Fatti una famiglia, parte 1.
di
Marco60
genere
incesti
(Racconto di fantasia.)
Sono Marco e vi devo raccontare una storia incredibile.
Mia moglie ha una sorella di cui ero molto invaghito, soprattutto per il suo aspetto fisico. Ho sempre riservato i miei pensieri morbosi su di lei e il solo pensiero che un giorno avrei potuto scoparmela mi eccitavo tanto da farmi una sega.
Mia cognata, Ginetta, divorziata da 10 anni circa, viveva da sola e conduceva una vita da zitella, senza ombre nella sua vita. Di tanto in tanto si confidava con mia moglie Angela e spesso parlavano anche di cose intime. Difatti la mancanza dell'uomo, cioè della mancanza anche dei rapporti sessuali, spesso la rendevano nervosa anche all'opinione della gente.
Ma torniamo alla mia cara moglie Angela. Già da quando eravamo fidanzati mi diceva sempre che se io l'avessi tradita, mi avrebbe lasciato. Questa era una sua fissazione che mi accompagnato parte della mia vita coniugale con lei. Nella sue confidenze mi raccontava di come sua sorella avesse bisogno di qualcuno a suo fianco che le desse sicurezza e anche risvegliare la passione di una vita sessuale continuativa e stabile, cosa che non era ancora avvenuta dal suo divorzio. Insomma un tipo come me che la supportasse moralmente e molto passionale. Allargando il discorso le chiesi se era ancora del parere di piantarmi qualora l'avessi tradita. Mi disse di sì, aggiungendo che comunque le situazioni cambiano e che le decisioni vanno valutate. Le chiesi "in che senso?"
Di tutto risposta mi rispose "nel senso che in tutto c'è un retropensiero",
ed io "quale retropensiero?"
e lei: "ad esempio prendi mia sorella, nella sua situazione regalargli una notte di passione gli farebbe solo bene"
io: "quindi se farei sesso con tua sorella Ginetta per te non sarebbe un tradimento?"
lei: "se fatto alla luce del giorno, se la cosa rimanesse tra noi....., l'accetterei".
Non capivo se mi stava mettendo alla prova, o se stava scherzando.
Col sorrisino dissi: " e chiedilo a Ginetta!"
Cambiammo discorso e parlammo di altre cose.
Passarono alcune settimane, e più mi convincevo che stesse scherzando. Un giorno a pranzo riprese il discorso, esordendo con una risposta che mi non sarei mai aspettata.
Lei: "Sai ho parlato con mia sorella di questa mia idea e all'inizio non l'ho vista convinta, in quanto comunque si trattava di suo cognato, e che l'imbarazzo sarebbe stato grande". "Ma poi riflettendo meglio con la mia presenza, cioè una cosa a tre sarebbe stato più abbordabile".
Io: " ma sei sicura di quello che dici, una cosa a tre? E non saresti gelosa di condividere tuo marito con tua sorella?
Lei: " Ti ripeto lo faccio solo per mia sorella, e poi ogni tanto qualche trasgressione potrebbe fare bene alla vita coniugale".
Io: "Se la pensi così, organizzi. Sono disponibile!
Lei: " Stavo pensando al giorno 22 agosto, il regalo per il giorno del tuo compleanno".
Non mi sarei mai aspettato una proposta del genere, e la cosa mi intrigava tanto da non dormirci la notte, pensando a come sarebbe stato.
Giunto il giorno 20, già dalla mattina mi attivai con Angela per organizzare la serata, pensando a cosa avrei potuto fare per rendere speciale la serata. Tavola apparecchiate per le grandi feste, ambiente esotico con luci soffuse, e biancheria da letto profumate.
