Le ripetizioni 1

di
genere
prime esperienze

Durante le scuole superiori ero uno dei migliori studenti della mia classe. Questo sicuramente mi rendeva popolare, ma non nel reale senso della parola, popolare nel senso che molti miei compagni di classe non si facevano troppi problemi a chiedermi aiuto con lo studio, anche quelli che non erano tra le persone con cui stavo maggiormente. Io ero sempre disponibile, non è nella mia indole rifiutare di dare una mano.
Un giorno , durante la ricreazione, si avvicina Veronica, una mia compagnia di classe. Lei era una ragazza che non scambia molte parole con me, aveva la sua cerchia. Lei però era una che riceveva più attenzione, una di quelle che piaceva ai ragazzi, complice anche le voci che circolavano su sue certe abitudine. Veronica quando era a scuola indossava sempre vestiti che lasciavano ben poco all'immaginazione, aveva più o meno una terza di seno, ma il vero interesse dei ragazzi era il suo culo, che era bello tondo e sodo.
Ma tornando a noi, mi chiese senza troppi problemi se potevo darle una mano e farle qualche ripetizione, perché aveva particolarmente bisogno. Io accetto senza pensarci su più di tanto. Lei era la classica studentessa che studia perché costretta, i suoi voti erano molto in bilico e probabilmente, essendo l'ultimo anno voleva raddrizzare la media.Quel pomeriggio non riuscivo a togliermi l'idea dalla testa che sarei stato da solo con lei. Quando ho detto che era popolare tra i ragazzi, avevo compreso me in quest'ultimi. Infatti quel pomeriggio non resistetti a masturbarmi pensando a lei.
Il pomeriggio seguente mi presento a casa sua puntualissimo. Lei mi apre la porta subito dopo, ricordo di aver pensato: iniziamo bene. Mi apre con addosso un paio di leggings neri e sopra una maglietta bianca aderente e leggera, che aveva attirato la mia attenzione in un attimo. Sotto alla maglietta non aveva il reggiseno, ed era talmente leggera che potevo vedere chiaramente i suoi capezzoli.
Mi conduce in camera e durante il tragitto non riesco a non guardare il suo culo, che viene stretto ed esaltato da quei leggings. Ci sediamo alla scrivania e iniziamo a ripetere. Di tanto in tanto mentre spiegavo le guardavo i capezzoli e la cosa mi eccitava da morire. Ero certo ormai che lei se ne fosse accorta che la stessi guardando, però non disse niente. Quando ebbi finito quello che ci eravamo prefissati mi chiese quanto volevo essere pagato e io cordialmente provai a rifiutare, lei non insistette più di tanto, però mi chiese di rimanere lì un attimo, e dopo averlo detto uscì dalla stanza.
Qualche minuto dopo rientrò e rimasi letteralmente imbambolato. Era sulla porta praticamente nuda, aveva solo un perizoma nero in pizzo. Mentre si avvicina si faceva guardare bene, ha fatto un giro su se stessa, mostrandomi anche il suo culo, praticamente quasi tutto scoperto dal perizoma.
-Sei sicuro che non ho modo di pagarti?- mi chiese mentre si inginocchiava davanti a me.
Io ero imbambolato, avevo il cazzo di marmo e non distoglievo lo sguardo dalle sue tette. Lei a quel punto mi sussurra che ha visto come la guardavo a scuola e come l'ho guardata oggi. Dopodiché ha appoggiato una mano sui miei pantaloni, accarezzandomi il cazzo e sorridendo sentendolo duro. Continuò slacciandomi i pantaloni e calandomeli fino alle caviglie, a quel punto prende l'orlo dei miei boxer e abbassa anche quelli. Mi godetti la sua faccia eccitata e sorpresa da quello che si trovava di fronte. Ebbene si, nonostante la mia esperienza con le ragazze fosse limitata, avevo delle dimensioni interessanti, soprattutto in larghezza, niente da superdotati, ma ben piazzato, mettiamola cosi.
Lei lo accarezza e lo masturba per qualche secondo. Poi si china e sei lo fa scorrere tutto in bocca. Non era il primo pompino che ricevevo, ma lei doveva averne fatto decisamente tanti, perché ci sapeva fare. Ci stava mettendo una foga spaventosa, se lo prendeva fino in gola, poi faceva scivolare quasi tutti fuori e mi leccava la punta con la sua lingua delicata, per poi raccoglierlo tutto in bocca.
Ben presto mi ritrovai a sospirare rumorosamente e a tenerle ferma la testa, lei mi guardò eccitata e continuò nel suo lavoretto con ancora più intensità. Non la avvertì nemmeno, venni con un orgasmo dirompente, riempiendole la bocca del mio sperma caldo. Lei mi guarda mentre ingoia tutto quando, solo dopo si rimette a sedere.
-Che ne dici se ti pago così?- mi dice sorridendo e guardando il mio cazzo mentre si sgonfiava. Non dissi niente, non c'era bisogno, sapeva che sarei tornato e che questo sarebbe stato il nostro segreto.
scritto il
2024-12-13
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