Cominciò tutto come una banale influenza
di
Biblioteca di Macondo
genere
pulp
I-Cominciò tutto come una banale influenza
Il Vagabondo arranca su per il pendio. Si aggrappa alle cortecce degli alberi con quegli artigli irregolari sporchi di sangue e terra. Si blocca e annusa l’aria,in cerca di prede da azzannare. Digrigna i sui denti marci, emette un suono gutturale, a metà tra un ululato e un ringhio. Ha indosso ancora i suoi vecchi abiti, così laceri e sporchi, da essergli appiccicati indosso, a sembrare una pelle secondaria.
Lo inquadro nel mirino, ora lo vedo meglio, con i suoi occhi gialli stretti a fessura, come quelli dei felini. Sarebbe facile premere il grilletto e fargli saltare quel suo cervello marcio. Prosegue, arranca sul pendio, tra i tronchi degli abeti che costituiscono la foresta di questa montagna. Quasi in cima c’è una casa in mattoni e un ampia veranda che da la vista sulla foresta. Sotto la casa scaturisce dell’acqua che forma un ruscello e una piccola cascata, che scivola sinuosa tra i tronchi. Difficile che un vagabondo si spinga fino a qua, a duemila metri di altezza.
Questo è un esemplare giovane, non più di due settimane, massimo tre. Chi ha subito la mutazione, si muove ancora agile in un arco di tempo massimo di un mese, o un mese mezzo. Se riescono a nutrirsi in maniera costante, mantengono la velocità che avevano in vita ma, sparisce tutto il resto. Maledetti zombie. Chi avrebbe mai immaginato che esistessero al di fuori di film e serie TV.
Ricordo ancora di come ridevo quando li guardavo in Tv. Sciocche imitazioni, pupazzi che si muovevano al rallentatore, con le braccia protese, gli occhi rossi, in branco, pronti a divorare i vivi. Poi, le regole erano cambiate e, in altri film, gli zombie non erano più lenti, ma diavoli veloci, alcuni corridori. E l’Umanità in fuga si difendeva come poteva, richiudendosi in supermercati abbandonati, in case, fattorie, prigioni.
Era tutto vero. Loro sapevano muoversi velocemente, alcuni correvano ma, quelli che non riuscivano a nutrirsi debitamente, diventavano lenti e poi, crollavano a terra, esausti e morenti. Anche loro avevano un limite. Era questo che dovevo aspettarmi? Che i Vaganti smettessero di divorare qualsiasi cosa di vivo ci fosse là fuori e poi..
E poi cosa? Per quello che ne sapevo, io ero l’unica ad essere sopravvissuta a quella invasione di Zombie. Come in quel racconto, di quell’uomo sopravvissuto ad una pandemia vampirica che ha decimato il Mondo, che finisce per suicidarsi perché lui, in quel momento, era un’anomalia al nuovo Mondo.
Forse che devo fare così anche io? E’ davvero questa la soluzione giusta al problema. Il Mondo là fuori era andato a puttane e nessuno aveva fatto nulla per impedirlo.
Cominciò tutto come una banale influenza
Quel giorno stavo facendo sesso con un uomo che avevo conosciuto in un pub. Situazione classica: lui belloccio, aria da divo del cinema, muscoloso, brillante. Io, non una top model, ma discrete forme appetibili anche ai più smaliziati. Lui, Bobby, entrò subito in sintonia con la sottoscritta. Lo invitai sul retro dove c’era una stanzetta che utilizzavo per i miei incontri del sabato sera.
Bobby, molto dotato, mi prese con voglia animalesca e mi penetrò più volte da dietro e sul davanti. Io lo assecondai anche quando mi chiese di fargli un pompino.
“E ora, a nanna” disse lui riallacciandosi la cinta “Domani devo partire per Boston”
“Ok, quando torni, sai dove trovarmi. Nei week end”
“Solo nei week end?”
“Durante la settimana faccio altro”
“Sei sposata?”
“No. Ho venticinque anni” ero scoppiata a ridere “Voglio usarla ancora un po’ prima di accasarmi con un marito e qualche marmocchio”
“E cosa fai durante la settimana?”
“Non seduco camionisti”
Poi ero tornata al lavoro e lui se n’era andato a dormire nel retro della sua motrice.
Era l’alba quando il cielo divenne di un insolito colore viola. I TG annunciavano che il colore del cielo era dovuto al passaggio rasente della cometa Bela 707 e della sua coda che ha rilasciato del gas violaceo nell’atmosfera. Bela, dal nome di Bela Lugosi, l’attore hollywoodiano degli anni 40, famoso interprete di Dracula.
L’idea era venuto ad uno scienziato perché, osservando la testa della cometa con un telescopio, lo scienziato ci aveva riconosciuto un vampiro. Certo, poteva chiamarlo Christopher, Peter, Tom ma, Bela suonava meglio. Quasi uno sberleffo, un’assonanza al verso della pecora “E’ innocuo” aveva detto. Fanculo ovunque tu sia
Al laboratorio sembrano sotto anfetamine. Tutti eccitati per via di strani fenomeni che stavano accadendo nel Nord America. episodi di violenza un po’ dappertutto, gente che si azzuffava per strada morsicandosi “E’ l’inizio della fine, te lo dico io” dice Cindy, una delle mie tirocinanti, osservando lo schermo. Nessuno sembrava aver notato che indossava il camice aperto e se ne stava con le tette di fuori “Cindy?”
Lei si è girata “Dottoressa?” indicando lo schermo
Per un attimo, mi dimentico dell’abbigliamento poco consono e fisso lo schermo. La città si chiama Summerville. Una giornalista sta facendo la telecronaca di quello che sta accadendo. Uomini aggressivi con gli occhi iniettati di sangue che assalgono come animali feroci. Persone divorate da cannibali improvvisati. Persone vestite con abiti civili, pompieri, polizia, impiegati, motociclisti. Poi, la giornalista si volta di scatto e lancia un urlo. La telecamera s’impennò verso l’alto “Via! Via!” grida un uomo. Le urla sovrastano quelle isteriche e di terrore della giornalista
“MA che cazzo?” Mi gira la testa, sento che la temperatura mi si alza un po’. Febbre, shock? Guardo Cindy e la vedo sedersi allibita su una sedia. Si è infilata la mano sotto la gonna e.. si sta masturbando?
“Ehi, Todd” sento apostrofare io “Cazzo fai” e poi un urlo di dolore. Todd, uno dei giovani dottori, nudo, con gli occhi rossi e la bocca sporca di sangue. Ha appena azzannato il braccio a Francis, uno dei senior del laboratorio “Figlio di puttana”
Realizzo di essere in un film dell’horror e che, quello che abbiamo visto fino ad ora al cinema o alla Tv, stava diventando reale. Zombie. Come si uccide uno zombie? Colpendolo alla testa, no? Mi guardo attorno e trovo un tubo di ferro. Da dietro, come una degna lanciatrice ai play off, colpisco con violenza Todd alla nuca, mandandolo a tappeto “Quel figlio di puttana mi ha morso” piagnucolava Francis “Ma che cazzo sta succedendo?”
E io, sempre memore dei vecchi film sugli zombie, guardo Francis e gli dico “Mi sa che sei fottuto”
Non so spiegarmelo ma, in mezzo a tutta quella follia, mi si era aumentato l’ormone e avevo una voglia fottuta di scopare. Non so spiegarmelo ma, come era capitato a Cindy, ora veniva voglia anche a me. Ma non alle altre due donne che erano con noi nei laboratori: Azma e Clarice. Abbiamo lasciato Francis indietro. Non sapevamo se si sarebbe trasformato e, se sì, quando l’avrebbe fatto. Non volevamo essere nei paraggi quando sarebbe accaduto. E non avevo voglia di sfondargli il cranio, zombie o non zombie.
“Il Mondo è andato a farsi fottere” commenta Azma, una nera alta e massiccia, con la pelle che sembra miele pietrificato “Perché gli uomini si trasformano in bestie e le donne in ninfomani?”
“Tu hai voglia di sesso?” chiedo
“No”
“Perché?”
“Credo sia un virus” dice Clarice. La più ingenua, la più giovane di noi “Credo sia colpa di quella dannata Bela”
“Oddio, Francis” fa inorridita Azma indicando alle nostre spalle
Francis stava avanzando verso di noi, correndo come uno sgraziato gorilla. Un colpo di pistola e la faccia di Francis finiva spiaccicata sul cemento. Un uomo armato di revolver stava correndo verso di noi “Correte verso i rifugi” era CAl il nostro guardiano “Sta arrivando la guardia nazionale”
“Nei rifugi sarà peggio. A meno che non metti solo donne” faccio notare
“No, tutti quelli che non sono stati morsi”
Mi viene da pensare, tra un orgasmo e l’altro, se quella pandemia stile walking Dead ha una cura e, se sì, come farla.
Le porte si chiudono, sembra una sentenza di non ritorno. Cindy, io, Azma e Clarice, ci mettiamo in un angolo. Io e Clarice non abbiamo smesso di avere i nostri orgasmi. Azma e Clarice sono spaventate ma non presentano sintomi. Perché loro no e noi sì?
“Voi nulla?” chiedo ad Azma e Clarice
“No” risponde Azma “Credete che, i vostri orgasmi siano legati a quello che sta accadendo là fuori?”
“Boh? Che ne so. Sta cosa è iniziata nemmeno un’ora fa”
“Povero Todd” pianse Cindy non smettendo di grattarsi tra le gambe “Avevamo appena fatto sesso nel ripostiglio”
Cal rientra poco dopo. Affannato, scosso ma, apparentemente senza morsi visibili “Là fuori è un incubo” ansima
Il rifugio è attrezzato con brande, medicinali e cibo. Misuro la temperatura a me e a Cindy: 38°C. Come è stato possibile ammalarsi in così poco tempo? Guardo gli altri rifugiati: due persone anziane, Philip, Kay e Dick del laboratorio e Cal. Il nostro nucleo operativo era tutto lì. Trovo aspirine e antibiotici. Ne prendo un paio per me e un paio per Cindy. Le altre non hanno febbre. Cerco di darmi un contegno e chiedo a Cal di controllare gli altri, se hanno morsi o ferite simili. Nessuno le ha.
“Quando arrivano i rinforzi?” chiede Azma
“Presto” risponde Cal
Il presto diventano ore, poi giorni, poi un mese. Tra Clarice e Cal sembra essere nata un’intesa. Allo scoccare del 30esimo mese di convivenza, hanno trovato il metodo per infrattarsi e scopare come ricci.
