La Vicina (Parte 2)

di
genere
feticismo

Arrivai in pizzeria in orario, fuori ad aspettare c'erano alcuni dei nostri amici, scambiamo 4 chiacchiere e poi decidemmo di entrare per aspettare gli altri dentro.
Dopo un po' arrivarono anche gli altri tra cui Laura, era vestita con un bel vestito lungo sotto il ginocchio, portava i capelli lisci sciolti che le cadevano oltre le spalle, non riuscivo a vedere le scarpe perché era dall'altro lato del tavolo, cercavo di sbirciare senza farmene accorgere e speravo che si spostasse in maniera che potessi vederla. Dopo aver salutato tutti si sedette proprio di fronte a me, ci salutammo e scambiammo 2 parole, le chiesi come stesse e come stessero i cani. La serata passava tranquilla, si parlò dei più svariati argomenti ma la mia mente ogni tanto si chiedeva che scarpe indossasse, se chiuse o aperte, se avesse lo smalto oppure no... così decisi di fare una cosa, mi abbassai di lato facendo finta di grattarmi la gamba, scostai la tovaglia e diedi una sbirciata velocissima. Aveva le gambe piegate e non riuscii a vedere bene, solo che indossava dei sandali aperti con il tacco, sicuramente meno di 10 cm. Dopo qualche minuto decisi di riprovarci, la curiosità era troppa, non potevo aspettare la fine della cena così mi riabbassai come prima... questa volta aveva le gambe accavallate, vidi bene che i sandali non avevano il laccio dietro e aveva lo smalto scuro anche se non vedevo bene il colore, faceva dondolare la scarpa sulla punta del piede, era un dangling perfetto, sarei rimasto chinato a vederlo per molto tempo ma avrei destato sospetti così decisi di tornare su.
"Tutto bene?" Chiese Francesca seduta alla sinistra di Laura.
"Sì tutto bene, solo che deve avermi punto qualcosa sulla gamba e mi prude un po'" risposi e spostai un attimo lo sguardo su Laura per capire se mi avesse visto. 1 minuto dopo sentii il telefono vibrare, era un messaggio di Laura, lessi l'anteprima e mi venne un po' di ansia, forse aveva capito. Aprii il messaggio che diceva :ti piacciono le scarpe nuove?:
Rimasi un attimo confuso, aveva capito che mi ero chinato per guardarle i piedi? Sollevai lo sguardo e lei mi stava guardando dritto negli occhi, feci un'espressione confusa e feci finta di non aver capito.
Qualche minuto dopo sentii qualcosa, un oggetto appuntito tipo un coltello sulle palle, abbassai lo sguardo di scatto e riuscii grazie alla tovaglia che era leggermente scostata a vedere cosa era... un tacco dritto sulle palle, strinsi le gambe ma non ci riuscì, era il piede di Laura. Alzai la testa, spostai la tovaglia in modo da coprirmi bene e cercando di mantenere la calma misi le mani sul tavolo, cominciavo a sentire caldo. Guardai Laura che mi lanciò un'occhiata, fece spallucce e un mezzo sorriso e si voltò facendo finta di niente. Il tacco continuava a premere leggermente sulle palle, muoveva il piede in modo da diminuire e aumentare la pressione, dopo poco cominciava a farmi un po' male. Non riuscivo più a stare attento alla conversazione. Presi il telefono e le mandai un messaggio chiedendole cosa stesse facendo, la vidi prendere il telefono e leggere il messaggio, sorrise, scrisse e sentii il telefono vibrare.
:Perché? C'è qualcosa che non va?: mi guardò e mi fece l'occhiolino, contemporaneamente aumentò la pressione con il tacco e in quel momento sentii un dolore acuto. Deglutii e nel frattempo cercai di stare attento alla conversazione degli altri, sperando che smettesse perché avevo il terrore che qualcuno potesse capire, stavo cominciando a sudare.
"Hai caldo Lu?" Chiese srmpre Francesca guardandomi. "Un pochino e forse ho bevuto un po' troppo" sorrisi indicando la birra. "Eh sì in effetti fa calduccio" si aggiunse Laura premendo con il tacco ancora una volta e con più decisione, feci una smorfia di dolore guardandola dritta negli occhi, lei continuava a fissarmi ma sembrava divertita dalla cosa. Non riuscendo a farla smettere e capendo che la situazione mi stava sfuggendo di mano presi il telefono e le inviai un messaggio : che stai facendo? Comincia a farmi male e non mi sto divertendo:
Lesse il messaggio, alzò lo sguardo e mi guardò, messe su un finto broncio e fece un'espressione dispiaciuta e tolse il piede, in quel momento tirai un sospiro di sollievo. Mi riacchiappai un attimo, ripresi a respirare quasi normalmente, mi facevano un po' male le palle ma avevo anche un'erezione, non mi era dispiaciuta la cosa solo che avevo paura che qualcuno ci beccasse. Poco dopo sentii il telefono vibrare, era un altro messaggio di Laura :così va meglio?: e mentre leggevo il messaggio e cercavo di capire cosa intendesse sentii di nuovo qualcosa in mezzo alle gambe, non era il tacco di prima però. Si era tolta la scarpa e mi aveva piazzato il piede nudo proprio lì, il tallone appoggiato sulla sedia in mezzo alle cosce e la punta premeva leggermente sul pene. Subito dopo arrivò un altro messaggio che lessi subito perché avevo lo schermo sbloccato :massaggino 😊?: cominciò a muovere il piede a destra e a sinistra, poi su e giù, era tremendamente bello. Non capivo più nulla, la guardai e feci di no con la testa ma lei sorrise e per