La fidanzata e la psicologa: parte 2
di
Dave88
genere
prime esperienze
Da quella sera con Giorgia in cui la nostra relazione è finalmente passata al piano più fisico oltre che mentale, il rapporto tra di noi è diventato più complesso ed intrigante. Da una parte lei sembra voler andare sempre oltre nell’esplorazione dei nostri corpi e delle nostre sensazioni, ma dall’altra è sempre bloccata da qualcosa. Ogni volta che la vedo vorrei baciarla e farla godere come quella sera, ma lei teme che il nostro rapporto si trasformi in qualcosa di troppo sessuale. Cerco di rassicurarla ma lei non si dà pace, i suoi anni di rigida educazione cattolica la frenano. Eppure settimana dopo settimana i nostri incontri si fanno più caldi, i baci più intensi e quando siamo soli in macchina non disdegna di sedersi a cavalcioni su di me e sfregare la sua vulva bollente, sempre coperta da delle caste mutandine bianche, contro la mia erezione ormai permanente ogni volta che la vedo. I suoi umori rendono trasparenti gli slip in pochi minuti ed io assisto estasiato alle sue labbra che attraverso il tessuto avvolgono il mio pene. Ha una vagina bellissima e carnosa, sempre perfettamente depilata, ma non mi permette ancora di toccarla come vorrei. Mentre mi bacia e si struscia mi chiede con sempre più insistenza di stringerle il seno, di tirarle i capezzoli… rabbrividisce quando lo faccio e viene bagnando copiosamente i miei jeans ogni volta che si sfrega su di me. Una volta che ha raggiunto il suo orgasmo di solito prende in mano il mio cazzo, fissandolo con avidità e mi masturba fino a farmi venire sul suo seno nudo o nella sua magnifica bocca. Eppure per settimane i nostri incontri non vanno oltre… io leggo nei suoi occhi una voglia quasi disperata ma ogni volta che provo a far scivolare il mio pene a lato delle sue mutandine per infilarlo dentro di lei, Giorgia mi ferma. Dice che non è pronta e non se la sente. La frustrazione inizia a farsi sentire e non posso far altro che rivolgermi ad Agata per consigli.
Nel suo studio lei mi accoglie sempre con grande cordialità ed attenzione ogni settimana, le confido che Giorgia mi piace da impazzire ma che sto incontrando una sorta di blocco psicologico da parte sua. Agata è sempre professionale ma ogni volta che parliamo della sfera sessuale tra me e Giorgia i suoi occhi sono dilatati, il respiro affannoso… Dopo qualche seduta inizia a chiedermi di mandarle delle email con la descrizione di cosa succede nelle bollenti serate tra me e Giorgia: “per prepararmi meglio a quando me le racconterai dal vivo, ci sarà di aiuto nelle nostre sedute!” mi dice. Non nego che le mie email diventano sempre più cariche di particolari piccanti e sempre più esplicite. Dopo averle mandate di solito le rileggo e mi masturbo pensando ad Agata che le legge. Una sera, rileggendo, mi rendo conto di aver sbagliato un dettaglio vitale… ho scritto Agata invece che Giorgia in uno dei passaggi più caldi della mia descrizione. Spero Agata non se ne renda conto ma l’appuntamento successivo è particolarmente imbarazzante, lei fa finta di nulla ma ad un certo punto mi dice: “ti è mai venuto in mente che Giorgia possa essere vergine? Data la sua famiglia particolarmente rigorosa, non mi stupirebbe… spiegherebbe anche perché non ha presentato un così bravo ragazzo ai suoi genitori”. La domanda mi sorprende, ma è anche particolarmente adatta a spiegare i comportamenti di Giorgia… mi preparo ad indagare su di lei, non vedo l’ora di sapere come reagirà.