La vedo tornare da noi, felice per la sua perduta verginità “Eri ancora vergine?” fa stupita Azma
“Sì, aspettavo il tipo giusto a cui concedermi”
“Beh, cosa c’è di meglio che un’apocalisse zombie” sarcastico io
Un’ora dopo, Clarice incomincia a masturbarsi nel sonno. La scuoto e provo a sentire la febbre “Diavolo se scotti”
“Io.. Io ho voglia”
E mi viene un sospetto. Subito confermato. Cal è in mezzo alla stanza e ci osserva con sguardo di sangue. Poi, con un urlo ferale, si scaglia contro i presenti “Per la fica della Grande Madre!” esclamo
Fu così che scoprii che, gli zombie si trasformavano dopo avere fatto sesso con una donna
II-Cominciò tutto come una banale influenza
Cinque anni, isolata in una villa tra le montagne, il sottobosco invaso da un recinto di filo spinato. Cinque anni reclusa, senza sapere com’è andato avanti il Mondo là fuori. Sono tutti zombie? Sono rimasta solo io?
Cinque anni chiusa in un sotterraneo a studiare il modo per curare il virus Bela, così l’avevo chiamato. C’è una cura? Forse..
E’ tutto collegato. Quella dannata cometa ha fatto un danno notevole. Dai campioni che abbiamo raccolto successivamente, abbiamo appurato che, Bela aveva condotto con sé una specie di batterio, congelato nella sua crosta, che ha cominciato a sfaldarsi con la vicinanza del sole
Dopo i fatti con Cal, decidemmo che sarebbe stato opportuno farci su le maniche e cercare di trovare un vaccino anti zombie. Questo prospettava che, all’orizzonte, ci si prospettava anche un periodo da suore. Con la storia del sesso e delle conseguenze non morte, dovevamo dimenticarci di farci sbattere, anche se la voglia di farlo c’era comunque. E gli uomini dovevano togliersi dalla testa l’idea di scoparci se non volevano diventare Vagabondi.
Dopo Cal, gli uomini del rifugio si sono estinti. L’ex guardia di sicurezza ha strappato a morsi un paio di gole prima di essere colpito alla nuca a sprangate dalla sottoscritta e da Azma, sotto gli occhi atterriti di Cindy.
Decidemmo di stare in laboratorio e controllare l’andamento degli Erranti. In un turno di quattro ore, sorvegliavamo l’unico punto di accesso e uscita del laboratorio. In cinque mesi che siamo state lì, non abbiamo visto nulla di amico ma molto di nemico. “E se fossimo rimaste solo noi?” aveva chiesto Clarice ad un certo punto
“Quattro donne contro il Mondo” commenta serafica Azma
“Stiamo finendo le scorte” aveva fatto notare Cindy “Se non saranno gli zombie, sarà la fame ad ucciderci”
“Ad un miglio da qui c’è uno spaccio” dico “Andrò lì a fare scorte”
“Non da sola” Azma si fa avanti
Mi piace Azma. Da quando siamo rimaste sole, ho sentito un’insolita attrazione verso di lei. Strano, non ho mai sentito particolari stimoli di attrazione verso lo stesso sesso. Forse una conseguenza a Bela? Con Cindy e Clarice non avverto la stessa attenzione.
Azma è una donna sui quarantacinque anni dalla pelle nera e il fisico atletico. Ha buone forme, occhi di un blu intenso e capelli ricci e corti. Ogni volta che mi sfiora mentre siamo chinate su schermi di PC o alambicchi da laboratorio, avverto un certo brivido percorrermi la pelle che mi arriva fino alle gambe. Penso che anche lei nutra gli stessi sentimenti verso di me. Più di una volta ho colto uno sguardo fuggevole lanciato verso di me “Va bene, raccattiamo delle armi per difenderci”
Lasciamo Clarice e Cindy con la raccomandazione di chiudersi bene dentro. Decidiamo di usare un pick up. Me lo ricordo appartenente al dottor Francis “Dobbiamo catturarne qualcuno vivo” dice Azma “Dobbiamo studiarli”
“Sono d’accordo. Un pensiero alla volta”
“Hai notato che i vagabondi visti fino ad ora sono tutti uomini?”
“Pensi che il virus agisca solo con loro?”
“Beh, lo abbiamo visto no? Una scopata con noi e loro diventano bestie ferali. E noi? Febbre masturbanti che durano qualche giorno curabili con aspirine”
“Questo batterio influisce sulla libido umana. Non ho ancora capito perché, si deposita nella vagina e crea una sorta di membrana che aderisce alle pareti interne. Quando l’uomo penetra, la punta del suo pene si immerge in quella membrana e viene infettato” spiego
“Sì, ma non spiega perché loro si infettano e noi no”
“Non ne ho idea. Questo schifo è arrivato dallo spazio. Chissà come funzionava lassù”
Scendiamo lungo la strada. Ci sono dei corpi lungo di essi. Maschi, femmine. “Guarda” dice Azma
Una ragazza dai lunghi capelli neri sta camminando barcollando lungo la strada. E’ nuda, lercia, sporca di sangue. Ci fermiamo, attente e con le armi pronte “Ehi, tu?” mi avvicino cauta, la trattengo per un braccio
Lei caccia un urlo, cerca di scappare ma inciampa e finisce a terra “Via! Via! Lasciami stare!” urla trascinandosi
“Calmati, vogliamo aiutarti” le corre dietro Azma
“Stendila” dico
“Come?”
“Tirale una botta in testa. La portiamo con noi”
Abbiamo fatto rifornimento in un emporio. C’era qualche Vagabondo particolarmente aggressivo ma ce la siamo cavate piuttosto bene.
“E quella chi è?” chiede sgomenta Clarice
“L’abbiamo trovata che vagava lungo la strada” risponde Azma “Ci sarà utile”
“Una cavia?”
“Ha dei morsi sul collo e sulle braccia” rispondo “Non sappiamo quando è stata morsa ma, nel frattempo, possiamo studiarla e vedere come reagisce il Bela sulle donne”
“Credi abbiano incubazioni differenti?” chiede Cindy
“I morsi sono cicatrizzati. Forse non sono stati fatti da zombie. Forse da qualcos’altro” rispondo aiutando a trasportarla all’interno “Avete avuto visite indesiderate?”
“Un paio di vagabondi lenti. Poca roba” butta lì Cindy. Ormai è navigata a far fuori zombie
“Sapete, stavo pensando che, forse dobbiamo spostarci in un luogo più appartato e difficile da raggiungere per i vagabondi” propone Clarice
“Del tipo?” chiedo
“Prendere la teleferica e salire verso il rifugio Nuvola”
“Uh, bella. Quel cottage costruito su una cascata in mezzo alla foresta” fa Azma “Bisogna vedere se è attrezzata per installare un laboratorio di analisi”
“Potremmo provarci” approvo “Prima vediamo la nostra ospite”
Si sveglia urlando. L’abbiamo legata con delle cinghie per impedire che si facesse male. Le analisi del sangue dicono che è stata morsicata da umani. Azma ha scoperto che la ragazza ha il virus Bela dentro di sé ma è inattivo “Forte concentrazione vaginale” spiega “Nel sangue è inattivo. Le ferite sono vecchie di qualche giorno. Questo non spiega il ritardo di trasformazione”
“E se è immune ai morsi dei Vaganti?” ipotizza Clarice “Magari ha sviluppato una sorta di immunità in seguito a..boh, qualcosa”
“Oppure non è solo lei ad essere immune” dico “Per quel che ne sappiamo, il virus si trasmette agli uomini dopo aver fatto sesso”
“Noi febbre e orgasmi multipli. Loro febbre e non morte” annuisce Cindy “Siamo immuni?”
Guardiamo la ragazza stesa e legata sul lettino, che si agita nel sonno “Sarà meglio preparare delle dosi di calmante” propongo Cindy rimane lì di guardia mentre io e Azma decidiamo di salire con la teleferica verso il rifugio Nuvola, sperando che non ci siano Vaganti a rompere le scatole
“Ehi, si sta svegliando” avverte Cindy
La ragazza trovata in giro si sveglia, sbattendo piano gli occhi “Dove.. dove sono?” chiede biascicando
“Al sicuro” risponde Cindy
“Chi siete?”
“Io mi chiamo Cindy. Loro sono le mie amiche Azma, Clarice e Mindi”
“Mindi” ride “Che nome carino”
“Tu come ti chiami?” chiedo
“Londa”
“Nome strano”
“Non è il mio nome vero. Loredana Sampietro. Londa è il mio nome da battaglia”
“Ciao simpatico, fanculo anche qui?” dice Clarice arrossendo subito dopo “Sei tu?”
Lei annuisce “Già, lo spam più spam dei siti porno”
“Ah, ho sempre pensato che tu fossi finta”
“Beh, sì, sono uno spam. Facevo sesso virtuale e, occasionalmente, anche da privata”
“Cosa è successo?Perchè vagavi lungo la strada nuda?” chiede Azma
Lei scuote la testa “Non so come sono arrivata lì ma, ho ricordi di un’orgia finita male”
“Quando è successo questo?” chiedo
“Un mese fa siamo state trovate da alcuni uomini che vivevano in una villa ad alcune miglia da qui. Erano in quattro e stavano cercando dei sopravvissuti e del cibo. Accettai il loro invito e arrivammo in questa villa. Lì, un uomo di nome Mark, mi ha detto che quella poteva essere la mia casa. C’erano altre ragazze, tra cui la mia amica Polina Milk” sorride Paola “Passa poco tempo prima che Mark e gli altri uomini manifestano l’intenzione di scopare con noi. Noi pensiamo: che cazzo, ho voglia di farla andare. E lo facciamo, una mega orgia come mai non mi era capitata da diversi mesi a quella parte.
Poi…”
“Poi loro si sono trasformati in zombie e vi hanno attaccato” confermo con tono asciutto
“E’ stato orribile. Hanno divorato la mia amica Milk sotto i miei occhi. Non riuscivo a capire come fosse potuto accadere” scoppia a piangere
“Come hai fatto a scappare?”chiede Clarice
“Li ho attirati in cantina. Loro sono passati a pochi metri da me e io sono tornata sui miei passi e ho chiuso la porta. Ci ho buttato contro un po’ di detriti e sono scappata via. Non mi sono più fermata”
“Starai con noi, Londa” dico
“Perché tutto questo? Cosa è successo al Mondo per andare a catafascio?”
“Hai presente la cometa che è passata?” chiede Azma “Ecco, è stata colpa sua”
“In che modo?”
