Come essere un dominante terza parte

di
genere
guide

chi mi vuole contattare può scrivere a padronebastardocontatti@gmail.com

5. aiutala a superare le sue insicurezze

La nostra società perbenista tende regolarmente a far vergognare le donne per i loro desideri sessuali, facendole sentire in colpa per aver desiderato qualsiasi tipo di sesso, per non parlare del BDSM considerato una cosa per gente strana (se pensi che non sia così basta leggere alcuni libri e parlare con delle donne e farti raccontare le loro esperienze).

Essere un buon dominante significa coltivare un ambiente che le permetta di avere fiducia che tu non sei una di quelle persone, permettendole di esporre questa parte nascosta di sé stessa in piena libertà.

Tutto ciò di cui la tua sottomessa ha bisogno per diventare una brava schiava è darle la possibilità di esprimersi. Il tuo compito è innaffiare quel seme, fornendogli il giusto nutrimento mentale e una mano gentile, per aiutarlo a fiorire.

Parte del ruolo di un dominante è quello di allevare la sua sottomessa fino a farla diventare una persona a suo agio con la sua sessualità, in grado di godersi tutto ciò che vuole, senza sentirsi in colpa per questo.

Quando una schiava viene da te, devi essere in grado di valutare rapidamente qual è la sua situazione psicologica. Alcune schiave sono completamente a loro agio con il sesso, i loro corpi e le loro fantasie. Altre hanno problemi psicologici ad affrontare in libertà questi argomenti. Se vuoi essere un buon padrone devi cercare di capirlo.

Il mio codice etico da padrone dice che devo lasciare una schiava migliore di come l’ho conosciuta. No, non sono il suo analista, ma posso fare del mio meglio per farla sentire bene per quanto riguarda il sesso e il BDSM.

Occorre dare il buon esempio: Più riuscirai a parlare dei tuoi desideri e bisogni in modo aperto, onesto e diretto, più lei vedrà che non c’è nulla di cui vergognarsi e più si aprirà.

Mi rendo conto che a questo punto è tutto teorico, quindi lasciatemi fare un esempio.

Ho conosciuto donne che non volevano fare pompini. I partner precedenti erano diventati arrabbiati, scortesi o aggressivi quando ne avevano chiesto uno e loro si erano rifiutate con sempre maggiore forza. Come pensate che questo abbia fatto sentire queste donne? Essere conflittuali ha più o meno probabilità di aiutarti a far sì che facessero un pompino e amassero farli.

Il mio approccio è radicalmente diverso. Si comincia con la curiosità. Perché a loro non piaceva fare pompini? Mi sono seduto e ho fatto una conversazione onesta e sincera, trattandola come una delle tante chiacchierate.

Si scopre che entrambe queste donne erano semplicemente preoccupate di non essere molto brave! Quella era l’unica ragione de loro rifiuto. Dopo aver trascorso del tempo con loro sia sessualmente che non sessualmente, capendo che non le avrei giudicate, le ho incoraggiate, procedendo passo dopo passo e tutte hanno cominciato a fare pompini.

Ho incontrato altre donne che non amavano essere viste nude. Non erano soddisfatte dell’aspetto del loro corpo (anche se erano molto carucce ai miei occhi) e questo le impediva di fare ciò che desideravano. Ancora una volta ne abbiamo parlato con calma, perché volevo vedere meglio la questione. E ancora una volta, con la fiducia che c’era tra di noi, abbiamo iniziato a fare piccoli passi per farle sentire a loro agio quando erano nude.

Ora non sto dicendo che il tuo lavoro come padrone sia curare la tua sottomessa da tutte le sue insicurezze. E non sto dicendo che solo le donne abbiano insicurezze riguardo al sesso e al BDSM, ovviamente le hanno anche gli uomini. Ma dalla mia esperienza la società e l’educazione tendono ad essere più dure nei confronti delle donne. Tieni inoltre presente che scrivo principalmente di maschi dominanti e femmine sottomesse nelle relazioni eterosessuali. Una mistress sarebbe in grado di aiutare anche uno schiavo maschio a superare i suoi problemi. Fondamentalmente, chiunque sia al comando, indipendentemente dal sesso, è in grado di avere un grande impatto grazie alla sua posizione di potere.

