L'enorme problema di Marco
di
ghostwriter90
genere
incesti
8 settembre
AVA
Nella vita posso dire di essere stata fortunata. Non posso lamentarmi. Ho 3 figli bellissimi e un matrimonio che va avanti da vent’anni senza litigi. Mio marito ha fatto fortuna investendo nel modo giusto nei primi anni 2000 e viviamo una vita molto agiata. È sempre in giro per il mondo per via del lavoro e non mi ha mai fatto mancare nulla. QUASI nulla.
Sono anni che non ho una vita sessuale. I primi anni del matrimonio sono stati molto attivi sotto quell’aspetto. Non molto soddisfacenti, ma comunque pieni. Nonostante dovessi procurarmi piacere da sola, dato che mio marito terminava molto in fretta, mi sentivo comunque desiderata. La magia però terminò piuttosto presto.
Dopo la nascita di Marco, il nostro terzo figlio, posso contare sulle dita di una mano le volte in cui mio marito mi ha posseduta. È molto frustrante. Mi sento egoista a dirlo perché sotto ogni altro aspetto sono appagata, ma la presenza fisica di un uomo comincia ad essere un pensiero fisso nella mia mente.
Non riesco nemmeno a masturbarmi. Nella mia mente equivale ad un tradimento e nonostante tutto mio marito non merita questo trattamento. Trattengo il desiderio ma ogni giorno che passa diventa sempre più difficile e opprimente. Persino la psicologa e la dottoressa mi hanno consigliato di procurarmi piacere in sua assenza, ma per me resta impossibile.
Questa notte, come tante altre notti, non riesco a prendere sonno. l’idea di toccarmi mi sfiora come sempre ma decido di andare in cucina a prepararmi una tazza di tè. Fa ancora caldo ma con riluttanza indosso la vestaglia. Dormono tutti ma non vorrei che qualcuno per sbaglio mi vedesse nuda. Siamo una famiglia piuttosto pudica.
Sono circa le tre di notte ma uscendo dalla camera da letto noto che una delle stanze dei nostri bambini è ancora illuminata, probabilmente dalla luce di uno schermo. Marco è sempre il solito, quando sa di non avere scuola il giorno dopo rimane alzato sempre fino a tardi. Dio solo sa cosa combina lì dentro, ma so bene che alla sua età è normale sfogare un po’ i propri istinti. Sono solo un po’ preoccupata dal fatto che si rintana sempre più spesso nella sua stanza e non esce per ore.
Stranamente stanotte ha lasciato la porta socchiusa. Dovendogli passare per forza davanti cerco di non fare rumore per non disturbarlo nelle sue “attività”. Spero solo che trovi presto una ragazza e che non si isoli troppo. Avvicinandomi non posso fare a meno di gettare uno sguardo nella stanza per assicurarmi che non mi senta.
Quello che vedo mi pietrifica. Ero pronta a vedere mio figlio davanti allo schermo a guardare qualche sito porno. Ero anche pronta magari a vederlo con le mani nei pantaloni e con le salviette a portata di mano. l’avrei accettato anche con qualche sogghigno. Quello che non ero pronta ad ammirare era però il pene più grande che avessi mai visto, forse nemmeno immaginato, in vita mia.
Entrambe le mani sull’asta salgono e scendono, lasciando comunque ancora molti centimetri in mostra. Il glande si erge sopra l’asta e non esagero dicendo che è quasi grande come il mio pugno. Non riesco a vedere il resto ma immagino sia tutto in proporzione. Una scarica elettrica mi attraversa il corpo e ritorno per un attimo in me. Per fortuna mio figlio sembra molto impegnato e mi allontano dopo qualche minuto provando sensazioni contrastanti.
MARCO
Anche questa notte non ci sono riuscito! Odio la vita! Sono ore che sono davanti al computer a guardare porno e masturbarmi e ancora non riesco a venire. Il cazzo mi fa malissimo e non riesco più a controllare queste erezioni continue. È un incubo! Vorrei parlarne con qualcuno ma mi vergogno troppo e di sicuro sentire i miei compagni di classe parlare di quante volte si masturbano con successo durante la giornata non aiuta. Mi sento diverso dagli altri e soprattutto vorrei sapere cosa si prova ad avere un orgasmo.
Sono sudato e voglio bere un sorso di coca cola prima di andare a dormire. Cerco di nascondere come posso l’erezione tra l’elastico dei pantaloni e la maglietta. Una volta resomi presentabile mi dirigo in cucina e quando accendo la luce vedo mia madre sorseggiare una tazza di tè.
-Mamma! Cosa ci fai in cucina con la luce spenta!? Mi hai quasi spaventato...
-Perdonami tesoro. Non volevo svegliare nessuno e la luce del cellulare mi sembrava più che sufficiente.
-Tranquilla mamma. Non mi aspettavo di vedere nessuno. Tutto qui.
-Non avrai mica qualcosa da nascondere!? Eheh
-Ma cosa dici mamma?!
Il tono di mia madre è strano. Diverso dal solito. Ha uno sguardo altrettanto nuovo ai miei occhi. Sono super a disagio e spero vivamente che l’erezione sia ben nascosta. Mi avvicino al frigo cercando di pormi con la schiena verso di lei senza sembrare un completo idiota. Bevo un sorso di coca con la maggiore naturalezza possibile e mi dirigo verso camera mia.
-Tesoro la prossima volta chiudi bene la porta quando fai “certe cose” mi raccomando.
Mi si gela il sangue, mia madre mi ha visto mentre mi segavo! Vorrei sprofondare sotto terra e non riesco a dire nulla.
Dopo un istante eterno. Inizio a balbettare qualcosa ma lei rincalza.
-Marco... è naturale fare certe cose alla tua età, non devi sentirti in imbarazzo. Ti consiglio solo di essere più cauto quando lo fai. Le tue sorelle potrebbero traumatizzarsi alla vista di quel…
mia madre si ferma per un attimo, indica chiaramente la zona dove poggia la mia cappella, poco sotto lo sterno.
-…di QUELLO! Insomma.
È super rossa mentre lo dice. Ma continua a fissarlo.
-Mamma non indicarlo per favore! È già abbastanza imbarazzante così!