Ma andiamo al dunque. Suona il citofono, è lei. La facciamo salire, è vestita in modo impeccabile, si intravedono le sue forme che catturano i miei occhi, anche nella previsione di ciò che sarebbe avvenuto dopo. Due chiacchiere tranquille un pò di tv e ci mettiamo a tavola. Una cena sobria con assaggini, primi piatti di pesce e assaggino di buon vino. Nessun accenno all'accordo, quasi avessero tutti vergogna, ma era solo imbarazzo e avrei dovuto escogitare qualcosa per rompere il ghiaccio. Ad un certo punto quando degustiamo il secondo, spigola al forno", esordisco in modo spontaneo con "ci voleva un pò di pesce, ne abbiamo bisogno". Scoppiano tutti a ridere, anch'io, e già pregustavo il dopo. Giunti al termine della cena sistemammo la torta sul tavolo con le candeline, che spensi immortalandolo in uno scatto fotografico. Un bicchiere di un buon spumante frizzantino per far cadere le ultime resistenze, così mi avvicinai a loro e baciai prima mia moglie Angela e poi mia cognata Ginetta, stringendola a me, trattenendola avvinghiata per fargli sentire l'eccitazione che pulsava tra le mie gambe. Iniziai baciarla sul collo, sulle spalle, intorno alla bocca… le nostre lingue si cercavano, le accarezzai il volto e iniziammo a baciarci come due amanti lontani da troppo tempo. Il mio bacino premeva contro il suo, il mio cazzo cercava in tutti di liberarsi dalla gabbia e premeva contro il basso ventre di lei, incurante dei vestiti. Nel frattempo mia moglie Angela si avvicinò e sussurrandoci alle orechhie ci disse: "fate quello che vi sentite di fare, mentre io vi osservo". Il suo respiro ora era decisamente aumentato e la sua schiena aveva iniziato ad ondeggiare. La mia bocca era ancora sul suo seno ma l’altra mano si stava facendo spazio tra le gambe. Le accarezzai la fica: volevo scoparmela, incularmela, leccarle ogni centimetro del suo corpo, volevo violentarla, accarezzarla, sbattermela in piedi e penetrarla dolcemente nella sua figa. Volevo tutto e subito, avevo atteso questo momento da troppo tempo.
Così iniziai a spogliarla , a togliergli gli indumenti delicatamente, scoprendo le sue nudità meravigliose, mentre con un cenno della mano dissi a mia moglie Angela di sparecchiare la tavola che mi sarebbe servito per farci qualche giochetto. Avevo completamente spogliata la mia cognatina, le mie mani frugavano dappertutto mentre lei mostrava il suo viso entusiasta quando solcavo le parti più intime. Senza dire altro, mi slacciò la cinta, mi sbottonò i pantaloni e la sua mano si infilò a cercare il mio pene. Si avvicinò alla mia bocca e mi sussurrò: “Chiudi gli occhi e ascolta le tue sensazioni”. mi tolse i miei pantaloni e miei slip e lascio scoperto del tutto il mio cazzo in erezione. Iniziò a massaggiarmi delicatamente sotto lo scroto, salì con la mano e mi massaggiò la punta della cappella con il palmo della mano scoprendo sempre di più il glande. Mi guardò con un’aria da gran troia: “solo un assaggino”, afferrò il mio pene scappellandolo de tutto e scese giù con la bocca. Iniziò a farmi un pompino spettacolare, si vedeva che gli mancava da tempo. Il calore della sua bocca e la morbidezza delle sua labbra era una sensazione meravigliosa. Guardare mia cognata china sul mio cazzo mentre se lo lavorava con la bocca era una visuale fantastica. Le accarezzavo i capelli scoprendole quanto di più quel bel viso che avevo tante volte ammirato di nascosto e che ora si contorceva per spompinarmi per bene. La mia cognatina invitò la sorella ad avvicinarsi e a prenderlo in bocca e succhiarlo insieme a lei. Erano davvero brave, si alternavano l'un l'altra! Mentre godevo, pensavo a come sarebbe stato bello allargare le natiche della mia cognatina