Figli della Notte capitolo 3
di
Tuboz
genere
incesti
Capitolo 3 Figlie della notte
"Ehii, Vix? Victoria, dai svegliati!"
Victoria sobbalzò nel letto svegliandosi al suono della voce di Sophia, sbatté le palpebre intontolita e disorientata dall'improvvisa intrusione nel suo sonno.
"C-cosa vuoi?" rispose con la voce impastata dal sonno.
Lo sguardo si mise a fuoco mentre osservava l'aspetto di Sophia: un mantello nero lungo, delle calze autoreggenti nere, il rossetto scuro trasformavano sua sorella in una sirena gotica uscita direttamente da un romanzo dell'orrore. Una sensazione inquietante le si piantò sulla pelle.
"Cosa sta succedendo, Sophia? Dai, voglio dormire!" replicò seccata.
La sorella insistette: "Dai, alzati e cambiati, andiamo a una festa."
Vix esitò, incerta se accontentare la strana richiesta di Sophia: una festa? A mezzanotte? Eppure, qualcosa nell'espressione determinata di sua sorella la spinse a cedere.
"Va bene, vediamo che tipo di festa è questa," disse riluttante, facendo dondolare le gambe oltre il bordo del letto.
Alzò un sopracciglio mentre esaminava l'outfit che Sophia aveva preparato per lei, identico al suo: mantello nero lungo, completo di calze autoreggenti nere, un perizoma quasi invisibile e un microscopico reggiseno triangolare che lasciava poco all'immaginazione, le fecero venire i brividi lungo la schiena.
"Non lo so, Sophi," disse titubante, "non è proprio il mio stile, è al limite del fetish."
Ma l'entusiasmo di Sophia era tale che si lasciò convincere ad indossare quella roba. Il tessuto fresco dei vestiti neri, in netto contrasto con il calore del pigiama, la rese acutamente consapevole della sua quasi nudità.
Si avvolse in un cappotto lungo ben chiuso e con Sophia uscì di casa.
L'aria fredda della notte accarezzava il loro viso, mentre Sophia, lasciato aperto il cappotto, lasciava che si gonfiasse dietro di lei, mettendo in risalto il suo corpo, enfatizzando le curve della sua figura.
Arrivate in un vecchio polo commerciale abbandonato, Sophia condusse Victoria davanti a una porta sorvegliata da due uomini in nero, le passò una mascherina da mettere sugli occhi.
Una volta indossata, si rivolse ai guardiani della porta e disse, abbozzando un inchino: "Serviamo il Principe."
L'ingresso, precedentemente nascosto, si aprì, rivelando una scala poco illuminata che conduceva verso un'area sotterranea. L'aria che proveniva da lì sotto portava con sé una miscela inebriante di incenso e qualcosa di primordiale, facendo scorrere un brivido nelle vene di Vix.
Entrate nella camera illuminata di rosso cremisi, notarono subito la presenza di un centinaio di persone vestite come loro. Alcuni indossavano un pendente al collo con una pietra rossa o verde, l'atmosfera pulsava di un'energia sensuale, i ritmi della musica dalle profonde percussioni, simili a un battito cardiaco accelerato, si mescolavano ai sussurri della folla mentre si muovevano insieme in un balletto ipnotico, i loro movimenti fluidi e sensuali.
Victoria fu attratta dai cocktail e dalle bevande rosso sangue che adornavano il bar. Il loro colore vibrante sembrava quasi surreale nella luce soffusa. Passò un dito lungo il bordo di un bicchiere riempito con quello che sembrava essere succo di ciliegia mescolato con alcool e con qualche ingrediente sconosciuto.
Il fascino della bevanda era innegabile, promettendo un'avventura di sapori che avrebbe potuto eguagliare l'atmosfera dell'ambiente circostante.
Sophia si era già persa nella danza, sotto il bagliore cremisi la figura di sua sorella sembrava assumere una qualità ferina, sinuosa e predatoria.
I movimenti erano selvaggi e sfrenati, i suoi fianchi ondeggiavano a tempo con il ritmo pulsante mentre girava e volteggiava con un abbandono sconsiderato.
La ragazza premette la schiena contro il muro, cercando di tenere il mantello ben chiuso mentre continuava a osservare la danza frenetica di Sophia. Inconsciamente, il ritmo ipnotico della musica la portò a ripetere, come in un'immagine allo specchio, i movimenti della sorella.
Un uomo in mantello nero, petto nudo, una fascia a contenere i tratti maschili, alto e imponente, si avvicinò a lei. Il suo sguardo penetrante si fissò nel suo mentre le porgeva un calice di cristallo adornato con un singolo petalo di rosa rossa che galleggiava nel liquido.
"Sei pronta a servire il principe?" disse.
Vix trattenne il fiato. "Servire il principe?" Ricordò le parole di Sophia all'ingresso: "Serviamo il principe." Si guardò intorno. Certo, era una festa un po' strana, ma non percepiva pericoli, forse Sophia l'aveva solo portata in un club particolarmente dark e audace.