È una sera come le altre, io e lei in macchina a strusciarci e baciarci. Penso a cosa dirle finché ad un certo punto prendo il coraggio a due mani: “Giorgia non ce la faccio più a trattenermi voglio essere dentro di te! Come mai non vuoi? Sono innamorato di te e ti sto aspettando ma ho l’impressione che ci sia qualcosa che non mi dici, a me puoi raccontare tutto.” Lei mi guarda negli occhi e non dice nulla, dopo qualche secondo in cui la vedo riflettere si sposta gli slip di lato. Finalmente posso vederla davanti ai miei occhi e mentre mi sto riempiendo di quella stupenda visione mi prende una mano e se la porta alla sua vagina. È fradicia e mi chiede di metterle dentro un dito… pian piano entro e mi rendo conto di quanto sia stretta, mi rendo conto di quanto il mio pene la allargherebbe se fosse dentro di lei. Le faccio la domanda all’orecchio e lei annuisce senza dire nulla, non lo ha mai fatto fino in fondo. In me si mischiano eccitazione, amore e tenerezza nei suoi confronti. “Non ti preoccupare, faremo con calma insieme. Siamo uno dell’altra e non ti devi vergognare di nulla.” Lei mi bacia sempre più appassionatamente, il mio dito è sempre dentro di lei e i suoi capezzoli sempre più inturgiditi vengono torturati, strizzati e tirati dalle sue stesse dita. La sento che sta impazzendo, la sua vagina pulsa e si scioglie attorno al mio dito… Ad un certo punto Giorgia si ferma. Mi guarda negli occhi e mi dice “Vorrei fare una cosa Davide, non mi giudicherai vero?” Le rispondo che siamo una entità sola, le dico che voglio semplicemente che lei goda mentre è con me. Lei non riesce a guardarmi in viso, chiude gli occhi mentre spinge il bacino contro il mio dito, si infila il suo stesso dito indice in bocca e lo succhia per qualche secondo finché tutto ad un tratto lo porta dietro di se. Vedo con stupore che infila la mano nelle sue mutandine, mi sposto per vedere meglio e osservo il suo indice che entra lentamente nella sua rosa più segreta. Mentre il mio dito si muove sempre più in fretta nella sua figa, il suo penetra sempre più velocemente nel suo ano. Non riesce più a trattenersi, la sua vagina è un lago bollente, i suoi occhi si aprono ma non vedono nulla se non le stelle di un orgasmo accecante.
Racconto tutto per mail ad Agata, sono al settimo cielo ma un dettaglio mi preoccupa. Non ho mai fatto l’amore con una ragazza vergine, le chiedo se ha consigli su come comportarsi. All’appuntamento successivo Agata mi parla di come creare un ambiente fisico e mentale confortevole, le luci nel suo ufficio sono stranamente soffuse. “Sai Davide, è anche importante capire come prepararla a dovere, magari con baci tra le sue gambe. Tu sei un bel ragazzone e magari potrebbe essere preoccupata della parte più fisica e meccanica dell’inserimento. Cosa ne pensi? Posso sapere come sei lì sotto per darti un parere professionale?”. Io mi vergogno da quanto sono eccitato in quel momento… gli occhi di lei sono fissi sulla zip dei miei jeans e sulla mia evidentissima erezione. Lei mi fa un cenno ed un sorriso intrigante, mi abbasso la zip e lo mostro ad Agata che non riesce a staccare gli occhi dal mio pene mentre si porta una mano tra le gambe e si passa la lingua sulle labbra. Nel suo studio il silenzio è assordante…
Come anche per la prima parte del racconto, quello che leggete è in gran parte frutto della mia fantasia (anche se non tutto). Se avete suggerimenti o pensieri scrivetemi pure a dada1588dada1588@gmail.com
Nel suo studio lei mi accoglie sempre con grande cordialità ed attenzione ogni settimana, le confido che Giorgia mi piace da impazzire ma che sto incontrando una sorta di blocco psicologico da parte sua. Agata è sempre professionale ma ogni volta che parliamo della sfera sessuale tra me e Giorgia i suoi occhi sono dilatati, il respiro affannoso… Dopo qualche seduta inizia a chiedermi di mandarle delle email con la descrizione di cosa succede nelle bollenti serate tra me e Giorgia: “per prepararmi meglio a quando me le racconterai dal vivo, ci sarà di aiuto nelle nostre sedute!” mi dice. Non nego che le mie email diventano sempre più cariche di particolari piccanti e sempre più esplicite. Dopo averle mandate di solito le rileggo e mi masturbo pensando ad Agata che le legge. Una sera, rileggendo, mi rendo conto di aver sbagliato un dettaglio vitale… ho scritto Agata invece che Giorgia in uno dei passaggi più caldi della mia descrizione. Spero Agata non se ne renda conto ma l’appuntamento successivo è particolarmente imbarazzante, lei fa finta di nulla ma ad un certo punto mi dice: “ti è mai venuto in mente che Giorgia possa essere vergine? Data la sua famiglia particolarmente rigorosa, non mi stupirebbe… spiegherebbe anche perché non ha presentato un così bravo ragazzo ai suoi genitori”. La domanda mi sorprende, ma è anche particolarmente adatta a spiegare i comportamenti di Giorgia… mi preparo ad indagare su di lei, non vedo l’ora di sapere come reagirà.
