Locanda apocalisse cap.2

di
genere
bisex

Cap.2

La mattina successiva io e Thomas scendemmo a fare colazione, in cucina c'era già mamma Anna. Mangiammo quello che c'era in silenzio, ad una certa lei si alza e guardandoci ci dice
“ Avete niente da dirmi vuoi due?”
Io e Thomas ci guardammo e non riuscimmo a non ridere
“ Ok, allora parlo io. Siamo tutti grandi e vaccinati e visto tutta la merda che ci è piovuta addosso negli ultimi anni direi che le buone maniere ed i giri di parole le lasciamo da parte. Ieri sera avete fatto decisamente troppo rumore, mi sono alzata e ho visto e sentito tutto”
A questo punto avevamo gia smesso di ridere.
“ Mamma lascia che ti...”
“ Lasciami finire. Non ho preblemi se vi divertite tra di voi, anzi ad essere sincera mi avete eccitato da morire, ad essere ancora più sincera ho dovuto masturbarmi fino a farmi venire i crampi alle gambe per calmarmi. Quello che vi dico è questo, ma solo e solamente se rispettate le mie regole”
a questo punto pendevamo inermi ed imbambolati dalle sue labbra
“ Visto che voi due maiali stravedete per le mie tette vi propongo di godere tutti insieme, ma ovviamente tu Marco non mi devi toccare, sarebbe troppo strano anche in questa situazione e tu Thomas potrai fare solo e soltanto quello che ti permetto io altrimenti te ne vai ed alla prima avvisaglia di gelosia tra di voi non se ne fa più niente. Ora, pensateci oggi e fino a stasera non ne voglio sentir parlare. Io devo preparare l'orto per l'inverno e voi andate a trovare qualche animale che abbiamo bisogno di carne” ci fissò per un attimo negli occhi e se ne andò fuori.
Passammo tutto il giorno fuori, il bottino fu eccellente tre conigli e un cinghiale. Entrammo in casa poco prima del buio e passammo le successive ore tutti e tre a pulire gli animali. Nessuno fece parola della “proposta”. Una volta finito eravamo troppo stanchi per qualsiasi cosa non fosse dormire.
Il mattino successivo al risveglio una volta in cucina trovammo mamma che ci aveva preparato una bella colazione.
“ Buon giorno principesse. Allora ieri eravamo troppo indaffarati per discutere. La notte ha portato consiglio?”
Io e Thomas sorridemmo, sentivo già quel familiare formicolio alle palle. Parlai io per entrambi.
“ Certo ma', non vediamo l'ora di divertirci tutti insieme”
“ Molto bene” disse lei “ allora finite di mangiare e visto che ieri ci siamo fatti il culo direi che stamattina la dedichiamo a rilassarci, che ne dite?”
“ Direi che sono già duro Anna...”
“ Bravi maiali, vi aspetto in camera mia”
ci ingozzammo alla svelta e dopo pochi minuti salimmo di corsa le scale. Mamma aveva accostato gli scuri della finestra quanto bastava, una lama di luce finiva direttamente nel letto. Lei era lì, sdraiata, solo con una camicia decisamente sbottonata e le mutandine, dal ginocchio in giù coperta da un lenzuolo. Ci fece sedere a metà letto, io da una parte e Thomas dall'altra. Ci spogliammo rimanendo in mutande, il durello chiaramente visibile. Al mio amico già usciva la cappella dall'orlo.
