Locanda apocalisse cap.3

di
genere
trio

Cap.3

Passammo buona parte della mattina a letto, poi Anna ci obbligò ad alzarci e iniziare le molte faccende di tutti i giorni. Il pomeriggio il tempo iniziò a cambiare, il vento teso portava con se un messaggio di inverno. Rimettemmo le nostre cose ed entrammo in casa. Mentre mettevo un grosso pentolone sul caminetto per scaldare l'acqua e mia mamma preparava da mangiare, sentivamo Thomas armeggiare in giro per casa, si presentò trionfante poco dopo con una stecca quasi intera di sigarette e due bottiglie in mano.
“ In questi giorni c'era un pensiero che non mi lasciava, mi sembrava che qualcosa nella casa fosse fuori posto o che mancasse. Prima rimettendo la roba in garage ho avuto l'illuminazione. La cantina di mio nonno!!!” non stava fermo dalla felicità “ ho spostato quel vecchio armadio ed eccola lì la porta. Dentro ci sono un sacco di cosine” ci disse sventolando le sigarette e le bottiglie di vino.
Mamma era al settimo cielo “ Dio sono anni che non fumo più una sigaretta...siiiii...abbiamo anche il vino, meglio che natale” corremmo a vedere tutti insieme. Non era grandissima ma era stipata di mensole piene di conserve, marmellate e bottiglie di vino. Una era dedicata solo a prodotti per la pulizia di casa, saponi, shampoo e cose del genere. Altre bottiglie senza etichetta contenevano un liquido trasparente che in seguito scoprimmo essere una sorta di grappa fatta in casa. All'interno di alcuni barattoli di vetro veramente grandi invece c'erano decine di salsicce sott'olio, sottaceti, verdure. Facendo due rapidi calcoli Anna ci disse che tra quello che già c'era e quello che avevamo appena scoperto, con un po' di moderazione eravamo apposto per l'intero inverno.
“ Non vi siete accorti di una cosa però” disse sornione Thomas “ giratevi e guardate”.
Abbagliati da tutte quelle provviste non avevamo fatto caso alla parte di stanza in penombra, addossati alla parete un armadio di metallo e una specie di macchinario con tre taniche accanto.
“ Ma quello è...?” chiese mia madre
“ Si Anna, un generatore. E le taniche sono piene di carburante. Marco apri l'armadietto, la chiave è sicuramente sopra”
Andai a vedere, la chiave era sopra il mobile. Lo aprì. Dentro almeno quattro fucili da caccia con tante munizioni, un vero e proprio tesoro di questi tempi. Eravamo tutti euforici. Decidemmo di usare solo in casi eccezionali il generatore visto che il carburante era comunque limitato. Portammo i fucili e le munizioni in casa insieme a forse la cosa più preziosa di tutte, una cartina dettagliata di tutta la regione che ci permetteva in relativa sicurezza di programmare escursioni mirate alla ricerca di tutto quello che ci potesse servire. Mamma però voleva festeggiare, mangiammo uno dei conigli che aveva cucinato e brindammo con il vino appena trovato. Finito di mangiare e bere ci godemmo una sigaretta a testa. Poi Anna si alzò in piedi e ci disse “ Andiamo maiali, è ora di festeggiare come si deve” tastando sfacciatamente il cazzo di Thomas. Salite di corsa le scale entrammo in camera di mia mamma, lei e Thomas si avvinghiarono in un bacio molto porco, poi si gettò sul letto si tolse in un colpo pantaloni e mutande e a gambe larghe disse a Thomas “ Leccamela subito”
Lui si gettò sulla sua fica come un animale, godendosi ogni centimetro di labbra, succhiando il clitoride come fosse un lecca lecca. Un odore di sesso permeava già l'aria, mugolavano entrambi. Io seduto sul letto insieme a loro, nudo, mi gustavo la scena segandomi. Thomas infilò prima una e poi due delle sue lunghe e forti dita dentro la passerina che mi aveva dato alla luce. Lei era un lago, tremava dall'eccitazione, lui non le dava tregua. Lingua e dita implacabili la portarono presto ad un orgasmo devastante, rimase senza fiato per almeno venti secondi “ Scopami” furono le uniche parole che riuscì a dire. Non perse tempo Tommy, il cazzo durissimo e già luccicante di umori non fece in tempo ad appoggiarsi alla porta del paradiso che fu risucchiato dentro. Le prese le gambe e appoggiati i piedi alle spalle iniziò a martellarla con affondi impietosi. Bam bam bam bam. Il rumore di liquidi risucchi riempivano l'aria. Anna godeva come una vera maiala, urlava il suo piacere, i grugniti di lui erano il contraltare. Una mano tolse la mia dal mio uccello, era mia mamma. Me lo prese e lo strinse come se ne andasse della sua vita. Cominciò a segarmi fortissimo, stavo quasi per venire quando Thomas si fermò e la mise a pecora, ricominciando a martellarla senza pietà. Lei era inerme, la faccia schiacciata sul materasso ed il suo meraviglioso culo in aria, totalmente asservita al suo e nostro piacere. Non resistetti e mi piazzai con la faccia sotto di loro, vedere la fica aperta e trapanata, gocciolante, fradicia di umori e lussuria era il paradiso. Iniziai a leccare prima le palle di Thomas, poi il clitoride, facevo avanti indietro insieme a loro, passavo la lingua lungo tutto il cazzo a ripulire quel nettare delizioso. Andammo avanti così per alcuni minuti poi sia io che Tommy eravamo veramente al limite, lo dicemmo e Anna si alzò di scatto e si mise in ginocchio sul letto
“ In faccia, sborratemi in faccia tutti e due. Riempitemi cazzo” e mentre si strizzava le tette ci aspettava a bocca spalancata e lingua di fuori. Bastarono pochi colpi di mano per scaricargli addosso poderosi fiotti caldi e cremosi di sborra. Le riempirono la faccia, la bocca e le tette. Colava sborra dal mento e dai capezzoli. Il primo, enorme, schizzo di Thomas era arrivato fino ai capelli facendogli chiudere anche un occhio. Quando finimmo Anna era piena di sperma, un immagine bellissima, porca ed eccitante come non avevo mai visto. Tommy le pulì l'occhio ma lei non volle ripulirsi il viso ed il petto.
“ Voglio rimanere così per un po', sborrata e felice”
Ridemmo tutti di gusto, eravamo esausti e appagati. Dormimmo insieme quella notte, nudi e abbracciati con mia mamma al centro. Mi permise di succhiargli anche le tette prima di addormentarci.
scritto il
2025-04-01
8 0 9
visite
9
voti
valutazione
5.7
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Locanda apocalisse cap.2
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.