-Perdonami, volevo prenderti un po’ in giro per sdrammatizzare...
-Scusa, ho esagerato anche io, è stata una brutta serata e non volevo alzare la voce.
-In che senso “una brutta serata”? Pensavo ti stessi rilassando,,,
mamma non puoi capire…
-tu prova a spiegarmelo… dai siediti e bevi un sorso di tè.
-non lo so se è il caso…
-Marco sono qui proprio per questo, lo sai che puoi raccontarmi tutto…
-è che… non riesco a provare piacere…
-nella vita!? Oh tesoro...
-No mamma… non riesco a… ad avere un orgasmo! Ecco, l’ho detto... Sono quattro ore che ci provo, mi fa malissimo e non riesco a far sparire questa cosa tra le gambe… a volte vorrei solo che non ci fosse!
-Non dirlo nemmeno per scherzo! Quello che hai è un dono… unico… sono sicura che ci sia una soluzione e si risolverà tutto,..
-un dono?! Stai scherzando vero?! non ce la faccio più mamma! È troppo imbarazzante… non dovevo dirtelo…
Mamma si alza di scatto dalla sedia. Si avvicina a me, sono quasi in lacrime. Si abbassa e mi abbraccia. Posso vedere chiaramente la sua scollatura attraverso la vestaglia che si è allentata. Ha un seno molto prosperoso e mentre mi stringe posso vedere praticamente tutta la sua abbondanza fino ad un accenno di areola. Sono rosso come un peperone. Vorrei solo scappare in camera e sperare che questa stupida erezione passi in fretta. Dopo avermi dato un bacio sulla fronte e nel gesto di rialzarsi sfiora involontariamente la punta del mio cazzo, che istantaneamente pulsa al contatto.
-Ahi!
-Oh perdonami tesoro! Sono desolata! Ti ho fatto tanto male?!
-Un po’ mamma. Ma non ti preoccupare, davvero…
-C’è qualcosa che posso fare per farti stare meglio? Sono così in pena per te…
AVA
Ma cosa mi passa per la testa?! Cosa potrei fare in questo momento oltre che confortarlo? Le parole sono uscite dalla mia bocca senza pensarci. Forse sono ancora shockata dal fatto di aver sfiorato il pene di mio figlio, nonostante fossi molto lontana dal suo pube. Mi sento davvero impotente e come madre vorrei fare di tutto per il bene del mio bambino. Provo a fargli qualche altra domanda per metterlo a proprio agio. Ma domattina chiamerò subito la dottoressa.
-No mamma… ti ringrazio ma credo ci sia poco da fare…
-ok piccolo… ma… ma tu sei sicuro di farlo nel modo giusto? Intendo… usare le mani per darti piacere?
-Mamma?!?!
-scusami tesoro ma cerco solo di capire se fai tutto nel modo giusto, la soluzione potrebbe essere più semplice di quanto pensi
-beh... credo di sì…
-vuoi farmi vedere... come fai? Giusto per essere sicura
ma cosa sto dicendo?! Ho appena chiesto a mio figlio di masturbarsi davanti a me! Che mi passa per la testa? l’istinto di protezione che ho verso di lui mi ha portata a chiedergli questo? Oppure sono solo curiosa di vedere se ha davvero in mezzo alle gambe quello che ho visto poco prima? In realtà ne sono praticamente sicura, l’ho anche sfiorato. Ma nonostante sia il mio piccolo la curiosità prende il sopravvento.
-Ma… ma… sei sicura mamma?
-Certo... prendi tutto il tempo che vuoi caro, domani chiamerò la dottoressa ma adesso voglio cercare di -comprendere al meglio la situazione.
-promettimi di non ridere? Ok?
-Scherzi vero? Non riderei mai di te… e nemmeno di lui eheh
-va bene…
mi risiedo per dare tutto il tempo a Marco di rilassarsi e mostrarmi il suo grandissimo problema. Sono imbarazzata, ma anche curiosa. Infatti dalla sedia a capotavola mi sporgo in modo impercettibile per guardare meglio. Mio figlio alza la maglietta, e mentre la sfila porta alla luce centimetro dopo centimetro il suo pene. Sembra non terminare mai. Al termine dell’asta tozza e venosa si erge il glande, viola e pulsante, una goccia di liquido seminale si erge all’estremità.
Cerco di essere il più naturale e calma possibile. Strabuzzo gli occhi e sento che la salivazione è aumentata leggermente. Porto involontariamente una mano alla bocca e l’altra al petto. Per fortuna mio figlio non ha visto la mia reazione. Non riesce a incrociare il mio sguardo per l’imbarazzo ma sarebbe difficile dato che non riesco a togliere gli occhi da quell’enorme membro pulsante.
MARCO
La situazione è troppo imbarazzante! Mia mamma mi ha chiesto di masturbarmi di fronte a lei e io ho accettato! So che lo fa per il mio bene ma mi sembra tutto così sbagliato. ammetto di avere una piccola speranza che lei risolva il problema, non so come. Magari la soluzione è molto più semplice di quanto pensi. Sono stanco e anche dolorante, voglio solo che tutto questo finisca.
Inizio a toccarmi facendo scorrere entrambe le mani sul cazzo. Ho il terrore di incrociare lo sguardo di mia madre e ogni secondo dura un’eternità. Mi sento così sbagliato e fuori luogo! Vorrei solo essere uguale a tutti i miei amici e compagni. Ormai è diventato tutto rosso e dolorante. Alzo per un attimo la testa, quasi in lacrime, cercando un segnale da mia madre.
La vedo fissare il mio cazzo con un’espressione che non saprei descrivere. Sembra in uno stato di trance e noto che si sta mordendo il labbro inferiore. Non l’ho mai vista così. Sono ancora più preoccupato di prima. Ho paura che ci sia qualcosa di davvero grave che non si possa risolvere. Smetto per un attimo di toccarmi.
-Mamma.,. c’è qualcosa che non va?! Ti prego dì qualcosa
-oh no tesoro! Perdonami cercavo di capire bene come si muovevano le tue mani…
e…?
-non c’è niente che non vada tesoro… eccetto… la tua misura!
