A turno su Nadia 2

di
genere
bondage

Suona il campanello.
Alessandro apre la porta.
I loro amici erano arrivati tutti insieme.
Li fece entrare e servì loro qualcosa da bere e da mangiare, intrattenendoli con convenevoli di circostanza ma sapeva che tutti erano impazienti di cominciare e anche lui non vedeva l'ora che si cominciasse.
"Potete fare tutto ciò che vi passa per la testa. Ma non toglietele la benda, non toglietele gli auricolari e non aprite le manette. Per il resto fate quello che più vi aggrada. Cercate di essere educati con chi verrà dopo di voi e tenetela pulita. Ci sono degli asciugamani sul comò. Se farete qualcosa che non le piace lei potrà fermare tutto in qualsiasi momento. Chiaro?"
I ragazzi annuirono.
"Chi vuole andare per primo?"
Francesco, Mattia e Giuseppe si guardarono.
"Facciamo andare Francesco per primo." Disse Mattia ridendo. "Così non dovremo aspettare troppo ahaha."
Francesco non aveva mai giaciuto con una donna che non fosse una prostituta. La sua esperienza si fermava a due donne scopate in un bordello in Svizzera.
"Meglio che andarci dopo di voi!"
"Su vai. È tutta tua." Disse Alessandro.
Francesco rivolse un ultimo sguardo al gruppetto e si avviò verso la camera da letto, mentre gli altri continuarono a bere e chiacchierare.
Una volta aperta la porta rimase impietrito per un instante. Conosceva Nadia da circa cinque anni e ora la vedeva nuda, ammanettata e pronta a farsi scopare senza nemmeno sapere da chi. Si riprese e chiuse subito la porta dietro di sé.
"Nadia... Nadi... Nadia!"
La ragazza non sentiva assolutamente nulla. Nella stanza l'unico suono era la vibrazione degli oggetti che riempivano e dilatavano i suoi buchi. Francesco si tolse i vestiti, li Poggio e salì gattoni sul letto.
Nadia avvertì la pressione sul materasso e si spaventò, ma si ricompose in un istante con un espressione seria in viso. La mano di francesco andò immediatamente a tastarle i piccoli seni. Lei restò immobile. Mentre lui la carezzava i suoi capezzoli si facevano sempre più duri. Ora la mano curiosa volgeva la sua attenzione alla vulva sensibile di Nadia. Lei di tutta risposta si sollevò leggermente contraendo I glutei, come ad offrire generosa la sua preziosa fighetta al misterioso uomo che la stava toccando. Francesco infilò un dito dentro di lei. Spingendo. Nadia era bagnata ma il dito era secco e ruvido, tozzo e calloso, tipico di chi lavora in cantiere. Ebbe un sussulto. Francesco tirò il cordino attaccato all'ovetto vibrante e lo tirò fuori. Cominciò ad esplorare la figa di Nadia con le dita, maldestramente. Le dava un leggero fastidio ma la ragazza allargava le cosce agevolando Francesco nella curiosa scoperta della sua figa. Nessuna attenzione veniva rivolta alle labbra o al clito. Le sue dita cominciarono a penetrarla più velocemente, puntando verso l'interno. Lei accompagnava col bacino i movimenti di lui. Non era affatto piacevole ma l'adrenalina stava salendo e ciò la faceva bagnare abbondantemente.
Quando lui sfilò le dita, lei si rilassò tornado appoggiata al materasso. Si sentì allargare le cosce con le mani e subito dopo sentì la bocca del suo misterioso amante poggiarsi sulla sua vulva gonfia. Il solo contatto delle labbra di Francesco la fece sussultare di piacere. Si lasciò andare ad un sospiro di eccitazione, così lui cominciò a leccargliela.
Nadia eccitatissima spinse la sua vulva nella bocca di lui, il quale però tentò più che altro di penetrarla con la lingua. La sensazione era piacevole, ma riusciva a malapena a sentirlo, la sua lingua infilata appena nel buco di lei, dura e maldestra, non la faceva godere a pieno, mentre al contrario i denti la graffiavano poco sopra all'entrata. Nadia émise un gemito a bocca chiusa.
"Succhiamela. Succhiamela. Succhiamela!"
Questo era ciò che diceva tra sé e sé, nella sua testa. Ma sapeva che in quella circostanza non era altro che un corpo da usare. Stette muta sopportando il fastidioso tentativo del ragazzo di leccargliela.
Ora lui afferrava le sue tettine e le stringeva con forza, facendole male, ma lei rimase totalmente neutrale. L'eccitazione di Francesco aveva raggiunto il culmine. Buttò le gambe di Nadia da un lato e si avvicinò alla sua testa. La ragazza riusciva a percepire i suoi movimenti sul letto e aveva già capito dove il ragazzo volesse entrare. Socchiuse dunque la bocca e si umettò le labbra. Come aveva previsto la cappella del suo utilizzatore si era tuffata nella sua bocca. Lei subito cercò di succhiarlo meglio che poteva, anche se farlo in quella posizione le costava una grande fatica. Ma lei lo prendeva tutto fino in fondo senza pause. Francesco le afferrò la testolina tra le mani e iniziò a scoparsela in bocca, ma l'eccitazione raggiunse presto il culmine. Fu ad un istante dal lasciarsi andare nella sua boccuccia. Ma non voleva rinunciare a scoparsela. Glielo tirò via dalle labbra e Nadia ripoggiò la testa sul cuscino. Lui cominciò a succhiarle i capezzoli molto forte mentre prendeva un attimo di pausa. Ora o mai più. Francesco si decise a penetrarla. Prese posizione tra le cosce di lei e impuntò l'uccello all'ingresso del suo buco. Lo spinse dentro e iniziò a fotterla come un cane in calore, baciandola e leccandole le labbra. Dopo 10 colpi il cervello di francesco andò in black out mentre una copiosissima eiaculazione riempì la fighetta di Nadia. Francesco uscì lasciando colare il suo seme sul letto. Le porse poi la cappella alla bocca per farsi pulire e farsi dare un'ultima succhiata. Nadia impassibile ciucciò subito l'uccello succhiando fuori le ultime gocce di sperma per poi mandarlo giù.
Francesco la pulì velocemente rimise a posto l'ovetto dentro Nadia e si rivestì, tornando poi dagli altri ragazzi in salotto.
Continua...
di
scritto il
2024-03-25
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