e appoggiarle la cappella sul suo buco del culo e sentire i suoi lamenti mentre me la sarei sbattuta da dietro…, ma tempo al tempo. Non potevo credere a quello che stava succedendo, mi stavano facendo un pompino in due, si alternavo tra succhiarmi il cazzo e leccarmi le palle, il mio uccello era durissimo e avevo solo voglia di infilarlo nella figa di entrambe. Era una situazione assurda ed estremamente eccitante, ad un certo punto mia cognata mi chiese di essere scopata, era giunta l'ora di sentirlo dentro di se, così la presi con i fianchi e la feci sedere ai bordi del tavolo. Mi posizionai tra le sue gambe puntando la sua figa, affondai. Ebbe un sussulto ed ogni volta che spingevo era un continuo gemere, stava impazzendo per il godimento e anche io godevo follemente. Angela dal canto suo, da spettatrice, si posizionò dietro di me, adagiandosi alla mia schiena, imitava i miei movimenti, quasi ad essere partecipe dei miei affondi. Ginetta gemeva e mi incitava a spingere più forte e si raccomandava che non venissi subito, voleva godersi a pieno questa scopata. Dopo 5 minuti la feci sdraiare sul tavolo, presi le sue gambe e le appoggiai sulle mia spalle, cosicchè potevo affondare a più che non posso, mentre ad ogni affondo vedevo le sue meravigliose tette oscillare avanti e dietro con i capezzoli turgidi che facevano capolino e il suo volto estasiato. Facevo fatica a trattenermi e così decisi di dedicarmi un pò a mia moglie che ci osservava con uno sguardo che sembra dire "un po' a me niente?". Così la feci sdraiare a fianco della sorella, in modo che potessi saltare da una figa all'altra. Dovevo decidere dentro chi dovevo venire, ma non era ancora una priorità del momento. Loro dure si scambiavano sguardi di compiacimento, era evidentemente una situazione che coinvolgeva emotivamente tutti, me compreso. Decidemmo di andare sul letto per stare più comodi e dedicarci più intensamente alle sensazioni di piacere. L'eccitazione era tanta, ogni momento era buono per venire, così chiesi loro di scambiarsi effusioni tra loro, e con gran meraviglia si trovavano a loro agio, mentre io le osservavo compiaciuto. Si baciavano l'un l'altra, si accarezzavano sui loro corpi, sui seni, interno gambe, e con le mani si masturbavano compiaciute. Mentre facevano questo ripresi a scopare Angela a pecorina, perchè avevo deciso per ultimo che dovevo venire nella figa di mia cognata. Mentre scopavo mia moglie a pecorina, Ginetta ci osservava e mi accarezzava le palle, compiaciuta di ciò che stava succedendo e vedendo. Mia moglie gemeva come non mai aveva fatto, l'eccitazione era tanta e mi dispiaceva non venire in lei, dopotutto era una serata dedicata a mia cognata. Quando ormai sentivo che mancava poco, presi mia cognata nella posizione del missionario, lei sotto ed io sopra, perchè volevo vedere il suo volto nel momento che raggiungeva l'orgasmo. Chiesi a mia moglie se potevo venire dentro sua sorella e lei con il accenno annuì. Iniziai a scoparla con più foga, sentivo la sua figa, contarsi sempre di più in modo più deciso. Capivo che stava per raggiungere l'orgasmo, mi misi a baciarla in bocca, a scrutare la sua lingua, fino a che venimmo insieme con espressioni di goduria e inondando la sua figa del mio sperma. Quando tirai furi il mio pene gocciolante, la mia mogliettina mi fece sdraiare e mi disse "faccio tutto io". Anche lei voleva godere, così si mise sopra a smorzacandela e mi scopo letteralmente, masturbandosi il clitoride con le dita, fino a che non raggiunse anche lei l'orgasmo. Per non perdersi nemmeno una goccia del mio sperma caldo, di cui era sempre molto golosa, si avventò sul mio pene e lo succhiò per bene. Che serata fantastica.