“Beh, abbiamo appurato che, nella sua composizione c’erano dei batteri alieni che si sono liberati nella nostra atmosfera. Questi batteri si depositano nella vagina e, quando è il momento di fare sesso, in noi provoca orgasmi incontrollati e febbre influenzali. Negli uomini.. beh, hai visto anche tu”
“Io.. Io, se non l’avessi visto con i miei occhi” si nasconde il viso tra le mani e scoppia a piangere. Mi siedo accanto a lei e l’abbraccio “E’ un incubo. E’ un incubo”
La teleferica ci ha portato alla sommità della montagna, millecinquecento metri di altezza. Non c’erano Vaganti lì. C’era un piccolo bar con frigoriferi e cibo in abbondanza. Abbiamo seguito il sentiero per circa cinquecento metri, prima di raggiungere il rifugio Nuvola in mezzo al bosco. Maestosa costruzione costruita sopra una cascata.
Un vagante sta acquattato a terra e sta masticando un cervo. Io e Azma ci scambiamo un’occhiata, poi, avanziamo decisi e colpiamo lo zombie alla nuca, staccandogli la testa di netto. Non ha documenti addosso. Potrebbe essere l’occupante della casa o un escursionista. Entriamo nella casa. Ambienti spaziosi, una magnifica visione da una vetrata da sopra la cascata che precipita verso il basso scomparendo tra i pini. L’acqua si trasforma in ruscello e poi in un’altra cascata più in basso. La casa è abbastanza ampia da poterci ospitare tutti “Dio” sento esclamare Azma
La raggiungo, il naso tappato. Ha trovato gli occupanti della casa, una donna e un bambino, divorati. Probabile il tipo che abbiamo ucciso là fuori “Troviamo un posto dove seppellire questi disgraziati” dico
Tornammo in giornata. Al laboratorio abbiamo raccolto le nostre cose e ci siamo imbarcati. Nessun vagante in giro. Poco male. In cima, io sistemo il blocco per impedire a qualcuno di richiamare la teleferica e salire portandosi dietro elementi indesiderati. Eccoci lì: io, Azma, Clarice,Cindy e Londa. Cinque donne contro l’apocalisse zombie
Abbiamo trasformato il luogo in un’oasi. Nel bosco abbiamo sistemato il filo spinato tra i tronchi, a circa dodici metri di distanza dalla casa. Abbiamo recuperato armi e riattivato i sistemi di sorveglianza . Ci siamo procurato cibo e prodotti per la nostra pulizia personale. Eravamo pronte a salvare il Mondo. O, per lo meno, a sopravvivere a quella dannata Apocalisse. E questa fu la nostra linea di pensiero per almeno dodici mesi.
Al buio, il corpo di Azma, nudo, così caldo e rassicurante. Io, sdraiata su di lei, ad ascoltare il suo respiro, ad accettare il suo corpo caldo. Lei che ricambia abbracciandomi, cercando il mio sesso.
Siamo rimaste solo io e lei.
L’ultima ad andarsene è stata Cindy, fatta a pezzi da un branco di Vaganti mentre era in cerca di cibo da sola. Io e Azma l’abbiamo trovata alla base della teleferica, circondata da una decina di vaganti. Non abbiamo potuto fare nulla se non osservare attoniti lo scempio di lei che veniva fatta a pezzi.
Clarice è stata azzannata da Londa che, incredibile, nei mesi successivi di permanenza con noi, aveva subito un cambiamento drastico. Si stava trasformando in maschio. Forse il morso dei vaganti sulle femmine, aveva questa mutazione strana. Clarice ne ha pagato le conseguenze, con Londa che affondava i suoi denti nella gola esposta.
Abbiamo rinchiuso Londa nelle segrete del rifugio Nuvola, un ibrido ferale che di donna ha ancora ben poco: le tette sono quasi del tutto scomparse e la vagina ha un pene da una spanna e mezza. Il volto è quello di una donna brutale, con gli occhi sporchi di sangue e i denti che sembrano zanne
Piango ogni notte la scomparsa di Clarice e Cindy. Prego quel Dio beffardo di non strapparmi via anche Azma
Mi sveglio con la faccia di Azma tra le mie gambe. Un piacevole risveglio di lei che mi lecca la vagina, aggrappata con le mani ai miei fianchi, mentre mi massaggia e accarezza.
Sorrido e mugugno di piacere, accarezzandole la testa crespa. Fuori, il Mondo è coperto da una spessa coltre di bianco. E’ quasi Natale ma il suo spirito è andato a farsi fottere da un po’. Cinque anni, cinque mesi, cinque giorni. Un numero quasi cabalistico “Buon Natale” dice lei
“Ma buon Natale anche te, splendore”
Si alza da me, corre in bagno. Poco dopo l’acqua della doccia scorre veloce. La raggiungo, entrando sotto il getto con lei, abbracciandola da dietro, baciandola sul collo, lasciando che le mani scivolino sul corpo lucido di sapone. La massaggio per bene sulle tette e sui capezzoli, mi struscio su di lei, le tocco il sesso, ci baciamo con passione. Ci è rimasto solo questo.
Ci asciughiamo, ci vestiamo. Preparo il cibo da portare a Londa mentre Azma rimane nello studio a continuare gli studi sul virus. Siamo vicini a qualcosa, me lo sento ma è ancora tutto incerto, fumo che si disperde ogni volta che cerchiamo di afferrarlo. “Abbiamo bisogno di altri soggetti” mi ha detto Azma qualche settimana prima. E i soggetti erano arrivati, catturati nei pressi della teleferica: tre maschi e due femmine semi trasformate. Sei soggetti in totale compresa Londa.
Londa è raggomitolata in un angolo con ormai niente più di femminile che era in lei. Un maschio che si gingilla con il suo nuovo sesso e sente la smania di accoppiarsi con qualcuno. Cosa sarebbe accaduto se avesse fatto sesso con un’altra donna? O con un uomo? Forse, varrebbe la pena provare. Il sesso con gli effetti non l’abbiamo mai studiato.
Sappiamo che uomo Vs donna= vagante. Sappiamo che i morsi di vaganti maschi su femmine, trasformano quest’ultime in maschi. Ma maschi su maschi, il morso non è efficace. Questo virus del cazzo funziona come una trottola impazzita. Da che remoto angolo dell’Universo proviene?
Abbiamo messo un soggetto maschile e uno femminile insieme. La donna è in fase embrionale e sta manifestando i primi sintomi della trasformazione. L’uomo è un vagante di recente mutazione che osserva la donna come una iena punta una carogna. Abbiamo smesso di essere compassionevoli, il cinismo e la ricerca hanno la nostra priorità.
I soggetti si sono aggrediti, graffiati, morsicati. Poi, come avevo intuito, il soggetto m1 ha aggredito il soggetto F1, strappandone gli indumenti e violentandola da dietro. C’era un che di ipnotico nel vedere quella manifestazione di sesso primordiale. F1 ha cercato di resistere ma, alla fine, ha ceduto alle molestie di M1 e si è lasciata penetrare.
M1 animalesco che affonda i suoi artigli nei fianchi di F1 e comincia a dimenarsi dentro di lei. Un che di animalesco, primordiale, regressione mentale allo stadio primitivo. Orribile ma affascinante.
M1 afferra F1 e la gira, per poi penetrarla. Amplesso animalesco, lei che urla e gode nello stesso tempo “Mio Dio” sussurra Azma dietro di me “Cosa siamo diventati?”
Lo so che non si riferisce all’amplesso selvaggio che stiamo vedendo. Si riferisce a noi e a questa mania di giocare Frankenstein. Ci danno dentro per venti minuti. Poi M1 scaraventa F1 contro il muro mentre il suo sperma erompe dal suo sesso come da una manichetta dei pompieri. M1 urla ma non si capisce se di dolore o soddisfazione e poi, crolla a terra, inerte.
F1 scivola lontana dall’uomo e si rannicchia contro il muro “Dio Santo” esclama Azma
“No, lui non c’entra” mormoro ancora attonita per quello che ho appena visto
Abbiamo trovato quel che resta di Londa mentre si sta masturbando freneticamente. Ormai, della ragazza impaurita che abbiamo trovato qualche mese fa, non è rimasto più nulla. E un uomo che si sta smanettando interrottamente da diverse ora. Il pavimento è uno strato scivoloso di sperma. Il volto è oblungo, con fessure tipo branchiali sulle guance, occhi infossati di colore viola, denti fusi in un unico incisivo da castoro. Forse l’antico abitatore da cui proviene Enola.
Gli altri soggetti ingabbiati sembrano innocui. Vagano da un capo all’altra della stanza, si bloccano, picchiano contro le pareti “Credi siamo rimaste solo noi?” mi chiede Azma mentre, spossate e sudate, facciamo sesso
“Non ne ho idea” scuoto la testa “Dovremmo uscire ed esplorare”
“Io ho paura” si stringe a me
“Le frequenze radio non hanno ancora dato segni di vita”
“Niente. Comincio a credere che noi siamo le ultime donne rimaste sulla Terra. Come in quel racconto di MAtheson”
“Lì era solo uno il superstite”
“Superstite che fa una brutta fine”
“Noi non faremo la sua fine”
III-Cominciò tutto come una banale influenza
Tre giorni dopo l’esperimento con F1 e M1, capita un fatto curioso. F1 ha la pancia, sembra incinta “Non è possibile” fa sgomenta Azma “Eppure, eccola lì”
“Sembra allo stadio del nono mese” commento “M1 è immobile”
“Mi sa che è morto” commenta Azma
“Sta succedendo qualcosa” indico M1
La donna incomincia a gridare reggendosi il ventre “Oh Dio, non starà…” non finisce la frase che qualcosa spunta dalla vagina di M1. Una testa grigia e rugosa, avvolta da una membrana color d’argento. Scivola fuori, accompagnato dalle urla di M1 “Partorendo?”
Sembra un film dell’orrore. Il feto scivola sul pavimento, arrotolandosi su sé stesso. Ha un colore violaceo, occhi piccoli da castoro e il corpo non ancora sviluppato, con le gambe fuse a formare una tozza coda. Emette vagiti, soffia, si rizza in piedi annusando l’aria. Si gira verso M1, poi verso F1. Poi, rivolto verso di noi che siamo invisibili dietro lo specchio. Alla fine si gira verso M1 e striscia verso il soggetto maschile mentre, F1 rantola a terra immersa in sangue e altri liquidi. Il feto ha iniziato a divorare M1 “Diavolo” Azma chiude le comunicazioni, soffocando un conato di vomito “Per la miseria. Cosa abbiamo creato?”
“Non non abbiamo creato nulla. E’ colpa del Bela. E’ lui, soltanto lui. Maledetta apocalisse”
Dormiamo profondamente abbracciati l’una all’altra. Di colpo, spalanco gli occhi e tendo l’orecchio. Una voce. Qualcuno sta chiamando. Scuoto Azma e le chiedo di ascoltare anche lei “Da dove viene?”
