Il trasportatore

di
genere
prime esperienze

Nella ditta in cui lavoravo, per il rifornimento della materia prima arrivavano dei tir stracarichi. Il venerdì il responsabile mi dice se posso stare in fabbrica il giorno successivo perché deve arrivare un carico, ed il ritardo è dovuto ad un guasto del mezzo.
Accetto pur sapendo i rimproveri di mia moglie, ma quelle quattro ore di lavoro extra
avevano un discreto peso sulla busta paga. Alle 8,30 l'autista mi stava aspettando davanti al cancello, un ragazzo nero che avrà avuto meno di trent'anni. La sua bianca dentatura contrastava col colore della sua carnagione, fisicamente ben formato, ed anche
bello. Non avevo tendenze omosessuali, la figa è il mio traino, ma questo ragazzo aveva
qualcosa di speciale. Parlava molto bene l'italiano, si scusa del ritardo per avermi costretto al sacrificio. Col muletto scarichiamo la merce, si erano fatte le 11, mi dice
se avevamo la doccia in fabbrica e se la poteva usare. L'ho accompagnato fino all'antibagno, indossava una tuta da lavoro, solo quella, senza intimo, il cazzo di
rilevante misura sembrava il batacchio di una campana, aveva un glande pazzesco.
Sono rimasto seduto ad aspettarlo, la porta era semi aperta, metteva il bagnoschiuma
sul cazzo e sfregava col risultato di farlo indurire, diventava sempre più grosso e tendeva a restare su. Mi sono eccitato, è uscito gocciolante mi ha pregato di prendere
un asciugamano, pantaloncini e maglietta nella cabina del camion. Avevamo dei rotoli di carta asciugamani, ne ho preso diversi strappi, tamponavo il suo corpo, lui si è fermato
in modo che provvedessi io ad asciugarlo. Mai avuta una sensazione del genere, era
delizioso toccare il suo corpo, tantissime volte ho asciugato il cazzo, durissimo, era
un piacere averlo in mano, qualche gocciolina usciva, lui fieramente me lo mostrava, non
ho resistito, mi sono piegato l'ho preso in bocca dove a malapena entrava il glande, fino
alla scarica micidiale di una quantità di sborra, sembrava non finire mai. Mi ha ringraziato baciandomi la testa. E' andato lui a prendere calzoncini e maglietta in cabina, è andato nudo, eravamo solo noi, per me è stato uno spettacolo. Mi ha chiesto
dove poteva mangiare, non avrei permesso a nessuno, avevo già l'idea di fargli scopare
Letizia, mia moglie. L'ho avvisata, viene a pranzo da noi l'autista, mentre scaricava
ha avuto uno strappo, si muove con difficoltà, vedi se riesci a rimetterlo in sesto.
Quando siamo entrati è rimasta abbagliata dalla bellezza di Ista, questo il suo nome,
lui fingeva di avere problemi a muoversi tanto che siamo andati direttamente sul letto.
Letizia ci seguiva, una volta disteso Ista gli ho tolto la maglietta, lei guardava rapita, gli ho tirato giù i pantaloncini scoprendo per metà i glutei ed ho invitato
lei a provvedere al massaggio, sono uscito chiudendo la porta, li ho chiusi dentro.
Letizia aveva lasciato la cucina a metà, ho provveduto a preparare il tutto, avrò impiegato circa un'ora, sono andato in camera, erano entrambi nudi, avevano scopato
alla grande. Evidentemente Ista aveva detto a Letizia del pompino, è stata lei a
dirmi di pulire con la bocca il cazzo di Ista, ed a ripulire la sua figa dalla sborra.
Siamo tornati in cucina, abbiamo mangiato, loro sono tornati in camera, io ho messo a
posto la cucina, subito dopo sono andato in camera, mi sono spogliato ed abbiamo passato le due ore più belle della nostra vita. Alle sei del pomeriggio ho riaccompagnato Ista alla fabbrica, ha ripreso il tir ed è ripartito. L'impegno l'aveva preso con Letizia, quando passava dalle nostra parti veniva a trovarci. Quando sono tornato a casa Letizia mi è corso incontro saltandomi addosso per ringraziarmi, ed abbiamo scopato ancora.
di
scritto il
2025-03-17
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