Due nuove amiche

di
genere
etero

Ho sessant’anni e a detta di molti non li dimostro assolutamente, sono alto e magro con un fisico tonico lascito di intensi trascorsi sportivi.
In estate quando posso e questo solitamente capita durante i fine settimana, mi piace andare qualche ora a rilassarmi in riva a qualche fiume. Il tempo lo trascorro principalmente in compagnia di qualche buon libro. Essendo un amante della natura confesso che quando il posto lo consente resto nudo. Amo i raggi caldi del sole sul mio corpo.
Sabato sera dovendo decidere dove avrei speso la mia domenica mi tornarono in mente alcune foto viste su un sito internet che mostravano le bellezze di alcune pozze d’acqua limpidissima e facevano riferimento ad un corso d’acqua a me noto poco oltre il confine di stato con la Slovenia. Tra l’altro alcuni giorni prima mi era capitato di passare sulla strada che costeggia il torrente e di notare al bordo strada alcuni spazi dove parcheggiare l’auto. La decisione era presa ed il luogo sarebbe stato quello.
La domenica mattina avevo parcheggiato l’auto nello spazio intravvisto i giorni precedenti e percorso parte di un sentiero poco marcato ed agevole dopo 15 minuti sono arrivato sul letto del torrente. Ho continuato a camminare alla ricerca del posto che più mi appagava. Arrivato nei pressi di una piccola spiaggia contornata da grossi massi ed una meravigliosa pozza d’acqua profonda e trasparente decisi di fermarmi. MI spogliai e scelsi di restare nudo anche perché le poche tracce di passaggio sul sentiero lo facevano ritenere un posto poco frequentato.
Per un paio d’ore ho passato il tempo leggendo al sole e facendo qualche bagno quando sentivo caldo. Ad un certo punto credo di essermi addormentato qualche minuto. Al risveglio non ero più solo ma a pochi metri da me c’erano due donne intorno ai quarant’anni che avevano steso il loro teli e che si stavano spogliando. Per un po’ ho continuato a fingere di dormire anche per vedere come si sarebbe evoluta la situazione.
Quando ho visto che entrambe si erano messe a nudo e con qualche schiamazzo erano entrate in acqua ho ritenuto fosse il momento migliore per riemergere dal sonno e far notare la mia presenza. Mi sono messo seduto ad osservarle e loro accortesi che mi ero svegliato mi hanno subito salutato senza lesinare sorrisi. Uscite quasi subito dall’acqua sono venute a salutarmi parlando un inglese che non doveva essere la loro lingua madre. Infatti mi dissero che erano in vacanza e venivano dall’Austria e stavano facendo delle escursioni in zona tra Italia e Slovenia e di aver casualmente imboccato il sentiero nell’aspettativa di trovare un posto dove fare un bagno senza essere viste. Quando sono giunte sul posto vedendo me nudo hanno pensato fosse un luogo dove fosse consentito praticare il nudismo anche se nessun cartello indicava il luogo come zona FKK.
Iniziammo a parlare in inglese, tedesco ed italiano tanto per presentarci e le invitai a spostare i loro teli vicino al mio così che risultasse meglio capirsi, ne avevo una per parte. Mi dissero che erano due architette e che vivevano insieme ma erano bisex, tanto per chiarire. Mi dissero che amavano i posti come quello in cui erano capitate dove la natura dava sfoggio della sua bellezza. Continuammo a parlare tanto per fare conoscenza e scoprii che avevamo molte passioni in comune come le escursioni in montagna, lo sci, il kayak, e il naturismo, ma non finivano li.
Vista l’ora molto calda decidemmo per un bagno nelle meravigliose acque del fiume che alimentato dalle abbondanti precipitazioni di settimane prima dava in quel periodo il meglio di sé. Ci sistemammo tutti e tre su un grosso masso inclinato ed esposto al sole. Eravamo tutti a contatto di pelle e la cosa mi procurò una leggera eccitazione tanto che il mio sesso inizio a crescere ma senza raggiungere un’erezione completa. Della cosa le mie due compagne devono essersene accorte perché notai che si scambiarono dei segnali di approvazione con un mio leggero imbarazzo. Alle due amiche l’una mora Hanna e l’altra bionda Hellen immagino scattò qualcosa perché da quel momento ogni scusa era buona per avere un contatto col mio corpo. Facemmo ritorno ai nostri teli ed una di loro la mora mi chiese se potevo spalmarle un po’ di crema sulla schiena. Io accettai ben volentieri ed iniziai a spalmarla prima sulle spalle, il collo e poi sempre più giù fino ai glutei dove mi soffermai di più. Devo dire che entrambe avevano un bellissimo fisico e che probabilmente riuscivano a mantenere tale per via delle loro attività fisiche.