Decise di stare al gioco e, accettando il calice, chiese: "Cosa comanda il principe?"
L'uomo rispose: "Bevi dunque, e poi recati ad offrire il tuo tributo." Dopodiché, con un inchino, se ne andò.
Vix inclinò il calice, permettendo al liquido scarlatto di scorrere lentamente giù per la sua gola. Il sapore era audace e ricco, con accenni di spezie e oscurità che sembravano risvegliare qualcosa di primordiale dentro di lei. Quando l'ultima goccia scomparve, mise da parte il recipiente vuoto e annuì in segno di comprensione alle istruzioni dell'uomo.
Con un senso di determinazione, si fece strada tra le ombre verso il centro della stanza, i suoi passi leggeri e deliberati. In mezzo al mare di figure in mantello, scorse Sophia ancora persa nei vortici della sua danza sfrenata.
Avvicinandosi, Vix tese la mano per afferrare quella di sua sorella, dandole una leggera stretta prima di voltarsi per guidarla verso un angolo meno affollato della sala.
"Cos'è questo tributo da fare, Sophia?"
Gli occhi di Sophia brillarono di malizia mentre la conduceva verso un'area della sala più in basso. "Oh, vedrai quando sarà il momento," sussurrò in tono cospiratorio.
Sophia mimò un’inchino scherzoso e indicò una sala privata chiusa da tende scure per poi dire finta serietà "Fidati del nostro principe e arrenditi alla notte."
Ormai incuriosita la ragazza spostò le tende di velluto, rivelando uno spazio poco illuminato spartano con solo divanetti cremisi e dominato da un enorme letto a baldacchino.
Una volta che si fu abituata alla penombra osservò la scena davanti a lei.
Sui divani situati attorno al perimetro del letto, sedevano diverse figure ammantate uomini e donne, i loro volti oscurati da cappucci o maschere.
Notò il ricamo intricato di fili d'oro e d'argento tessuti nei mantelli , aggiungeva un'aria di opulenza alla loro apparenze.
Il contrasto tra gli accenti metallici freddi e i tessuti scuri e vellutati creava un'armonia visiva inquietante, sottolineando la fusione di raffinatezza e potere che traspariva da queste figure misteriose.
Chinò la testa rispettosamente riconoscendo la natura esclusiva della stanza, e con voce ferma dichiarò, "Sono qui per offrire il mio tributo al principe."
Le parole si persero nel silenzio come se fosse stato un solenne giuramento di sottomissione alla volontà dell'enigmatico sovrano che presiedeva quel regno clandestino.
Un’uomo con una maschera dorata si alzò da uno dei divani e disse “Avvicinati sorella “ “sorella ripeté mentalmente Victoria, per un istante temette che che Sophia l avesse trascinata in una setta, la sua mente allarmata considero le possibili implicazioni mentre paura e curiosità si contendevano il dominio delle sue emozioni
esitando si avvicino lentamente alla figura enigmatica, il suo battito cardiaco accelerava ad ogni passo, man mano che si avvicinava, i contorni dei lineamenti dell’uomo iniziavano a emergere dall'ombra, rivelando un volto affascinante , inciso da linee di età ed esperienza.
l uomo gentilmente le disse di porgere una gamba verso di lui, un lampo di incertezza attraverso Vix , prima di estendere la gamba in conformità con l'ordine mentre presentava la coscia, l'aria fresca della camera sembrò diventare ancora più pungente, aumentando la sua consapevolezza della carne esposta e del predatore che si staglia davanti a lei.
l uomo si chinò sulla coscia esposta i suoi movimenti aggraziati e calcolati , il suo sguardo fissava intensamente l’arto teso. Con un basso mormorio, dichiarò ,"Ecco, il tributo"
Con un movimento solenne l'uomo morse leggermente la coscia di Vix , al contatto iniziale dei denti sulla pelle, i suoi muscoli si irrigidiscono in una risposta riflessa.
Tuttavia, la pressione fu fugace e delicata, più un atto simbolico piuttosto che un doloroso assalto
Un brivido le percorse il corpo mentre elaborava il significato del morso, il sottile trasferimento di potere e sottomissione che avveniva con ogni delicata puntura.
Mentre la figura ombrosa le afferrava la mano, disse "Onore alla nuova figlia della notte, "Ora vai, divertiti e diffondi la notte”, pronunciò quelle parole come se fossero una sacra missione.
Il cuore di Vix batté forte nel suo petto, le implicazioni di quelle parole affondarono profondamente in lei .
Quando emerse dalla camera privata ,si rese conto del cambio rapido di atmosfera intorno a lei , la danza era cambiata in una marea di corpi seminudi che si avvinghiavano tra loro, nel estasi carnale del godimento.
in quel mare estatico scorse Sophia, che in ginocchio succhiava con fame sfrenata il pene di uomo.
Decisa ad abbandonarsi alla notte , Victoria si fece strada tra i corpi sudati e gementi di piacere fino a raggiungere i due amanti, senza esitazione alcuna si inginocchio al fianco della sorella ,avvolse le dita attorno alla base del membro virile dell'uomo, guidandolo verso le sue labbra pronte.