Ci vestiamo e seguiamo la fonte del richiamo. Viene dal basso, dalla zona delle celle. Seguiamo il rumore e arriviamo fino alla cella dove abbiamo fatto l’esperimento con M1 e F1. Appoggiato al vetro, i palmi rivolti verso di noi, completamente nudo, un ragazzo di 18 anni, dal fisico asciutto, la pelle bianca e dal chiaro vigore in riposo “Ma che diavolo?” fa Azma
“Ehi, ci siete lì dietro?” chiama il ragazzo
Dietro, il corpo di M1 è ridotto ad una massa informe di ossa masticate. F1 è in un angolo, gambe aperte, la testa reclinata sul petto, bloccata n una forma ibrida maschio femmina. Il ragazzo presenta delle branchie sulle guance e le pupille color viola “Si è sviluppato così tanto in cinque giorni?” esclama stupita Azma
“Era poco più di un feto. Un feto mostruoso e cannibale” mormoro “E ora..”
“Cinque giorni e sembra un diciottenne. Se invecchia così rapidamente, vuol dire che, in meno di una settimana sarà ..”
“Dannato Bela”
“Che facciamo?”
“Ehi, voi,lì dietro. Apritemi, per favore!”
Mi avvicino all’interfono e chiedo “Chi sei tu?”
Il ragazzo scatta all’indietro stupito “Io.. Io non lo so. Mi sono svegliato in questo corpo e mi sono..Li. Cosa succede? Perché sono dentro questa stanza?”
Che facciamo ora? Lo chiedo ad Azma, incapace di comprendere fino in fondo quello che stiamo vedendo “Dobbiamo capire cos’è”
“Hai un nome, ragazzo?”
“Non lo so. Ho un sacco di confusione in testa”
“Confusione anche per noi” mormora Azma
“Adesso ci serve che tu sia collaborativo” dico “Quindi, siediti a terra e metti le mani sulla testa”
“Come volete, ma non voglio farvi del male”
“Tu fai come ti abbiamo detto” ripeto
Il ragazzo obbedisce, si siede per terra e mette le mani in testa. “Entro io” dice Azma
“No, entriamo insieme” afferro il pungolo elettrico
Il ragazzo sembra tranquillo. Nella stanza si respira un’aria pesante. Mi dirigo verso M1 e ne saggio le pulsazioni. Respiro debole ma vivo. Il suo processo di trasformazione si è fermato “In piedi” ordino al ragazzo
“Posso abbassare le braccia?” chiede lui
“Abbassa pure” annuisco “Dunque, tu che ricordi hai da quando sei nato fino a poco fa?”
“Ricordi confusi”
“Sai quanti anni hai?”
“A giudicare dal corpo, direi che sono un adolescente nel pieno delle sue facoltà sessuali” sorride toccandosi il pene “Voi siete femmine appetitose” mi viene da guardare i resti divorati di M1. Lui sventola la mano in aria e sorride nervosamente “Ah, non in quel senso”
“Quindi ti ricordi che lo hai mangiato?”
“E’ parte della nostra natura”
“Quindi ti stai ricordando chi sei?”
“Frammenti” allarga le braccia Noi sappiamo che, una volta nati, per crescere dobbiamo divorare che ci ha messo al Mondo. Nel nostro caso non la madre che ci ha partorito ma il padre che ci ha generato” osserva le ossa sanguinolente “Siamo mammoni, come dite voi”
“Dimmi, come funziona questa cosa? Infettate gli uteri femminili e poi, cosa? Aspettate che un maschio arrivi e vi fecondi?”
“Entriamo nel loro corpo e ci adattiamo a seconda delle nostre esigenze”
Parassiti”
“Sì, credo che nella vostra lingua ci chiamiamo così” annuisce “Infettiamo e trasformiamo il nostro ospite. In alcuni casi, l’ospite diventa una belva feroce come, credo sia capitata ai vostri uomini. Poi dobbiamo solo aspettare che un maschio si accoppi con una femmina prima che lei si trasformi a sua volta in maschio e aspettiamo. Noi funzioniamo così”
“Fatemi indovinare. Sul vostro Mondo vi hanno ghiacciati in una cometa e lanciati nello spazio”
“No, ci siamo ghiacciati per nostro conto” sorride “In attesa di trovare un pianeta nuovo da colonizzare”
“Beh.. Lasciamelo dire.. Qui dentro non troverai nulla da colonizzare”
“E’ solo questione di tempo prima che” il suo volto cambia, si distorce. Scatta verso di noi. Buio
Bivio1
Apro gli occhi e mi sveglio di soprassalto. Azma accanto a me, allunga una mano e mi accarezza “Oh, diavolo”
“Tranquilla, è solo un incubo”
“Maledetta apocalisse”
“Quale Apocalisse?”
“Come?”
“Di che Apocalisse stai parlando?”
“Che dici? C’è una dannata apocalisse là fuori”
“Sei ancora intrappolata nell’incubo” si alza, cammina verso la finestra della camera da letto e apre le tende “Vieni e guarda”
Mi alzo, mi avvicino, guardo oltre. La vista su una strada trafficata piena di gente, tutti felici, bambini che giocano, atleti del jogging “Che succede?”
“Dimmelo tu Mindi. E’ da quando sei tornata da quel laboratorio che sei strana. Parli nel sonno, parli di Vaganti, di una cometa”
“Una cometa” annuisco “Un virus ha infettato tutti. Chi faceva sesso veniva trasformato in uno zombie”
“Chi ha visto troppe puntate di Walking Dead?”
“Ah, neanche mi piacciono i film sulle apocalissi zombie”
“Devo farmi una doccia” mi prende per mano “Vieni”
Sembrava così reale. Mi soffermo davanti allo specchio. Una finestra su un altro Mondo. Mi ricordo che ho pensato la stessa cosa, qualche settimana prima, al laboratorio quando, con Azma, mi ero soffermata ad osservare pensare. E’ da lì che è partito tutto? La mia visione distorta di un Mondo alternativo dove tutto andava a catafascio?
Forse esiste un universo parallelo dove una cometa carica di batteri alieni, ha trasformato in zombie la popolazione. Un mondo dove io e Azma combattiamo in cerca di una cura mentre tutto intorno muore. Forse è solo un’illusione e il mio è un lungo incubo incominciato ai Labs e agli studi sugli effetti della mente soggette a farmaci sperimentali “Un bivio” dico ad Azma sfiorandomi le branchie sulle guance
Bivio 2
Londa, o meglio Londo, ora è un uomo e mi racconta una storia strana. I batteri sono creazioni di una razza estinta da migliaia di anni. Di quel mondo alieno cui nessuno ricorda più, non restano altro che frammenti e quegli abomini.
I maschi delle specie che vengono a contatto, si trasformano in bestie feroci desiderosi di accoppiarsi con il sesso opposto. Il batterio nelle femmine altera lo sperma ricevuto e crea una vita, un mostro famelico che divora il padre che lo ha generato. Questi batteri, che voi avete chiamato bela, erano armi di distruzione di massa veramente efficaci. Ma non passò molto tempo prima che venissero banditi come armi troppo pericolose. Perché quelle armi si rivoltarono verso i loro creatori. Allora i batteri che voi chiamate Bela, furono caricati su una cometa e lanciati nello spazio, sperando che sparissero verso un sole. Si pensava che il nostro sole andasse bene, non credevano che ci fosse vita qui. Ma, una volta arrivati in contatto con la vostra atmosfera, loro si liberarono
“Come possiamo liberarcene?”
“I batteri decanteranno per un altro anno. Dopo di che spariranno, dissolvendosi in un nulla” risponde Londo “Chi è infetto tornerà alla normalità e tutto sarà liquidato come una banale influenza”
“Voi lo sapete per certi?”
“Abbiamo fatto i nostri test”
“Ma tu sei uno di loro, o sbaglio. Chi mi dice che stai dicendo la verità?”
“Perché il mio DNA è rimasto inalterato nella trasformazione. E il Bela ha un effetto differente sulle femmine” allarga le braccia mostrando il proprio corpo maschile nudo . Si afferra il pene e dice “Se non farò sesso, tra un anno tornerò ad essere Londa”
“E chi si riprodurrà?” chiede Azma
“Impedite a quell’ibrido di vivere”
Bivio 3
Un anno dopo, l’apocalisse è regredita. Chi era uomo si è ritrasformato a donna e le bestie feroci sono tornati al loro stadio di esseri umani. Il Mondo è più vuoto ma, conoscendo l’Umano, non ci metterà molto a tornare quello di un tempo.
Ripenso a Clarice, Cindy,Londa, Azma e a tutti i colleghi che visto morire in questi tre anni.
Azma che muore sotto i miei occhi uccisa dall’ibrido che era nato da M1 e F1. Posso sperare che esista un altro Mondo, al di là di uno specchio, dove la storia si è evoluta in altra maniera. Un Mondo dove io e lei stiamo vivendo una fantastica storia d’amore in un Mondo più pulito e senza Vaganti
Sono passati tre anni ormai e il Mondo è quasi tornato alla normalità. I governi ricostituiti si sono adoperati per studiare una contromisura sulla minaccia Bela. Tornerà e il delirio ricomincerà. Si studieranno ipotesi su come debellare la cometa, forse uno shuttle come in quel film, armato di testate nucleari che polverizzeranno Bela nello spazio
Sto sorseggiando un caffè lungo la strada principale della mia città quando sento la seguente frase “Ciao simpatico, fanculo anche qui?” alzo lo sguardo e vedo il volto sorridente di Londa, di nuovo lei, fuori dall’incubo “Posto libero?”
“Sì, certo, siediti pure”
Si accomoda e fa cenno al cameriere di farsi servire un caffè “Sei difficile da trovare”
“Mi sono preso una lunga pausa mentre il Mondo rinasceva”
“Sì, sono stati anni difficili”
“Come te la passi?”
“Sto ricominciando a vivere”
“Sei tornata alle vecchie abitudini?”
“Quasi” il caffè arriva “Avevo voglia di rivederti per poterti ringraziare per quello che hai fatto”
“Ho fatto quello che andava fatto” minimizzo con un ‘ alzata di spalle
“Io.. mi dispiace molto per Azma”
“Avrei dovuto stare più attenta e renderlo innocuo subito, quel bastardo”
“Ora, come sei messa?”
“Sono sola” sorrido “Tu?”
“idem”
Allungo una mano sul tavolo a toccare la sua. Lei non la ritrae e mi guarda negli occhi “Non credo che sarà più così” dice
Sì, certo che non sarà così. Ci siamo lasciati indietro un’apocalisse zombie iniziata come una banale influenza. Mindi e Londa, sembriamo una copia di porno star..