“ Vedo che siete già su di giri, bene. Godetevele allora”, si sbottonò la camicia e due tette meravigliose uscirono fuori. Una terza abbondante, capezzoli perfetti e rosa, sode e belle alte, in fin dei conti mia mamma aveva solo poco più di quarant'anni. Iniziò a carezzarle, gli occhi chiusi, le massaggiava e si strizzava i capezzoli. Gemeva, le mani scesero sul ventre tonico fino ad infilarsi nelle mutandine, cominciò a darsi piacere giocando col clitoride. I gemiti aumentarono e la bocca si aprì. Era tutto decisamente strano ma erotico da morire. Come se ci fossimo messi d'accordo prima noi ci spogliammo del tutto iniziando a segarci, Thomas si fece audace e scoprì le gambe di mamma iniziando ad accarezzarle caviglia e piede, io guardavo estasiato continuando a fare un lentissimo su e giù con la mano. Anna non disse niente quando Thomas si portò il suo piede sinistro al viso, annusandolo in adorazione e neppure quando iniziò a leccarlo devotamente succhiando le dita una ad una. Feci lo stesso. Mamma godeva vistosamente, adesso aveva chiaramente almeno due dita dentro alla fica fradicia, le mutandine erano completamente bagnate. Mollammo i piedi e gliele togliemmo, ci lasciò fare poi ricominciò subito a sditalinarsi furiosamente venendo immediatamente dopo. Fu un orgasmo lunghissimo e stupendo da vedere. Una volta calmata si sedette sul letto, noi avevamo i cazzi che stavano scoppiando.
“ Ho goduto come una pazza, quando avete iniziato a leccarmi i piedi pensavo di morire. Non me l'aveva mai fatto nessuno. Ora però voglio godermi uno spettacolino, segatevi come ieri, ma piano perché dovete durare”
Ci sedemmo ai suoi piedi con le gambe che si intrecciavano, i cazzi uno di fronte all'altro, le nocche delle nostre mani che si sfioravano mentre ci segavamo. Questa volta fu Thomas a togliermi la mano dall'uccello iniziando a segarlo guardando Anna negli occhi. Lei sorrise e ricominciò a toccarsi a sua volta, allungando un po' le gambe e appoggiando i piedi ai nostri corpi. Tommy si fermò, prese i piedi di mia mamma e dopo averli leccati per bene li mise intorno al mio cazzo iniziando a segarmi così e fece quello che non mi sarei mai aspettato, alternava lente e salivose leccate alle sue dita con altre alla mia cappella, senza mai smettere di guardare Anna negli occhi. Lei era fuori di testa, vedevo chiaramente le dita fare un lentissimo dentro e fuori dalla sua patatina, completamente lucide e viscide di umori. Io resistetti forse un minuto.
“ Sborro, cazzo vengo oooooohhhhh” copiosi e spessi fiotti schizzarono dalla cappella per finire sulla faccia di Thomas e i piedi di mamma. Non si fermò, anzi iniziò a succhiarmi la cappella e le dita coperte di calda cremina avidamente. Venne anche mamma a quello spettacolo osceno e depravato, contorcendosi e urlando come una pazza. Il pene mi si era smosciato quando Anna se ne uscì con un perentorio
“ Segalo e fallo sborrare che se l'è meritato alla grande”
Ubbidii molto volentieri, Thomas si mise comodo accanto a mamma ed io mi piazzai tra le sue gambe, gli sputai un paio di volte sul cazzo durissimo e iniziai a segarlo, colto da una voglia del tutto nuova abbassai la testa e cominciai a leccargli le palle mentre la mano continuava i suoi movimenti. Vidi Anna alzarsi e spalancata la bocca cominciare a succhiare la cappella del mio amico. Lui ad occhi chiusi e bocca aperta riusciva ad emettere solo lamenti. Andammo avanti così solo un paio di minuti prima che le gambe si irrigidissero e il cazzo iniziasse a pulsare. Mamma alzò la testa ma continuò a tenere la bocca spalancata e la lingua sulla cappella, pronta ad accogliere la marea di sborra che Thomas le riversò in bocca. Ovviamente non riuscì a trattenerla tutta e moltissima colò sull'asta e sulle mie mani. Crollammo appagati in un groviglio di corpi sul letto che sembrava un campo di battaglia, sudati, appiccicosi ma decisamente felici.
scritto il
2025-03-31
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