Il giorno che ho scoperto di essere bisex (terzo capitolo)
di
lUCA gERMANICO
genere
bisex
Capitolo terzo.
Sono passati tre giorni da quando ho lasciato Alfredo, la mia ragazza mi ha chiesto di uscire ma io non ne ho proprio voglia. Penso e ripenso a tutto quello che mi accaduto negli ultimi giorni…la mente non si acquieta e non riesco a dormire.
Sono ormai le due di notte e rientra mia sorella dopo una nottata fuori, si affaccia nella mia camera per vedere se dormivo ma si accorge che non dormo così accende la luce piccola sul comodino, e mi chiede cosa mi stava succedendo perché mi vedeva strano da qualche giorno.
Gli racconto tutto ma la cosa più strana era che non riuscivo più ad avere la testa libera ma il pensiero andava sempre lì a quel pomeriggio, ad Alfredo, alla sua bocca, al piacere provato e sentivo che con Gina(la mia ragazza) non avevo più voglia di andarci in tutti i sensi.
Mi stavo facendo mille domande su cosa io fossi, su quello che volevo, se non ero normale e se quello che avevo provato era sbagliato.
Mentre io le raccontavo tutti miei problemi, lei si stava svestendo e io neanche la guardavo tanto ero preso da quello che provavo e dicevo, quando ad un tratto lei mi dice “come ti sembra il mio fisico? è tanto tempo che non mi vedi cosi senza nulla addosso” non aveva nulla, neanche gli slip, cosa mai successa. Era lì, davanti a me in tutto il suo splendore di donna appena sbocciata, soda snella e tanto ma tanto maliziosa, con quello sguardo che grida sesso.
Rispondo quasi asetticamente “Come ti vedo? Come mia sorella come vuoi che ti veda.”
Ma lei si avvicina a me e dice “ma davvero non ti fa nulla vedermi cosi, eppure qualche anno fa’ avresti fatto altro, ma pensi che non ti abbia sentito tutte le notti che facevi finta di dormire, invece guardavi me che mi spogliavo e dopo ti masturbavi comi io ti avevo insegnato!?”
Rimasi impietrito, avevo sempre pensato che non mi avesse visto, che non sapesse nulla e invece non era così.
Questa cosa mi aveva fatto allontanare il pensiero di Alfredo, e aveva risvegliato in me quello che provavo per lei.
Sempre nuda, si avvicina e mi incita dicendo “dai masturbati, voglio vedere come lo fai. Ti confesso una cosa, al solo pensiero che ti masturbavi pensando a me io facevo la stessa cosa pensando a te. Dai fallo, fammi vedere, anzi lo facciamo insieme contemporaneamente!”.
Inizio a fare come mi dice, ad andare su e giù con la mia mano destra sul mio membro bagnato, dritto e duro come non mai, il mio pensiero e il mio sguardo era tutto su di lei, che nel mentre aveva tirato fuori dal cassetto un oggetto con il quale ha iniziato a masturbarsi. Lo faceva andare su e giù all’ interno della sua figa ormai incicciotatta e arrossata dal godere, che si bagnava sempre di più, i suoi gemiti aumentavano mentre io continuavo a masturbarmi e la guardavo, in quel momento la mia mente avrebbe voluto fare tutt’ altro ma sapevo che non era possibile e che lei non me lo avrebbe mai permesso.
Non so dire quanto tempo sia passato ma lei finalmente arriva godendo e ansimando e bagna abbondantemente la sua mano e tutto l’oggetto che aveva dentro. Mi guarda, affannata e ancora rossa in volto mi dice “allora sei arrivato o no?!” Più la guardavo più mi eccitavo.
Lo avevo ancora più duro, il mio glande si era gonfiato e, senza proferire parola mi si avvicina e mi fa venire, in un lago di sperma (è stata la prima e l’unica volta che mia sorella ha fatto questo)
“Allora questa fissa che sei frocio ti è passata oppure no!” continuò lei “Fratellino mio il sesso fallo con chi vuoi; maschi o femmine che siano, ma non farti problemi. L’amore è una cosa, il sesso ne è un’altra.”
