La prima volta che ho provato la figa 2
di
nicolinodebbio
genere
prime esperienze
Anagraficamente non era cambiato nulla, ero adolescente ed anche se con l’esperienza maturata in sei scopate con una tardona, ero rimasto sempre lo stesso ragazzo, insicuro, ed inesperto. Una sola cosa era cambiata nella mia testa, rivivere quella bellissima emozione, certo, ma attorno a me non era cambiato nulla, i tempi non consentivano un’apertura sessuale come oggi, tutt’altro, agli occhi della gente sembrava che nessuno avesse quel tipo di attività, neanche i compagni di scuola che naturalmente non avevano avuto la mia stessa esperienza. Qualcosa era cambiata in mamma, dopo essersi riconciliata con papà, avevano ripreso a fare sesso in modo intenso e rumoroso. Ascoltavo e ne venivo coinvolto, mi preparavo, attendevo con impazienza che iniziassero, sapevo perfettamente quello che facevano, mamma iniziava a succhiare il cazzo di papà che quando diventava duro se lo metteva nella figa, come la tardona aveva fatto con me. Quando venivano i gemiti di mamma erano simili a quelli della tardona, mi segavo a due mani, chissà cosa avrei pagato per stare con loro. Cercavo sempre nuove posizioni, col dito mi portavo alla bocca la mia sborra, sono arrivato perfino a mettermi le dita nel culo, una brutta esperienza, mi sono fatto male.
Mi inventavo di tutto, mi sono messo con le gambe sollevate appoggiate al muro con la schiena piegata in modo innaturale per far spruzzare la sborra nella mia bocca.
Ci sono riuscito assaporando le prime gocce, poi man mano che sborravo, mi dava sempre più fastidio fino ad evitare di farmele arrivare in bocca. Una esperienza anche quella da non ripetere. Il giorno del compimento del mio 18esimo compleanno, papà in modo ironico, col sorriso sulla bocca mi ha spiattellato chiaro e tondo che la scuola non era fatta per me -Capra sei nato e capra sei rimasto, perché non cerchi un lavoro?- Per lui era una incitazione a farmi studiare, per me è stata l’immaginazione di una nuova
vita. Sessualmente andavo avanti a seghe, figa solo nella mia mente, quella della tardona. Ho interrotto bruscamente la scuola, ho cercato e subito trovato lavoro, dopo sei mesi avevo una cinquecento familiare di terza o quarta mano acquistata con i proventi del lavoro. Con la macchina, anche se era un complimento eccessivo chiamarla in quel modo, avevo diverse ragazze che prima non mi degnavano di uno sguardo, invece ora cercavano il dialogo. Come succede in certi casi scelsi la più sboccata, la più volgare, insomma la più troia tanto che la prima volta che è salita sulla macchina mi ha indicato un posto dove potevamo osare. Abbiamo osato, mi è salita sopra, si è messa il cazzo nella figa, me lo ha restituito dopo la sborrata. Al primo colpo una scopata micidiale, una conseguenza micidiale, incinta. Rossana mi ha fatto fare una cura di figa da non dire, quella macchina era una deliziosa alcova. Non ancora ci venivano in mente le conseguenze. L’ho dovuta sposare incalzato da mamma e papà. Nel corso del 19esimo anno di età sono diventato padre di una meravigliosa creatura e marito di una meravigliosa troia.
Mi inventavo di tutto, mi sono messo con le gambe sollevate appoggiate al muro con la schiena piegata in modo innaturale per far spruzzare la sborra nella mia bocca.
Ci sono riuscito assaporando le prime gocce, poi man mano che sborravo, mi dava sempre più fastidio fino ad evitare di farmele arrivare in bocca. Una esperienza anche quella da non ripetere. Il giorno del compimento del mio 18esimo compleanno, papà in modo ironico, col sorriso sulla bocca mi ha spiattellato chiaro e tondo che la scuola non era fatta per me -Capra sei nato e capra sei rimasto, perché non cerchi un lavoro?- Per lui era una incitazione a farmi studiare, per me è stata l’immaginazione di una nuova
vita. Sessualmente andavo avanti a seghe, figa solo nella mia mente, quella della tardona. Ho interrotto bruscamente la scuola, ho cercato e subito trovato lavoro, dopo sei mesi avevo una cinquecento familiare di terza o quarta mano acquistata con i proventi del lavoro. Con la macchina, anche se era un complimento eccessivo chiamarla in quel modo, avevo diverse ragazze che prima non mi degnavano di uno sguardo, invece ora cercavano il dialogo. Come succede in certi casi scelsi la più sboccata, la più volgare, insomma la più troia tanto che la prima volta che è salita sulla macchina mi ha indicato un posto dove potevamo osare. Abbiamo osato, mi è salita sopra, si è messa il cazzo nella figa, me lo ha restituito dopo la sborrata. Al primo colpo una scopata micidiale, una conseguenza micidiale, incinta. Rossana mi ha fatto fare una cura di figa da non dire, quella macchina era una deliziosa alcova. Non ancora ci venivano in mente le conseguenze. L’ho dovuta sposare incalzato da mamma e papà. Nel corso del 19esimo anno di età sono diventato padre di una meravigliosa creatura e marito di una meravigliosa troia.
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commenti dei lettori al racconto erotico