Stavo per concludere con la crema quando la tipa mi chiese se mi scocciava continuare a spalmargliela anche sulle gambe e senza aspettare la mia risposta le divaricò leggermente tanto da mettere bene in evidenza la sua vagina depilata con un piercing sulla parte alta delle grandi labbra vicino al clitoride. Ovviamente mi prestai ma devo ammettere che la vista di tanta grazia mi procurò nuova eccitazione che questa volta non riuscii dissimulare tanto che l’amica bionda per non perdersi lo spettacolo iniziò a massaggiarmi da dietro le spalle facendomi sentire di tanto in tanto il contatto con il suo seno abbondante e turgido. Presumo che il massaggio che stavo facendo ad Hanna mentre le spalmavo la crema dovesse piacergli molto perché iniziai a vedere che la sua vagina si stava bagnando copiosamente. Ad un certo punto mi chiede se poteva girarsi così che io potessi continuare con la crema sull’altro lato.
Quando si girò notò molto bene cosa stava succedendo al mio pene ma non disse nulla aspettando che io continuassi il mio “lavoro”. Intanto la mia erezione stava arrivando al massimo e l’amica bionda conscia della situazione continuò a massaggiarmi da dietro ma questa volta le sue mani iniziarono dal mio petto per scendere sempre di più giù fino all’inguine. Quando iniziai a spalmare la crema sul pube della mora questa dopo un po’ allargò le gambe e mi afferrò la mano posizionandola sulla sua vagina ormai fradicia.
Iniziai a toccarla con delicatezza e lei per farmi capire che stava apprezzando inizio a mugolare e a dimenarsi così che io potessi meglio penetrarla con le dita. Inutile dire che anche io ero eccitatissimo per quella situazione che si era venuta a creare e dal mio cazzo iniziò ad uscire del liquido filamentoso. A quel punto Hellen si inginocchiò di lato ed iniziò a leccarmelo. Alla fine lo prese in bocca e cominciò ad andare su e giù con la bocca sul mio cazzo che ormai aveva raggiunto il massimo delle sue dimensioni. Quando lo tolse dalla bocca me lo prese in mano e me lo guidò sulla fica della sua compagna facendomelo strusciare. Non durò molto perché la sua amica lo volle subito dentro perché oramai era in procinto di avere un orgasmo. Non feci in tempo ad entrare nella sua fica bagnatissima che questa iniziò ad avere delle convulsioni che la facevano tremare tutta. Sul momento ebbi qualche esitazione che evitò che io potessi venire a mia volta ma la sua compagna mi fece segno di non preoccuparmi. Continuai per qualche minuto fino a quando la tipa smise di dimenarsi riaprì gli occhi e mi fece un grande sorriso.
Non era finita perché l’amica bionda riteneva essere venuto il suo turno. Si stese sul telo e si mise prona. La sua amica Hanna iniziò a leccarle la fica da dietro e quando ritenne fosse abbastanza umida mi prese il cazzo in mano e me lo appoggiò sulla fica dell’amica. Mi accorsi che il mio cazzo stentava ad entrare cosa che per altro notò anche la sua amica che mi fece segno di andare piano. Quella fica umida e stretta non fece altro che aumentare le dimensioni della mia cappella e della mia eccitazione. Iniziai allora ad entrare ed uscire cercando di andare più dentro ad ogni colpo. Lei stava stringendo forte con le mani al telo e non capivo se le piacesse o provasse dolore. Andando su e giù ad un certo punto successe che il mio pene finisse per entrare di poco nel suo culo. Mi aspettavo una reazione che non avvenne e rimasi sorpreso quando afferrandomi il cazzo con la mano la sua amica lo indirizzò verso il buchino dell’amica. Per me era la prima esperienza di quel tipo e non avrebbe potuto essere migliore. Iniziai a pomparla con la mia grossa cappella che andava dentro e fuori cercando di penetrarla sempre più a fondo. La tipa si stava dimenando per procurarsi ancora più piacere e la sua amica da dietro aveva iniziato a massaggiarmi le palle. Ad un certo punto volle cambiare posizione, mi fece sdraiare supino, si mise sopra di me e si infilò da sola il cazzo nel culo e cominciò a cavalcarmi ritmicamente. Tanto era la foga che ad un certo punto il cazzo usci dal culo e si infilò violentemente nella fica fino in fondo. Sentì un grido e vidi la sua smorfia di dolore ma non si fermò. Iniziò ad aumentare il ritmo ed a respirare sempre più affannosamente fino a venire in maniera esplosiva. A quel punto anche io ero arrivato al culmine e inizia a sborrarle dentro. La cosa durò un po’ tanto che io stesso mi sorpresi sia della mia durata che della quantità di sperma che avevo emesso. Nel frattempo la Hanna aveva iniziato a leccami i rimasugli di sperma con la lingua. Rimanemmo tutti e tre abbracciati a lungo pienamente soddisfatti per quello che c’era stato fra di noi.