-In che senso?! È piccolo?! Che vergogna…
-stai scherzando vero?! È proprio l’esatto contrario… è davvero lungo… e grosso… molto grosso…
non so perché ma le parole di mia madre mi fanno eccitare ulteriormente. Forse per lo stupore o per un attimo di orgoglio. Qualcosa che non provo molto spesso. Sento nel tono della sua voce che è fiera di me. Noto che la preoccupazione ha lasciato il posto ad altro nei suoi occhi e inizio a rilassarmi. Riprendendo a masturbarmi. Stavolta con più vigore. Nonostante il dolore.
-Tesoro se fai così rischi di farti male! Rallenta.
-Perdonami… mi sono fatto prendere dal momento…
-ti… eccita questa situazione?
-MAMMA?!
-Sii sincero! Voglio solo capire che emozioni provi. Anche quelle sono molto importanti per far funzionare tutto. Fidati di me…
-beh… sì lo ammetto! Quando ti sei complimentata ho sentito il cuore battere forte…
-ma quanto è tenero il mio piccolo! Vorrei abbracciarti ma in questo momento non è proprio il caso eheh
la situazione si rilassa rispetto a prima e dopo venti minuti di “lavoro” durante i quali siamo riusciti anche a guardarci senza sprofondare nella vergogna non ne posso più. Ho le mani indolenzite e sono sudato. l’amico tra le mie gambe ha vinto ancora! Nel totale sconforto mi fermo sfinito.
-Basta! Sono stanco mamma… mi fanno male i polsi e le mani... Ti ringrazio per aver provato ad aiutarmi… vado a letto…
-è fuori discussione! Non voglio che tu rimanga in questo stato un secondo di più. Devo fare tutto quello che posso per aiutarti e lo farò… seguimi
-che cos’hai in mente?!
-Seguimi e basta. Fidati di me piccolo…
AVA
con una risolutezza che quasi spiazza anche me, mi alzo e mi dirigo verso il corridoio. l’istinto materno ha preso il sopravvento e mi ha dato un’energia nuova. Farò qualsiasi cosa per Marco. Merita le mie attenzioni. c’è anche una piccola parte di me che è curiosa di osservare la quantità di liquido che possa uscire da quel dono che mio figlio ha tra le gambe. Non voglio ammetterlo ma sono eccitata. Non sessualmente! Almeno credo. Non credo che molte donne abbiano assistito nella loro vita ad uno spettacolo del genere e questo mi fa sentire speciale.
-Attento a non fare rumore tesoro… le tue sorelle hanno il sonno leggero.
-sì mamma...
mi giro per un attimo e vedo Marco seguirmi con passo lento e un po’ sommesso. Mentre cammina vedo il pene sbattere da un fianco all’altro ad ogni passo. Ma è diventato ancora più grosso rispetto a prima?! Dio non oso immaginare la prima ragazzina con cui farà l’amore mio figlio. All’inizio proverà un po’ di dolore ma credo che poi capirà quanto è fortunata… se mio marito avesse anche solo un terzo della sua grandezza sarei già contentissima… che peccato…
faccio entrare Marco nella stanza matrimoniale e poi nel bagno padronale. Sto molto attenta a non guardarlo li sotto e faccio in modo di essere abbastanza lontana per non sfiorare il suo membro. Gli farebbe male e non vorrei per nulla al mondo causargli dolore. Il contrario. Adesso mi aspetta un tentativo disperato per cercare di fargli trascorrere una notte serena di sonno. Entro anche io e chiudo a chiave la porta alle mie spalle. Non voglio correre rischi.
Mi siedo sul bordo della vasca idromassaggio. E chiedo a mio figlio di spegnere la luce. Ora l’unica fonte di illuminazione è la stanza matrimoniale. Riesco a vedere ancora la sua sagoma ma non il suo viso. Mi stupisco della rapidità di adattarmi alla situazione per renderla il meno traumatica possibile,
-mamma… ma che cosa hai in mente? non capisco… vuoi che lo faccia al buio? Ci ho già provato e non funziona, credimi...
-avvicinati… mi vedi vero?
-Si… sei seduta sul bordo della vasca giusto?
-Esatto… adesso vieni verso di me tesoro… fidati…
-ok…
mentre mio figlio si avvicina lentamente sento il cuore che accelera, la risolutezza vacilla per un momento ma ripensando a quanto soffre Marco non vedo altre soluzioni. Sarò una brava madre e farò qualsiasi cosa in mio potere per lui! Arrivato circa a mezzo metro da me si ferma.
-Ancora più vicino per favore…
-mamma. Ma così…
mentre si avvicina alzo un braccio in aria alla ricerca di mio figlio e lo trovo subito. La mia mano sta stringendo il pene più grosso che si possa immaginare! Dio mio! Sento il calore e le pulsazioni dell’asta. È bollente. Riesco a chiudere il palmo solo per due terzi da quanto è tozzo. l’odore di maschio che quasi avevo scordato permea l’aria. È incredibile. Sto tremando dall’emozione. Mi sento una ragazzina alla prima cotta.
-MAMMA ma che stai facendo?! Sei impazzita?!
-Scusa tesoro ti faccio male? Perdonami…
-non intendevo questo… è che non voglio forzarti di fare una cosa così... sbagliata… e non voglio farti stancare...
-ho detto che farò di tutto lo farò. È sbagliato volere prendersi cura del proprio figlio?
-Non credo…
-allora rilassati e avvicinati ancora un po’ di più, fallo per la tua mamma…
ora è proprio davanti a me. La punta del suo pene sarà al massimo a 5 centimetri dal mio naso. l’odore è pungente ma piacevole. Ora che so esattamente dov’è lo afferro anche con la mano sinistra. Sento il corpo cavernoso pulsare a contatto coi miei pollici e lentamente inizio a muovere entrambe le mani. Nonostante il movimento sento che lo scroto è ancora ben lontano dall’essere sfiorato… non ci posso credere!
-Quindi hai detto che non ti faccio male? Non stai provando dolore al momento?
Cerco di dire con tutta la calma del mondo. Senza pensare che sto masturbando mio figlio.