FINE
Vandal
Il Vagabondo arranca su per il pendio. Si aggrappa alle cortecce degli alberi con quegli artigli irregolari sporchi di sangue e terra. Si blocca e annusa l’aria,in cerca di prede da azzannare. Digrigna i sui denti marci, emette un suono gutturale, a metà tra un ululato e un ringhio. Ha indosso ancora i suoi vecchi abiti, così laceri e sporchi, da essergli appiccicati indosso, a sembrare una pelle secondaria.
Lo inquadro nel mirino, ora lo vedo meglio, con i suoi occhi gialli stretti a fessura, come quelli dei felini. Sarebbe facile premere il grilletto e fargli saltare quel suo cervello marcio. Prosegue, arranca sul pendio, tra i tronchi degli abeti che costituiscono la foresta di questa montagna. Quasi in cima c’è una casa in mattoni e un ampia veranda che da la vista sulla foresta. Sotto la casa scaturisce dell’acqua che forma un ruscello e una piccola cascata, che scivola sinuosa tra i tronchi. Difficile che un vagabondo si spinga fino a qua, a duemila metri di altezza.
Questo è un esemplare giovane, non più di due settimane, massimo tre. Chi ha subito la mutazione, si muove ancora agile in un arco di tempo massimo di un mese, o un mese mezzo. Se riescono a nutrirsi in maniera costante, mantengono la velocità che avevano in vita ma, sparisce tutto il resto. Maledetti zombie. Chi avrebbe mai immaginato che esistessero al di fuori di film e serie TV.
Ricordo ancora di come ridevo quando li guardavo in Tv. Sciocche imitazioni, pupazzi che si muovevano al rallentatore, con le braccia protese, gli occhi rossi, in branco, pronti a divorare i vivi. Poi, le regole erano cambiate e, in altri film, gli zombie non erano più lenti, ma diavoli veloci, alcuni corridori. E l’Umanità in fuga si difendeva come poteva, richiudendosi in supermercati abbandonati, in case, fattorie, prigioni.
Era tutto vero. Loro sapevano muoversi velocemente, alcuni correvano ma, quelli che non riuscivano a nutrirsi debitamente, diventavano lenti e poi, crollavano a terra, esausti e morenti. Anche loro avevano un limite. Era questo che dovevo aspettarmi? Che i Vaganti smettessero di divorare qualsiasi cosa di vivo ci fosse là fuori e poi..
E poi cosa? Per quello che ne sapevo, io ero l’unica ad essere sopravvissuta a quella invasione di Zombie. Come in quel racconto, di quell’uomo sopravvissuto ad una pandemia vampirica che ha decimato il Mondo, che finisce per suicidarsi perché lui, in quel momento, era un’anomalia al nuovo Mondo.
Forse che devo fare così anche io? E’ davvero questa la soluzione giusta al problema. Il Mondo là fuori era andato a puttane e nessuno aveva fatto nulla per impedirlo.
Cominciò tutto come una banale influenza
Quel giorno stavo facendo sesso con un uomo che avevo conosciuto in un pub. Situazione classica: lui belloccio, aria da divo del cinema, muscoloso, brillante. Io, non una top model, ma discrete forme appetibili anche ai più smaliziati. Lui, Bobby, entrò subito in sintonia con la sottoscritta. Lo invitai sul retro dove c’era una stanzetta che utilizzavo per i miei incontri del sabato sera.
Bobby, molto dotato, mi prese con voglia animalesca e mi penetrò più volte da dietro e sul davanti. Io lo assecondai anche quando mi chiese di fargli un pompino.
“E ora, a nanna” disse lui riallacciandosi la cinta “Domani devo partire per Boston”
“Ok, quando torni, sai dove trovarmi. Nei week end”
“Solo nei week end?”
“Durante la settimana faccio altro”
“Sei sposata?”
“No. Ho venticinque anni” ero scoppiata a ridere “Voglio usarla ancora un po’ prima di accasarmi con un marito e qualche marmocchio”
“E cosa fai durante la settimana?”
“Non seduco camionisti”
Poi ero tornata al lavoro e lui se n’era andato a dormire nel retro della sua motrice.
Era l’alba quando il cielo divenne di un insolito colore viola. I TG annunciavano che il colore del cielo era dovuto al passaggio rasente della cometa Bela 707 e della sua coda che ha rilasciato del gas violaceo nell’atmosfera. Bela, dal nome di Bela Lugosi, l’attore hollywoodiano degli anni 40, famoso interprete di Dracula.
L’idea era venuto ad uno scienziato perché, osservando la testa della cometa con un telescopio, lo scienziato ci aveva riconosciuto un vampiro. Certo, poteva chiamarlo Christopher, Peter, Tom ma, Bela suonava meglio. Quasi uno sberleffo, un’assonanza al verso della pecora “E’ innocuo” aveva detto. Fanculo ovunque tu sia
Al laboratorio sembrano sotto anfetamine. Tutti eccitati per via di strani fenomeni che stavano accadendo nel Nord America. episodi di violenza un po’ dappertutto, gente che si azzuffava per strada morsicandosi “E’ l’inizio della fine, te lo dico io” dice Cindy, una delle mie tirocinanti, osservando lo schermo. Nessuno sembrava aver notato che indossava il camice aperto e se ne stava con le tette di fuori “Cindy?”
Lei si è girata “Dottoressa?” indicando lo schermo
Per un attimo, mi dimentico dell’abbigliamento poco consono e fisso lo schermo. La città si chiama Summerville. Una giornalista sta facendo la telecronaca di quello che sta accadendo. Uomini aggressivi con gli occhi iniettati di sangue che assalgono come animali feroci. Persone divorate da cannibali improvvisati. Persone vestite con abiti civili, pompieri, polizia, impiegati, motociclisti. Poi, la giornalista si volta di scatto e lancia un urlo. La telecamera s’impennò verso l’alto “Via! Via!” grida un uomo. Le urla sovrastano quelle isteriche e di terrore della giornalista
“MA che cazzo?” Mi gira la testa, sento che la temperatura mi si alza un po’. Febbre, shock? Guardo Cindy e la vedo sedersi allibita su una sedia. Si è infilata la mano sotto la gonna e.. si sta masturbando?
“Ehi, Todd” sento apostrofare io “Cazzo fai” e poi un urlo di dolore. Todd, uno dei giovani dottori, nudo, con gli occhi rossi e la bocca sporca di sangue. Ha appena azzannato il braccio a Francis, uno dei senior del laboratorio “Figlio di puttana”
Realizzo di essere in un film dell’horror e che, quello che abbiamo visto fino ad ora al cinema o alla Tv, stava diventando reale. Zombie. Come si uccide uno zombie? Colpendolo alla testa, no? Mi guardo attorno e trovo un tubo di ferro. Da dietro, come una degna lanciatrice ai play off, colpisco con violenza Todd alla nuca, mandandolo a tappeto “Quel figlio di puttana mi ha morso” piagnucolava Francis “Ma che cazzo sta succedendo?”
E io, sempre memore dei vecchi film sugli zombie, guardo Francis e gli dico “Mi sa che sei fottuto”
Non so spiegarmelo ma, in mezzo a tutta quella follia, mi si era aumentato l’ormone e avevo una voglia fottuta di scopare. Non so spiegarmelo ma, come era capitato a Cindy, ora veniva voglia anche a me. Ma non alle altre due donne che erano con noi nei laboratori: Azma e Clarice. Abbiamo lasciato Francis indietro. Non sapevamo se si sarebbe trasformato e, se sì, quando l’avrebbe fatto. Non volevamo essere nei paraggi quando sarebbe accaduto. E non avevo voglia di sfondargli il cranio, zombie o non zombie.
“Il Mondo è andato a farsi fottere” commenta Azma, una nera alta e massiccia, con la pelle che sembra miele pietrificato “Perché gli uomini si trasformano in bestie e le donne in ninfomani?”
“Tu hai voglia di sesso?” chiedo
“No”
“Perché?”
“Credo sia un virus” dice Clarice. La più ingenua, la più giovane di noi “Credo sia colpa di quella dannata Bela”
“Oddio, Francis” fa inorridita Azma indicando alle nostre spalle
Francis stava avanzando verso di noi, correndo come uno sgraziato gorilla. Un colpo di pistola e la faccia di Francis finiva spiaccicata sul cemento. Un uomo armato di revolver stava correndo verso di noi “Correte verso i rifugi” era CAl il nostro guardiano “Sta arrivando la guardia nazionale”
“Nei rifugi sarà peggio. A meno che non metti solo donne” faccio notare
“No, tutti quelli che non sono stati morsi”
Mi viene da pensare, tra un orgasmo e l’altro, se quella pandemia stile walking Dead ha una cura e, se sì, come farla.
Le porte si chiudono, sembra una sentenza di non ritorno. Cindy, io, Azma e Clarice, ci mettiamo in un angolo. Io e Clarice non abbiamo smesso di avere i nostri orgasmi. Azma e Clarice sono spaventate ma non presentano sintomi. Perché loro no e noi sì?
“Voi nulla?” chiedo ad Azma e Clarice
“No” risponde Azma “Credete che, i vostri orgasmi siano legati a quello che sta accadendo là fuori?”
“Boh? Che ne so. Sta cosa è iniziata nemmeno un’ora fa”
“Povero Todd” pianse Cindy non smettendo di grattarsi tra le gambe “Avevamo appena fatto sesso nel ripostiglio”
Cal rientra poco dopo. Affannato, scosso ma, apparentemente senza morsi visibili “Là fuori è un incubo” ansima
Il rifugio è attrezzato con brande, medicinali e cibo. Misuro la temperatura a me e a Cindy: 38°C. Come è stato possibile ammalarsi in così poco tempo? Guardo gli altri rifugiati: due persone anziane, Philip, Kay e Dick del laboratorio e Cal. Il nostro nucleo operativo era tutto lì. Trovo aspirine e antibiotici. Ne prendo un paio per me e un paio per Cindy. Le altre non hanno febbre. Cerco di darmi un contegno e chiedo a Cal di controllare gli altri, se hanno morsi o ferite simili. Nessuno le ha.
“Quando arrivano i rinforzi?” chiede Azma
“Presto” risponde Cal
Il presto diventano ore, poi giorni, poi un mese. Tra Clarice e Cal sembra essere nata un’intesa. Allo scoccare del 30esimo mese di convivenza, hanno trovato il metodo per infrattarsi e scopare come ricci.