È una sera come le altre, io e lei in macchina a strusciarci e baciarci. Penso a cosa dirle finché ad un certo punto prendo il coraggio a due mani: “Giorgia non ce la faccio più a trattenermi voglio essere dentro di te! Come mai non vuoi? Sono innamorato di te e ti sto aspettando ma ho l’impressione che ci sia qualcosa che non mi dici, a me puoi raccontare tutto.” Lei mi guarda negli occhi e non dice nulla, dopo qualche secondo in cui la vedo riflettere si sposta gli slip di lato. Finalmente posso vederla davanti ai miei occhi e mentre mi sto riempiendo di quella stupenda visione mi prende una mano e se la porta alla sua vagina. È fradicia e mi chiede di metterle dentro un dito… pian piano entro e mi rendo conto di quanto sia stretta, mi rendo conto di quanto il mio pene la allargherebbe se fosse dentro di lei. Le faccio la domanda all’orecchio e lei annuisce senza dire nulla, non lo ha mai fatto fino in fondo. In me si mischiano eccitazione, amore e tenerezza nei suoi confronti. “Non ti preoccupare, faremo con calma insieme. Siamo uno dell’altra e non ti devi vergognare di nulla.” Lei mi bacia sempre più appassionatamente, il mio dito è sempre dentro di lei e i suoi capezzoli sempre più inturgiditi vengono torturati, strizzati e tirati dalle sue stesse dita. La sento che sta impazzendo, la sua vagina pulsa e si scioglie attorno al mio dito… Ad un certo punto Giorgia si ferma. Mi guarda negli occhi e mi dice “Vorrei fare una cosa Davide, non mi giudicherai vero?” Le rispondo che siamo una entità sola, le dico che voglio semplicemente che lei goda mentre è con me. Lei non riesce a guardarmi in viso, chiude gli occhi mentre spinge il bacino contro il mio dito, si infila il suo stesso dito indice in bocca e lo succhia per qualche secondo finché tutto ad un tratto lo porta dietro di se. Vedo con stupore che infila la mano nelle sue mutandine, mi sposto per vedere meglio e osservo il suo indice che entra lentamente nella sua rosa più segreta. Mentre il mio dito si muove sempre più in fretta nella sua figa, il suo penetra sempre più velocemente nel suo ano. Non riesce più a trattenersi, la sua vagina è un lago bollente, i suoi occhi si aprono ma non vedono nulla se non le stelle di un orgasmo accecante.
Racconto tutto per mail ad Agata, sono al settimo cielo ma un dettaglio mi preoccupa. Non ho mai fatto l’amore con una ragazza vergine, le chiedo se ha consigli su come comportarsi. All’appuntamento successivo Agata mi parla di come creare un ambiente fisico e mentale confortevole, le luci nel suo ufficio sono stranamente soffuse. “Sai Davide, è anche importante capire come prepararla a dovere, magari con baci tra le sue gambe. Tu sei un bel ragazzone e magari potrebbe essere preoccupata della parte più fisica e meccanica dell’inserimento. Cosa ne pensi? Posso sapere come sei lì sotto per darti un parere professionale?”. Io mi vergogno da quanto sono eccitato in quel momento… gli occhi di lei sono fissi sulla zip dei miei jeans e sulla mia evidentissima erezione. Lei mi fa un cenno ed un sorriso intrigante, mi abbasso la zip e lo mostro ad Agata che non riesce a staccare gli occhi dal mio pene mentre si porta una mano tra le gambe e si passa la lingua sulle labbra. Nel suo studio il silenzio è assordante…
Come anche per la prima parte del racconto, quello che leggete è in gran parte frutto della mia fantasia (anche se non tutto). Se avete suggerimenti o pensieri scrivetemi pure a dada1588dada1588@gmail.com
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