-No mamma anzi… è imbarazzante dirlo ma è… piacevole… non mi ero mai sentito così
-oh che sollievo! Allora forse hai bisogno solo dello stimolo giusto…
-cosa intendi?
-Beh… qualcuno che lo faccia al posto tuo…
-è impossibile… a scuola non sono molto popolare… non ho neanche mai baciato una ragazza… lo sai…
-oh tesoro mio… sono sicuro che troverai presto qualcuno che ti apprezza e che ti meriti…
-non ci credo molto ma grazie…
-senti, so di non essere la persona adatta ma finché non trovi un modo migliore… potrei farlo io… se te la senti ovviamente…
La conversazione procede mentre le mani continuano ad andare su e giù… mi viene così naturale. Come se fossero state modellate per dare piacere a mio figlio.
La situazione, nonostante sia assurda, si sta normalizzando velocemente. Forse troppo.
Intanto vediamo se possiamo fare ancora un passettino oltre.
Aumento la velocità e sento Marco gemere.
-Qualcosa mi dice che sto andando bene eheh
-scusa mamma mi è scappato!
-Scherzi? Per me è un complimento!
-O… ok…!
Con la mano destra afferro il glande. Sento che l’asta è un po’ asciutta e di sicuro il liquido preseminale di mio figlio risolverà il problema. Infatti appena lo tocco sento la mano bagnarsi del suo umore. Mi chiedo per un attimo che sapore possa avere ma mi concentro di nuovo sull’asta.
Non so cosa hai fatto ma è stato... fantastico!
La punta è la parte più sensibile sai? È normale che ti sia piaciuto. Vuoi che lo rifaccia?
Si ti prego!
Faccio allora la stessa cosa con la sinistra. Bagno la mano passando il palmo sul suo glande e torno a lubrificare la lunghezza infinita che sto stringendo. Avanti e indietro. Passo la lingua inconsciamente sulle labbra e sento che oltre a compiere il mio dovere di mamma sto anche risvegliando la donna che è in me e che tengo nascosta da anni.
-Mamma… sto tremando… è normale?!
-Certo tesoro… forse ci siamo sai?
-Davvero?!
-Si certo… tu cerca solo di lasciarti andare e rilassarti…
-oh… ok!
-Che bello vedere il mio ometto così felice…
-ODDIO MAMMA!!!
Pochi istanti dopo un getto di liquido caldo mi investe ad una velocità e pressione incredibile. Quasi facendomi male. Colpisce il mento, riesco a deviare il secondo sul collo e il terzo sull’attaccatura del seno. Muovendo ancora lentamente le mani altri tre inondano il petto, sento colare tutto nella scollatura e qualche goccia arriva anche ai capezzoli, facendomi sussultare. La vestaglia si è aperta e non me ne sono nemmeno accorta.
-Mamma è stupendo! Non smettere... ti prego!
Oddio ma quanta è? Sono esterrefatta ma capisco che essendo il primo orgasmo nella vita di mio figlio, la quantità di liquido potrebbe essere tanta. Provo a spostarmi leggermente in modo tale da deviare gli altri getti nella vasca ma il settimo fiotto mi colpisce dritto sulla bocca. Non voglio staccare le mani dal piacere che sto procurando a Marco quindi istintivamente passo la lingua sulle labbra.
Il sapore più intenso, sublime e inebriante che potessi immaginare raggiunge la lingua e riempe la bocca in un istante. com’è possibile che sia così buona?! Ne voglio ancora… subito. Per non destare sospetti però l’orgasmo continua nella vasca da bagno… non voglio che sospetti minimamente qualcosa. Poi ancora altri sette, forse otto getti, tutti potentissimi (e gustosissimi credo). Sono senza parole.
-Tesoro… come stai?
-Mamma… è stato... fantastico! Scusa ma faccio fatica a parlare…
-è normale… goditi il momento. Siediti al mio posto e io intanto lavo le mani.
Mi dirigo lentamente al lavandino in penombra e faccio scorrere l’acqua. Però l’unica cosa con cui voglio lavare le mani è la lingua. Assaggio ogni goccia e traccia del seme di mio figlio che posso trovare. Lo raccolgo dal seno e succhio avidamente le dita. Non mi sbagliavo prima… è davvero sublime! Ne trovo anche un po’ sull’avambraccio e lo lecco con foga. So bene che è tutto così sbagliato, ma il piacere che provo gustandolo sovrasta ogni pensiero. Ad ogni assaggio sento dei sussulti tra le gambe.
Spero che di non essere stata vista ma non potevo sprecare niente. Purtroppo non trovo più nulla da gustare e stavolta lavo veramente le mani, il petto e il viso. Accendo la luce a malincuore ma con la consapevolezza di aver dato sollievo a mio figlio. Mi sento mamma e donna allo stesso tempo. Tutto questo provando anche piaceri e sensazioni nuove e intense. Tutto grazie a Marco.
Richiudo la vestaglia e quando mi giro verso Marco rimango a bocca aperta. L’erezione è ancora lì, turgida come non mai, come se pochi minuti prima non avesse avuto l’orgasmo più copioso che potessi immaginare. C’è ancora qualche traccia di liquido sulla punta. Provo ad indagare per il suo bene.
-Ma?! che succede Marco?! Ti fa ancora male?
-No mamma… mi sento… leggero! Sto bene… grazie ancora
-te l’avevo detto che avrei fatto qualsiasi cosa… e continuerò a farlo. Te lo meriti… lo vedi che non hai nulla che non vada?
-Forse… hai ragione… però…
-però cosa?
-Lo sento ancora pulsare... ho paura che tra poco possa farmi di nuovo male…
-ah questo non succederà! Non lo permetterò.
Trovo un elastico per capelli nella toilette e li lego per bene. Non mi arrenderò fino a che l’erezione di mio figlio si sarà calmata. Il fatto che stia salivando per la voglia di bere di nuovo il dolce succo che proviene da quel dono mastodontico non c’entra nulla. Assolutamente nulla.
NOTA DELL’AUOTORE
La storia ovviamente è di pura fantasia. È la prima volta che scrivo e pubblico un racconto e sono aperto a qualsiasi tipo di opinione e suggerimento. Vorrei scrivere tanti capitoli con molti personaggi e situazioni diverse.
