Week-end al buio

di
genere
trans

Matteo diede l'ultima controllata se avesse tutto e uscì di casa, stava andando a fare un'esperienza che gli metteva ancora qualche dubbio ma ormai aveva pagato e quindi sarebbe andato. Cominciava ad essere un po' stufo di essere single ma non aveva mai occasione di conoscere nuove ragazze visto che al lavoro erano tutti uomini e non usciva praticamente mai, quindi quando aveva letto di quest'agenzia che organizza weekend al buio si era subito interessato. Gli era stato spiegato che sarebbe stato accoppiato con una ragazza che viveva più vicino possibile a lui e che aveva pressappoco la stessa età. Dopo averci pensato su qualche giorno di iscrisse e dopo circa due settimane era il momento di andare, aveva scelto l'opzione più sexy, ovvero quella in un hotel che aveva la zona spa nudista. Caricò i bagagli in macchina e partì, l'hotel era circa a mezz'ora da casa sua. Fu molto veloce e arrivò all'hotel che era veramente bello. Era piccolino, non avrà avuto più di una decina di camera, tutto in legno e fiori coloratissimi sui poggioli, davanti c'era il parcheggio e ai lati della struttura in giardino che proseguiva dietro. Entrò e gli dissero di lasciare pure i bagagli che avrebbero sistemati loro nella stanza e andare nella sala affianco per la cena dove avrebbe conosciuto la ragazza. Entrò nella piccola saletta, era in legno, una decina di tavoli e un bancone in centro dove c'erano le verdure e le mattina la colazione. Gli indicarono un tavolino e aspettò circa cinque minuti quando gli dissero che era arrivata la ragazza del suo appuntamento e lui si alzò, gli pareva bello farsi trovare così. Entrò una ragazza molto bella, begli occhi grandi e marroni, la frangetta che ricadeva fino alle sopracciglia e delle belle labbra si cui aveva messo un rossetto marroncino. Aveva un bel vestito nero e sorrideva un po' timida, non sapeva perché ma a Matteo sembrava avesse un'aria familiare. Lui la fece sedere e si accomodò anche lui, si presentò e lei disse che si chiamava Giulia. Lei sorrideva quasi imbarazzata e disse "non mi hai riconosciuto ma io si, sono Giulio, delle superiori". A lui si accese una lampadina, si ricordò di un compagno di classe che aveva avuto, simpatico e gentile, da sempre un po' femminile, Matteo aveva sempre pensato fosse gay ma ora capì che si sbagliava. "Ma stai benissimo, che piacere rivederti" Matteo era felice che fosse lei, si era sempre trovato bene alle superiori. Giulia sorrise è sembrò meno tesa. Durante la cena chiacchierano delle superiori e di come lei avesse cominciato la transizione due anni dopo le superiori. Dopo cena fecero una piccola passeggiata nel parco dell'hotel e Giulia, avendo le spalle scoperte aveva un po' freddo e lui le mise la giacca sulle spalle, parlarono un po' di tutto e in men ché non si dica avevano camminato venti minuti su una ciclabile e si dissero che era meglio tornare verso l'hotel. Matteo stava benissimo, era in sintonia e a suo agio, prima dell'hotel stavano già camminando a braccetto, lui le mani in tasca e lei il braccio attorno al suo. Arrivati in camera si cambiarono, ancora un po' in imbarazzo a spogliarsi davanti lo fecero in bagno, lui aveva dei pantaloni e petto nudo mentre lei una vestaglia molto sexy, aveva spalline strette ed era lunga poco sotto il sedere. Matteo si eccitò un po' visto poteva intravedere i capezzoli di Giulia ma si mise nel letto e data la buonanotte spensero la luce. Dopo qualche minuto lei penso che lui si fosse addormentato e gli diede un bacio sulla guancia sussurrando "buonanotte" e con sua sorpresa Matteo rispose "anche a te". Se si fossero potuti vedere, stavano sorridendo entrambi. Quando al mattino Matteo si svegliò maledisse se stesso di non essersi ricordato di disattivare la sveglia che aveva impostata per il weekend alle otto e sperò di non aver svegliato Giulia, ma quando si girò per controllare vide che lei non c'era e si tirò su. Sul comodino vide un foglietto di carta e lesse "sono giù in palestra, per le 8:30 massimo torno". "Capisco come fa ad avere quel fisico, se neanche in giorni così si riposa" e fu un po' invidioso. A quel punto si alzò e andò in bagno, poi si sciacquò la faccia, si lavò i denti e decise di leggere un po' aspettando Giulia. Verso le 8 e 20 sentì la chiave aprire ed entrò Giulia tutta sudata, con una canottiera e i leggings, "buongiorno" disse Matteo e lei ricambiò. "Mi son svegliata presto e volevo andare