Genitori arra..bbiati

di
genere
incesti

Fin da quando ero piccolo i miei genitori erano sempre arrabbiati. In genere il fine settimana era il loro momento preferito. Perché dico preferito? Perché mamma guardava sempre papà con uno sguardo d’intesa, anche quando lui offendeva me e mio fratello: sembrava godesse. Ero certo che in fondo in fondo fossero d’accordo. Non so, forse era la strana atmosfera, forse erano gli abitini succinti della mamma nel weekend. Sembrava tutta elettrizzata. Come camminava, come cucinava. Faceva spesso bruciare le pietanze guardando papà con una strana aria di compiaciuta collaborazione. Noi ovviamente lamentavamo la qualità scadente delle pietanze, ma lei sembrava indifferente: attonita. Quasi una regia muovesse ogni loro gesto. Ricordo in special modo un sabato quando mamma era in perizoma e maglietta. Si respirava una strana aria di fregna. Ero sicuro fosse tutta bagnata mentre il babbo ci muoveva i soliti rimproveri, con la patta gonfia. La guardava come a cercarne la complicità. Mamma voleva di più, lo si leggeva nel suo sguardo. E lui aumentò la dose arrabbiandosi più del solito mentre sentivo mamma ansimare alla cucina vedendola ancheggiare dagli spasmi. Si stava consumando la fica stringendosi le gambe. Papà seguiva il ritmo avvicinandosi al suo culo quasi a coprire l’orgasmo che oramai lei stava avendo non curandosi più della nostra presenza. Mamma era partita, selvaggia, crudele, la spiavo mettersi la mano nel perizoma mentre mi dava le spalle. Doveva masturbarsi la sua fregna nervosa con le sue dita altrettanto nervose. La vidi sbattere letteralmente il pube sulla cucina a ritmo intermittente. Non gliene fregava più niente dei nostri occhi, anzi voleva fottere nel mentre. La eccitava il rischio e soprattutto ciò che era vietato. Papà altro porco selvaggio, intuendo la sua fregna fradicia e notando che ansimava ormai ad occhi chiusi, le si pose dietro e le infilo un dito nella fregna slabbrandole il perizoma al centro. Io non avrei potuto vederlo ma per fortuna o per sfortuna la cucina aveva uno specchio in alto sulla cappa, laddove viidi non solo nostro padre infilarle quel dito brutalmente ma anche e soprattutto la faccia della mamma la cui espressione estasiata mi fissava. Un attimo dopo che papà le era tutto dentro col suo dito, lei mi fissò e sobbalzö in un gemito. Papà vedendola ipnotizzata dal piacere mentre lei mi fissava dallo specchio, avendo capito tutta la sua porcaggine mi vide dallo stesso riflesso che mi cominciavo a masturbare sotto al tavolo e non resistette più. Mentre mio fratello minore si alzava per andare a giocare ed io quasi diciottenne restavo seduto, decise di prenderla alla pecorina sapendo che ero tutto eccitato. Vidi la mamma che chiudeva gli occhi, mentre lui la penetrava con il suo enorme cazzo. Papà che mi dava le spalle, mi guardava compiaciuto da specchio, colpendola netto con le sue spinte mentre lei ansimava e quando i suoi ansimi aumentarono di ritmo e intensità, lui le tirò i capelli per comandare alla mamma di guardarmi dallo stesso specchio mentre riceveva una secchiata di sperma nell’utero. Ricordo che gli occhi della mamma mi comandarono letteralmente di guardare fino alla fine, anche quando papà si spostò e potei vedere il suo culo rosso e la fica pelosa che gocciolava di abbondante sperma. Mi alzai, le andai dietro e le rinfilai quello sperma in pancia, sentendola ansimare per un secondo orgasmo: molto più forte del primo.
scritto il
2024-06-18
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