AVA
Nella vita posso dire di essere stata fortunata. Non posso lamentarmi. Ho 3 figli bellissimi e un matrimonio che va avanti da vent’anni senza litigi. Mio marito ha fatto fortuna investendo nel modo giusto nei primi anni 2000 e viviamo una vita molto agiata. È sempre in giro per il mondo per via del lavoro e non mi ha mai fatto mancare nulla. QUASI nulla.
Sono anni che non ho una vita sessuale. I primi anni del matrimonio sono stati molto attivi sotto quell’aspetto. Non molto soddisfacenti, ma comunque pieni. Nonostante dovessi procurarmi piacere da sola, dato che mio marito terminava molto in fretta, mi sentivo comunque desiderata. La magia però terminò piuttosto presto.
Dopo la nascita di Marco, il nostro terzo figlio, posso contare sulle dita di una mano le volte in cui mio marito mi ha posseduta. È molto frustrante. Mi sento egoista a dirlo perché sotto ogni altro aspetto sono appagata, ma la presenza fisica di un uomo comincia ad essere un pensiero fisso nella mia mente.
Non riesco nemmeno a masturbarmi. Nella mia mente equivale ad un tradimento e nonostante tutto mio marito non merita questo trattamento. Trattengo il desiderio ma ogni giorno che passa diventa sempre più difficile e opprimente. Persino la psicologa e la dottoressa mi hanno consigliato di procurarmi piacere in sua assenza, ma per me resta impossibile.
Questa notte, come tante altre notti, non riesco a prendere sonno. l’idea di toccarmi mi sfiora come sempre ma decido di andare in cucina a prepararmi una tazza di tè. Fa ancora caldo ma con riluttanza indosso la vestaglia. Dormono tutti ma non vorrei che qualcuno per sbaglio mi vedesse nuda. Siamo una famiglia piuttosto pudica.
Sono circa le tre di notte ma uscendo dalla camera da letto noto che una delle stanze dei nostri bambini è ancora illuminata, probabilmente dalla luce di uno schermo. Marco è sempre il solito, quando sa di non avere scuola il giorno dopo rimane alzato sempre fino a tardi. Dio solo sa cosa combina lì dentro, ma so bene che alla sua età è normale sfogare un po’ i propri istinti. Sono solo un po’ preoccupata dal fatto che si rintana sempre più spesso nella sua stanza e non esce per ore.
Stranamente stanotte ha lasciato la porta socchiusa. Dovendogli passare per forza davanti cerco di non fare rumore per non disturbarlo nelle sue “attività”. Spero solo che trovi presto una ragazza e che non si isoli troppo. Avvicinandomi non posso fare a meno di gettare uno sguardo nella stanza per assicurarmi che non mi senta.
Quello che vedo mi pietrifica. Ero pronta a vedere mio figlio davanti allo schermo a guardare qualche sito porno. Ero anche pronta magari a vederlo con le mani nei pantaloni e con le salviette a portata di mano. l’avrei accettato anche con qualche sogghigno. Quello che non ero pronta ad ammirare era però il pene più grande che avessi mai visto, forse nemmeno immaginato, in vita mia.
Entrambe le mani sull’asta salgono e scendono, lasciando comunque ancora molti centimetri in mostra. Il glande si erge sopra l’asta e non esagero dicendo che è quasi grande come il mio pugno. Non riesco a vedere il resto ma immagino sia tutto in proporzione. Una scarica elettrica mi attraversa il corpo e ritorno per un attimo in me. Per fortuna mio figlio sembra molto impegnato e mi allontano dopo qualche minuto provando sensazioni contrastanti.
MARCO
Anche questa notte non ci sono riuscito! Odio la vita! Sono ore che sono davanti al computer a guardare porno e masturbarmi e ancora non riesco a venire. Il cazzo mi fa malissimo e non riesco più a controllare queste erezioni continue. È un incubo! Vorrei parlarne con qualcuno ma mi vergogno troppo e di sicuro sentire i miei compagni di classe parlare di quante volte si masturbano con successo durante la giornata non aiuta. Mi sento diverso dagli altri e soprattutto vorrei sapere cosa si prova ad avere un orgasmo.
Sono sudato e voglio bere un sorso di coca cola prima di andare a dormire. Cerco di nascondere come posso l’erezione tra l’elastico dei pantaloni e la maglietta. Una volta resomi presentabile mi dirigo in cucina e quando accendo la luce vedo mia madre sorseggiare una tazza di tè.
-Mamma! Cosa ci fai in cucina con la luce spenta!? Mi hai quasi spaventato...
-Perdonami tesoro. Non volevo svegliare nessuno e la luce del cellulare mi sembrava più che sufficiente.
-Tranquilla mamma. Non mi aspettavo di vedere nessuno. Tutto qui.
-Non avrai mica qualcosa da nascondere!? Eheh
-Ma cosa dici mamma?!
Il tono di mia madre è strano. Diverso dal solito. Ha uno sguardo altrettanto nuovo ai miei occhi. Sono super a disagio e spero vivamente che l’erezione sia ben nascosta. Mi avvicino al frigo cercando di pormi con la schiena verso di lei senza sembrare un completo idiota. Bevo un sorso di coca con la maggiore naturalezza possibile e mi dirigo verso camera mia.
-Tesoro la prossima volta chiudi bene la porta quando fai “certe cose” mi raccomando.
Mi si gela il sangue, mia madre mi ha visto mentre mi segavo! Vorrei sprofondare sotto terra e non riesco a dire nulla.
Dopo un istante eterno. Inizio a balbettare qualcosa ma lei rincalza.
-Marco... è naturale fare certe cose alla tua età, non devi sentirti in imbarazzo. Ti consiglio solo di essere più cauto quando lo fai. Le tue sorelle potrebbero traumatizzarsi alla vista di quel…
mia madre si ferma per un attimo, indica chiaramente la zona dove poggia la mia cappella, poco sotto lo sterno.
-…di QUELLO! Insomma.
È super rossa mentre lo dice. Ma continua a fissarlo.
-Mamma non indicarlo per favore! È già abbastanza imbarazzante così!