Già allora mia sorella era un chilometro avanti a me.
(continua)
Sono passati tre giorni da quando ho lasciato Alfredo, la mia ragazza mi ha chiesto di uscire ma io non ne ho proprio voglia. Penso e ripenso a tutto quello che mi accaduto negli ultimi giorni…la mente non si acquieta e non riesco a dormire.
Sono ormai le due di notte e rientra mia sorella dopo una nottata fuori, si affaccia nella mia camera per vedere se dormivo ma si accorge che non dormo così accende la luce piccola sul comodino, e mi chiede cosa mi stava succedendo perché mi vedeva strano da qualche giorno.
Gli racconto tutto ma la cosa più strana era che non riuscivo più ad avere la testa libera ma il pensiero andava sempre lì a quel pomeriggio, ad Alfredo, alla sua bocca, al piacere provato e sentivo che con Gina(la mia ragazza) non avevo più voglia di andarci in tutti i sensi.
Mi stavo facendo mille domande su cosa io fossi, su quello che volevo, se non ero normale e se quello che avevo provato era sbagliato.
Mentre io le raccontavo tutti miei problemi, lei si stava svestendo e io neanche la guardavo tanto ero preso da quello che provavo e dicevo, quando ad un tratto lei mi dice “come ti sembra il mio fisico? è tanto tempo che non mi vedi cosi senza nulla addosso” non aveva nulla, neanche gli slip, cosa mai successa. Era lì, davanti a me in tutto il suo splendore di donna appena sbocciata, soda snella e tanto ma tanto maliziosa, con quello sguardo che grida sesso.
Rispondo quasi asetticamente “Come ti vedo? Come mia sorella come vuoi che ti veda.”
Ma lei si avvicina a me e dice “ma davvero non ti fa nulla vedermi cosi, eppure qualche anno fa’ avresti fatto altro, ma pensi che non ti abbia sentito tutte le notti che facevi finta di dormire, invece guardavi me che mi spogliavo e dopo ti masturbavi comi io ti avevo insegnato!?”
Rimasi impietrito, avevo sempre pensato che non mi avesse visto, che non sapesse nulla e invece non era così.
Questa cosa mi aveva fatto allontanare il pensiero di Alfredo, e aveva risvegliato in me quello che provavo per lei.
Sempre nuda, si avvicina e mi incita dicendo “dai masturbati, voglio vedere come lo fai. Ti confesso una cosa, al solo pensiero che ti masturbavi pensando a me io facevo la stessa cosa pensando a te. Dai fallo, fammi vedere, anzi lo facciamo insieme contemporaneamente!”.
Inizio a fare come mi dice, ad andare su e giù con la mia mano destra sul mio membro bagnato, dritto e duro come non mai, il mio pensiero e il mio sguardo era tutto su di lei, che nel mentre aveva tirato fuori dal cassetto un oggetto con il quale ha iniziato a masturbarsi. Lo faceva andare su e giù all’ interno della sua figa ormai incicciotatta e arrossata dal godere, che si bagnava sempre di più, i suoi gemiti aumentavano mentre io continuavo a masturbarmi e la guardavo, in quel momento la mia mente avrebbe voluto fare tutt’ altro ma sapevo che non era possibile e che lei non me lo avrebbe mai permesso.
Non so dire quanto tempo sia passato ma lei finalmente arriva godendo e ansimando e bagna abbondantemente la sua mano e tutto l’oggetto che aveva dentro. Mi guarda, affannata e ancora rossa in volto mi dice “allora sei arrivato o no?!” Più la guardavo più mi eccitavo.
Lo avevo ancora più duro, il mio glande si era gonfiato e, senza proferire parola mi si avvicina e mi fa venire, in un lago di sperma (è stata la prima e l’unica volta che mia sorella ha fatto questo)
“Allora questa fissa che sei frocio ti è passata oppure no!” continuò lei “Fratellino mio il sesso fallo con chi vuoi; maschi o femmine che siano, ma non farti problemi. L’amore è una cosa, il sesso ne è un’altra.”
Già allora mia sorella era un chilometro avanti a me.
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