in palestra ma non volevo svegliarti", mi hai aspettato tanto?". Lui le spiegò che aveva letto giusto dieci minuti e almeno si era fatto trovare un po' sveglio e sistemato. Lei sorridendo disse "tu invece mi vedi così, tutta rossa e sudata, ti dispiacerebbe aspettare ancora un quarto d'ora prima di fare colazione? Ho bisogno di una doccia", "figurati, leggo ancora un po". Ma non riuscì a leggere neanche una riga, continuava ad immaginarsi Giulia, dietro quella porta, nuda che si faceva la doccia. In pochi minuti si era lavata e una volta asciugati i capelli scesero a fare colazione. Mentre mangiavano parlarono un po' delle loro vite e di cosa gli piacesse fare, lei era molto attiva dato che nel suo tempo libero andava in palestra, in piscina e leggeva. "Era molto buona la colazione, ti va di fare due passi o preferisci andare giù in piscina?" Matteo immaginava che dopo la palestra lei avesse voglia di riposare e infatti scelsero la piscina. "Secondo te dobbiamo andare già nudi o ci sarà uno spogliatoio?", entrambi non avevano mai frequentato una piscina così e infine decisero di cambiarsi giù. Arrivati fuori dalla piscina di divisero negli spogliatoi e dopo essersi cambiati scelsero due sdraio un po' in disparte. La piscina era molto bella, luci soffuse e profumi, non c'era nessuno. Lei si tolse l'asciugamano che aveva intorno al corpo e Matteo rimase senza parole, era magra e tonica, un seno piccolo ma molto bello e il pene che ricadeva tra le gambe aveva una bella forma e lo eccitava. Pensò di aver fissato un po' troppo e disse "perdonami, non volevo fissare ma il tuo corpo ma è veramente attraente", si tolse anche lui l'asciugamano e lei a mo' di presa in giro gli fissò tra le gambe, sorrisero e scesero in acqua. Era bella calda e gli arrivava circa al petto, bastò entrare per avvicinarsi e baciarsi, Matteo pensò che lei baciasse benissimo, lo abbracciava e con la mano gli accarezzò la schiena fino ad arrivare a toccare il sedere. Lui invece le teneva una mano sul fianco e l'altra fra i capelli. Sentì il pene di lei diventare un po' duro e non capì più niente, lo accolse in mano e cominciò a farle una sega, lentamente in modo romantico. Lei si staccò e disse che se non si fossero fermati subito non ci sarebbe più riuscita e non le sembrava il posto. Matteo spiazzato si sedette sul bordo della piscina e si scusò, "ma no non è colpa tua" disse Giulia "se dobbiamo fare l'amore voglio che sia speciale e più comodo", lui si tranquillizzò un po'. Lei si avvicinò, e quando fu vicina aveva davanti alla sua faccia il pene duro di Matteo. "Nulla impedisce però di divertirci un po'" e lo accolse in bocca, muoveva la bocca su e giù ogni tanto soffermandosi con le labbra e la lingua sull'inizio del glande. Dopo pochi minuti Matteo la avvisò di fermarsi che stava per venire ma lei non lo fece e lui venne. Tornarono a baciarsi ma questa volta più dolcemente, accarezzandosi ed  abbracciandosi. Dopo una decina di minuti Giulia gli sussurrò nell'orecchio "saliamo in camera ora, non resisto più", non pensarono neanche a recuperare i vestiti, con gli asciugamani intorno al corpo salirono in ascensore. Non appena si chiuse la porta Matteo schiacciò il bottone del loro piano e si inginocchiò, alzo l'asciugamano quanto bastò per fare uscire il pene di lei e li prese in bocca. Aveva perso l'erezione che aveva in piscina ma non del tutto, era morbido e sodo e Matteo lo sentiva rispondere, tirò indietro la pelle e uscì la cappella, sentì una goccia di seme e s'infiammò. Erano arrivati al piano, quasi correndo arrivarono alla porta, la aprirono e lui non la fece neanche sedere, la appoggiò al muro con la schiena e riprese dove si sta fermato, ormai lei era dura e Matteo le accarezzava le cosce e l'inguine fino alle palle. Dopo un minuto o due lei lo fermò e gli disse che lo voleva. Prese dal comodino del lubrificante e lo diede a Matteo che ne fece andare un po' sul dito che infilò in lei, poi due e infine si mise sopra di lei e appoggiò la punta, la baciò e piano piano lo spinse tutto dentro. Era un piacere come mai provato da Matteo, un mix tra fisico e mentale, un'affinità erotica e romantica. Prese in mano il membro di Giulia e le diede piacere fin quando non venne su tutta la pancia, a quel punto anche Matteo venne. Si diedero una sciacquata e poi si addormentarono.
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2025-03-30
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