Sveltina in ascensore

di
genere
etero

Dopo l’ultimo sorso di birra Fabio appoggiò il bicchiere e disse a Federica:
“Che dici, andiamo?” lei rispose:
“Si, ma mi sa che mi dovrò appoggiare a te perché questa birra è parecchio forte...”
E lo disse con un sorriso strano sulle labbra. Fabio capì che era un po’ ubriaca infatti, appena si alzarono lei dovette appoggiarsi al tavolo perché le girava molto la testa. Lui allora le tese la mano, lei la prese ed uscirono dal locale. Per arrivare in strada dovettero fare 3 gradini e lì Federica barcollò vistosamente allora Fabio l’afferrò mettendole un braccio intorno ai fianchi. Le chiese:
“Tutto ok?” lei rispose:
“Si. Sono veramente ubriaca, stasera potrei fare di tutto” Fabio la guardò e le disse:
“Detto così suona molto eccitante!”
Lei lo fissò negli occhi, sorrise e poi lo baciò spingendogli la lingua in bocca. Fabio cominciò ad eccitarsi. Continuarono il tragitto verso il parcheggio. Era un autosilo e loro avevano parcheggiato all’ultimo piano perché era molto pieno. Ora invece moltissime macchine se n’erano andate e il parcheggio era abbastanza vuoto. Passato l’ingresso videro che le porte dell’ascensore si stavano chiudendo allora corsero per qualche metro per riuscire a fermarlo. Ce la fecero ed entrarono. Appena dentro Federica si appoggiò ad una parete, chiuse gli occhi e disse:
“Mi gira tutto…” Fabio la guardò. Era bellissima: indossava una maglietta leggera, una minigonna di jeans e un paio di scarpe con il tacco altissimo. A lui piaceva vederla così, era sempre molto sexy e glielo disse. Lei aprì gli occhi e rispose:
“Grazie”
Non avevano ancora premuto il pulsante del piano, lo fece lei in quel momento. Per farlo però dovette staccarsi dalla parete e avvicinarsi a lui. L’ascensore partì, lei barcollò ancora, Fabio la prese per i fianchi e la sorresse. Poi improvvisamente, neanche si fossero messi d’accordo, si abbracciarono e baciarono selvaggiamente. Entrambi avevano voglia ed erano eccitati. Federica disse:
“Ho voglia di far l’amore con te” Fabio, spingendola lentamente verso la parete rispose:
“Io invece ti voglio scopare!” e premette il suo corpo contro quello di lei. Federica ansimò e disse:
“Peccato dover aspettare…”
“Chi l’ha detto…” disse invece lui e si staccò da lei andando ad appoggiare il dito sul pulsante di stop dell’ascensore. Restò così, aspettando un cenno da lei. Federica lo guardò poi guardò il pulsante poi guardò ancora lui e disse:
“Fallo!” Fabio premette il pulsante e l’ascensore si bloccò. Fortunatamente per loro non suonò nessun allarme e non successero cose strane. Da quel momento la voglia di entrambi esplose. Fabio si buttò addosso a Federica spingendola contro la parete, le mani di entrambi cercavano il corpo altrui toccandolo nei punti più sensibili. Ancora le loro lingue si cercarono assaporando ognuna la saliva dell’altra. Federica sentiva che il cazzo di Fabio era diventato durissimo e muoveva il bacino per eccitarlo ancora di più. Lei gli disse:
“Sai dove voglio ora la tua lingua? Qui…” Alzò la minigonna arrotolandola in vita, appoggiò un piede al corrimano sulla parete vicino mostrando gli slip bianchi che già erano macchiati dei suoi umori, vi appoggiò un dito e cominciò a toccarsi. Fabio si mise in ginocchio, le spostò la mano e gli slip e le infilò la lingua direttamente nella figa penetrandola il più possibile. Federica gemeva e si toccava il clitoride. Fabio si mise un dito in bocca e poi, riprendendo a leccarla, glielo appoggiò al buco del culo. Federica disse:
“Si, si, toccamelo, mi piace. Anzi… leccamelo” e detto questo abbassò la gamba, si girò, si sfilò gli slip, si piegò in avanti, allargò le gambe e disse:
“Fammela sentire qui...” Fabio le allargò le chiappe e le spinse la punta della lingua nel culo cercando di entrare il più possibile, intanto lei continuava a toccarsi. Lui insistette per un po’ leccandola e toccandola finché le disse:
“Ora voglio che tu me lo prenda in bocca! Mettiti in ginocchio e succhiamelo!” lo tirò fuori e lo puntò davanti alla sua bocca. Federica cominciò a succhiarglielo muovendosi avanti e indietro intanto Fabio aveva appoggiato una mano sulla sua testa e la accompagnava nel movimento. L’ebbrezza dell’alcool mischiata all’eccitazione fu un mix esplosivo per entrambi. Fabio disse:
