Ho deciso di torturare la mia ragazza

Scritto da , il 2013-05-25, genere dominazione

Abbiamo appena finito di fare l'amore, si, l'amore, per l'ennesima volta solo amore...
siamo distesi sul letto, nudi, tu sopra di me.
non sono soddisfatto. Decido di programmare qualcosa di diverso per stasera, ma sarà una sorpresa, non ti farò neanche un accenno. So che anche tu vuoi provare qualcosa di diverso.
Oggi pomeriggio sei impegnata a fare acquisti con le tue amiche. Ho tutto il tempo per pianificare la scopata di stasera.
Passano tre ore e torni a casa con in mano pochi sacchetti, vieni verso di me e mi saluti con un caldo bacio sulle labbra. Andiamo in cucina e mi mostri i prodotti che hai acquistato. Dopo un po mi stufo e ti zittisco appoggiando una mano sulla tua natica sinistra, stringendola piano.
Mi guardi stranita ma anche divertita ed eccitata, tanto. Mi piace il tuo bel sederino tondo, e te piace fartelo palpare e sculacciare. Sotto le tue vesti da brava ragazza si nasconde la troia seducente che sei.
Ti dico di seguirmi in camera da letto sussurrandoti all'orecchio e poi mordendoti piano il collo. Questo gesto ti fa rabbrividire e mi assecondi senza dire una parola. Scommetto che fra le tue coscie c'è già un lago.
Ti spoglio cautamente del tutto. Io rimango vestito. Mi metto seduto sul letto e ti ordino di metterti a cavalcioni su di me. Io tiro fuori la mia verga dura e tesa e mentre ti guardo negli occhi te la sfrego su e giù lungo il clitoride dandoti piacere. Gemi. Ti do un colpetto. Gemi. Riprendo a sfregare. Gemi e gemi e gemi. Stai impazzendo e vuoi di più. Inarchi la schiena. Lo vuoi dentro ma non ti soddisfo. Cmincio a succhiarti prima un capezzolo, poi l'altro. Li mordicchio, li lecco rapidamente, ci gioco anche un po. La tua patatina trema e sbrodola umori sul mio pene eretto. Appoggio la cappella sul clitoride e premo forte facendoti impazzire, cacci un gridolino di piacere mentre non smetto di torturarti i capezzoli durissimi.
Continuo così torutandoti anche il clitoride alternando colpetti con la cappella a frustate con le dita fino a farti raggiungere il primo orgasmo della lunga serata.
Adesso ti faccio alzare e ti faccio mettere a pecora sul letto. Tu obbedisci senza problemi, stasera vuoi darti completamente.
Ti infilo due dita nella vagina con un colpo secco ed emetti un sensualissimo gemito che mi manda il cazzo in tiro più di quanto lo era prima. Per questo ti punisco con una sculacciata non troppo forte che ti fa rabbrividire di piacere. Tengo ferme le dita dentro di te e ti ordino di muoverti avanti e indietro per darti piacere da sola. Cominci a muoverti e a gemere, e io aggiungo al tuo piacere anche un pollice che rotea freneticamente sul tuo clitoride gonfio e pulsante. I tuoi gemiti sono ormai diventati urli, e ancora stordita dal primo orgasmo, aggiungo un altro dito facendoti raggiungere il secondo, intensissimo. Tremi. Ma non ho ancora finito.
Ti faccio distendere a pancia in su, a gambe larghe. Hai ancora degli umori che ti colano lungo le coscie fino a bagnare il lenzuolo. Mi guardi preoccupata da quanto piacere ti farò ancora provare.
Mi distendo su di te e ti penetro con un colpo secco che ti porta ad un altro orgasmo immediato che sorprende anche me.
Sei sfinita, ma non sono ancora soddisfatto. Esco e te lo sbatto sul clitoride, un colpo deciso che ti fa bagnare e gemere ancora. Poi di nuovo dentro, un altro colpo secco, e fuori, e dentro, e di nuovo sul clitoride esausto quanto te, e poi tutto dentro, proprio tutto. Inizio a penetrarti con forza e in profondità fino a farti venire due, tre, quattro volte di fila. Un orgasmo multiplo che ti lascia senza un briciolo di forza. Esco da te e mi stendo di fianco.
Esausta, stai quasi per addormentarti, e ti sussurro: ringrazia che non te l'ho leccata.





























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