La vedo tornare da noi, felice per la sua perduta verginità “Eri ancora vergine?” fa stupita Azma
“Sì, aspettavo il tipo giusto a cui concedermi”
“Beh, cosa c’è di meglio che un’apocalisse zombie” sarcastico io
Un’ora dopo, Clarice incomincia a masturbarsi nel sonno. La scuoto e provo a sentire la febbre “Diavolo se scotti”
“Io.. Io ho voglia”
E mi viene un sospetto. Subito confermato. Cal è in mezzo alla stanza e ci osserva con sguardo di sangue. Poi, con un urlo ferale, si scaglia contro i presenti “Per la fica della Grande Madre!” esclamo
Fu così che scoprii che, gli zombie si trasformavano dopo avere fatto sesso con una donna
II-Cominciò tutto come una banale influenza
Cinque anni, isolata in una villa tra le montagne, il sottobosco invaso da un recinto di filo spinato. Cinque anni reclusa, senza sapere com’è andato avanti il Mondo là fuori. Sono tutti zombie? Sono rimasta solo io?
Cinque anni chiusa in un sotterraneo a studiare il modo per curare il virus Bela, così l’avevo chiamato. C’è una cura? Forse..
E’ tutto collegato. Quella dannata cometa ha fatto un danno notevole. Dai campioni che abbiamo raccolto successivamente, abbiamo appurato che, Bela aveva condotto con sé una specie di batterio, congelato nella sua crosta, che ha cominciato a sfaldarsi con la vicinanza del sole
Dopo i fatti con Cal, decidemmo che sarebbe stato opportuno farci su le maniche e cercare di trovare un vaccino anti zombie. Questo prospettava che, all’orizzonte, ci si prospettava anche un periodo da suore. Con la storia del sesso e delle conseguenze non morte, dovevamo dimenticarci di farci sbattere, anche se la voglia di farlo c’era comunque. E gli uomini dovevano togliersi dalla testa l’idea di scoparci se non volevano diventare Vagabondi.
Dopo Cal, gli uomini del rifugio si sono estinti. L’ex guardia di sicurezza ha strappato a morsi un paio di gole prima di essere colpito alla nuca a sprangate dalla sottoscritta e da Azma, sotto gli occhi atterriti di Cindy.
Decidemmo di stare in laboratorio e controllare l’andamento degli Erranti. In un turno di quattro ore, sorvegliavamo l’unico punto di accesso e uscita del laboratorio. In cinque mesi che siamo state lì, non abbiamo visto nulla di amico ma molto di nemico. “E se fossimo rimaste solo noi?” aveva chiesto Clarice ad un certo punto
“Quattro donne contro il Mondo” commenta serafica Azma
“Stiamo finendo le scorte” aveva fatto notare Cindy “Se non saranno gli zombie, sarà la fame ad ucciderci”
“Ad un miglio da qui c’è uno spaccio” dico “Andrò lì a fare scorte”
“Non da sola” Azma si fa avanti
Mi piace Azma. Da quando siamo rimaste sole, ho sentito un’insolita attrazione verso di lei. Strano, non ho mai sentito particolari stimoli di attrazione verso lo stesso sesso. Forse una conseguenza a Bela? Con Cindy e Clarice non avverto la stessa attenzione.
Azma è una donna sui quarantacinque anni dalla pelle nera e il fisico atletico. Ha buone forme, occhi di un blu intenso e capelli ricci e corti. Ogni volta che mi sfiora mentre siamo chinate su schermi di PC o alambicchi da laboratorio, avverto un certo brivido percorrermi la pelle che mi arriva fino alle gambe. Penso che anche lei nutra gli stessi sentimenti verso di me. Più di una volta ho colto uno sguardo fuggevole lanciato verso di me “Va bene, raccattiamo delle armi per difenderci”
Lasciamo Clarice e Cindy con la raccomandazione di chiudersi bene dentro. Decidiamo di usare un pick up. Me lo ricordo appartenente al dottor Francis “Dobbiamo catturarne qualcuno vivo” dice Azma “Dobbiamo studiarli”
“Sono d’accordo. Un pensiero alla volta”
“Hai notato che i vagabondi visti fino ad ora sono tutti uomini?”
“Pensi che il virus agisca solo con loro?”
“Beh, lo abbiamo visto no? Una scopata con noi e loro diventano bestie ferali. E noi? Febbre masturbanti che durano qualche giorno curabili con aspirine”
“Questo batterio influisce sulla libido umana. Non ho ancora capito perché, si deposita nella vagina e crea una sorta di membrana che aderisce alle pareti interne. Quando l’uomo penetra, la punta del suo pene si immerge in quella membrana e viene infettato” spiego
“Sì, ma non spiega perché loro si infettano e noi no”
“Non ne ho idea. Questo schifo è arrivato dallo spazio. Chissà come funzionava lassù”
Scendiamo lungo la strada. Ci sono dei corpi lungo di essi. Maschi, femmine. “Guarda” dice Azma
Una ragazza dai lunghi capelli neri sta camminando barcollando lungo la strada. E’ nuda, lercia, sporca di sangue. Ci fermiamo, attente e con le armi pronte “Ehi, tu?” mi avvicino cauta, la trattengo per un braccio
Lei caccia un urlo, cerca di scappare ma inciampa e finisce a terra “Via! Via! Lasciami stare!” urla trascinandosi
“Calmati, vogliamo aiutarti” le corre dietro Azma
“Stendila” dico
“Come?”
“Tirale una botta in testa. La portiamo con noi”
Abbiamo fatto rifornimento in un emporio. C’era qualche Vagabondo particolarmente aggressivo ma ce la siamo cavate piuttosto bene.
“E quella chi è?” chiede sgomenta Clarice
“L’abbiamo trovata che vagava lungo la strada” risponde Azma “Ci sarà utile”
“Una cavia?”
“Ha dei morsi sul collo e sulle braccia” rispondo “Non sappiamo quando è stata morsa ma, nel frattempo, possiamo studiarla e vedere come reagisce il Bela sulle donne”
“Credi abbiano incubazioni differenti?” chiede Cindy
“I morsi sono cicatrizzati. Forse non sono stati fatti da zombie. Forse da qualcos’altro” rispondo aiutando a trasportarla all’interno “Avete avuto visite indesiderate?”
“Un paio di vagabondi lenti. Poca roba” butta lì Cindy. Ormai è navigata a far fuori zombie
“Sapete, stavo pensando che, forse dobbiamo spostarci in un luogo più appartato e difficile da raggiungere per i vagabondi” propone Clarice
“Del tipo?” chiedo
“Prendere la teleferica e salire verso il rifugio Nuvola”
“Uh, bella. Quel cottage costruito su una cascata in mezzo alla foresta” fa Azma “Bisogna vedere se è attrezzata per installare un laboratorio di analisi”
“Potremmo provarci” approvo “Prima vediamo la nostra ospite”
Si sveglia urlando. L’abbiamo legata con delle cinghie per impedire che si facesse male. Le analisi del sangue dicono che è stata morsicata da umani. Azma ha scoperto che la ragazza ha il virus Bela dentro di sé ma è inattivo “Forte concentrazione vaginale” spiega “Nel sangue è inattivo. Le ferite sono vecchie di qualche giorno. Questo non spiega il ritardo di trasformazione”
“E se è immune ai morsi dei Vaganti?” ipotizza Clarice “Magari ha sviluppato una sorta di immunità in seguito a..boh, qualcosa”
“Oppure non è solo lei ad essere immune” dico “Per quel che ne sappiamo, il virus si trasmette agli uomini dopo aver fatto sesso”
“Noi febbre e orgasmi multipli. Loro febbre e non morte” annuisce Cindy “Siamo immuni?”
Guardiamo la ragazza stesa e legata sul lettino, che si agita nel sonno “Sarà meglio preparare delle dosi di calmante” propongo Cindy rimane lì di guardia mentre io e Azma decidiamo di salire con la teleferica verso il rifugio Nuvola, sperando che non ci siano Vaganti a rompere le scatole
“Ehi, si sta svegliando” avverte Cindy
La ragazza trovata in giro si sveglia, sbattendo piano gli occhi “Dove.. dove sono?” chiede biascicando
“Al sicuro” risponde Cindy
“Chi siete?”
“Io mi chiamo Cindy. Loro sono le mie amiche Azma, Clarice e Mindi”
“Mindi” ride “Che nome carino”
“Tu come ti chiami?” chiedo
“Londa”
“Nome strano”
“Non è il mio nome vero. Loredana Sampietro. Londa è il mio nome da battaglia”
“Ciao simpatico, fanculo anche qui?” dice Clarice arrossendo subito dopo “Sei tu?”
Lei annuisce “Già, lo spam più spam dei siti porno”
“Ah, ho sempre pensato che tu fossi finta”
“Beh, sì, sono uno spam. Facevo sesso virtuale e, occasionalmente, anche da privata”
“Cosa è successo?Perchè vagavi lungo la strada nuda?” chiede Azma
Lei scuote la testa “Non so come sono arrivata lì ma, ho ricordi di un’orgia finita male”
“Quando è successo questo?” chiedo
“Un mese fa siamo state trovate da alcuni uomini che vivevano in una villa ad alcune miglia da qui. Erano in quattro e stavano cercando dei sopravvissuti e del cibo. Accettai il loro invito e arrivammo in questa villa. Lì, un uomo di nome Mark, mi ha detto che quella poteva essere la mia casa. C’erano altre ragazze, tra cui la mia amica Polina Milk” sorride Paola “Passa poco tempo prima che Mark e gli altri uomini manifestano l’intenzione di scopare con noi. Noi pensiamo: che cazzo, ho voglia di farla andare. E lo facciamo, una mega orgia come mai non mi era capitata da diversi mesi a quella parte.
Poi…”
“Poi loro si sono trasformati in zombie e vi hanno attaccato” confermo con tono asciutto
“E’ stato orribile. Hanno divorato la mia amica Milk sotto i miei occhi. Non riuscivo a capire come fosse potuto accadere” scoppia a piangere
“Come hai fatto a scappare?”chiede Clarice
“Li ho attirati in cantina. Loro sono passati a pochi metri da me e io sono tornata sui miei passi e ho chiuso la porta. Ci ho buttato contro un po’ di detriti e sono scappata via. Non mi sono più fermata”
“Starai con noi, Londa” dico
“Perché tutto questo? Cosa è successo al Mondo per andare a catafascio?”
“Hai presente la cometa che è passata?” chiede Azma “Ecco, è stata colpa sua”
“In che modo?”