Mentre iniziavano a condividere il compito di dargli piacere, i loro sguardi si incrociarono in un lampo di sfida giocosa e oscura complicità.
Vix e Sophia si dedicarono ad un gioco sensuale di dare e avere, le loro bocche e mani esploravano ogni centimetro dell'eccitazione dell'uomo mascherato.
Si alternarono tra lunghe carezze languide e succhiate rapide e voraci ,la loro competizione alimentata solo dal loro desiderio, spingendole a nuove vette di depravazione e piacere.
Nel momento in cui l'uomo mascherato raggiunse l'apice del piacere, il suo caldo seme si riversò sulle lingue ansiose di Vix e Sophia, mescolandosi alla loro saliva in uno scambio lascivo di sapori e fluidi.
Sorridendo maliziosamente, si scambiarono un bacio, passando i resti del suo orgasmo tra di loro come un tesoro proibito.
L'intimità dell'atto cemento del tutto il legame segreto riservato alle sole sorelle, forgiato nel calore della dissolutezza.
Accomodatesi sugli sgabelli dell’area Bar, la mente di Victoria, sopraffatta dalla miscela inebriante di sensazioni ed emozioni confesso lo stato di profonda eccitazione ed esaltazione che la pervadeva, e l’urgente necessità di soddisfare quella voglia,
Sophia facendo cenno al barista ordino altri due cocktail, il liquido frizzante sembrava amplificare l'atmosfera elettrica, facendo sentire le due ragazze ancora più vive e spericolate.
Il modo in cui Sophia era seduta suscitò curiosità in Victoria, la ragazza era seduta in modo che il suo fondoschiena e l’ano fossero ben esposti e accessibili.
Mentre si domandava il perché di una posizione cosi strana ,un’altro uomo mascherato scivolò alle spalle di Sophia e si immerse in quell’accesso reso disponibile.
“Merdaaaaaa“ sibilò Sophia mentre l’invasione si faceva largo nel suo passaggio stretto, la giovane gemette e inarcò la schiena adattandosi al movimento alle sue spalle.
Mentre osservava lo sconosciuto possedere sua sorella in quel modo, un brivido di eccitazione voyeuristica attraverso Vix.
Le sue dita trovarono la strada verso i suoi capezzoli induriti, stuzzicando i boccioli sensibili mentre assorbiva lo spettacolo della profanazione di Sophia
Le sensazioni del suo stesso tocco combinata con la vista scandalosa, si rivelarono troppo intense, portandola sull’orlo dell’orgasmo, mentre avvertiva la sua intimità contrarsi nel bisogno disperato di soddisfazione
Sophia afferrò le mani di Victoria mentre i gemiti di piacere le facevano tremare la voce “ e…. enorme ,mi sembra di scoppiare , non farlo smettere ti prego” , la dichiarazione di Sophia esalto ancora di più Victoria, che con un ghigno malizioso si rivolse allo sconosciuto ordinando ”Piu Forte”
Il corpo di Sophia si contrasse, il suo orgasmo la travolse come un'onda di sensazioni.
Il suo urlo strozzato, mentre lo sconosciuto si infilava fino in fondo nel suo passaggio convulso prolungando il suo orgasmo.
Il cuore di Vix accelerò nel suo petto mentre lo sconosciuto si posizionava con il suo membro eretto a pochi centimetri dalle sue labbra socchiuse.
Il profumo muschiato del sesso aleggiava pesante nell'aria, mescolandosi con il dolce sapore dell'orgasmo di Sophia
Con un coraggio nato dalla sua nuova liberazione, Vix si aprì completamente, accogliendo l'offerta dello sconosciuto.
La giovane ebbe un capogiro, con la perversa realizzazione che il pene che attualmente stava invadendo la sua bocca era stato sepolto nel corpo di Sophia solo pochi istanti fa.
Il colpo di scena proibito le fece provare un brivido di eccitazione oscura lungo la schiena, intensificando il suo desiderio.
Mentre il climax dello sconosciuto lo travolgeva, i suoi fianchi si mossero in modo irregolare, pompando getto dopo getto di sperma caldo direttamente nella bocca di Victoria, che accolse avidamente assaporando il gusto dolce-salato della sua eiaculazione, anche se un po' le scivolò lungo il mento.
Lo sconosciuto fece un breve cenno di gratitudine inchinandosi prima di allontanarsi, lasciando le sorelle sole ancora una volta in mezzo alla folla pulsante.
“Che si prova ad avere un uomo li ?” domando Victoria mentre finiva di rimuovere i residui del seme dell’uomo dal suo viso “io non ho mai provato “
Sophia emise una risata tremolante ,il fiato ancora corto, gli occhi velati dalla beatitudine post-coitale.
"È indescrivibile, davvero, Come essere squarciata dall'interno, riempita fino all'orlo con qualcosa di così denso e duro...eppure, c'è questo delizioso attrito, che sfrega contro posti che nessun altro tocca mai..."