“Ora fermati, ti voglio scopare da dietro!” la prese per i fianchi, la girò, lei si piegò in avanti, allargò le gambe e disse:
“Scopami bastardo, fammi urlare di piacere!” Fabio avvicinò la punta del cazzo alla figa di lei, si appoggiò e poi lentamente ma senza fermarsi glielo spinse fino in fondo. Federica si sentiva riempire e godeva di tutto quello che provava; aveva così voglia che fu lei a cominciare a muoversi per sentire il cazzo scivolarle dentro e fuori anche perché quella era la sua posizione preferita. Poteva gestire il movimento e il suo piacere. Era tutto molto eccitante perché sapeva di proibito e il fare sesso in quel posto lo rendeva ancora più trasgressivo. Per Fabio era bellissimo sentirla muovere ma ora voleva essere lui a scoparla. La tenne per i fianchi e cominciò a darle dei colpi violenti, il suo bacino sbatteva contro le chiappe di Federica e ad ogni colpo lei gemeva di piacere. Le sue dita si muovevano veloci e lubrificate sul clitoride per aumentare ancora di più il godimento. Fabio intanto continuava a stuzzicarle il culo con un dito. Era fantastico farlo in quel modo, in quel posto, di corsa per paura che qualcuno potesse notare che l’ascensore era fermo. Entrambi sentivano che il piacere stava crescendo e si avvicinava al culmine. Federica disse:
“Fermati, lo voglio ancora in bocca, voglio sentire il sapore dei nostri umori mischiati…” ma Fabio rispose:
“No, non ancora perché voglio continuare a scoparti. I nostri sapori li sentirai solo quando verrò nella tua bocca...”
“E chi ti dice che la voglio in bocca?”
“Io!” disse lui dandole uno schiaffo forte sul culo.
“Ahi… Mi hai fatto male stronzo!”
“Zitta e subisci, che ancora non sai cosa vuol dire provare dolore!”
“Perché? Cos’hai intenzione di farmi?”
“Lo vedrai, non ti preoccupare. Oggi non è il posto e il momento giusto ma capiterà che ti troverai a dover subire e non potrai ribellarti. Allora sì che urlerai di dolore...”
“Come mi ecciti quando mi dici queste cose, non vedo l’ora di subire tutto quello che vorrai farmi...” quelle parole eccitarono talmente tanto Fabio che spinse il suo cazzo il più in fondo possibile nella figa di lei. Federica cominciò a dire:
“Sì, sì, così, spingi, dammelo tutto, dammelo, voglio godere, continua, non fermarti…” Fabio le mise le mani sui seni alzandole il reggiseno, le afferrò i capezzoli e cominciò a strizzarglieli. Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Federica sentì dei brividi che da tutte le parti del corpo convergevano nella sua figa e non riuscì a trattenersi.
“Vengo, vengo! Scopami, sbattimi…” intanto Fabio continuava a fare avanti e indietro freneticamente. L’orgasmo fu intenso e fantastico. Lei non capiva più niente, la testa le girava per effetto dell’alcool, il cuore le batteva forte e il godimento fu pazzesco. Quando si calmò si sfilò da lui, si mise in ginocchio gli prese il cazzo in mano e, guardandolo dritto negli occhi, disse:
“Ora dammi la tua sborra…” e prese a succhiare e menare quell’asta dura e bagnata che sapeva della sua figa. Fabio non ci mise molto a raggiungere il culmine e le disse:
“Vengo! Riempiti la bocca con la mia sborra!” un istante dopo Federica sentì schizzi di calda, densa, bianca sborra riempirle la bocca. Non si staccò da lui finché non ebbe anche l’ultima goccia di quel nettare che le piaceva tanto. Un po’ lo ingoiò e un po’ lo trattenne in bocca perché voleva passarlo a lui baciandolo. E così fece. Si alzò, prese il suo viso tra le mani, aprì la bocca per far vedere a lui che aveva la sua sborra sulla lingua e poi si incollò alle sue labbra. Si baciarono avidamente assaporando il gusto del sesso. Poi si ricomposero. Fabio fece ripartire l’ascensore e prima di arrivare le disse:
“Sai che sei proprio una gran porca?” lei fingendosi stupita rispose:
“Io? Senti chi parla! E poi tu hai approfittato volgarmente di una povera ragazza indifesa e ubriaca…” l’ascensore arrivò al piano e le porte si aprirono. Uscendo Fabio le disse sorridendo:
“Sì… Indifesa…” Federica sorrise a sua volta buttandogli le chiavi della macchina.
“Guida, va’…”
scritto il
2023-07-25
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