“Beh, abbiamo appurato che, nella sua composizione c’erano dei batteri alieni che si sono liberati nella nostra atmosfera. Questi batteri si depositano nella vagina e, quando è il momento di fare sesso, in noi provoca orgasmi incontrollati e febbre influenzali. Negli uomini.. beh, hai visto anche tu”
“Io.. Io, se non l’avessi visto con i miei occhi” si nasconde il viso tra le mani e scoppia a piangere. Mi siedo accanto a lei e l’abbraccio “E’ un incubo. E’ un incubo”
La teleferica ci ha portato alla sommità della montagna, millecinquecento metri di altezza. Non c’erano Vaganti lì. C’era un piccolo bar con frigoriferi e cibo in abbondanza. Abbiamo seguito il sentiero per circa cinquecento metri, prima di raggiungere il rifugio Nuvola in mezzo al bosco. Maestosa costruzione costruita sopra una cascata.
Un vagante sta acquattato a terra e sta masticando un cervo. Io e Azma ci scambiamo un’occhiata, poi, avanziamo decisi e colpiamo lo zombie alla nuca, staccandogli la testa di netto. Non ha documenti addosso. Potrebbe essere l’occupante della casa o un escursionista. Entriamo nella casa. Ambienti spaziosi, una magnifica visione da una vetrata da sopra la cascata che precipita verso il basso scomparendo tra i pini. L’acqua si trasforma in ruscello e poi in un’altra cascata più in basso. La casa è abbastanza ampia da poterci ospitare tutti “Dio” sento esclamare Azma
La raggiungo, il naso tappato. Ha trovato gli occupanti della casa, una donna e un bambino, divorati. Probabile il tipo che abbiamo ucciso là fuori “Troviamo un posto dove seppellire questi disgraziati” dico
Tornammo in giornata. Al laboratorio abbiamo raccolto le nostre cose e ci siamo imbarcati. Nessun vagante in giro. Poco male. In cima, io sistemo il blocco per impedire a qualcuno di richiamare la teleferica e salire portandosi dietro elementi indesiderati. Eccoci lì: io, Azma, Clarice,Cindy e Londa. Cinque donne contro l’apocalisse zombie
Abbiamo trasformato il luogo in un’oasi. Nel bosco abbiamo sistemato il filo spinato tra i tronchi, a circa dodici metri di distanza dalla casa. Abbiamo recuperato armi e riattivato i sistemi di sorveglianza . Ci siamo procurato cibo e prodotti per la nostra pulizia personale. Eravamo pronte a salvare il Mondo. O, per lo meno, a sopravvivere a quella dannata Apocalisse. E questa fu la nostra linea di pensiero per almeno dodici mesi.
Al buio, il corpo di Azma, nudo, così caldo e rassicurante. Io, sdraiata su di lei, ad ascoltare il suo respiro, ad accettare il suo corpo caldo. Lei che ricambia abbracciandomi, cercando il mio sesso.
Siamo rimaste solo io e lei.
L’ultima ad andarsene è stata Cindy, fatta a pezzi da un branco di Vaganti mentre era in cerca di cibo da sola. Io e Azma l’abbiamo trovata alla base della teleferica, circondata da una decina di vaganti. Non abbiamo potuto fare nulla se non osservare attoniti lo scempio di lei che veniva fatta a pezzi.
Clarice è stata azzannata da Londa che, incredibile, nei mesi successivi di permanenza con noi, aveva subito un cambiamento drastico. Si stava trasformando in maschio. Forse il morso dei vaganti sulle femmine, aveva questa mutazione strana. Clarice ne ha pagato le conseguenze, con Londa che affondava i suoi denti nella gola esposta.
Abbiamo rinchiuso Londa nelle segrete del rifugio Nuvola, un ibrido ferale che di donna ha ancora ben poco: le tette sono quasi del tutto scomparse e la vagina ha un pene da una spanna e mezza. Il volto è quello di una donna brutale, con gli occhi sporchi di sangue e i denti che sembrano zanne
Piango ogni notte la scomparsa di Clarice e Cindy. Prego quel Dio beffardo di non strapparmi via anche Azma
Mi sveglio con la faccia di Azma tra le mie gambe. Un piacevole risveglio di lei che mi lecca la vagina, aggrappata con le mani ai miei fianchi, mentre mi massaggia e accarezza.
Sorrido e mugugno di piacere, accarezzandole la testa crespa. Fuori, il Mondo è coperto da una spessa coltre di bianco. E’ quasi Natale ma il suo spirito è andato a farsi fottere da un po’. Cinque anni, cinque mesi, cinque giorni. Un numero quasi cabalistico “Buon Natale” dice lei
“Ma buon Natale anche te, splendore”
Si alza da me, corre in bagno. Poco dopo l’acqua della doccia scorre veloce. La raggiungo, entrando sotto il getto con lei, abbracciandola da dietro, baciandola sul collo, lasciando che le mani scivolino sul corpo lucido di sapone. La massaggio per bene sulle tette e sui capezzoli, mi struscio su di lei, le tocco il sesso, ci baciamo con passione. Ci è rimasto solo questo.
Ci asciughiamo, ci vestiamo. Preparo il cibo da portare a Londa mentre Azma rimane nello studio a continuare gli studi sul virus. Siamo vicini a qualcosa, me lo sento ma è ancora tutto incerto, fumo che si disperde ogni volta che cerchiamo di afferrarlo. “Abbiamo bisogno di altri soggetti” mi ha detto Azma qualche settimana prima. E i soggetti erano arrivati, catturati nei pressi della teleferica: tre maschi e due femmine semi trasformate. Sei soggetti in totale compresa Londa.
Londa è raggomitolata in un angolo con ormai niente più di femminile che era in lei. Un maschio che si gingilla con il suo nuovo sesso e sente la smania di accoppiarsi con qualcuno. Cosa sarebbe accaduto se avesse fatto sesso con un’altra donna? O con un uomo? Forse, varrebbe la pena provare. Il sesso con gli effetti non l’abbiamo mai studiato.
Sappiamo che uomo Vs donna= vagante. Sappiamo che i morsi di vaganti maschi su femmine, trasformano quest’ultime in maschi. Ma maschi su maschi, il morso non è efficace. Questo virus del cazzo funziona come una trottola impazzita. Da che remoto angolo dell’Universo proviene?
Abbiamo messo un soggetto maschile e uno femminile insieme. La donna è in fase embrionale e sta manifestando i primi sintomi della trasformazione. L’uomo è un vagante di recente mutazione che osserva la donna come una iena punta una carogna. Abbiamo smesso di essere compassionevoli, il cinismo e la ricerca hanno la nostra priorità.
I soggetti si sono aggrediti, graffiati, morsicati. Poi, come avevo intuito, il soggetto m1 ha aggredito il soggetto F1, strappandone gli indumenti e violentandola da dietro. C’era un che di ipnotico nel vedere quella manifestazione di sesso primordiale. F1 ha cercato di resistere ma, alla fine, ha ceduto alle molestie di M1 e si è lasciata penetrare.
M1 animalesco che affonda i suoi artigli nei fianchi di F1 e comincia a dimenarsi dentro di lei. Un che di animalesco, primordiale, regressione mentale allo stadio primitivo. Orribile ma affascinante.
M1 afferra F1 e la gira, per poi penetrarla. Amplesso animalesco, lei che urla e gode nello stesso tempo “Mio Dio” sussurra Azma dietro di me “Cosa siamo diventati?”
Lo so che non si riferisce all’amplesso selvaggio che stiamo vedendo. Si riferisce a noi e a questa mania di giocare Frankenstein. Ci danno dentro per venti minuti. Poi M1 scaraventa F1 contro il muro mentre il suo sperma erompe dal suo sesso come da una manichetta dei pompieri. M1 urla ma non si capisce se di dolore o soddisfazione e poi, crolla a terra, inerte.
F1 scivola lontana dall’uomo e si rannicchia contro il muro “Dio Santo” esclama Azma
“No, lui non c’entra” mormoro ancora attonita per quello che ho appena visto
Abbiamo trovato quel che resta di Londa mentre si sta masturbando freneticamente. Ormai, della ragazza impaurita che abbiamo trovato qualche mese fa, non è rimasto più nulla. E un uomo che si sta smanettando interrottamente da diverse ora. Il pavimento è uno strato scivoloso di sperma. Il volto è oblungo, con fessure tipo branchiali sulle guance, occhi infossati di colore viola, denti fusi in un unico incisivo da castoro. Forse l’antico abitatore da cui proviene Enola.
Gli altri soggetti ingabbiati sembrano innocui. Vagano da un capo all’altra della stanza, si bloccano, picchiano contro le pareti “Credi siamo rimaste solo noi?” mi chiede Azma mentre, spossate e sudate, facciamo sesso
“Non ne ho idea” scuoto la testa “Dovremmo uscire ed esplorare”
“Io ho paura” si stringe a me
“Le frequenze radio non hanno ancora dato segni di vita”
“Niente. Comincio a credere che noi siamo le ultime donne rimaste sulla Terra. Come in quel racconto di MAtheson”
“Lì era solo uno il superstite”
“Superstite che fa una brutta fine”
“Noi non faremo la sua fine”
III-Cominciò tutto come una banale influenza
Tre giorni dopo l’esperimento con F1 e M1, capita un fatto curioso. F1 ha la pancia, sembra incinta “Non è possibile” fa sgomenta Azma “Eppure, eccola lì”
“Sembra allo stadio del nono mese” commento “M1 è immobile”
“Mi sa che è morto” commenta Azma
“Sta succedendo qualcosa” indico M1
La donna incomincia a gridare reggendosi il ventre “Oh Dio, non starà…” non finisce la frase che qualcosa spunta dalla vagina di M1. Una testa grigia e rugosa, avvolta da una membrana color d’argento. Scivola fuori, accompagnato dalle urla di M1 “Partorendo?”
Sembra un film dell’orrore. Il feto scivola sul pavimento, arrotolandosi su sé stesso. Ha un colore violaceo, occhi piccoli da castoro e il corpo non ancora sviluppato, con le gambe fuse a formare una tozza coda. Emette vagiti, soffia, si rizza in piedi annusando l’aria. Si gira verso M1, poi verso F1. Poi, rivolto verso di noi che siamo invisibili dietro lo specchio. Alla fine si gira verso M1 e striscia verso il soggetto maschile mentre, F1 rantola a terra immersa in sangue e altri liquidi. Il feto ha iniziato a divorare M1 “Diavolo” Azma chiude le comunicazioni, soffocando un conato di vomito “Per la miseria. Cosa abbiamo creato?”
“Non non abbiamo creato nulla. E’ colpa del Bela. E’ lui, soltanto lui. Maledetta apocalisse”
Dormiamo profondamente abbracciati l’una all’altra. Di colpo, spalanco gli occhi e tendo l’orecchio. Una voce. Qualcuno sta chiamando. Scuoto Azma e le chiedo di ascoltare anche lei “Da dove viene?”