La confidenza che avevamo acquisito dopo che le avevo scopate ci consentì di continuare a toccarci reciprocamente solo per il gusto di un contatto più intimo. Le mie due compagne entrambe con dei corpi molto armoniosi mi baciavano e si baciavano con la massima naturalità come se la cosa andasse avanti fra di noi da tempo.
Il pomeriggio volgeva al termine ma le mie amiche volevano sfruttare ogni attimo di quel bel posto. Il sole stava per essere oscurato dai monti li vicino e le mie amiche mi chiesero un’ultima scopata. Il mio cazzo era ritornato nuovamente eretto dopo che a turno le due avevano iniziato a leccarlo e succhiarlo tanto che dovetti allontanarle prima che riversassi l’intero contenuto delle mie palle nelle loro bocche. A turno le scopavo da dietro da sopra o qualsiasi posizione gradissero. La mora mi chiese di metterglielo in culo perché anche lei voleva provare ma durò poco perché il dolore era superiore al piacere. Lei si riprese quando alla fine riservai a lei il mio carico di sperma che le inondò la figa.
Per un verso rattristati perché dovevamo rientrare ed appagati dall’altro per la bella giornata, arrivati alla mia macchina mi proposi di accompagnarle alla pensione che avevano prenotato a pochi chilometri dal luogo del nostro incontro. Durante il tragitto in macchina ci scambiammo i rispettivi numeri di telefono con il proposito di rincontrarci alla prima occasione, dopotutto le due amiche avevano casa alla periferia sud di Villach che non dista più di trenta chilometri dal confine con l’Italia.
Pensavo che la giornata sarebbe finita li solo che all’arrivo alla pensione per ringraziarmi del passaggio in auto mi invitarono ad entrare per una birra. Alla fine le aiutai a portare su i bagagli nella stanza che era stata loro assegnata e con sorpresa reciproca notammo che era molto spaziosa e dotata di un letto matrimoniale ed uno singolo.
Mi chiesero se mi avrebbe fatto piacere rimanere con loro a cena o anche passare la notte con loro. All’inizio tentai di rifiutare ma ci volle poco a farmi cambiare idea quando entrambe mi proposero di entrare con loro nella bella vasca con idromassaggio che era posizionata in posizione riparata alla vista nella veranda. Prima di scendere a cena pretesero ancora di essere scopate questa volta non a turno ma con un continuo cambio di partner e posizione. Questa volta raggiunsi per primo l’orgasmo perché le due assieme mi avevano eccitato tantissimo ma per loro non fu un problema anzi furono soddisfatte.
Una doccia veloce e ci rivestimmo, io mi eccitai nuovamente quando indossarono il loro intimo molto provocante anche perché tutte e due avevano dei bellissimi seni anche se Hanna con la sua quinta mi faceva impazzire.
Dopo cena abbiamo fatto un giro per il centro del piccolo paese tanto per facilitare la digestione, ci siamo fermati in un bar per un digestivo e siamo rientrati alla pensione.
Una volta in camera a turno andammo in bagno e visto che faceva abbastanza caldo e non volevamo accendere il condizionatore decidemmo di andare in veranda a berci il superalcolico che avevo acquistato in un negozio del centro.
