Il frutto della mia pancia -2

di
genere
incesti

Sono sempre Silvia, 52 anni, moglie di Luca di anno62 e mamma di Pietro di 19. Dopo l’esperienza vissuta con mio figlio in assenza di mio marito i giorni che seguirono furono una sorta di limbo per entrambi. Sembrava quasi che cercassimo di evitarci. Pietro usciva ogni sera a cena con un amico diverso ogni volta per tornare a notte inoltrata. Io che evitavo di farmi trovare a casa quando sapevo ci fosse lui. Il ritorno di mio marito fu una benedizione. Finalmente a tavola insieme. A tavola dove potevo guardare mio figlio ed apprezzarne la bellezza e quanto fosse attraente. Avevo pensato molto alla mia amica Laura ed alle volte che aveva fatto all’amore con lui. Immaginavo Pietro e lei nudi nella camera del motel. La sera, mio marito mi prendeva ed io mentre lui era dentro di me pensavo a Pietro e godevo. Lo volevo ancora e poi ancora. Ormai ero persa di lui. Mio marito Luca dovette di nuovo partire e quindi ci ritrovammo nuovamente soli, mio figlio ed io. Lo trovavo stranamente taciturno e gli chiesi la causa di ciò, se io fossi responsabile. “Ti ho sentita mentre facevate all’amore, tu e papà, e ti ho sentita godere!” “Sei geloso, dunque?” “Si, sono geloso!!” “Amore, non posso dire di no a tuo padre se mi cerca e vuole fare all’amore, sono sua moglie, lo capisci questo?” “Lo capisco, ma sapere che sei nuda, che lui è dentro di te e che tu godi mi fa stringere lo stomaco!” “Voglio che tu sappia che mentre facevo all’amore con tuo padre la mia mente era con te, eri tu che mi prendevi, eri tu che desideravo dentro me e che il piacere che provavo era tuo. Mi credi?” “Davvero, mamma?” “Ma certo, piccolo mio. Vieni qui da me”. Pietro si avvicinò ed io lo abbracciai. Finalmente sentivo il suo corpo contro il mio, i suoi muscoli così tesi. Ne respiravo l’odore della pelle e sentivo il ritmo del suo cuore. In un baleno lo sentii venire duro contro la pancia. “Pietro ti sta venendo duro?” “Si, mamma, hai visto? È bastato sfiorarti e lui ha reagito così” “vuoi che ti faccia godere?” “Prendimelo in bocca, ti prego, fammi godere nelle tua bocca!” “Ti fidi di tua mamma? Se lo farai ed aspetterai domani ti farò godere come mai hai avuto modo di farlo, altroché Laura! Allora ti fidi di me?” “Si mi fido ma non farmi attendere molto, ti prego” “Non accadrà”. Fu molto difficile per tutti e due resistere tutta notte. La voglia di alzarsi e di andare nella sua stanza era potente e penso che anche lui soffri molto quella notte. Ma ero sicura di me! L’indomani mattino mi alzai di buon ora decisa a preparare una ottima colazione a Pietro. Prima però mi preparai per bene. Dal cassetto estrassi le calze ed il reggicalze che indossai quasi godendo mentre gustavo il piacere di sentire che mi stavo bagnando. Allora allargai le labbra della figa e passai con il dito medio sul clitoride. Passsi solo due volte e dovetti farmi violenza per fermarmi. “Non posso sborrare ora, non voglio!”. Misi le décolleté che indossavo la sera della cena e andai in cucina. Indossai il grembiule ed inizia ad apparecchiare per la colazione. “Mi sentivo troia mentre giravo nuda per la cucina con il seno al vento”. Tutt’un tratto Pietro fu dietro me. Non lo avevo sentito arrivare, a piedi nudi. Mi abbracciò e le mani subito avvolsero il mio seno mentre le con le dita torturava piacevolmente i capezzoli rigirandoli. Erano duri dal piacere! Anche il suo cazzo età duro. Lo sentivo appoggiato alle natiche e mi spingeva contro il lavandino. Non potevo spostarmi. Muoveva i fianchi come se stesse montandomi. Aveva allargato il solco delle natiche e aveva posizionato la verga nel mezzo e nel mentre spingeva. Intanto mi baciava sul collo e intervallava giocare con l’orecchio che la lingua percorreva in profondità. Cazzo, mi stava facendo morire!! Ma era lui che volevo impazzisse di desiderio non io! Così lo spinsi via (non so come ci riuscii) e lo invitai a sedersi a tavola. “Ti piace mamma come si è vestita? L’ho fatto per te così come sono nuda per te!” “Mamma, mi fai morire!” “Lo vedo, e l’ho anche sentito come lo spingevi contro di me! Mi fa impazzire sapere che è duro per me” Volevo che tu mi trovassi nuda e che mi guardassi come si guarda una donna che ha voglia! Ed io ho voglia!” “Anche io ho voglia, mamma”. Presi Pietro per mano e lo accompagnai in bagno pregandolo di farsi una doccia e di vestirsi perché in mattinata dovevo assolutamente fare delle commissioni per suo padre e che desideravo mi accompagnasse. Lo lasciai in bagno ed andai anche io a vestirmi. Chissà perché ma mi feci un bidè davanti a Pietro soffermandomi sul clitoride con le dita. Pietro si accorse dei miei sospiri e mi chiese se andasse tutto bene. Mi asciugai per bene e andai in camera mia a vestirmi. Un vestito leggero e fresco vista la primavera inoltrata. Pietro mi vide e si soffermò dicendomi: “Wow, mamma, sei stupenda!”