi a lui nel massaggio. La struttura era evidentemente non troppo professionale e questo fu confermato dal suo accettare non dopo aver prolungato la trattativa con l'intenzione di ricavarne più denaro possibile.
Iniziai a massaggiare quel corpo che così bene conoscevo a mani piene, prima con attenzione poi via via in modo sempre più esplicito iniziai a sfiorarle le grandi labbra della sua fica, Claudia di girò di scatto impaurita ma io mi avvicinai a lei e dopo averle sussurrato che andava tutto bene all'orecchio, la baciai con passione.
Il suo corpo, reso lucido dal vapore e il trattamento, era un insieme di fasce muscolari tese e guizzanti che il suo reagire con movimenti sensuali al mio tocco esaltavano fino a diventare irresistibile ai miei occhi ed al mio cazzo che nel frattempo si era indurito come il marmo. Le chiesi di girarsi sulla schiena e iniziai a mani piene a massaggiarle i seni, strizzarle i capezzoli per poi scendere sul suo ventre piatto per arrivare alla sua fica. Con le mani piene di olio le passavo le dota tra cosce stuzzicandole il clitoride e infilando ogni tanto due dita, trovandola bagnata fradicia, eccitata dal massaggio e dalla situazione. Quando tornai ad occuparmi dei suoi capezzoli risalendo più su nel lettino lei girò il volto sul fianco e allungò le mani sul mio cazzo, fece cadere il telo che mi cingeva la vita e iniziò a leccare prima e a succhiare poi la verga con una voracità incredibile, la staccai con la forza per scendere io con la testa tra sue gambe a restituirle il favore, iniziai a leccarle la fica come a lei piaceva, piccoli colpi della mia lingua alternati a profonde passate sul suo clitoride succhiando come per inghiottirlo. Il suo inarcare la schiena era un segnale inequivocabile che si stava avvicinando all'orgasmo, alzai il ritmo del mio leccare e approfittai delle mani unte dall'olio per infilare nel suo buco del culo prima il mio dito indice poi il medio iniziando a stantuffare con un movimento che simulasse il rapporto anale.
Claudia esplose in un orgasmo che la sconvolse fino a mutarle i lineamenti riempendomi mani e bocca del suo liquido salato che era per mei la cosa più buona del mondo, esplose in un urlo che fu avvertito in tutto l'hammam. Le gambe e le sue mani che avevano formato una morsa per tenermi la testa e la bocca incollate al suo inguine iniziarono a rilassarsi un minimo permettendomi così di staccarmi da lei e guardarla in volto.
Aveva la sua classica espressione che le si stampava in viso dopo un orgasmo, era come se si assentasse dal suo corpo per un breve lasso di tempo per andare chissà dove.
Mi avvicino e la bacio per farle assaporare la mia bocca colma dei suoi liquidi, la faccio scendere dal lettino, la giro e le faccio appoggiare il seno ed il ventre sul legno rigido del lettino stesso e le allargo le gambe, il suo culo già allargato dalle mie dita e unto dall'olio del massaggio è uno spettacolo, la sua fica grondante di umore sembra pulsare da tanto godere.. Claudia inclina la testa per guardarmi negli occhi e mi sussurra - Prendimi..- il sangue mi arriva alla testa e tutta l'eccitazione di quell'incredibile esperienza mi induce a puntare il mio cazzo duro sul suo buco del culo ed a penetrarla con un colpo secco fino alle palle. I tavolone di legno sembra cedere sotto ai miei colpi, i movimenti di Claudia che inarca la schiena per accogliermi tutto e le sue urla attraggono i presenti, dallo specchio della sala massaggi vediamo che sulla porta alla nostre spalle i tre uomini di prima ed il massaggiatore che avevo pagato per andarsene dalla stanza sono li, eccitati come maiali che si menano i loro cazzi senza perdersi un solo minuto del nostro show.
Aumento il ritmo dell'inculata ed esplodo con fiotti copiosi nel culo di Claudia che si accascia sul lettino, raccoglie le ultime forze per mettersi in ginocchio davanti a me e ripulirmi il cazzo con la sua lingua senza staccare gli occhi dai quattro uomini che si masturbano per lei... continua
scritto il
2025-04-24
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