In veranda con le porte scorrevoli completamente aperte si sentivano tutti i rumori della notte di quel circondario oltre che grilli e quant’altro. Portammo fuori dei cuscini e iniziammo a parlare della bella giornata trascorsa come dei vecchi amici. Di tanto in tanto versavo loro da bere e continuavamo nei nostri discorsi. Le due amiche avevano iniziato a spogliarsi a vicenda e vollero che io assistessi al loro sessantanove. Per non escludermi completamente ogni tanto mi toccavano il cazzo lo leccavano e lo succhiavano avidamente. Alla fine ci trasferimmo tutti nel lettone e mora che non aveva lesinato con l’alcool mi chiese di ritentare ad infilarglielo nel culo dopo che la sua compagna l’aveva lubrificata e preparata a dovere. Non me lo feci ripete e questa volta grazie anche al fatto che il mio cazzo era dimensionalmente meno prestante riuscii a spingerlo fino in fondo con le palle che venivano schiacciate sul suo bel culo. Era eccitatissima e la sua amica ogni tanto le passava una mano di lubrificante. Ebbe un nuovo orgasmo diverso da quello che avevo visto in precedenza ma comunque intenso, a stento mi trattenni da esploderle dentro. La sua amica mi ringraziò perché capì che il mio carico sarebbe stato riservato a lei.
Una volta che si fu ripresa, la bella mora mi fece riposare un po’ affinché potessi soddisfare anche la sua amica Hellen, voleva a tutti i costi tentare di eccitarmi come era riuscita al pomeriggio quando la mia cappella era diventata enorme e faticava ad entrare nella fica della sua amica. Tolse da una scatoletta una pasticchetta blu e la spezzo in quattro parti. Mi invito ad ingerirne una. Non avevo mai provato il viagra ma pensai dovesse trattarsi di questo. Senza fare domande inghiottii la porzione di pasticchetta mentre le due iniziarono a toccarsi e toccarmi a baciarsi e a baciarmi. Iniziai a sentire che il mio membro era diventato di dimensioni ragguardevoli solo che questa volta anche se non mi toccavano il sangue mi pulsava nella cappella. La mora non contenta prese una specie di elastico che mi passo sul cazzo e sotto ai testicoli. L’effetto era che ad ogni pulsione il mio cazzo diventava sempre più grosso e più duro, sembrava di legno. Quando finalmente decisero che era arrivato il momento Hellen si stese a gambe aperte con la sua bella figa depilata e stretta. L’amica l’aveva già preparata lubrificandola sia con la lingua che con un prodotto specifico. Aveva anche iniziato a dilatarla così che non provasse dolore durante la penetrazione.
Mi stesi sopra di lei e l’amica guidò il mio cazzo che ora sembrava più ad una lattina di RED BULL dentro la sua figa eccitata e bagnata. Inizialmente la cappella faticò molto prima d’entrare e dovetti andare sue giù pian piano per non farle male e procurarle il massimo del piacere. Quando finalmente fui dentro vidi che non era più così rigida e mi parve cominciasse veramente a godere. La sua amica continuava a lubrificarla anche se gli umori che le uscivano rendevano superflua quell’attività. Il mio cazzo era sempre duro tanto che a volte mi procurava un po’ di fastidio la pelle che si tendeva al massimo. Più continuavo a pompare la fica di Hellen cercando di andare sempre più in profondità più la sentivo ansimare. Vedevo il suo viso e non capivo se era così devastata perché provava dolore o perché le piaceva da impazzire. Quando le chiesi se dovevo toglierlo mi afferrò i glutei costringendomi a penetrarla ancora più a fondo. Ad un certo punto l’unica cosa che restava fuori dalla sua fica erano le mie palle e parte dell’elastico che me le stringeva. Chiesi ad Hanna di togliermi l’elastico perché iniziava veramente a darmi fastidio e anche perché non pensavo servisse più viste le ragguardevoli dimensioni raggiunte dal mio pene. La ragazza che stavo scopando volle prenderlo da dietro. Si girò e quando la penetrai non fece una piega anzi mi veniva incontro per sentire meglio la mia spinta. Mi eccitava molto vedere la pelle della sua figa aderente al mio cazzo che veniva risucchiata fuori ogni volta che mi ritraevo. Iniziai a pomparla ritmicamente con colpi sempre più forti tanto che sentivo di sbattere contro il suo utero. Durò poco perché lei ebbe un orgasmo intenso iniziando ad ululare tanto che la sua amica dovette mettergli un cuscino avanti alla bocca, poco dopo venni anche io. Lo tirai fuori e la sua amica si precipitò a spompinarmelo per assaporare le ultime gocce di sperma.
Non finì lì perché il mio cazzo non dava segni di resa e in quelle condizioni non c’era verso di prendere sonno.