-Perdonami, volevo prenderti un po’ in giro per sdrammatizzare...
-Scusa, ho esagerato anche io, è stata una brutta serata e non volevo alzare la voce.
-In che senso “una brutta serata”? Pensavo ti stessi rilassando,,,
mamma non puoi capire…
-tu prova a spiegarmelo… dai siediti e bevi un sorso di tè.
-non lo so se è il caso…
-Marco sono qui proprio per questo, lo sai che puoi raccontarmi tutto…
-è che… non riesco a provare piacere…
-nella vita!? Oh tesoro...
-No mamma… non riesco a… ad avere un orgasmo! Ecco, l’ho detto... Sono quattro ore che ci provo, mi fa malissimo e non riesco a far sparire questa cosa tra le gambe… a volte vorrei solo che non ci fosse!
-Non dirlo nemmeno per scherzo! Quello che hai è un dono… unico… sono sicura che ci sia una soluzione e si risolverà tutto,..
-un dono?! Stai scherzando vero?! non ce la faccio più mamma! È troppo imbarazzante… non dovevo dirtelo…
Mamma si alza di scatto dalla sedia. Si avvicina a me, sono quasi in lacrime. Si abbassa e mi abbraccia. Posso vedere chiaramente la sua scollatura attraverso la vestaglia che si è allentata. Ha un seno molto prosperoso e mentre mi stringe posso vedere praticamente tutta la sua abbondanza fino ad un accenno di areola. Sono rosso come un peperone. Vorrei solo scappare in camera e sperare che questa stupida erezione passi in fretta. Dopo avermi dato un bacio sulla fronte e nel gesto di rialzarsi sfiora involontariamente la punta del mio cazzo, che istantaneamente pulsa al contatto.
-Ahi!
-Oh perdonami tesoro! Sono desolata! Ti ho fatto tanto male?!
-Un po’ mamma. Ma non ti preoccupare, davvero…
-C’è qualcosa che posso fare per farti stare meglio? Sono così in pena per te…
AVA
Ma cosa mi passa per la testa?! Cosa potrei fare in questo momento oltre che confortarlo? Le parole sono uscite dalla mia bocca senza pensarci. Forse sono ancora shockata dal fatto di aver sfiorato il pene di mio figlio, nonostante fossi molto lontana dal suo pube. Mi sento davvero impotente e come madre vorrei fare di tutto per il bene del mio bambino. Provo a fargli qualche altra domanda per metterlo a proprio agio. Ma domattina chiamerò subito la dottoressa.
-No mamma… ti ringrazio ma credo ci sia poco da fare…
-ok piccolo… ma… ma tu sei sicuro di farlo nel modo giusto? Intendo… usare le mani per darti piacere?
-Mamma?!?!
-scusami tesoro ma cerco solo di capire se fai tutto nel modo giusto, la soluzione potrebbe essere più semplice di quanto pensi
-beh... credo di sì…
-vuoi farmi vedere... come fai? Giusto per essere sicura
ma cosa sto dicendo?! Ho appena chiesto a mio figlio di masturbarsi davanti a me! Che mi passa per la testa? l’istinto di protezione che ho verso di lui mi ha portata a chiedergli questo? Oppure sono solo curiosa di vedere se ha davvero in mezzo alle gambe quello che ho visto poco prima? In realtà ne sono praticamente sicura, l’ho anche sfiorato. Ma nonostante sia il mio piccolo la curiosità prende il sopravvento.
-Ma… ma… sei sicura mamma?
-Certo... prendi tutto il tempo che vuoi caro, domani chiamerò la dottoressa ma adesso voglio cercare di -comprendere al meglio la situazione.
-promettimi di non ridere? Ok?
-Scherzi vero? Non riderei mai di te… e nemmeno di lui eheh
-va bene…
mi risiedo per dare tutto il tempo a Marco di rilassarsi e mostrarmi il suo grandissimo problema. Sono imbarazzata, ma anche curiosa. Infatti dalla sedia a capotavola mi sporgo in modo impercettibile per guardare meglio. Mio figlio alza la maglietta, e mentre la sfila porta alla luce centimetro dopo centimetro il suo pene. Sembra non terminare mai. Al termine dell’asta tozza e venosa si erge il glande, viola e pulsante, una goccia di liquido seminale si erge all’estremità.
Cerco di essere il più naturale e calma possibile. Strabuzzo gli occhi e sento che la salivazione è aumentata leggermente. Porto involontariamente una mano alla bocca e l’altra al petto. Per fortuna mio figlio non ha visto la mia reazione. Non riesce a incrociare il mio sguardo per l’imbarazzo ma sarebbe difficile dato che non riesco a togliere gli occhi da quell’enorme membro pulsante.
MARCO
La situazione è troppo imbarazzante! Mia mamma mi ha chiesto di masturbarmi di fronte a lei e io ho accettato! So che lo fa per il mio bene ma mi sembra tutto così sbagliato. ammetto di avere una piccola speranza che lei risolva il problema, non so come. Magari la soluzione è molto più semplice di quanto pensi. Sono stanco e anche dolorante, voglio solo che tutto questo finisca.
Inizio a toccarmi facendo scorrere entrambe le mani sul cazzo. Ho il terrore di incrociare lo sguardo di mia madre e ogni secondo dura un’eternità. Mi sento così sbagliato e fuori luogo! Vorrei solo essere uguale a tutti i miei amici e compagni. Ormai è diventato tutto rosso e dolorante. Alzo per un attimo la testa, quasi in lacrime, cercando un segnale da mia madre.
La vedo fissare il mio cazzo con un’espressione che non saprei descrivere. Sembra in uno stato di trance e noto che si sta mordendo il labbro inferiore. Non l’ho mai vista così. Sono ancora più preoccupato di prima. Ho paura che ci sia qualcosa di davvero grave che non si possa risolvere. Smetto per un attimo di toccarmi.
-Mamma.,. c’è qualcosa che non va?! Ti prego dì qualcosa
-oh no tesoro! Perdonami cercavo di capire bene come si muovevano le tue mani…
e…?
-non c’è niente che non vada tesoro… eccetto… la tua misura!