Una scintilla di curiosità si accese dentro Vix mentre contemplava la descrizione di Sophia, immaginando il piacere proibito di avere la rigidità di un uomo che saccheggiava i suoi recessi più intimi.
Il pensiero la terrorizzava ed eccitava allo stesso tempo, alimentando un crescente senso di audacia avventurosa.
Forse, un giorno non lontano, avrebbe trovato il coraggio di provare quell'emozione lei stessa .
Con il passare della notte, il ritmo pulsante della musica avvolse Vix e Sophia, trascinandole in una danza frenetica sulla pista affollata.
Perse nella nebbia euforica della festa, si abbandonarono al ritmo, i loro corpi che si muovono in perfetta sincronia
Il clangore improvviso di un gong squarcio l'aria, silenziando la musica pulsante.
Nel mezzo del silenzio una figura emerse dall'ombra, vestita con ampie vesti nere adornate con scintillanti accenti argentati. Il suo volto rimaneva celato sotto la mascherina, Victoria riconobbe l uomo a cui aveva offerto il suo tributo qualche ora prima
Mentre la figura misteriosa metteva piede al centro della sala, i presenti si fecerò da parte, formando un cerchio attorno a lui. I suoi movimenti lenti e deliberati attiravano l'attenzione, poi inizio a parlare ai presenti
“Così come il sole e il giorno ci consumano e ci costringono a dare le nostre energie, ad indossare maschere per celare il nostro vero io, la notte ci libera dalle catene del giorno, alla luce della luna possiamo essere chi siamo veramente, Figli della Notte,in questo luogo sicuro ci e permesso di esplorare liberamente i nostri desideri piu nascosti senza timore di giudizio o repressione ”fece una pausa poi proseguì ”coloro che sono qui con noi per la prima volta facciano un passo in avanti”
Diverse figure avanzarono dalla folla radunata, attratte dal mistero e dal fascino dell'invito del leader mascherato, tra di loro Vix e Sophia , i loro cuori battevano all'unisono, l'idea di abbandonare le maschere sociali e abbracciare il loro vero io, specialmente nella privacy della notte, parlava ai desideri più profondi delle loro nature ribelli.
Vix senti un brivido percorrerle la schiena in risposta alla promessa di una libertà sfrenata.
Mentre i cinque nuovi arrivati si posizionavano davanti alla figura enigmatica, oltre le sorelle due giovani, magri e snelli, fiancheggiano una ragazza affascinante con capelli corvini, i loro sguardi che si muovevano nervosamente tra di loro e gli estranei che li circondano.
Dietro la figura mascherata, due donne con maschere dorate si avvicinarono, le loro forme nude brillavano alla luce fioca. Ognuna portava una scatola di legno intagliata con cura adornata con filigrana d'oro.
Con reverente cura, il misterioso cerimoniere apri le ornate scatole rivelando il loro contenuto al pubblico, dai contenitori dorati estrasse due collane pendenti, una di un profondo rosso cremisi, l'altra di un verde vibrante.
I pendenti brillavano con un bagliore etereo, come se fossero intrisi dell'essenza della notte stessa.
Con misurata delicatezza, l'enigmatico leader iniziò a donare i pendenti ai cinque nuovi arrivati.
Alle donne, offri i pendenti rossi infuocati, mentre i maschi ricevettero quelli verdi e rigogliosi.
Mentre ciascuna persona accettava il proprio dono, una sottile energia sembrava fluire dal metallo alla loro pelle, segnandoli come iniziati in questo mondo clandestino.
“Siate i benvenuti fratelli e sorelle della notte, ma ricordate, non parlate mai di questo con nessuno se non lo ritenete degno di massima fiducia, non mettete la confraternita in pericolo, rispettate sempre i vostri partner e voi stessi, in questo luogo come alla luce del sole ,i pendenti vi permetteranno di riconoscervi durante le ore giorno,e se lo gradite purché in forma discreta e rispettosa potete avere incontri al di fuori delle mura della confraternita.
Serviamo il principe ”
Con solenni voti, i neofiti della notte giurarono segretezza e lealtà all'ordine misterioso.
La gravità del loro impegno si poso pesantemente su di loro, temprato dall'intossicante brivido di appartenere a qualcosa di nascosto e potente.
“Andate ora l'alba è vicina tra 30 giorni ci ritroveremo qui e che sia lunga la notte per tutti voi”
Con la benedizione finale e criptica, l'enigmatico leader congedo gli iniziati, mandandoli a disperdersi nell'oscurità dell'alba imminente.
Mentre gli ultimi echi delle sue parole svanivano, Vix e Sophia indugiarono, riluttanti a spezzare il loro legame con il regno notturno.
La promessa del loro prossimo incontro, tra trenta giorni, sarebbe stata un conto alla rovescia verso un'altra notte di indulgenza sfrenata e mistero
Sfinite ma esaltate, le due giovani barcollarono attraverso la porta del loro casa, i sensi sopraffatti dagli eventi della notte. A malapena in grado di coordinare i loro movimenti, si lasciarono cadere sul divano, i loro corpi esausti ma le loro menti frenetiche per i ricordi della loro iniziazione.