farmi capire che non decidevo io scivolò leggermente in avanti con il bacino sulla sedia, allungò la gamba e appoggiò tutto il piede sul pacco, muoveva avanti e indietro delicatamente, ero in estasi ormai non capivo più neanche quello che dicevano gli altri. Sembrava una lotta tra me e il suo piede, stavo cercando di resistere ma stavo perdendo, continuava a messaggiarmi il pene e le palle e sentivo che ormai mi stavo arrendendo, ormai ero sul punto di esplodere. Sobbalzai quando sentii una voce alle mie spalle, era la cameriera che chiedeva se volessimo il dolce. "Ehm scusate mi sono perso, stavo pensando a una cosa, comunque... ehm no grazie per me niente dolce" premette forte con la punta del piede sulle palle e mi si strozzò la voce, feci finta di tossire e presi il bicchiere per bere, "chiedo scusa, mi è andata di traverso la saliva". La cameriera prese l'ordine e andò via, non si era accorta di niente o almeno voglio sperarlo ancora oggi, gli altri seduti al tavolo con noi pensavano che mi stessi sentendo male, qualcuno pensava che avessi bevuto troppo.... gliel'ho lasciato credere, mica potevo dire la verità. Dopo poco ritirò il piede lasciandomi respirare, non potevo alzarmi per l'evidente erezione quindi aspettai e cercai di riacchiapparmi un attimo. Da lì a poco ci alzammo per andare via, la situazione si era calmata quindi salutai tutti e uscii, vidi Laura che si dirigeva verso casa così le andai dietro per chiedere spiegazioni. Entrò nel palazzo e io la seguii, era già a metà della prima scalinata, quella che portava all'ascensore e io mi fermai al primo gradino.
"Mi spieghi che cazzo ti è preso?" Mi uscì di getto, la guardavo dal basso.
"Perché? Non mi vorrai dire che non ti è piaciuto?!" Il tono era ironico.
"Ma che c'entra? Davanti a tutti così! Mi hai messo in difficoltà" parlavo velocemente, ero imbarazzato ma continuavo a guardarla negli occhi.
"L'ho visto che eri in difficoltà" rise "dai non piangere, non è quello che volevi?" La sua voce era ferma, era stranamente troppo calma. "Ho visto come eri l'altra volta quando mi sono fatta male, come mi guardavi i piedi e come me l'hai massaggiato, eri incantanto.... e ti è venuto il cazzo duro" il suo tono si era fatto serio, non riuscivo a parlare, non potevo credere che quella era la stessa persona che conoscevo da anni.
"Mi sono informata, ho cercato su internet cose riguardanti i feticisti dei piedi e ho scoperto anche che ci sono un sacco di cose che si possono fare" prosegui "Non ero sicura tu lo fossi e ho provato... e ho avuto la mia risposta" Ero imbambolato ora, continuavo a fissarla e mi chiedevo dove volesse arrivare "Vuoi dirmi davvero che non ti è piaciuto?" Cercai di parlare "Tu.... cioè tu non..." non sapevo davvero come controbattere, alla fine aveva ragione lei, quando potevo le guardavo i piedi e più di una volta avevo immaginato scene come questa. Abbassò per attimo lo sguardo poi mi guardò di nuovo "Forse preferisci questo?" In quel momento si sfilò velocemente la scarpa e allungò la gamba destra dandomi un calcio nelle palle con il collo del piede, non era forte ma inaspettato e mi fece un po' male, mi chinai tenendomi le palle. Tirò indietro la gamba e cominciò a strofinarsi la gamba sinistra, ero più in basso rispetto a lei, ora che ero chino avevo i suoi piedi davanti agli occhi e quel movimento era tremendamente sensuale. "Male? Dai non era così forte" Chiese, sembrava non essere particolarmente preoccupata. "Ho letto che a molti piace e secondo me tu sei tra quelli" proseguì mentre io ero ancora chino con il fiato corto, mi aveva colpito bene. "Posso provare anche più forte se vuoi però ti farei davvero molto male" sbuffai "cazzo" riuscì solo a dire questo, abbassai la testa, stavo cercando di recuperare il fiato. "O sei uno di quelli a cui piace solo guardare e toccare i piedi?" Chiese anche se non voleva una risposta, sembrava che sapesse già tutto. Allungò di nuovo la gamba destra e appoggiò il dorso del piede sotto il mento quasi invitandomi ad alzare lo sguardo. "Torno a casa che sono stanca, tu prendi fiato e vai a letto, ci vediamo lunedì per i cani" tolse il piede, si infilò la scarpa e si voltò per entrare in ascensore "A meno che tu non voglia venire domani a massaggiarmi i piedi.... scherzo dai" disse ridendo "mettici del ghiaccio che ti passa" si voltò un attimo per farmi l'occhiolino e se ne andò. Rimasi ancora un attimo a riprendermi, mi girai e uscii dal palazzo, tornando verso casa pensai a quanto fosse stata strana questa serata, non riuscivo a credere che fosse successo davvero. Entrai a casa ancora frastornato, avevo ancora in mente i suoi piedi, erano troppo sexy, andai a farmi la doccia e poi a letto. Rimasi lì a pensare a quello che era successo e a come si sarebbe evoluta questa situazione, in fondo la conoscevo da anni ma poi avevo paura che lei potesse dirlo ad altre persone nel quartiere. Non riuscii a dormire tanto a causa dei pensieri ma non potevo farci niente, l'unica cosa che potevo fare era aspettare lunedì e vedere come si sarebbe comportata Laura.
scritto il
2025-01-06
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