Storia vera 2

di
genere
feticismo

Sono una donna di 58 anni, single, mora, formosa, amo i piedi maschili e concedere loro i miei piedi, adoro fare l’amore sia con coetanei che con ragazzi più giovani. Ieri infatti vi ho raccontato un episodio realmente successo tra me e un ragazzo di 28 anni, Vittorio, di Roma come me, alto, moro, ben fisicato, tecnico e idraulico. Feci sesso sfrenato con lui un giorno della scorsa estate in cui venne per la lettura del contatore a casa mia (se volete leggere il primo incontro si chiama “storia vera” autore “contatore”). Oggi ho deciso di raccontarvi che in realtà non seppi più nulla di Vittorio fino a qualche giorno fa, mi sembra lunedì, in cui tornò sempre per il classico controllo. Lessi la scorsa settimana che sarebbe venuto il tecnico dalle 8 alle 12 di mattina e non essendoci i miei figli decisi di richiedere di lavorare in smart working, sperando di trovarmi davanti il bel ragazzo che assaggiai per bene l’anno scorso. Verso le 8 mi affacciai in balcone e vidi arrivare poco dopo con un furgoncino presumibilmente i due tecnici e rimasi un po’ delusa dal fatto che stavolta fossero in due e che soprattutto non riconobbi lì per lì in uno dei due Vittorio. Iniziarono evidentemente dal primo piano, tanto che raggiunsero il quinto piano da me verso le 9:30, avrebbero fatto successivamente la scala B e la scala C. Sentendo i vocii sul pianerottolo andai in camera a vestirmi, nonostante il freddo misi una camicetta bianca, un pantalone corto e in calzini neri. Suonarono da me e andai a guardare dallo spioncino se ci fosse Vittorio alla porta, ero talmente eccitata dal solo pensiero di rivederlo che mi vennero le palpitazioni per la voglia di lui. Vidi che uno dei due fosse un signore della mia età, alto, brizzolato e dietro di lui un ragazzo che non vidi subito bene. Aprii e mi trovai davanti un bel signore che scoprii fosse proprio il papà di Vittorio, che appena mi vide mi fece un sorriso molto complice e malizioso. Ci guardammo intensamente, mi disse sottovoce che fosse il padre e di non far capire nulla. Indicai al papà il bagno e la cucina, si diresse prima in cucina e lo seguimmo io e Vittorio che ci cercammo subito le mani, stando attenti a non farci vedere dal padre. Vittorio mi chiese se potessi indicargli il bagno e lo accompagnai lì dove mi suggerì di inventarmi di un guasto in vasca o altrove, così sarebbe rimasto a darmi una mano mentre il padre avrebbe continuato da solo a fare il giro. Così avvenne, il papà ci disse che ci avrebbe raggiunti qualora avesse fatto prima di noi e disse al figlio di raggiungerlo e di chiamarlo in caso avesse finito prima lui. Appena il signore uscì, tornai da Vittorio, iniziammo a provocarci, non ci saltammo addosso subito, ci piacque particolarmente strusciarci, stuzzicarci fisicamente prima di fare tutto. Ci prendevamo le mani ripetutamente, mi piaceva tantissimo quel tipo di contatto visto che le sue mani fossero davvero grandi e virili, che avvolgevano le mie con grande passione. Lo sentivo uomo e crebbe in me la voglia di baciarlo, tanto che dopo qualche minuto rimasti in piedi a tenerci per mano e a provocarci, lo baciai appassionatamente, leccandogli anche le lebbra e il collo dopo averci infilato le lingue in gola. Lui sentì la passiona che ci travolgeva e iniziò a spogliarmi, mi spinse sul divano e mi sfilò infine i calzini, iniziandomi a leccare i piedi. Mi piaceva come infilasse la lingua tra le dita, mi faceva solletico da un lato, dall’altro mi stava facendo impazzire. Mi alzai assatanata, lui mi guardò con un’espressione da vero maschio dominatore e mi fece mettere in ginocchio, si abbassò i pantaloni e mi fece succhiare il suo cazzo bello possente e tozzo di forse 18 cm. Aveva un sapore misto tra salato e pipì, però mi fece davvero gola quel momento, tanto che mi venne in bocca. Incrociai nel mentre le mie mani alle sue e iniziai di nuovo a fargli un pompino e ogni tanto a leccargli il sotto palla con palle annesse. Mi alzai completamente nuda e gli tolsi la maglia, leccandogli dal ventre fino al collo, dietro l’orecchio e poi baciandolo con passione. Mi penetrò nel mentre e iniziammo a scopare con un impeto davvero mai avuto prima. Mi faceva impazzire tanto che volessi servirlo in toto, mi misi in ginocchio, lui si tolse le scarpe e gli tolsi prima pantaloni e mutande, poi i calzini. Cominciai a leccargli i piedi ma poco dopo mi disse di andarci a mettere sul divano: ci mettemmo uno di fronte all’altra e iniziammo a leccarci a vicenda i piedi. I suoi avevano un sapore davvero forte, mi stavano facendo impazzire. Lui se ne accorse e spesso mi strusciava le piante dei piedi sia in faccia che sul seno fino a infilarmi l’alluce dentro la vagina… Venni. Mi bagnai. Lui mi leccò la vagina ormai bagnatissima mentre gli tiravo i capelli e ogni tanto gli alzavo la testa per guardarlo negli occhi, mi eccitava vederlo con la bava alla bocca. Dopo poco lui si alzò di scatto, mi fece alzare e mi andò a sbattere contro il muro, mi fece girare e mi penetrò da dietro, ogni tanto mi baciava, mi leccava e addirittura mi sputò in bocca. Dopo 20 minuti credo lo chiamò il padre, ci rivestimmo, rimanendo scalzi, lui andò di nuovo a “controllare” la vasca e io accolsi il padre. Venne anche lui in bagno proponendosi di aiutarmi ma una volta lì il figlio gli disse fosse tutto a posto. Aveva bagnato per terra, mi aveva chiesto di asciugargli col phon le scarpe e i calzini sopratutto zuppi che in realtà aveva bagnato lui appositamente. Continua…
scritto il
2025-03-21
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