-In che senso?! È piccolo?! Che vergogna…
-stai scherzando vero?! È proprio l’esatto contrario… è davvero lungo… e grosso… molto grosso…
non so perché ma le parole di mia madre mi fanno eccitare ulteriormente. Forse per lo stupore o per un attimo di orgoglio. Qualcosa che non provo molto spesso. Sento nel tono della sua voce che è fiera di me. Noto che la preoccupazione ha lasciato il posto ad altro nei suoi occhi e inizio a rilassarmi. Riprendendo a masturbarmi. Stavolta con più vigore. Nonostante il dolore.
-Tesoro se fai così rischi di farti male! Rallenta.
-Perdonami… mi sono fatto prendere dal momento…
-ti… eccita questa situazione?
-MAMMA?!
-Sii sincero! Voglio solo capire che emozioni provi. Anche quelle sono molto importanti per far funzionare tutto. Fidati di me…
-beh… sì lo ammetto! Quando ti sei complimentata ho sentito il cuore battere forte…
-ma quanto è tenero il mio piccolo! Vorrei abbracciarti ma in questo momento non è proprio il caso eheh
la situazione si rilassa rispetto a prima e dopo venti minuti di “lavoro” durante i quali siamo riusciti anche a guardarci senza sprofondare nella vergogna non ne posso più. Ho le mani indolenzite e sono sudato. l’amico tra le mie gambe ha vinto ancora! Nel totale sconforto mi fermo sfinito.
-Basta! Sono stanco mamma… mi fanno male i polsi e le mani... Ti ringrazio per aver provato ad aiutarmi… vado a letto…
-è fuori discussione! Non voglio che tu rimanga in questo stato un secondo di più. Devo fare tutto quello che posso per aiutarti e lo farò… seguimi
-che cos’hai in mente?!
-Seguimi e basta. Fidati di me piccolo…
AVA
con una risolutezza che quasi spiazza anche me, mi alzo e mi dirigo verso il corridoio. l’istinto materno ha preso il sopravvento e mi ha dato un’energia nuova. Farò qualsiasi cosa per Marco. Merita le mie attenzioni. c’è anche una piccola parte di me che è curiosa di osservare la quantità di liquido che possa uscire da quel dono che mio figlio ha tra le gambe. Non voglio ammetterlo ma sono eccitata. Non sessualmente! Almeno credo. Non credo che molte donne abbiano assistito nella loro vita ad uno spettacolo del genere e questo mi fa sentire speciale.
-Attento a non fare rumore tesoro… le tue sorelle hanno il sonno leggero.
-sì mamma...
mi giro per un attimo e vedo Marco seguirmi con passo lento e un po’ sommesso. Mentre cammina vedo il pene sbattere da un fianco all’altro ad ogni passo. Ma è diventato ancora più grosso rispetto a prima?! Dio non oso immaginare la prima ragazzina con cui farà l’amore mio figlio. All’inizio proverà un po’ di dolore ma credo che poi capirà quanto è fortunata… se mio marito avesse anche solo un terzo della sua grandezza sarei già contentissima… che peccato…
faccio entrare Marco nella stanza matrimoniale e poi nel bagno padronale. Sto molto attenta a non guardarlo li sotto e faccio in modo di essere abbastanza lontana per non sfiorare il suo membro. Gli farebbe male e non vorrei per nulla al mondo causargli dolore. Il contrario. Adesso mi aspetta un tentativo disperato per cercare di fargli trascorrere una notte serena di sonno. Entro anche io e chiudo a chiave la porta alle mie spalle. Non voglio correre rischi.
Mi siedo sul bordo della vasca idromassaggio. E chiedo a mio figlio di spegnere la luce. Ora l’unica fonte di illuminazione è la stanza matrimoniale. Riesco a vedere ancora la sua sagoma ma non il suo viso. Mi stupisco della rapidità di adattarmi alla situazione per renderla il meno traumatica possibile,
-mamma… ma che cosa hai in mente? non capisco… vuoi che lo faccia al buio? Ci ho già provato e non funziona, credimi...
-avvicinati… mi vedi vero?
-Si… sei seduta sul bordo della vasca giusto?
-Esatto… adesso vieni verso di me tesoro… fidati…
-ok…
mentre mio figlio si avvicina lentamente sento il cuore che accelera, la risolutezza vacilla per un momento ma ripensando a quanto soffre Marco non vedo altre soluzioni. Sarò una brava madre e farò qualsiasi cosa in mio potere per lui! Arrivato circa a mezzo metro da me si ferma.
-Ancora più vicino per favore…
-mamma. Ma così…
mentre si avvicina alzo un braccio in aria alla ricerca di mio figlio e lo trovo subito. La mia mano sta stringendo il pene più grosso che si possa immaginare! Dio mio! Sento il calore e le pulsazioni dell’asta. È bollente. Riesco a chiudere il palmo solo per due terzi da quanto è tozzo. l’odore di maschio che quasi avevo scordato permea l’aria. È incredibile. Sto tremando dall’emozione. Mi sento una ragazzina alla prima cotta.
-MAMMA ma che stai facendo?! Sei impazzita?!
-Scusa tesoro ti faccio male? Perdonami…
-non intendevo questo… è che non voglio forzarti di fare una cosa così... sbagliata… e non voglio farti stancare...
-ho detto che farò di tutto lo farò. È sbagliato volere prendersi cura del proprio figlio?
-Non credo…
-allora rilassati e avvicinati ancora un po’ di più, fallo per la tua mamma…
ora è proprio davanti a me. La punta del suo pene sarà al massimo a 5 centimetri dal mio naso. l’odore è pungente ma piacevole. Ora che so esattamente dov’è lo afferro anche con la mano sinistra. Sento il corpo cavernoso pulsare a contatto coi miei pollici e lentamente inizio a muovere entrambe le mani. Nonostante il movimento sento che lo scroto è ancora ben lontano dall’essere sfiorato… non ci posso credere!
-Quindi hai detto che non ti faccio male? Non stai provando dolore al momento?
Cerco di dire con tutta la calma del mondo. Senza pensare che sto masturbando mio figlio.
-No mamma anzi… è imbarazzante dirlo ma è… piacevole… non mi ero mai sentito così
-oh che sollievo! Allora forse hai bisogno solo dello stimolo giusto…
-cosa intendi?
