Quando cominciai con gli uomini

di
genere
trans

Racconto sempre esperienze di altri raccontatami.
Questo è il mio primo racconto della mia prima esperienza nel mondo gay. Avevo 12 anni abitavo a Genova la mia famiglia era formata da padre marinaio mercantile sempre assente, mia madre casalinga bella donna formosetta e infine il mio fratellone di 2 anni più vecchio di me un fusto sportivo sempre in palestra o su I campi di calcetto. Io da sempre sono stato un ragazzo particolare cicciottello con un culone sproporzionato alle spalle, poi mi sentivo diverso dai ragazzi mi piacevano gli abiti femminili e mi mettevo le mutandine di mia madre quando le trovavo in bagno sporche di uno strano odore, non mi piaceva giocare al calcio fare ginnastica insomma ero bullizzato dai miei compagni quindi rimanevo sempre solo. Già da quando avevo 8 anni e cominciavo a capire quando mio padre era imbarcato venivano a casa mia tanti uomini che mia madre chiamava miei zii e che si appartavano in camera ad ascoltare la musica ad alto volume, lei mi diceva di starmene in camera mia oppure di andare a fare un giro fuori. E fu proprio un giorno che uscendo andai a ispezionare la nostra cantina e rovistando qua e là trovai delle riviste porno che probabilmente erano di mio padre così comincia a sfogliarle e la figure che mi affascinava erano le donne giunoniche e io mi sentivo come loro. Quindi passavo molto tempo a sfogliarle ma un giorno non mi accorsi che dietro alle mie spalle arrivò il portiere dello stabile che chiamerò Sergio un omone 50nne con un panzone canottiera e pantaloncini era estate. Mi salutò chiedendomi cosa facessi tutto solo in cantina io divenni rosso e cercai di nascondere la rivista ma lui si accorse e la vide chiedendomi quanti anni avevo e che non era bello guardare quelle riviste proibite e che lo avrebbe detto a mia madre, io mi misi a piangere pregandolo di non dirlo che avrei fatto tutto se non lo diceva alla mamma pensando di aiutarlo a pulire le scale dandogli una mano nelle piccole faccende ritirare la posta. Lui mi accarezzo la guancia con le sue manone e con il fazzoletto mi asciugò le lacrime, questo suo atteggiamento inaspettato mi fece piacere era la prima persona che ebbe delle attenzioni per me e sentii qualcosa dentro che non saprei allora descrivere andammo nella sua portineria e mentre mi offriva una aranciata arrivo’ un suo amico stessa età stessa stazza, li vidi confabulare fra di loro guardandomi e sorridendo poi si avvicinarono e cominciarono ad accarezzarmi e a dirmi che ero un bel ragazzino ed io lusingato dei loro apprezzamenti che non avevo mai ricevuto da nessuno ero seduto e loro in piedi il signore che chiamerò Aldo si mise a parlare con me dicendomi che mi piacevano le riviste porno io cercai di giustificarmi che guardavo quelle donnone che erano come mia madre e lui continuava ad accarezzarmi e il suo ditone mi sfiorava le labbra mentre Sergio da dietro mi palpava il torace i capezzoli mi stavo rilassando al piacere delle loro attenzioni con gli occhi chiusi mi toccavano dappertutto e mi spogliarono e ad un tratto sentii sulle mie labbra qualcosa di diverso dal dito e l’odore non era uguale era il suo pene davanti ai miei occhi e mi disse e questo non ti piace nelle foto? E con la sua manona mi spinse la testa facendomi aprire la bocca non capivo più nulla ero in panico completo la paura che dicessero qualcosa a mia madre mi fece fare quello che lui voleva aprii la bocca e lo ingoiai l’odore non era il massimo e mi costrinse a succhiare mentre anche Sergio estrasse il suo e prendendomi la mano se la poso sul suo accompagnandomi a masturbarlo e cominciarono a diventare duri come nella rivista e mi sentivo come le donne delle foto la cosa ad un certo punto mi eccito essere paragonato a una di loro che soddisfaceva gli uomini quindi mi impegnai con la bocca e la linguetta loro cominciarono ad alternarsi e a vezzeggiarmi che ero brava e che leggere quelle riviste mi aveva fatto diventare una ragazzina esperta anche se non era vero ma mi faceva piacere che mi paragonavano ad una femmina ad un tratto Aldo s’irrigidi e una gamba cominciò a tremare e la mano spinse la mia testa più verso il pene stavo per soffocare quando sentii in bocca una quantità di latte caldo che mi colpi la gola e obbligandomi ad ingoiare per non soffocare mentre la mia schiena si riempi di latte di Sergio che poi seppi che si chiamava sborra l’odore era uguale a quello che odoravo sulle mutandine di mia mamma. Da quella volta la mia vita è cambiata e quasi tutti i giorni ero nella portineria a soddisfare i miei uomini ma con me si comportavano sempre bene non mi forzarono a fare nulla di violento mi sborravano in bocca cominciarono a farmi bere anche il loro piscio mi facevano leccare tutto di loro palle, piedi, culo, ascelle, tette mi piaceva essere la loro schiavetta era la mia indole ubbidire essere usata ma non mi scoprono mai Quello successe 2 anni dopo ma questa è un’altra storia
scritto il
2023-10-15
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