"Ehii, Vix? Victoria, dai svegliati!"
Victoria sobbalzò nel letto svegliandosi al suono della voce di Sophia, sbatté le palpebre intontolita e disorientata dall'improvvisa intrusione nel suo sonno.
"C-cosa vuoi?" rispose con la voce impastata dal sonno.
Lo sguardo si mise a fuoco mentre osservava l'aspetto di Sophia: un mantello nero lungo, delle calze autoreggenti nere, il rossetto scuro trasformavano sua sorella in una sirena gotica uscita direttamente da un romanzo dell'orrore. Una sensazione inquietante le si piantò sulla pelle.
"Cosa sta succedendo, Sophia? Dai, voglio dormire!" replicò seccata.
La sorella insistette: "Dai, alzati e cambiati, andiamo a una festa."
Vix esitò, incerta se accontentare la strana richiesta di Sophia: una festa? A mezzanotte? Eppure, qualcosa nell'espressione determinata di sua sorella la spinse a cedere.
"Va bene, vediamo che tipo di festa è questa," disse riluttante, facendo dondolare le gambe oltre il bordo del letto.
Alzò un sopracciglio mentre esaminava l'outfit che Sophia aveva preparato per lei, identico al suo: mantello nero lungo, completo di calze autoreggenti nere, un perizoma quasi invisibile e un microscopico reggiseno triangolare che lasciava poco all'immaginazione, le fecero venire i brividi lungo la schiena.
"Non lo so, Sophi," disse titubante, "non è proprio il mio stile, è al limite del fetish."
Ma l'entusiasmo di Sophia era tale che si lasciò convincere ad indossare quella roba. Il tessuto fresco dei vestiti neri, in netto contrasto con il calore del pigiama, la rese acutamente consapevole della sua quasi nudità.
Si avvolse in un cappotto lungo ben chiuso e con Sophia uscì di casa.
L'aria fredda della notte accarezzava il loro viso, mentre Sophia, lasciato aperto il cappotto, lasciava che si gonfiasse dietro di lei, mettendo in risalto il suo corpo, enfatizzando le curve della sua figura.
Arrivate in un vecchio polo commerciale abbandonato, Sophia condusse Victoria davanti a una porta sorvegliata da due uomini in nero, le passò una mascherina da mettere sugli occhi.
Una volta indossata, si rivolse ai guardiani della porta e disse, abbozzando un inchino: "Serviamo il Principe."
L'ingresso, precedentemente nascosto, si aprì, rivelando una scala poco illuminata che conduceva verso un'area sotterranea. L'aria che proveniva da lì sotto portava con sé una miscela inebriante di incenso e qualcosa di primordiale, facendo scorrere un brivido nelle vene di Vix.
Entrate nella camera illuminata di rosso cremisi, notarono subito la presenza di un centinaio di persone vestite come loro. Alcuni indossavano un pendente al collo con una pietra rossa o verde, l'atmosfera pulsava di un'energia sensuale, i ritmi della musica dalle profonde percussioni, simili a un battito cardiaco accelerato, si mescolavano ai sussurri della folla mentre si muovevano insieme in un balletto ipnotico, i loro movimenti fluidi e sensuali.
Victoria fu attratta dai cocktail e dalle bevande rosso sangue che adornavano il bar. Il loro colore vibrante sembrava quasi surreale nella luce soffusa. Passò un dito lungo il bordo di un bicchiere riempito con quello che sembrava essere succo di ciliegia mescolato con alcool e con qualche ingrediente sconosciuto.
Il fascino della bevanda era innegabile, promettendo un'avventura di sapori che avrebbe potuto eguagliare l'atmosfera dell'ambiente circostante.
Sophia si era già persa nella danza, sotto il bagliore cremisi la figura di sua sorella sembrava assumere una qualità ferina, sinuosa e predatoria.
I movimenti erano selvaggi e sfrenati, i suoi fianchi ondeggiavano a tempo con il ritmo pulsante mentre girava e volteggiava con un abbandono sconsiderato.
La ragazza premette la schiena contro il muro, cercando di tenere il mantello ben chiuso mentre continuava a osservare la danza frenetica di Sophia. Inconsciamente, il ritmo ipnotico della musica la portò a ripetere, come in un'immagine allo specchio, i movimenti della sorella.
Un uomo in mantello nero, petto nudo, una fascia a contenere i tratti maschili, alto e imponente, si avvicinò a lei. Il suo sguardo penetrante si fissò nel suo mentre le porgeva un calice di cristallo adornato con un singolo petalo di rosa rossa che galleggiava nel liquido.
"Sei pronta a servire il principe?" disse.
Vix trattenne il fiato. "Servire il principe?" Ricordò le parole di Sophia all'ingresso: "Serviamo il principe." Si guardò intorno. Certo, era una festa un po' strana, ma non percepiva pericoli, forse Sophia l'aveva solo portata in un club particolarmente dark e audace.
Decise di stare al gioco e, accettando il calice, chiese: "Cosa comanda il principe?"