Ci vestiamo e seguiamo la fonte del richiamo. Viene dal basso, dalla zona delle celle. Seguiamo il rumore e arriviamo fino alla cella dove abbiamo fatto l’esperimento con M1 e F1. Appoggiato al vetro, i palmi rivolti verso di noi, completamente nudo, un ragazzo di 18 anni, dal fisico asciutto, la pelle bianca e dal chiaro vigore in riposo “Ma che diavolo?” fa Azma
“Ehi, ci siete lì dietro?” chiama il ragazzo
Dietro, il corpo di M1 è ridotto ad una massa informe di ossa masticate. F1 è in un angolo, gambe aperte, la testa reclinata sul petto, bloccata n una forma ibrida maschio femmina. Il ragazzo presenta delle branchie sulle guance e le pupille color viola “Si è sviluppato così tanto in cinque giorni?” esclama stupita Azma
“Era poco più di un feto. Un feto mostruoso e cannibale” mormoro “E ora..”
“Cinque giorni e sembra un diciottenne. Se invecchia così rapidamente, vuol dire che, in meno di una settimana sarà ..”
“Dannato Bela”
“Che facciamo?”
“Ehi, voi,lì dietro. Apritemi, per favore!”
Mi avvicino all’interfono e chiedo “Chi sei tu?”
Il ragazzo scatta all’indietro stupito “Io.. Io non lo so. Mi sono svegliato in questo corpo e mi sono..Li. Cosa succede? Perché sono dentro questa stanza?”
Che facciamo ora? Lo chiedo ad Azma, incapace di comprendere fino in fondo quello che stiamo vedendo “Dobbiamo capire cos’è”
“Hai un nome, ragazzo?”
“Non lo so. Ho un sacco di confusione in testa”
“Confusione anche per noi” mormora Azma
“Adesso ci serve che tu sia collaborativo” dico “Quindi, siediti a terra e metti le mani sulla testa”
“Come volete, ma non voglio farvi del male”
“Tu fai come ti abbiamo detto” ripeto
Il ragazzo obbedisce, si siede per terra e mette le mani in testa. “Entro io” dice Azma
“No, entriamo insieme” afferro il pungolo elettrico
Il ragazzo sembra tranquillo. Nella stanza si respira un’aria pesante. Mi dirigo verso M1 e ne saggio le pulsazioni. Respiro debole ma vivo. Il suo processo di trasformazione si è fermato “In piedi” ordino al ragazzo
“Posso abbassare le braccia?” chiede lui
“Abbassa pure” annuisco “Dunque, tu che ricordi hai da quando sei nato fino a poco fa?”
“Ricordi confusi”
“Sai quanti anni hai?”
“A giudicare dal corpo, direi che sono un adolescente nel pieno delle sue facoltà sessuali” sorride toccandosi il pene “Voi siete femmine appetitose” mi viene da guardare i resti divorati di M1. Lui sventola la mano in aria e sorride nervosamente “Ah, non in quel senso”
“Quindi ti ricordi che lo hai mangiato?”
“E’ parte della nostra natura”
“Quindi ti stai ricordando chi sei?”
“Frammenti” allarga le braccia Noi sappiamo che, una volta nati, per crescere dobbiamo divorare che ci ha messo al Mondo. Nel nostro caso non la madre che ci ha partorito ma il padre che ci ha generato” osserva le ossa sanguinolente “Siamo mammoni, come dite voi”
“Dimmi, come funziona questa cosa? Infettate gli uteri femminili e poi, cosa? Aspettate che un maschio arrivi e vi fecondi?”
“Entriamo nel loro corpo e ci adattiamo a seconda delle nostre esigenze”
Parassiti”
“Sì, credo che nella vostra lingua ci chiamiamo così” annuisce “Infettiamo e trasformiamo il nostro ospite. In alcuni casi, l’ospite diventa una belva feroce come, credo sia capitata ai vostri uomini. Poi dobbiamo solo aspettare che un maschio si accoppi con una femmina prima che lei si trasformi a sua volta in maschio e aspettiamo. Noi funzioniamo così”
“Fatemi indovinare. Sul vostro Mondo vi hanno ghiacciati in una cometa e lanciati nello spazio”
“No, ci siamo ghiacciati per nostro conto” sorride “In attesa di trovare un pianeta nuovo da colonizzare”
“Beh.. Lasciamelo dire.. Qui dentro non troverai nulla da colonizzare”
“E’ solo questione di tempo prima che” il suo volto cambia, si distorce. Scatta verso di noi. Buio
Bivio1
Apro gli occhi e mi sveglio di soprassalto. Azma accanto a me, allunga una mano e mi accarezza “Oh, diavolo”
“Tranquilla, è solo un incubo”
“Maledetta apocalisse”
“Quale Apocalisse?”
“Come?”
“Di che Apocalisse stai parlando?”
“Che dici? C’è una dannata apocalisse là fuori”
“Sei ancora intrappolata nell’incubo” si alza, cammina verso la finestra della camera da letto e apre le tende “Vieni e guarda”
Mi alzo, mi avvicino, guardo oltre. La vista su una strada trafficata piena di gente, tutti felici, bambini che giocano, atleti del jogging “Che succede?”
“Dimmelo tu Mindi. E’ da quando sei tornata da quel laboratorio che sei strana. Parli nel sonno, parli di Vaganti, di una cometa”
“Una cometa” annuisco “Un virus ha infettato tutti. Chi faceva sesso veniva trasformato in uno zombie”
“Chi ha visto troppe puntate di Walking Dead?”
“Ah, neanche mi piacciono i film sulle apocalissi zombie”
“Devo farmi una doccia” mi prende per mano “Vieni”
Sembrava così reale. Mi soffermo davanti allo specchio. Una finestra su un altro Mondo. Mi ricordo che ho pensato la stessa cosa, qualche settimana prima, al laboratorio quando, con Azma, mi ero soffermata ad osservare pensare. E’ da lì che è partito tutto? La mia visione distorta di un Mondo alternativo dove tutto andava a catafascio?
Forse esiste un universo parallelo dove una cometa carica di batteri alieni, ha trasformato in zombie la popolazione. Un mondo dove io e Azma combattiamo in cerca di una cura mentre tutto intorno muore. Forse è solo un’illusione e il mio è un lungo incubo incominciato ai Labs e agli studi sugli effetti della mente soggette a farmaci sperimentali “Un bivio” dico ad Azma sfiorandomi le branchie sulle guance
Bivio 2
Londa, o meglio Londo, ora è un uomo e mi racconta una storia strana. I batteri sono creazioni di una razza estinta da migliaia di anni. Di quel mondo alieno cui nessuno ricorda più, non restano altro che frammenti e quegli abomini.
I maschi delle specie che vengono a contatto, si trasformano in bestie feroci desiderosi di accoppiarsi con il sesso opposto. Il batterio nelle femmine altera lo sperma ricevuto e crea una vita, un mostro famelico che divora il padre che lo ha generato. Questi batteri, che voi avete chiamato bela, erano armi di distruzione di massa veramente efficaci. Ma non passò molto tempo prima che venissero banditi come armi troppo pericolose. Perché quelle armi si rivoltarono verso i loro creatori. Allora i batteri che voi chiamate Bela, furono caricati su una cometa e lanciati nello spazio, sperando che sparissero verso un sole. Si pensava che il nostro sole andasse bene, non credevano che ci fosse vita qui. Ma, una volta arrivati in contatto con la vostra atmosfera, loro si liberarono
“Come possiamo liberarcene?”
“I batteri decanteranno per un altro anno. Dopo di che spariranno, dissolvendosi in un nulla” risponde Londo “Chi è infetto tornerà alla normalità e tutto sarà liquidato come una banale influenza”
“Voi lo sapete per certi?”
“Abbiamo fatto i nostri test”
“Ma tu sei uno di loro, o sbaglio. Chi mi dice che stai dicendo la verità?”
“Perché il mio DNA è rimasto inalterato nella trasformazione. E il Bela ha un effetto differente sulle femmine” allarga le braccia mostrando il proprio corpo maschile nudo . Si afferra il pene e dice “Se non farò sesso, tra un anno tornerò ad essere Londa”
“E chi si riprodurrà?” chiede Azma
“Impedite a quell’ibrido di vivere”
Bivio 3
Un anno dopo, l’apocalisse è regredita. Chi era uomo si è ritrasformato a donna e le bestie feroci sono tornati al loro stadio di esseri umani. Il Mondo è più vuoto ma, conoscendo l’Umano, non ci metterà molto a tornare quello di un tempo.
Ripenso a Clarice, Cindy,Londa, Azma e a tutti i colleghi che visto morire in questi tre anni.
Azma che muore sotto i miei occhi uccisa dall’ibrido che era nato da M1 e F1. Posso sperare che esista un altro Mondo, al di là di uno specchio, dove la storia si è evoluta in altra maniera. Un Mondo dove io e lei stiamo vivendo una fantastica storia d’amore in un Mondo più pulito e senza Vaganti
Sono passati tre anni ormai e il Mondo è quasi tornato alla normalità. I governi ricostituiti si sono adoperati per studiare una contromisura sulla minaccia Bela. Tornerà e il delirio ricomincerà. Si studieranno ipotesi su come debellare la cometa, forse uno shuttle come in quel film, armato di testate nucleari che polverizzeranno Bela nello spazio
Sto sorseggiando un caffè lungo la strada principale della mia città quando sento la seguente frase “Ciao simpatico, fanculo anche qui?” alzo lo sguardo e vedo il volto sorridente di Londa, di nuovo lei, fuori dall’incubo “Posto libero?”
“Sì, certo, siediti pure”
Si accomoda e fa cenno al cameriere di farsi servire un caffè “Sei difficile da trovare”
“Mi sono preso una lunga pausa mentre il Mondo rinasceva”
“Sì, sono stati anni difficili”
“Come te la passi?”
“Sto ricominciando a vivere”
“Sei tornata alle vecchie abitudini?”
“Quasi” il caffè arriva “Avevo voglia di rivederti per poterti ringraziare per quello che hai fatto”
“Ho fatto quello che andava fatto” minimizzo con un ‘ alzata di spalle
“Io.. mi dispiace molto per Azma”
“Avrei dovuto stare più attenta e renderlo innocuo subito, quel bastardo”
“Ora, come sei messa?”
“Sono sola” sorrido “Tu?”
“idem”
Allungo una mano sul tavolo a toccare la sua. Lei non la ritrae e mi guarda negli occhi “Non credo che sarà più così” dice
Sì, certo che non sarà così. Ci siamo lasciati indietro un’apocalisse zombie iniziata come una banale influenza. Mindi e Londa, sembriamo una copia di porno star..
FINE
Vandal
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