La bionda, sfinita, dalla cui figa stava uscendo tutto il mio sperma, si addormento quasi di botto ma la sua amica quasi sentendosi in colpa per aver provocato quella grossa mazza che non voleva saperne di smosciarsi mi propose di andare in veranda per un po’ di fresco. Nudi entrambi e io col cazzo sempre in tiro uscimmo piano piano in veranda. L’idea era quella di entrare nella vasca per vedere se questa avrebbe lenito in parte lo stato del mio cazzo. Hanna stava per entrare in vasca e nel farlo sollevò la gamba, io che ero dietro a lei vidi la sua meravigliosa fica col piercing e mi appoggiai a lei con la mia asta. Capite le mie intenzioni ritorno indietro e si appoggio al bordo della vasca che era molto ampio offrendomi la vista della sua figa che aveva iniziato a bagnarsi senza aiuti esterni. Glielo infilai subito senza affondare i miei colpi. La sua figa era molto più aperta di quella della sua amica e la mia impressione era quella di entrare in una grotta. La feci godere in poco tempo senza venire. Lei allora entrò nella vasca e mi invitò a seguirla mi fece restare in piedi nella vasca e lei in ginocchio fronte a me prese il mio arnese e cominciò a sfregarlo tra le sue meravigliose tette. Quando vide che ero quasi sul punto di venire mi disse di sedermi, dopo di che si sdette a sua volta sul mio cazzo ed inizio ad andare su e giù andando a prenderselo tutto. Non resistetti molto e alla fine le sborrai dentro tutto quello che potevo, alla fine mi fece uscire a sedermi sul bordo della vasca e continuò a spompinarmelo fino alla completa asportazione della sborra rimasta.
Andammo entrambi a raggiungere la nostra amica che stesa nuda sul letto stava già dormendo, la mia amica si rannicchiò in posizione fetale avanti a me e prese in mano il mio cazzo ancora duro e mi chiese se avevo ancora voglia di scoparla, io le dissi che fino a che l’avessi avuto così duro mi sarebbe non avrei avuto problemi. Per non svegliare Hellen propose di stenderci sul pavimento sopra una coperta. Prese un cuscino e lo posizionò sotto il suo culo e mi chiese se potevo metterglielo nel culo. Le feci presente che il mio cazzo era ancora molto duro e che avrebbe potuto farle male. Lei allora prese il lubrificante e mi chiese di lubrificarle il buchino con le mie dita. All’inizio vidi che gli dava un po’ di fastidio probabilmente perché risentiva della scopata del pomeriggio. Con un po’ di pazienza il suo viso si distese ed iniziò ad eccitarsi segno che si stava rilassando e che il suo buco rimaneva più aperto. Quando riuscii ad infilare due dita ritenni di aver terminato la fase preparatoria, mi spalmai il cazzo con del lubrificante ed iniziai a penetrarla. Prima piano, poi sempre più a fondo, assecondava la mia spinta venendomi incontro. Quando rimasero fuori solo le palle mi chiese di metterglielo nella figa e di provare a infilare anche le palle. La richiesta mi sembrava poco realizzabile ma non mi feci pregare. Il cazzo entrò tutto e quando spingevo sentivo la mia cappella sbattere contro la cervice dell’utero. Le chiesi se le faceva male ma facendo di no con la testa mi invitava a continuare. Iniziai ad armeggiare con le mie palle che non volevano restare dentro la su figa. A forza di tentativi lei con le gambe sollevate io accovacciato sopra di lei, ero riuscito nell’ impresa, avevo cazzo e palle dentro la sua figa e a lei ancora non bastava. Decisi allora per un sistema drastico. Andai in bagno e presi un flacone poco più piccolo della dimensione del mio cazzo ed iniziai a strofinarglielo contro il buco del culo. Con l’aiuto di un po’ di lubrificante riuscii ad infilarglielo più o meno quanto le era penetrato il mio cazzo e contemporaneamente iniziai a scoparla. All’inizio vedevo che un po’ soffriva ma più la scopavo più si aggrappava ai miei glutei tirandomi verso di lei. Ero di nuovo mentalmente eccitato sentivo la cappella del mio uccello che strofinava contro qualcosa di duro e allo stesso tempo vellutato. La cappella mi si ingrossò, sentii lei che mugolava di piacere in preda ad un grosso orgasmo, quasi contemporaneamente sentii partire un grosso carico di sperma caldo che in breve traboccò iniziando ad uscire copiosamente dalla su figa dilatata.
Ci siamo ripuliti in fretta e dopo essermi asciugato ho notato che il mio cazzo si stava normalizzando, alle tre del mattino ci coricammo per tentare di dormire qualche ora.
(potrebbe continuare)
scritto il
2023-07-07
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