. Si avvicinò a me e mi abbracciò. Mi baciò, sentivo la lingua di Pietro esplorarmi la bocca, ruotare e succhiare la mia quasi a volerla strappare. Cavolo, era ancora con il cazzo duro!!! “Andiamo, su” gli dissi. Uscimmo e scendemmo in garage dove salimmo in auto. Prima di muoverci la nuova Silvia, la troia, trovò il coraggio di appoggiare la mano sull’inguine di Pietro. Strinsi la presa sul cazzo! “Dio, Pietro, non ce la faccio! Vieni qui!”. Mi avvicinai e gli slacciai il pantalone tirandogli fuori il cazzo che sembrava il totem. “Dio mio che bello! Mamma te lo ha fatto proprio bello!”. Nel proferire queste parole lo presi in mano e stavo segandolo. “Non ti muovere, amore, solo un attimo, voglio sentirlo in bocca solo un attimo”. Così mi abbassai e lo presi nella mia bocca, tutto, fino alla base. Pietro si irrigidì sul sedile spingendo i fianchi verso l’alto per favorirmi. Mi tolsi dopo pochi secondi. Lo avevo ancora in mano quando gli dissi di ricomporsi. Commissione in banca e poi spesa al centro commerciale .Arrivati al parcheggio del centro commerciale cercai un posto che avesse la possibilità di farmi scendere senza che altri mi vedessero. Pietro scese ed io attesi a che lui fu a fianco della mia portiera pronto per aiutarmi. Allora alzai il vestito e portai la gamba sinistra verso l’esterno. Così facendo gli mostrai tutta la figa nuda e rorida dal piacere. “Mamma, sei nuda!” “Si, ti piace? L’ho lasciata nuda per te”. Scesi dall’auto e ci incamminammo verso il centro commerciale. Una volta dentro decisi che avrei fatto la cattiva. Scelsi deliberatamente una boutique di intimo e chiesi a Pietro di seguirmi. Scelsi degli slip minuscoli e altri pezzi e mi avviai ai camerini dicendo a Pietro di seguirmi. La clientela era poca a quell’ora è una volta nel camerino mi spogliai nuda rimanendo, come a casa, in calze e reggicalze. Chiamai Pietro e gli dissi di venire a vedere come stavo. Pietro spostò la tenda e gli vidi strabuzzare gli occhi quando si accorse che ero nuda. “Ora vai, poi ti chiamo”. Pietro si allontanò tirando la tenda. Dopo poco lo chiamai nuovamente e quando di nuovo guardò all’interno del camerino mi trovò seduta sulla panchina mentre a gambe larghe mi stavo facendo un ditalino. “Mamma, andiamo via, ti voglio!!” “Guarda la mamma come ti vuole, lo vedi? Lo vedi come sono bagnata? Lo vedi come mi hai ridotta? Mi hai ridotta a fare la troia per te ma mi piace e voglio essere la tua troia! Guardami!” . E mentre dicevo queste parole mi allargavo le labbra della figa gonfie e bollenti. “Guarda, Pietro, guarda come ho bagnato per terra! Ho goduto, la tua mamma ha goduto”. “Ti prego, per favore, andiamo a casa”. Mi vestii rapidamente e senza che nessuno dei due proferisse parola prendemmo l’auto e velocemente ci dirigemmo a casa. Una volta entrati mi prendesti e mi spingesti contro la parete del corridoio cacciandomi letteralmente la lingua in gola. Io intanto stavo slacciandoti la camicia ma tu mi precedesti sollevando il vestito. La mano arrivò alla figa e le dita presero a torturarmi il grilletto! Non soddisfatte è ormai fradice di spostarono sul buchetto posteriore dove presero a penetrarmi. “Porco!!! Giocavi con il culo anche con Laura? Anzi lei te l’ha dato?” “Si, mamma, l’ho inculata più volte e godeva ad averlo dentro””Dovrai fare godere anche me così, lo sai?” “Mamma, ma papà te lo ha messo nel culo? Lo hai preso nel culo da lui?” “Certo, figliolo, certo che sì. Sono una donna e voglio godere del sesso ma ora voglio te ed il tuo cazzo! Del cornuto non parliamo” “Perché cornuto? Lo hai tradito?” “Lo sto facendo con te, ora. Ma se ti riferisci ad altri uomini ti dico di sì, anni fa, quando in vacanza tu ed io soli mi invaghii di un animatore e mi feci chiavare”. Ormai eravamo nudi. Per mano ci avviammo in camera dove una volta sul letto mi sdraiai su di te e preso in bocca il cazzo ti offro la figa da leccare. “Lecca la mamma e falla sborrare perché poi voglio tutto il tuo sugo nella bocca e berti fino all’ultima goccia”. Orgasmi su orgasmi scuotevano il mio corpo mente mi gustavo il cazzo di mio figlio. Lui non mollava con la bocca le labbra della figa e mi succhiava il grilletto come fosse un piccolo cazzo duro. Mi faceva morire! Poi si staccò da me e mi girò a pancia in su dicendomi: “ora ti monto come si montano le troie!”. Mi venne dentro, o meglio me lo mise dentro in un secondo. Ero fradicia e scivolo’ dentro come una lama rovente nel burro. Quando lo sentii arrivare in fondo, a toccarmi l’utero, sborrai all’istante! “La mamma ti è già venuta sul cazzo, amore! Mi hai sentita?” “Si, mi hai bagnato tutto”. Il seguito ad una altra volta. Grazie
scritto il
2023-07-31
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