L'uomo rispose: "Bevi dunque, e poi recati ad offrire il tuo tributo." Dopodiché, con un inchino, se ne andò.
Vix inclinò il calice, permettendo al liquido scarlatto di scorrere lentamente giù per la sua gola. Il sapore era audace e ricco, con accenni di spezie e oscurità che sembravano risvegliare qualcosa di primordiale dentro di lei. Quando l'ultima goccia scomparve, mise da parte il recipiente vuoto e annuì in segno di comprensione alle istruzioni dell'uomo.
Con un senso di determinazione, si fece strada tra le ombre verso il centro della stanza, i suoi passi leggeri e deliberati. In mezzo al mare di figure in mantello, scorse Sophia ancora persa nei vortici della sua danza sfrenata.
Avvicinandosi, Vix tese la mano per afferrare quella di sua sorella, dandole una leggera stretta prima di voltarsi per guidarla verso un angolo meno affollato della sala.
"Cos'è questo tributo da fare, Sophia?"
Gli occhi di Sophia brillarono di malizia mentre la conduceva verso un'area della sala più in basso. "Oh, vedrai quando sarà il momento," sussurrò in tono cospiratorio.
Sophia mimò un’inchino scherzoso e indicò una sala privata chiusa da tende scure per poi dire finta serietà "Fidati del nostro principe e arrenditi alla notte."
Ormai incuriosita la ragazza spostò le tende di velluto, rivelando uno spazio poco illuminato spartano con solo divanetti cremisi e dominato da un enorme letto a baldacchino.
Una volta che si fu abituata alla penombra osservò la scena davanti a lei.
Sui divani situati attorno al perimetro del letto, sedevano diverse figure ammantate uomini e donne, i loro volti oscurati da cappucci o maschere.
Notò il ricamo intricato di fili d'oro e d'argento tessuti nei mantelli , aggiungeva un'aria di opulenza alla loro apparenze.
Il contrasto tra gli accenti metallici freddi e i tessuti scuri e vellutati creava un'armonia visiva inquietante, sottolineando la fusione di raffinatezza e potere che traspariva da queste figure misteriose.
Chinò la testa rispettosamente riconoscendo la natura esclusiva della stanza, e con voce ferma dichiarò, "Sono qui per offrire il mio tributo al principe."
Le parole si persero nel silenzio come se fosse stato un solenne giuramento di sottomissione alla volontà dell'enigmatico sovrano che presiedeva quel regno clandestino.
Un’uomo con una maschera dorata si alzò da uno dei divani e disse “Avvicinati sorella “ “sorella ripeté mentalmente Victoria, per un istante temette che che Sophia l avesse trascinata in una setta, la sua mente allarmata considero le possibili implicazioni mentre paura e curiosità si contendevano il dominio delle sue emozioni
esitando si avvicino lentamente alla figura enigmatica, il suo battito cardiaco accelerava ad ogni passo, man mano che si avvicinava, i contorni dei lineamenti dell’uomo iniziavano a emergere dall'ombra, rivelando un volto affascinante , inciso da linee di età ed esperienza.
l uomo gentilmente le disse di porgere una gamba verso di lui, un lampo di incertezza attraverso Vix , prima di estendere la gamba in conformità con l'ordine mentre presentava la coscia, l'aria fresca della camera sembrò diventare ancora più pungente, aumentando la sua consapevolezza della carne esposta e del predatore che si staglia davanti a lei.
l uomo si chinò sulla coscia esposta i suoi movimenti aggraziati e calcolati , il suo sguardo fissava intensamente l’arto teso. Con un basso mormorio, dichiarò ,"Ecco, il tributo"
Con un movimento solenne l'uomo morse leggermente la coscia di Vix , al contatto iniziale dei denti sulla pelle, i suoi muscoli si irrigidiscono in una risposta riflessa.
Tuttavia, la pressione fu fugace e delicata, più un atto simbolico piuttosto che un doloroso assalto
Un brivido le percorse il corpo mentre elaborava il significato del morso, il sottile trasferimento di potere e sottomissione che avveniva con ogni delicata puntura.
Mentre la figura ombrosa le afferrava la mano, disse "Onore alla nuova figlia della notte, "Ora vai, divertiti e diffondi la notte”, pronunciò quelle parole come se fossero una sacra missione.
Il cuore di Vix batté forte nel suo petto, le implicazioni di quelle parole affondarono profondamente in lei .
Quando emerse dalla camera privata ,si rese conto del cambio rapido di atmosfera intorno a lei , la danza era cambiata in una marea di corpi seminudi che si avvinghiavano tra loro, nel estasi carnale del godimento.
in quel mare estatico scorse Sophia, che in ginocchio succhiava con fame sfrenata il pene di uomo.
Decisa ad abbandonarsi alla notte , Victoria si fece strada tra i corpi sudati e gementi di piacere fino a raggiungere i due amanti, senza esitazione alcuna si inginocchio al fianco della sorella ,avvolse le dita attorno alla base del membro virile dell'uomo, guidandolo verso le sue labbra pronte.
