Francesca la mia nuova schiava data pasto vecchi

di
genere
dominazione

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Nonostante la giovane età, Francesca si era dimostrata in grado di obbedire a qualsiasi mio ordine e desiderio. Decisi quindi che era giunto il momento di alzare il livello delle richieste.

La chiamai e le dissi: "Devi andare in un bar frequentato da vecchi bavosi, mettere il perizoma sul tavolo e vedere cosa succede."

Francesca fu subito terrorizzata: "Oddio, no!"
Io ribadii: "Sì… cagna."
E lei, sconsolata: "Va bene, tanto so che devo obbedire se voglio continuare a essere la tua schiava."

Francesca indossò una gonna di jeans cortissima, prese il monopattino e si recò al bar, dove io ero già seduto a un altro tavolo per osservare la scena.

Appena arrivata, ordinò un aperitivo, poi si tolse il perizoma e lo posò sul tavolo, attirando l’attenzione di due signori sulla sessantina.
Le ordinai di sorridere, e uno dei due ricambiò il gesto. Poco dopo, anche l’altro se ne accorse e insieme la invitarono a unirsi a loro.
Le scrissi di rifiutare e aspettare. Fu una scelta lungimirante: infatti, dopo poco, i due si alzarono e raggiunsero il suo tavolo.

Uno dei vecchi le chiese: "Come mai ti sei tolta il perizoma davanti a tutti?"
Via WhatsApp, le ordinai di rispondere: "Per provocazione. So che questo bar è frequentato solo da vecchi che possono solo sognare di leccare una come me."
L’uomo replicò: "Sarebbe un sogno per me leccare una come te."
Le feci scrivere: "Dì loro che possono farlo in piazza: uno prende la figa, l’altro il culo."
Francesca mi supplicò: "No, ti prego, padrone!"
Io insistetti: "Sì."
Lei implorò: "Abbi pietà!"
"Sì," ribadii.

Allora, rassegnata, Francesca accettò: "Va bene, padrone. Come sempre, non ho scelta. Ma posso farmi offrire da bere prima?"
"Sì," concessi.
Lei sospirò: "Grazie, ma questa prova è troppo dura… Mi fanno schifo, sono bruttissimi! Uno ha 72 anni, l’altro 67. Ti prego, ripensaci!"
Risposi freddo: "La pietà non è una mia caratteristica."

Uno dei due le propose di andare in un disco-pub lì vicino, e le ordinai di accettare. Francesca però mi chiese: "Devo farmela leccare per forza?"
"Sì."
"Padrone, è troppo! Io ho 18 anni, loro sono vecchi… Mi sento una troia!"
Sorridendo, risposi: "Lo sei."
E lei, sconsolata: "È vero… me n’ero dimenticata."

Una volta al disco-pub, Francesca, per affrontare l’umiliazione, si ubriacò con cinque o sei drink. Iniziò a ballare con i due uomini, che la palparono ovunque, persino tra le gambe, fino a toccarle la figa e il clitoride. Poi, sotto l’effetto dell’alcol, iniziò a strusciarsi contro di loro, sfregandosi sui loro corpi.

Dopo due ore, il gruppo uscì. Io li seguii a distanza e vidi Francesca baciare i due vecchi con la lingua, finché non arrivarono in piazza. Lì, come ordinato, i due iniziarono a leccarle la figa e il culo. Poi, senza lasciarle nemmeno il tempo di rivestirsi, la portarono a casa loro.

Il giorno dopo seppi cosa era successo: le avevano sfondato figa e culo, scopandola contemporaneamente in entrambi i buchi e riempiendola di sborra ovunque—in faccia, in bocca, sulle tette e dentro di lei. Andarono avanti per un’ora, eiaculando più volte. Francesca, ubriaca fradicia, ricordava poco, ma aveva dato loro il suo numero.

Qualche tempo dopo, i vecchi la richiamarono chiedendo di rivederla. Francesca mi chiese: "Cosa gli dico?"
Risposi: "Di sì. Poi parlerò io con loro per decidere cosa ti faranno… sarà una sorpresa."

Il giorno dopo, la accompagnai dai vecchi vestita da coniglietta di Playboy. Ma appena arrivammo, la prima sorpresa: i vecchi non erano due, ma tre. Un loro amico si era unito, cosa che io sapevo ma che avevo tenuto nascosto a Francesca per aumentare l’effetto sorpresa.

Quella sera non successe nulla di eclatante: bevvero qualcosa in un locale e poi tornarono a casa. Ma il vero piano era un altro.

Il mattino dopo, Francesca si svegliò nuda nella loro casa, con i vestiti spariti e la porta della stanza chiusa a chiave. Facendo finta di non sapere nulla, le suggerii di bussare.

Uno dei vecchi aprì e le disse: "Il tuo padrone ti ha affittata per un giorno. Solo se sarai obbediente ti ridaremo i vestiti e ti riporteremo a casa."

Francesca, umiliata, accettò. Fece colazione nuda, circondata da uomini vestiti che la palparono ovunque: le strizzarono le tette con le unghie, le esplorarono i buchi con vibratori, verdure e persino una melanzana nel culo, che la fece urlare dal dolore.

Poi arrivò la parte peggiore: le infilarono dei würstel nell’ano, ordinandole di non romperli. Ma si ruppero, e fu costretta a leccarli, conati di vomito per il fetore.

Infine, le feci prestare ai vecchi il mio pastore tedesco, addestrato a trattare le femmine umane come quelle della sua specie. Il cane le leccò la figa, poi la montò, lasciandole dentro la sua sborra.

Il giorno dopo, Francesca era distrutta. La prova era stata durissima.

http://www.padronebastardo.org
scritto il
2025-07-30
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