Sono Marco e vi devo raccontare una storia incredibile.
Mia moglie ha una sorella di cui ero molto invaghito, soprattutto per il suo aspetto fisico. Ho sempre riservato i miei pensieri morbosi su di lei e il solo pensiero che un giorno avrei potuto scoparmela mi eccitavo tanto da farmi una sega.
Mia cognata, Ginetta, divorziata da 10 anni circa, viveva da sola e conduceva una vita da zitella, senza ombre nella sua vita. Di tanto in tanto si confidava con mia moglie Angela e spesso parlavano anche di cose intime. Difatti la mancanza dell'uomo, cioè della mancanza anche dei rapporti sessuali, spesso la rendevano nervosa anche all'opinione della gente.
Ma torniamo alla mia cara moglie Angela. Già da quando eravamo fidanzati mi diceva sempre che se io l'avessi tradita, mi avrebbe lasciato. Questa era una sua fissazione che mi accompagnato parte della mia vita coniugale con lei. Nella sue confidenze mi raccontava di come sua sorella avesse bisogno di qualcuno a suo fianco che le desse sicurezza e anche risvegliare la passione di una vita sessuale continuativa e stabile, cosa che non era ancora avvenuta dal suo divorzio. Insomma un tipo come me che la supportasse moralmente e molto passionale. Allargando il discorso le chiesi se era ancora del parere di piantarmi qualora l'avessi tradita. Mi disse di sì, aggiungendo che comunque le situazioni cambiano e che le decisioni vanno valutate. Le chiesi "in che senso?"
Di tutto risposta mi rispose "nel senso che in tutto c'è un retropensiero",
ed io "quale retropensiero?"
e lei: "ad esempio prendi mia sorella, nella sua situazione regalargli una notte di passione gli farebbe solo bene"
io: "quindi se farei sesso con tua sorella Ginetta per te non sarebbe un tradimento?"
lei: "se fatto alla luce del giorno, se la cosa rimanesse tra noi....., l'accetterei".
Non capivo se mi stava mettendo alla prova, o se stava scherzando.
Col sorrisino dissi: " e chiedilo a Ginetta!"
Cambiammo discorso e parlammo di altre cose.
Passarono alcune settimane, e più mi convincevo che stesse scherzando. Un giorno a pranzo riprese il discorso, esordendo con una risposta che mi non sarei mai aspettata.
Lei: "Sai ho parlato con mia sorella di questa mia idea e all'inizio non l'ho vista convinta, in quanto comunque si trattava di suo cognato, e che l'imbarazzo sarebbe stato grande". "Ma poi riflettendo meglio con la mia presenza, cioè una cosa a tre sarebbe stato più abbordabile".
Io: " ma sei sicura di quello che dici, una cosa a tre? E non saresti gelosa di condividere tuo marito con tua sorella?
Lei: " Ti ripeto lo faccio solo per mia sorella, e poi ogni tanto qualche trasgressione potrebbe fare bene alla vita coniugale".
Io: "Se la pensi così, organizzi. Sono disponibile!
Lei: " Stavo pensando al giorno 22 agosto, il regalo per il giorno del tuo compleanno".
Non mi sarei mai aspettato una proposta del genere, e la cosa mi intrigava tanto da non dormirci la notte, pensando a come sarebbe stato.
Giunto il giorno 20, già dalla mattina mi attivai con Angela per organizzare la serata, pensando a cosa avrei potuto fare per rendere speciale la serata. Tavola apparecchiate per le grandi feste, ambiente esotico con luci soffuse, e biancheria da letto profumate.