Mentre iniziavano a condividere il compito di dargli piacere, i loro sguardi si incrociarono in un lampo di sfida giocosa e oscura complicità.
Vix e Sophia si dedicarono ad un gioco sensuale di dare e avere, le loro bocche e mani esploravano ogni centimetro dell'eccitazione dell'uomo mascherato.
Si alternarono tra lunghe carezze languide e succhiate rapide e voraci ,la loro competizione alimentata solo dal loro desiderio, spingendole a nuove vette di depravazione e piacere.
Nel momento in cui l'uomo mascherato raggiunse l'apice del piacere, il suo caldo seme si riversò sulle lingue ansiose di Vix e Sophia, mescolandosi alla loro saliva in uno scambio lascivo di sapori e fluidi.
Sorridendo maliziosamente, si scambiarono un bacio, passando i resti del suo orgasmo tra di loro come un tesoro proibito.
L'intimità dell'atto cemento del tutto il legame segreto riservato alle sole sorelle, forgiato nel calore della dissolutezza.
Accomodatesi sugli sgabelli dell’area Bar, la mente di Victoria, sopraffatta dalla miscela inebriante di sensazioni ed emozioni confesso lo stato di profonda eccitazione ed esaltazione che la pervadeva, e l’urgente necessità di soddisfare quella voglia,
Sophia facendo cenno al barista ordino altri due cocktail, il liquido frizzante sembrava amplificare l'atmosfera elettrica, facendo sentire le due ragazze ancora più vive e spericolate.
Il modo in cui Sophia era seduta suscitò curiosità in Victoria, la ragazza era seduta in modo che il suo fondoschiena e l’ano fossero ben esposti e accessibili.
Mentre si domandava il perché di una posizione cosi strana ,un’altro uomo mascherato scivolò alle spalle di Sophia e si immerse in quell’accesso reso disponibile.
“Merdaaaaaa“ sibilò Sophia mentre l’invasione si faceva largo nel suo passaggio stretto, la giovane gemette e inarcò la schiena adattandosi al movimento alle sue spalle.
Mentre osservava lo sconosciuto possedere sua sorella in quel modo, un brivido di eccitazione voyeuristica attraverso Vix.
Le sue dita trovarono la strada verso i suoi capezzoli induriti, stuzzicando i boccioli sensibili mentre assorbiva lo spettacolo della profanazione di Sophia
Le sensazioni del suo stesso tocco combinata con la vista scandalosa, si rivelarono troppo intense, portandola sull’orlo dell’orgasmo, mentre avvertiva la sua intimità contrarsi nel bisogno disperato di soddisfazione
Sophia afferrò le mani di Victoria mentre i gemiti di piacere le facevano tremare la voce “ e…. enorme ,mi sembra di scoppiare , non farlo smettere ti prego” , la dichiarazione di Sophia esalto ancora di più Victoria, che con un ghigno malizioso si rivolse allo sconosciuto ordinando ”Piu Forte”
Il corpo di Sophia si contrasse, il suo orgasmo la travolse come un'onda di sensazioni.
Il suo urlo strozzato, mentre lo sconosciuto si infilava fino in fondo nel suo passaggio convulso prolungando il suo orgasmo.
Il cuore di Vix accelerò nel suo petto mentre lo sconosciuto si posizionava con il suo membro eretto a pochi centimetri dalle sue labbra socchiuse.
Il profumo muschiato del sesso aleggiava pesante nell'aria, mescolandosi con il dolce sapore dell'orgasmo di Sophia
Con un coraggio nato dalla sua nuova liberazione, Vix si aprì completamente, accogliendo l'offerta dello sconosciuto.
La giovane ebbe un capogiro, con la perversa realizzazione che il pene che attualmente stava invadendo la sua bocca era stato sepolto nel corpo di Sophia solo pochi istanti fa.
Il colpo di scena proibito le fece provare un brivido di eccitazione oscura lungo la schiena, intensificando il suo desiderio.
Mentre il climax dello sconosciuto lo travolgeva, i suoi fianchi si mossero in modo irregolare, pompando getto dopo getto di sperma caldo direttamente nella bocca di Victoria, che accolse avidamente assaporando il gusto dolce-salato della sua eiaculazione, anche se un po' le scivolò lungo il mento.
Lo sconosciuto fece un breve cenno di gratitudine inchinandosi prima di allontanarsi, lasciando le sorelle sole ancora una volta in mezzo alla folla pulsante.
“Che si prova ad avere un uomo li ?” domando Victoria mentre finiva di rimuovere i residui del seme dell’uomo dal suo viso “io non ho mai provato “
Sophia emise una risata tremolante ,il fiato ancora corto, gli occhi velati dalla beatitudine post-coitale.
"È indescrivibile, davvero, Come essere squarciata dall'interno, riempita fino all'orlo con qualcosa di così denso e duro...eppure, c'è questo delizioso attrito, che sfrega contro posti che nessun altro tocca mai..."
