Una giornata speciale
di
gfranco
genere
sentimentali
Stamattina, ore undici. Sono a casa dal lavoro per una donazione di sangue. Sono pagato lo stesso, come fossi in ufficio. Ricevo una telefonata da lei, la prima. Significa che è riuscita ad occultare il telefonino. Mi dice che si trova al supermercato della Coop e che lui non verrà a casa a dormire, se non a notte tardissima. Lo hanno mandato a Milano per rimediare ad un guasto della Ditta. Poi dice che si rifarà viva per rivedermi. Mi preparo, prendo l'auto e mi reco al supermercato: voglio farle una sorpresa. Giro per il supermercato e non la trovo, poi finalmente nel reparto verdure la intravvedo. Bellissima la mia Amira...da ammirare. Vestita alla occidentale fa colpo. Gonne corte, calze nere e camicetta scollata. Un vero gioiellino completato dai capelli corti e da delle forme sontuose. Non passa inosservata, un signore che sta facendo acquisti la guarda a mio giudizio in maniera "peccaminosa". Mi avvicino, lei rimane stupita e sorridente e mi chiede che faccio ed io replico dicendole che voglio portarla fuori a pranzo. Lei annuisce con la testa, mi segue a debita distanza per non farsi notare da nessuno, sale in auto e partiamo. Ho deciso che la porterò a qualche chilometro da qui in un ristorante fuori zona. In auto mi bacia e quando io le faccio dei complimenti per le sue sensuali gambe, tira su la gonna e mi fa vedere le calze autoreggenti fino alle cosce e che cosce...splendide. Scherzando la rimprovero accusandola di straviare un povero guidatore abbagliato da tanta bellezza. A mezzogiorno passato ci mettiamo a mangiare e parliamo di varie cose. Le ho detto che io e la la Lella ci siamo lasciati e la cosa le è piaciuta. Mi ha interrogato sui rapporti con la Lella e se io ed ella, da soli facevamo le stesse cose che faccio con lei. Le ho detto che che sentimentalmente ci volevamo bene e che sessualmente con la Lella avevo rapporti più o meno simili che con lei, salvo ogni tanto dei rapporti anali, iniziati ancora quando non eravamo assieme e la ragazza completava il duetto con la Mary. La Amira si è incuriosita e mi ha fatto tante domande sui rapporti anali, dato che una sua amica li faceva in passato con il proprio marito. Le ho spiegato che la donna non sempre prova piacere, anzi a volte fastidioso dolore e spesso lo fa per accontentare il patner. Le ho detto che si dovrebbe fare un clistere, il retto deve essere unto con della crema per prepararlo al pene che lo penetra e a volte lui deve anche masturbare la vagina perchè il piacere sia completo. Una pratica che sta diventando di moda rispetto ad una volta, quando era rara. Inoltre ho replicato che con lei Amira non avevo intenzione di farlo perchè non mi andava di abusare del suo corpo. Inoltre la donna in quel caso gode di più se presa da due uomini, uno davanti ed uno dietro e le ho detto di quella volta che la Mary per prenderlo dietro troppo grosso, ha poi sofferto dolori per tutta una settimana. La tunisina è rimasta stupita per tutte queste pratiche, anche perchè di sesso le è stato dato poco da conoscere...per il marito certe cose le fanno solo le puttane e non una moglie.
Dopo un oretta l'ho riportata verso casa, anzi l'ho fatta scendere con la spesa, in una via laterale a poche centinaia di metri e con la promessa di rivederci verso le due del pomeriggio...mi avrebbe telefonato lei, poco prima di smontare il telefonino e di nasconderlo in luogo sicuro. Alle due mi arriva un messaggio e mi dice che tra un quarto d'ora verrà giù da me. Arriva con la solita tunica lunga fino ai piedi, una specie di suora di clausura, ma poi sul divano mi accorgo che sotto è completamente nuda...le mutandine nel sacchetto della spesa che ha portato con lei, onde straviare( e mi riferisco al sacchetto, non agli slip) i pensieri di coloro che la vedessero scendere dalle scale. Ma qualcosa di strano e diverso attira la mia attenzione: qui gatta ci cova. In mano ha un vasetto di Leocrema e la cosa mi sa di strano. Mi dice che è ora che lei finalmente si ribelli ai giudizi di lui e che si vuole vendicare, anche a costo di soffrire. Mi dice che faccia farebbe il marito che le dice solo no, se sapesse che lei finalmente si farà mettere un pene nell'ano: sicuramente cadrebbe dall'impalcatura...
