Allattare il fidanzato. fantasie femminili

di
genere
feticismo

Mi girai su un lato e il mio pancione rotolò in quella direzione; quando mi sdraiavo su un fianco diventava più flaccido, ma era ugualmente affascinante. Ben, mio marito, me lo accarezzò e io sorrisi ad occhi chiusi, immaginando di essere incinta.
- Da quando prendi gli ormoni per il latte sei più piena. – disse – più tonda, più...
- Grassa? – gli suggerii
- Sì –
- Non importa. Mi sento più bella così. Adoro avere una pancia sovrappeso. Hai notato che in certe posizioni sembro incinta?
- Anche io impazzisco per la tua pancia – mi baciò sull’ombelico – Le donne incinte sono sexy. Per non parlare delle cosce: così grandi. Ti confesso che adoro la cellulite. Sei la mia venere preistorica.
- Amore, credo di avere il latte. Mi fanno male i seni e li sento più grossi. Ho l’impellente bisogno di svuotarli.
- Posso provare?
Non risposi, ma mi sdraiai supina e lui salì sopra di me. Sollevai il reggiseno (le donne che allattano non si spogliano del tutto, è molto più sexy così) e esibii due seni enormi e dolenti, ma proprio per questo bellissimi. Ben mise in bocca il capezzolo destro con una dolcezza quasi infantile e iniziò a succhiare. Uscì il latte. Chiuse gli occhi come un bambino, mentre con l’altra mano giocherellava con il capezzolo sinistro. Mi sentivo spremuta, munta, ma al tempo stesso provavo una sensazione di affetto e cura per il mio uomo. I seni facevano leggermente male, ma era un dolore piacevole. Mi accorsi che Ben aveva un’erezione e che io ero completamente bagnata. Mi posizionai su di lui a quattro zampe, come una vacca che allatta un vitellino. La forza di gravità spinse il mio pancione verso il basso, facendomi sembrare all’ottavo mese di gravidanza. Mi guardai nello specchio e vidi che Ben era adorante. Eravamo bellissimi e io mi sentivo una splendida mucca grassa e incinta da mungere, con seni e pancia volgarmente a penzoloni, e ne andavo fiera. Infilai un vibratore dentro di me: Ben sapeva che ero anorgasmica, perciò non si stupì se le mie reazioni furono lievi. Poi gli porsi il seno come una donna che allatta un bambino e lui bevve avidamente. Era terribilmente eccitante allattare il proprio uomo. Durante l’allattamento, lui mi accarezzava la pancia, ricordandomi piacevolmente quanto fossi grassa, oppure mi mungeva il seno libero dalla sua bocca, proprio come si fa con una mucca.
Quando il latte finii, leccando piano il seno per non farmi male, Ben mi accarezzò il clitoride e naturalmente non venni, ma provai sensazioni bellissime. Gli consentii di entrare dentro di me e lui eiaculò dimenticandosi il preservativo. Eravamo troppo giovani per avere figli, ma non volevo perdere l’occasione di vivere una gravidanza.
Ogni giorno mi guardavo allo specchio. Il pancione, già grasso, era davvero enorme e mi affaticava molto, così restavo sdraiata tutto il tempo nuda, ascoltando i movimenti del bambino. Ero costantemente eccitata ogni volta che il bambino si muoveva, adoravo anche accarezzarmi la pancia e sentirmi una grassa gravida. Ora avevo il latte naturalmente, perciò allattavo Ben tutti i giorni, aumentando il mio piacere.
Quando il bambino nacque, ne facemmo subito un altro perché non potevo fare a meno di essere incinta. Dopo tre figli iniziai a dare l’utero in affitto.
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scritto il
2024-06-04
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