-Beh… qualcuno che lo faccia al posto tuo…
-è impossibile… a scuola non sono molto popolare… non ho neanche mai baciato una ragazza… lo sai…
-oh tesoro mio… sono sicuro che troverai presto qualcuno che ti apprezza e che ti meriti…
-non ci credo molto ma grazie…
-senti, so di non essere la persona adatta ma finché non trovi un modo migliore… potrei farlo io… se te la senti ovviamente…
La conversazione procede mentre le mani continuano ad andare su e giù… mi viene così naturale. Come se fossero state modellate per dare piacere a mio figlio.
La situazione, nonostante sia assurda, si sta normalizzando velocemente. Forse troppo.
Intanto vediamo se possiamo fare ancora un passettino oltre.
Aumento la velocità e sento Marco gemere.
-Qualcosa mi dice che sto andando bene eheh
-scusa mamma mi è scappato!
-Scherzi? Per me è un complimento!
-O… ok…!
Con la mano destra afferro il glande. Sento che l’asta è un po’ asciutta e di sicuro il liquido preseminale di mio figlio risolverà il problema. Infatti appena lo tocco sento la mano bagnarsi del suo umore. Mi chiedo per un attimo che sapore possa avere ma mi concentro di nuovo sull’asta.
Non so cosa hai fatto ma è stato... fantastico!
La punta è la parte più sensibile sai? È normale che ti sia piaciuto. Vuoi che lo rifaccia?
Si ti prego!
Faccio allora la stessa cosa con la sinistra. Bagno la mano passando il palmo sul suo glande e torno a lubrificare la lunghezza infinita che sto stringendo. Avanti e indietro. Passo la lingua inconsciamente sulle labbra e sento che oltre a compiere il mio dovere di mamma sto anche risvegliando la donna che è in me e che tengo nascosta da anni.
-Mamma… sto tremando… è normale?!
-Certo tesoro… forse ci siamo sai?
-Davvero?!
-Si certo… tu cerca solo di lasciarti andare e rilassarti…
-oh… ok!
-Che bello vedere il mio ometto così felice…
-ODDIO MAMMA!!!
Pochi istanti dopo un getto di liquido caldo mi investe ad una velocità e pressione incredibile. Quasi facendomi male. Colpisce il mento, riesco a deviare il secondo sul collo e il terzo sull’attaccatura del seno. Muovendo ancora lentamente le mani altri tre inondano il petto, sento colare tutto nella scollatura e qualche goccia arriva anche ai capezzoli, facendomi sussultare. La vestaglia si è aperta e non me ne sono nemmeno accorta.
-Mamma è stupendo! Non smettere... ti prego!
Oddio ma quanta è? Sono esterrefatta ma capisco che essendo il primo orgasmo nella vita di mio figlio, la quantità di liquido potrebbe essere tanta. Provo a spostarmi leggermente in modo tale da deviare gli altri getti nella vasca ma il settimo fiotto mi colpisce dritto sulla bocca. Non voglio staccare le mani dal piacere che sto procurando a Marco quindi istintivamente passo la lingua sulle labbra.
Il sapore più intenso, sublime e inebriante che potessi immaginare raggiunge la lingua e riempe la bocca in un istante. com’è possibile che sia così buona?! Ne voglio ancora… subito. Per non destare sospetti però l’orgasmo continua nella vasca da bagno… non voglio che sospetti minimamente qualcosa. Poi ancora altri sette, forse otto getti, tutti potentissimi (e gustosissimi credo). Sono senza parole.
-Tesoro… come stai?
-Mamma… è stato... fantastico! Scusa ma faccio fatica a parlare…
-è normale… goditi il momento. Siediti al mio posto e io intanto lavo le mani.
Mi dirigo lentamente al lavandino in penombra e faccio scorrere l’acqua. Però l’unica cosa con cui voglio lavare le mani è la lingua. Assaggio ogni goccia e traccia del seme di mio figlio che posso trovare. Lo raccolgo dal seno e succhio avidamente le dita. Non mi sbagliavo prima… è davvero sublime! Ne trovo anche un po’ sull’avambraccio e lo lecco con foga. So bene che è tutto così sbagliato, ma il piacere che provo gustandolo sovrasta ogni pensiero. Ad ogni assaggio sento dei sussulti tra le gambe.
Spero che di non essere stata vista ma non potevo sprecare niente. Purtroppo non trovo più nulla da gustare e stavolta lavo veramente le mani, il petto e il viso. Accendo la luce a malincuore ma con la consapevolezza di aver dato sollievo a mio figlio. Mi sento mamma e donna allo stesso tempo. Tutto questo provando anche piaceri e sensazioni nuove e intense. Tutto grazie a Marco.
Richiudo la vestaglia e quando mi giro verso Marco rimango a bocca aperta. L’erezione è ancora lì, turgida come non mai, come se pochi minuti prima non avesse avuto l’orgasmo più copioso che potessi immaginare. C’è ancora qualche traccia di liquido sulla punta. Provo ad indagare per il suo bene.
-Ma?! che succede Marco?! Ti fa ancora male?
-No mamma… mi sento… leggero! Sto bene… grazie ancora
-te l’avevo detto che avrei fatto qualsiasi cosa… e continuerò a farlo. Te lo meriti… lo vedi che non hai nulla che non vada?
-Forse… hai ragione… però…
-però cosa?
-Lo sento ancora pulsare... ho paura che tra poco possa farmi di nuovo male…
-ah questo non succederà! Non lo permetterò.
Trovo un elastico per capelli nella toilette e li lego per bene. Non mi arrenderò fino a che l’erezione di mio figlio si sarà calmata. Il fatto che stia salivando per la voglia di bere di nuovo il dolce succo che proviene da quel dono mastodontico non c’entra nulla. Assolutamente nulla.
NOTA DELL’AUOTORE
La storia ovviamente è di pura fantasia. È la prima volta che scrivo e pubblico un racconto e sono aperto a qualsiasi tipo di opinione e suggerimento. Vorrei scrivere tanti capitoli con molti personaggi e situazioni diverse.
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