Il punto che voglio sottolineare è che puoi fare la tua parte parlando del tema del sesso e del BDSM con il tuo partner in modo diretto e aperto. Questo da solo è spesso un catalizzatore per un cambiamento positivo e la rimozione della vergogna e del senso di colpa nel tuo sottomesso.

Il che mi porta al prossimo punto importante: sentirsi a proprio agio con i propri desideri.

6. Saper tenere in mano il potere

Questo è un grosso problema di cui spesso i dominanti non parlano molto volentieri

Essere dominanti è un po’ qualcosa di folle in senso buono. Da brava persona (tu sei una brava persona, vero?), una delle maggiori difficoltà che ho dovuto superare è stato conciliare quello che diceva la mia testa (tutto deve essere paritario in una relazione, con quello che diceva il mio cuore voleva era uno squilibrio di potere, dove sono io il responsabile della relazione.

Ciò sembra andare contro tutto ciò per cui la società e le donne hanno combattuto negli ultimi centinaia di anni.

Quando ho iniziato il mio viaggio per diventare un buon padrone mi sentivo a disagio nel comandare una donna in camera da letto, per non parlare di chiederle di fare delle altre cose.

Crescendo, per vari motivi ho dovuto imparare ad essere autosufficiente. Non mi piace davvero dover chiedere aiuto alle persone. Una parte di me crede che sia una dimostrazione di debolezza se non riesco a fare tutto da solo.

Razionalmente so che non è così. Tutti abbiamo bisogno che altre persone ci aiutino nella vita. Ma questa concezione è così radicata che ci è voluto diverso tempo per sentirmi più a mio agio.

Quindi, se chiedere aiuto alle persone è difficile per me, immaginate quanto sia difficile chiedere a qualcuno di fare qualcosa per me anche se posso farlo da solo.

Ad esempio, chiedere a qualcuno di andare nei negozi e comprare dei biscotti. Sono più che capace di farlo. Chi sono io per chiedere alla mia schiava di completare questo compito per me?

Questi sono i tipi di pensieri che mi passano per la testa ogni volta che imposto a una mia schiava un nuovo compito o una nuova regola.

Occorre ricordare a sé stessi che ciò vale per entrambi.

La schiava trae piacere dall’essere la sottomessa nella relazione, e quindi le nego il piacere se completo il compito da solo.

Anche se è qualcosa che potrei fare da solo, le sto negando la soddisfazione di aver servito il suo padrone e di aver fatto un buon lavoro.

Le altre domande che mi pongo sono: “È offensivo? Mi sto approfittando di lei?”

La mia paura sta scivolando inconsapevolmente in una dinamica malsana che rasenta l’abuso emotivo. In qualità di dominante, potrei diventare sempre più esigente, convincendola a fare cose che non vuole veramente fare ma sente di dover fare per tenerci insieme, ed entrambi non riusciremmo a riconoscere che la dinamica è diventata tossica.

Non è sempre facile trovare questa linea di demarcazione che ti fa capire quando una relazione se dominante si trasforma in una relazione violenta. Quindi ci dobbiamo chiedere come si può fare per evitare di oltrepassare la linea.

Non ho la risposta, ma mi consola la convinzione che una persona violenta non prenderebbe nemmeno in considerazione queste domande.

Occorre fidarsi della tua sottomessa È una donna adulta e più che capace di dirti se crede che ti stia approfittando di lei.

In sintesi, per essere un buon dominante devi: contrastare la pressione sociale per avere la stessa quota di potere in una relazione; superare la tua pulsione ad essere indipendente per permettere a qualcun altro il piacere di servirti; e agisci con consapevolezza per prevenire abusi emotivi nella tua posizione di potere.

Se stavi leggendo questo post che per essere un buon dominante basta dare un po’ di frustate sul culo mi dispiace!!!

http://www.padronebastardo.org
scritto il
2024-08-14
1 . 1 K
visite
1 4
voti
valutazione
4.1
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.