Ma andiamo al dunque. Suona il citofono, è lei. La facciamo salire, è vestita in modo impeccabile, si intravedono le sue forme che catturano i miei occhi, anche nella previsione di ciò che sarebbe avvenuto dopo. Due chiacchiere tranquille un pò di tv e ci mettiamo a tavola. Una cena sobria con assaggini, primi piatti di pesce e assaggino di buon vino. Nessun accenno all'accordo, quasi avessero tutti vergogna, ma era solo imbarazzo e avrei dovuto escogitare qualcosa per rompere il ghiaccio. Ad un certo punto quando degustiamo il secondo, spigola al forno", esordisco in modo spontaneo con "ci voleva un pò di pesce, ne abbiamo bisogno". Scoppiano tutti a ridere, anch'io, e già pregustavo il dopo. Giunti al termine della cena sistemammo la torta sul tavolo con le candeline, che spensi immortalandolo in uno scatto fotografico. Un bicchiere di un buon spumante frizzantino per far cadere le ultime resistenze, così mi avvicinai a loro e baciai prima mia moglie Angela e poi mia cognata Ginetta, stringendola a me, trattenendola avvinghiata per fargli sentire l'eccitazione che pulsava tra le mie gambe. Iniziai baciarla sul collo, sulle spalle, intorno alla bocca… le nostre lingue si cercavano, le accarezzai il volto e iniziammo a baciarci come due amanti lontani da troppo tempo. Il mio bacino premeva contro il suo, il mio cazzo cercava in tutti di liberarsi dalla gabbia e premeva contro il basso ventre di lei, incurante dei vestiti. Nel frattempo mia moglie Angela si avvicinò e sussurrandoci alle orechhie ci disse: "fate quello che vi sentite di fare, mentre io vi osservo". Il suo respiro ora era decisamente aumentato e la sua schiena aveva iniziato ad ondeggiare. La mia bocca era ancora sul suo seno ma l’altra mano si stava facendo spazio tra le gambe. Le accarezzai la fica: volevo scoparmela, incularmela, leccarle ogni centimetro del suo corpo, volevo violentarla, accarezzarla, sbattermela in piedi e penetrarla dolcemente nella sua figa. Volevo tutto e subito, avevo atteso questo momento da troppo tempo.
Così iniziai a spogliarla , a togliergli gli indumenti delicatamente, scoprendo le sue nudità meravigliose, mentre con un cenno della mano dissi a mia moglie Angela di sparecchiare la tavola che mi sarebbe servito per farci qualche giochetto. Avevo completamente spogliata la mia cognatina, le mie mani frugavano dappertutto mentre lei mostrava il suo viso entusiasta quando solcavo le parti più intime. Senza dire altro, mi slacciò la cinta, mi sbottonò i pantaloni e la sua mano si infilò a cercare il mio pene. Si avvicinò alla mia bocca e mi sussurrò: “Chiudi gli occhi e ascolta le tue sensazioni”. mi tolse i miei pantaloni e miei slip e lascio scoperto del tutto il mio cazzo in erezione. Iniziò a massaggiarmi delicatamente sotto lo scroto, salì con la mano e mi massaggiò la punta della cappella con il palmo della mano scoprendo sempre di più il glande. Mi guardò con un’aria da gran troia: “solo un assaggino”, afferrò il mio pene scappellandolo de tutto e scese giù con la bocca. Iniziò a farmi un pompino spettacolare, si vedeva che gli mancava da tempo. Il calore della sua bocca e la morbidezza delle sua labbra era una sensazione meravigliosa. Guardare mia cognata china sul mio cazzo mentre se lo lavorava con la bocca era una visuale fantastica. Le accarezzavo i capelli scoprendole quanto di più quel bel viso che avevo tante volte ammirato di nascosto e che ora si contorceva per spompinarmi per bene. La mia cognatina invitò la sorella ad avvicinarsi e a prenderlo in bocca e succhiarlo insieme a lei. Erano davvero brave, si alternavano l'un l'altra! Mentre godevo, pensavo a come sarebbe stato bello allargare le natiche della mia cognatina e appoggiarle la cappella