La prof. insoddisfatta.

di
genere
etero

Anna era una professoressa di lettere. I suoi 42 anni se li portava alla grande, un fisico snello e tonico forgiato dalla palestra e un viso dalla carnagione olivastra incorniciato da capelli neri mossi. Suo marito era un professionista che le consentiva un tenore di vita abbastanza elevato ed avevano un figlio di 3 anni , arrivato tardivamente per scelta loro. Quindi in apparenza una donna felice e realizzata che però aveva un cruccio: non era pienamente soddisfatta sessualmente. Questo perchè il cazzo di suo marito come dimensioni era sempre stato" appena sufficiente", e dopo il parto, l'interno della sua figa si era allargato rendendolo ancora più inadeguato.Quindi i rapporti sessuali non riuscivano a soddisfarla pienamente e ciò cominciava a pesarle sempre di più. Aveva però una soluzione a portata di mano. Durante una pausa pranzo tra colleghe, una di loro aveva raccontato una confidenza che le aveva fatto una supplente di nome Marta. Costei nella sua breve permanenza nella loro scuola, aveva avuto una storia con Luca , il prof. di ginnastica, un ragazzo quasi 30enne molto carino e che possedeva, a suo dire un cazzo veramente notevole. Anna ,sentite queste parole, ebbe un fremito tra le cosce e cominciò a studiare il modo per farsi una bella scopata con lui. Fu così che in occasione di un viaggio di lavoro del marito, lasciò il bambino ai nonni e finite le lezioni di quella mattina, chiese un passaggio a Luca con la scusa che la sua macchina era rotta.Per l'occasione aveva indossato un vestito un pò più corto del solito e, una volta salita in macchina, fece in modo che si intravedesse un bel pezzo di cosce. Durante il tragitto, tra una parola e l'altra lei si grattava ogni tanto le gambe facendo salire il vestito ancora di più e a Luca la cosa non sfuggì. Aveva ormai colto la provocazione "Ti andrebbe di venire a bere qualcosa da me"le chiese. " Perchè no? Volentieri" rispose Anna. Entrarono in casa e si accomodarono sul divano con un calice di vino continuando a conversare. Ad un tratto il ragazzo le si avvicinò e posandole un mano sulla coscia le dette un bacio sulla bocca. Era quello che voleva e, eccitata, rispose al bacio mettendo a sua volta la mano sulla gamba di lui. Fu un attimo e ambedue cercarono di arrivare a toccarsi i sessi, lui insinuandole la mano tra le cosce e lei appoggiandola sul pacco. Quello che sentì fu enorme rigonfiamento sotto i pantaloni della tuta e continuò ad accarezzarlo con insistenza come per valutarne le dimensioni. Ci pensò Luca toglierle la curiosità poichè ad un tratto si alzò in piedi davanti a lei e lentamente tirò giù il pantalone, mettendo in mostra un cazzo fantastico. " Wow, quant'è grosso" esclamò Anna. Non era tanto la lunghezza ad impressionarla, ma la circonferenza. Mosse il braccio per toccarlo e la sua mano si strinse attorno a quel palo di carne pulsante."Vieni" disse prendendola per mano e la condusse in camera da letto. In un attimo furono nudi e lui la spinse sul letto aprendole le gambe. Cominciò a leccarle la figa passandole la lingua su e giù e ficcandogliela tutta dentro sentendola piena del suo succo di femmina. " Vieni, voglio il cazzo" disse Anna con voce roca dall'eccitazione. Le apri ancora di più le cosce e appoggiò la cappella sulla fessura. " Piano" disse lei. "Tranquilla, lo prenderai anche tu come le altre" rispose ed iniziò ad entrarle dentro fermandosi a metà. Anna sentì la figa dilatarsi. "lo voglio tutto " disse , e lui glielo spinse dentro con un colpo deciso che la lasciò senza fiato. Iniziò a scoparla con decisione e lei sentì finalmente la figa piena di cazzo come voleva. " Dio quant'è grosso dammelo, fammi godere". Luca spinse più forte, sentiva i colpi fino nel ventre e fu travolta da un orgasmo che la fece tremare. Lo baciò in bocca facendogli sentire la gratitudine di femmina appagata ma non era finita lì. Senza toglierlo Luca si rigirò sul letto in modo che lei si ritrovasse sopra. Si sentì impalata su quel cazzone ed iniziò a muoversi sopra in tutte le direzioni appoggiando le mani sul petto muscoloso del maschio. Se lo prese dentro fino alle palle e cominciò a muoversi sempre con maggiore vigore e sentì un dito di Luca cercare il buco del culo. Glielo infilò tutto dentro e questo la fece sballare. Aumentò ancora il movimento dei fianchi mentre il dito si muoveva velocemente nel culo ed esplose di nuovo" Ahhhh! Godoooo!!" disse mentre l'orgasmo la squassava. Non ebbe il tempo di riaversi che Luca si girò nuovamente e la mise a pecora togliendole il cazzo. Iniziò a strusciarglielo sul culo e sulla figa sul culo e sulla figa senza infilarlo." Cosa vuoi?" le chiese. "Il cazzo , voglio il cazzo". " Perchè lo vuoi?". -" E' così grosso, mi fa godere troppo ". Continuò a strusciarlo sullo spacco della figa senza entrare " Nooo, dammelo, ti prego, ne ho bisogno. Le entrò dentro con un colpo secco. " Uahhh! esclamo' Anna tra dolore e piacere, mentre lui iniziò a stantuffarla prendendola per la spalle. " Tieni, prendilo tutto troia". "Siiii! Spaccami tutta, rompimi la figa" Luca era sempre più infoiato e passandole la mano davanti cominciò a frullarle il clitoride. Anna sentì la figa vibrare e il cazzo che sembrava arrivarle in bocca." Vengoooo!!! Scopami Tuttaaa!!!. Ed ebbe il terzo, più devastante, orgasmo. Luca continuò ancora a darci dentro ma lei non ne poteva più e gli disse" Dai sborra!" - " Dove la vuoi?"-"Dentro, tranquillo, prendo la pillola", dai riempimela di sborra, annaffiamela tutta . Luca sentendo queste parole sentì la voglia sopraffarlo ed ella sentì quella bestia che aveva dentro pulsare ritmicamente mentre le scaricava dentro tutto ciò che aveva nelle palle. Rimase ancora un pò dentro la figa distrutta di Anna che sentì la carne del maschio affievolirsi e, quando lo sfilò un getto di sborra ancora calda uscirle dalla figa e colarle dalle cosce fino sul letto. Rimasero ancora un pò uno accanto all'altro a scambiarsi coccole fino a che lei si alzò e si diresse verso il bagno camminando a gambe larghe a causa della figa dolorante. Sì rivestì, lui l'accompagnò alla porta. Diede ancora uno sguardo al cazzo che pendeva generosamente oramai a riposo e lo toccò con un dito per salutarlo. Luca le dette un bacio e le disse " Quando vuoi vieni a prenderlo". Lei sorrise ed uscì. Il taxi la aspettava. Le squillò il cellulare" Ciao amore" era il marito. "Torno domani, preparati, ho voglia di te" - " Certo tesoro ti aspetto" rispose, consapevole che da quel giorno, quando voleva un cazzo che la soddisfacesse, sapeva dove andare.
scritto il
2025-03-28
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