Una scintilla di curiosità si accese dentro Vix mentre contemplava la descrizione di Sophia, immaginando il piacere proibito di avere la rigidità di un uomo che saccheggiava i suoi recessi più intimi.
Il pensiero la terrorizzava ed eccitava allo stesso tempo, alimentando un crescente senso di audacia avventurosa.
Forse, un giorno non lontano, avrebbe trovato il coraggio di provare quell'emozione lei stessa .
Con il passare della notte, il ritmo pulsante della musica avvolse Vix e Sophia, trascinandole in una danza frenetica sulla pista affollata.
Perse nella nebbia euforica della festa, si abbandonarono al ritmo, i loro corpi che si muovono in perfetta sincronia
Il clangore improvviso di un gong squarcio l'aria, silenziando la musica pulsante.
Nel mezzo del silenzio una figura emerse dall'ombra, vestita con ampie vesti nere adornate con scintillanti accenti argentati. Il suo volto rimaneva celato sotto la mascherina, Victoria riconobbe l uomo a cui aveva offerto il suo tributo qualche ora prima
Mentre la figura misteriosa metteva piede al centro della sala, i presenti si fecerò da parte, formando un cerchio attorno a lui. I suoi movimenti lenti e deliberati attiravano l'attenzione, poi inizio a parlare ai presenti
“Così come il sole e il giorno ci consumano e ci costringono a dare le nostre energie, ad indossare maschere per celare il nostro vero io, la notte ci libera dalle catene del giorno, alla luce della luna possiamo essere chi siamo veramente, Figli della Notte,in questo luogo sicuro ci e permesso di esplorare liberamente i nostri desideri piu nascosti senza timore di giudizio o repressione ”fece una pausa poi proseguì ”coloro che sono qui con noi per la prima volta facciano un passo in avanti”
Diverse figure avanzarono dalla folla radunata, attratte dal mistero e dal fascino dell'invito del leader mascherato, tra di loro Vix e Sophia , i loro cuori battevano all'unisono, l'idea di abbandonare le maschere sociali e abbracciare il loro vero io, specialmente nella privacy della notte, parlava ai desideri più profondi delle loro nature ribelli.
Vix senti un brivido percorrerle la schiena in risposta alla promessa di una libertà sfrenata.
Mentre i cinque nuovi arrivati si posizionavano davanti alla figura enigmatica, oltre le sorelle due giovani, magri e snelli, fiancheggiano una ragazza affascinante con capelli corvini, i loro sguardi che si muovevano nervosamente tra di loro e gli estranei che li circondano.
Dietro la figura mascherata, due donne con maschere dorate si avvicinarono, le loro forme nude brillavano alla luce fioca. Ognuna portava una scatola di legno intagliata con cura adornata con filigrana d'oro.
Con reverente cura, il misterioso cerimoniere apri le ornate scatole rivelando il loro contenuto al pubblico, dai contenitori dorati estrasse due collane pendenti, una di un profondo rosso cremisi, l'altra di un verde vibrante.
I pendenti brillavano con un bagliore etereo, come se fossero intrisi dell'essenza della notte stessa.
Con misurata delicatezza, l'enigmatico leader iniziò a donare i pendenti ai cinque nuovi arrivati.
Alle donne, offri i pendenti rossi infuocati, mentre i maschi ricevettero quelli verdi e rigogliosi.
Mentre ciascuna persona accettava il proprio dono, una sottile energia sembrava fluire dal metallo alla loro pelle, segnandoli come iniziati in questo mondo clandestino.
“Siate i benvenuti fratelli e sorelle della notte, ma ricordate, non parlate mai di questo con nessuno se non lo ritenete degno di massima fiducia, non mettete la confraternita in pericolo, rispettate sempre i vostri partner e voi stessi, in questo luogo come alla luce del sole ,i pendenti vi permetteranno di riconoscervi durante le ore giorno,e se lo gradite purché in forma discreta e rispettosa potete avere incontri al di fuori delle mura della confraternita.
Serviamo il principe ”
Con solenni voti, i neofiti della notte giurarono segretezza e lealtà all'ordine misterioso.
La gravità del loro impegno si poso pesantemente su di loro, temprato dall'intossicante brivido di appartenere a qualcosa di nascosto e potente.
“Andate ora l'alba è vicina tra 30 giorni ci ritroveremo qui e che sia lunga la notte per tutti voi”
Con la benedizione finale e criptica, l'enigmatico leader congedo gli iniziati, mandandoli a disperdersi nell'oscurità dell'alba imminente.
Mentre gli ultimi echi delle sue parole svanivano, Vix e Sophia indugiarono, riluttanti a spezzare il loro legame con il regno notturno.
La promessa del loro prossimo incontro, tra trenta giorni, sarebbe stata un conto alla rovescia verso un'altra notte di indulgenza sfrenata e mistero
Sfinite ma esaltate, le due giovani barcollarono attraverso la porta del loro casa, i sensi sopraffatti dagli eventi della notte. A malapena in grado di coordinare i loro movimenti, si lasciarono cadere sul divano, i loro corpi esausti ma le loro menti frenetiche per i ricordi della loro iniziazione.
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