sul suo buco del culo e sentire i suoi lamenti mentre me la sarei sbattuta da dietro…, ma tempo al tempo. Non potevo credere a quello che stava succedendo, mi stavano facendo un pompino in due, si alternavo tra succhiarmi il cazzo e leccarmi le palle, il mio uccello era durissimo e avevo solo voglia di infilarlo nella figa di entrambe. Era una situazione assurda ed estremamente eccitante, ad un certo punto mia cognata mi chiese di essere scopata, era giunta l'ora di sentirlo dentro di se, così la presi con i fianchi e la feci sedere ai bordi del tavolo. Mi posizionai tra le sue gambe puntando la sua figa, affondai. Ebbe un sussulto ed ogni volta che spingevo era un continuo gemere, stava impazzendo per il godimento e anche io godevo follemente. Angela dal canto suo, da spettatrice, si posizionò dietro di me, adagiandosi alla mia schiena, imitava i miei movimenti, quasi ad essere partecipe dei miei affondi. Ginetta gemeva e mi incitava a spingere più forte e si raccomandava che non venissi subito, voleva godersi a pieno questa scopata. Dopo 5 minuti la feci sdraiare sul tavolo, presi le sue gambe e le appoggiai sulle mia spalle, cosicchè potevo affondare a più che non posso, mentre ad ogni affondo vedevo le sue meravigliose tette oscillare avanti e dietro con i capezzoli turgidi che facevano capolino e il suo volto estasiato. Facevo fatica a trattenermi e così decisi di dedicarmi un pò a mia moglie che ci osservava con uno sguardo che sembra dire "un po' a me niente?". Così la feci sdraiare a fianco della sorella, in modo che potessi saltare da una figa all'altra. Dovevo decidere dentro chi dovevo venire, ma non era ancora una priorità del momento. Loro dure si scambiavano sguardi di compiacimento, era evidentemente una situazione che coinvolgeva emotivamente tutti, me compreso. Decidemmo di andare sul letto per stare più comodi e dedicarci più intensamente alle sensazioni di piacere. L'eccitazione era tanta, ogni momento era buono per venire, così chiesi loro di scambiarsi effusioni tra loro, e con gran meraviglia si trovavano a loro agio, mentre io le osservavo compiaciuto. Si baciavano l'un l'altra, si accarezzavano sui loro corpi, sui seni, interno gambe, e con le mani si masturbavano compiaciute. Mentre facevano questo ripresi a scopare Angela a pecorina, perchè avevo deciso per ultimo che dovevo venire nella figa di mia cognata. Mentre scopavo mia moglie a pecorina, Ginetta ci osservava e mi accarezzava le palle, compiaciuta di ciò che stava succedendo e vedendo. Mia moglie gemeva come non mai aveva fatto, l'eccitazione era tanta e mi dispiaceva non venire in lei, dopotutto era una serata dedicata a mia cognata. Quando ormai sentivo che mancava poco, presi mia cognata nella posizione del missionario, lei sotto ed io sopra, perchè volevo vedere il suo volto nel momento che raggiungeva l'orgasmo. Chiesi a mia moglie se potevo venire dentro sua sorella e lei con il accenno annuì. Iniziai a scoparla con più foga, sentivo la sua figa, contarsi sempre di più in modo più deciso. Capivo che stava per raggiungere l'orgasmo, mi misi a baciarla in bocca, a scrutare la sua lingua, fino a che venimmo insieme con espressioni di goduria e inondando la sua figa del mio sperma. Quando tirai furi il mio pene gocciolante, la mia mogliettina mi fece sdraiare e mi disse "faccio tutto io". Anche lei voleva godere, così si mise sopra a smorzacandela e mi scopo letteralmente, masturbandosi il clitoride con le dita, fino a che non raggiunse anche lei l'orgasmo. Per non perdersi nemmeno una goccia del mio sperma caldo, di cui era sempre molto golosa, si avventò sul mio pene e lo succhiò per bene. Che serata fantastica.
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