Si è distesa sul tappeto, mi ha rassicurato sul fatto che si sia lavata e rilavata dentro ed io con un dito ho spinto della crema dentro l'orifizio: effettivamente sa di profumo. Lentamente, lentamente, dopo avere oliato il mio pene cerco il suo buchetto e le metto dei cuscini sotto il sedere per trovarmi in una posizione più facile. Faccio fatica a mettere dentro la punta, quasi per riflesso di nervi, il buco tende a chiudersi. Poi un pò alla volta i primi centimetri e dopo qualche minuto entra tutto. La vedo sudare, forse sente un pò di male, ma dice che le piace. Il suo buchetto è stretto ed impreparato alla novità ed il mio pene, più il sederino diviene stretto, più lui diventa grosso. La bacio e la lascio mugolare...credo stia godendo di brutto poi per diversi minuti vado su giù come un forsennato. Ad un certo punto sento che sto per venire e le scarico tutto lo sperma nel suo splendido culetto. Lo tiro fuori, vado a lavarmi e ritorno da lei. E'contenta perchè non solo le è piaciuto, ma anche perchè si è vendicata del marito. Non so se le ho fatto fisicamente male, ma di certo era talmente convinta di fare un torto a lui, che il piacere fisico provato deve essere stato tanto . Mi ha chiesto se le leccavo la vagina, cosa che le piace molto e che quasi sogna di notte. Le ho aperto le gambe e mi sono messo a leccare il clitoride, saliva e leccamenti. Lei si contorceva ed insisteva perchè assieme usassi anche le dita allo scopo di esplorare la sua larga caverna. Il tutto è durato diverso tempo e poi lei sfinita si è rigirata e mi ha abbracciato. L'ho accompagnata alla doccia e ci siamo lavati assieme, insaponandoci a vicenda. L'acqua, cadendo sulle sue tette formava una piccola cascata ed io succhiavo le sue voraci mammelle... Samira mugolava di piacere. Poi si è rivestita ed è tornata su in casa. Mi è arrivato un messaggio: grazie amore, le mie mammelle sono ancora eccitate....si ricorderanno di te ancora per qualche ora. Non temere, il mio buchino dietro non è ustionato,ora pensando a te, ci metto un po'di crema...come vorrei che al posto della cremina ci fosse il tuo bel coso. Mai saputo fosse bello...è uguale a tutti gli altri.
Dopo un oretta l'ho riportata verso casa, anzi l'ho fatta scendere con la spesa, in una via laterale a poche centinaia di metri e con la promessa di rivederci verso le due del pomeriggio...mi avrebbe telefonato lei, poco prima di smontare il telefonino e di nasconderlo in luogo sicuro. Alle due mi arriva un messaggio e mi dice che tra un quarto d'ora verrà giù da me. Arriva con la solita tunica lunga fino ai piedi, una specie di suora di clausura, ma poi sul divano mi accorgo che sotto è completamente nuda...le mutandine nel sacchetto della spesa che ha portato con lei, onde straviare( e mi riferisco al sacchetto, non agli slip) i pensieri di coloro che la vedessero scendere dalle scale. Ma qualcosa di strano e diverso attira la mia attenzione: qui gatta ci cova. In mano ha un vasetto di Leocrema e la cosa mi sa di strano. Mi dice che è ora che lei finalmente si ribelli ai giudizi di lui e che si vuole vendicare, anche a costo di soffrire. Mi dice che faccia farebbe il marito che le dice solo no, se sapesse che lei finalmente si farà mettere un pene nell'ano: sicuramente cadrebbe dall'impalcatura...
Si è distesa sul tappeto, mi ha rassicurato sul fatto che si sia lavata e rilavata dentro ed io con un dito ho spinto della crema dentro l'orifizio: effettivamente sa di profumo. Lentamente, lentamente, dopo avere oliato il mio pene cerco il suo buchetto e le metto dei cuscini sotto il sedere per trovarmi in una posizione più facile. Faccio fatica a mettere dentro la punta, quasi per riflesso di nervi, il buco tende a chiudersi. Poi un pò alla volta i primi centimetri e dopo qualche minuto entra tutto. La vedo sudare, forse sente un pò di male, ma dice che le piace. Il suo buchetto è stretto ed impreparato alla novità ed il mio pene, più il sederino diviene stretto, più lui diventa grosso. La bacio e la lascio mugolare...credo stia godendo di brutto poi per diversi minuti vado su giù come un forsennato. Ad un certo punto sento che sto per venire e le scarico tutto lo sperma nel suo splendido culetto. Lo tiro fuori, vado a lavarmi e ritorno da lei. E'contenta perchè non solo le è piaciuto, ma anche perchè si è vendicata del marito. Non so se le ho fatto fisicamente male, ma di certo era talmente convinta di fare un torto a lui, che il piacere fisico provato deve essere stato tanto . Mi ha chiesto se le leccavo la vagina, cosa che le piace molto e che quasi sogna di notte. Le ho aperto le gambe e mi sono messo a leccare il clitoride, saliva e leccamenti. Lei si contorceva ed insisteva perchè assieme usassi anche le dita allo scopo di esplorare la sua larga caverna. Il tutto è durato diverso tempo e poi lei sfinita si è rigirata e mi ha abbracciato. L'ho accompagnata alla doccia e ci siamo lavati assieme, insaponandoci a vicenda. L'acqua, cadendo sulle sue tette formava una piccola cascata ed io succhiavo le sue voraci mammelle... Samira mugolava di piacere. Poi si è rivestita ed è tornata su in casa. Mi è arrivato un messaggio: grazie amore, le mie mammelle sono ancora eccitate....si ricorderanno di te ancora per qualche ora. Non temere, il mio buchino dietro non è ustionato,ora pensando a te, ci metto un po'di crema...come vorrei che al posto della cremina ci fosse il tuo bel coso. Mai saputo fosse bello...è uguale a tutti gli altri.
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