Da principessa a puttana 24 - La principessa da' spettacolo 2
di
Prick
genere
dominazione
DA PRINCIPESSA A PUTTANA 24 – LA PRINCIPESSA DA’ SPETTACOLO 2
Tempo un’ora la Principessa, scortata da due carcerieri, fece ingresso nella Sala del Trono che oramai le era meglio nota come “sala della monta”, era tesissima…la prospettiva del dolore fisico la terrorizzava assai più che la certezza di essere nuovamente sfondata dall’enorme cazzo del Comandante e di doversi prostituire ed era determinata a fare qualsiasi cosa che la tenesse lontana da quel maledetto gancio cui era stata così lungamente appesa. L’ansia della prova ed il terrore della punizione aveva spinto la Principessa ad agghindarsi in modo sexy : indossava un abito in tessuto ‘wet-look’ nero molto aderente lungo sino alle caviglie con una scollatura posteriore che arrivava fino a mettere in mostra la parte superiore del solco tra i glutei, sul fianco destro il vestito aveva una cerniera che risaliva lungo la gamba destra e proseguiva lungo tutto il fianco sino all’ascella, la Principessa la aveva lasciata aperta sino quasi all’inguine e l’abito lasciava intravedere dall’anca in giù la gamba inguainata da una calza autoreggente velata nera…il candore della pelle nuda dall’anca alla balza della calza autoreggente a metà coscia era, per gli spettatori, altamente erotico così come la prospettiva di far salire ulteriormente la cerniera per poter liberamente accedere alla sue intimità, una volta, più recondite ed, oramai, quotidianamente, oscenamente e con violenza abusate. Il vestito era ampiamente scollato sul davanti esponendo alla vista le sue mammelle ed era così aderente che le fasciava strettamente il seno esaltandone le forme e lasciando vedere chiaramente la salienza dei suoi capezzoli appena sotto l’orlo della generosa scollatura. La ‘mise’ era completata da due decolleté nere lucide tacco 14 e da guanti neri lunghi e lucidi che arrivavano quasi ai gomiti e che, fissati all’anulare, lasciavano scoperte le sue mani lunghe ed affusolate accentuando il suo ‘look’ da battona; la Principessa con passo da indossatrice attraversò la sala del trono sino a portarsi di fronte al Comandante che, seduto sul trono, si stava facendo servire dalla rossa Arielle. La Principessa giunta al cospetto del Comandante assunse la “posizione di presentazione”…era uno spettacolo : elegantissima con le braccia incrociate dietro la schiena in modo da stare inarcata ad esporre il seno e con la gamba destra che usciva completamente dallo spacco dell’abito da sera; il salone era affollato di ufficiali che stavano prendendo il loro piacere con le prigioniere, i cui gemiti di sofferenza e, talora, di trattenuto godimento rieccheggiavano nel salone e la Principessa ne percepiva gli sguardi carichi di desiderio…sentiva che quegli uomini la stavano spogliando con gli occhi ed il sapere che presto si sarebbe dovuta concedere a loro senza alcuna riserva inspiegabilmente le stava facendo colare la figa ed indurire i capezzoli che sembravano voler bucare la stoffa…l’attesa di essere nuovamente abusata le faceva salire una foia bestiale che le gonfiava il clitoride e le allagava la vagina.
Il Comandante inizialmente la ignorò, preferendo godersi il pompino che gli stava praticando Arielle, la giovane, che indossava solo calze autoreggenti rosse e scarpe decolleté rosse, era in ginocchio in mezzo alle cosce spalancate del Comandante e stava con gli avambracci appoggiati sulle sue cosce nude mentre cercava di farsi entrare in bocca il più possibile il suo mostruoso uccello ‘aiutata’ (si fa per dire) dalla mano che il Comandante le aveva appoggiata sulla nuca e che le imponeva il ritmo del pompino. Solo dopo una decina di minuti, costellati dai gemiti strozzati che la ragazza emetteva durante gli affondi di quella mostruosa verga, che le sembrava volersi introdurre nel suo esofago, il Comandante le eiaculò in gola un grosso carico di sperma, solo al quel punto la rossa Arielle poté rialzarsi e con la bocca e le mammelle grondanti di seme e di saliva assunse la ‘posizione di presentazione’ mettendosi a lato del trono accanto a Daphne, che, rigida come un fuso, esibiva le sue forme scultoree inguainate da un completo nero con reggiseno e mutandine aperte, calze autoreggenti nere e decolleté nere tacco 14. Il Comandante, a quel punto, si rivolse alla Principessa “ALTEZZA AVETE VISTO QUANTO E’ BRAVA L’AMANTE DI VOSTRA FIGLIA…UN POMPINO ECCEZIONALE…E NON HA SPRECATO NEANCHE UN GOCCIA DELLA MIA SBORRA… - poi con aria beffarda aggiunse – COME SIETE ELEGANTE…SIETE PROPRIO UN GRAN BEL PEZZO DI FIGA…DITEMI AVETE BISOGNO?” “COMANDANTE SONO LA VOSTRA PRIGIONIERA DA MONTA MA SARO’ ANCHE UNA DELLE VOSTRE PUTTANE SE LO VOLETE” “BENE! VEDO CHE UNA GIORNATA APPESA AL GANCIO VI HA FATTO VEDERE LE COSE NELLA GIUSTA PROSPETTIVA…VOLETE FARCI ANCORA UN GIRO SOPRA? SCHIZZAVATE COME UNA FONTANA MENTRE I MIEI UFFICIALI VI CHIAVAVANO A SANDWICH…IN FONDO DEVE ESSERVI PIACIUTO” ghignò beffardamente il Comandante, la Principessa a quella prospettiva trasalì e con voce rotta supplicò “NO!…IL GANCIO NO…VI PREGO!…MI AVETE SFONDATO LA FIGA ED IL CULO…FARO’ TUTTO CIO’ CHE VORRETE E CON CHI VORRETE…MA NON TORTURATEMI PIU’…SARO’ UNA BRAVA PUTTANA…MA NON FATEMI PIU’ MALE VI PREGO!” “PERFETTO! – riprese il Comandante – SE NON AVESSI APPENA SVUOTATO I MIEI COGLIONI IN GOLA AD ARIELLE APPROFITTEREI DELLA VOSTRA CORTESE DISPONIBILITÀ, MA NON TEMETE VI DARÒ LA RIPASSATA CHE MERITATE PIÙ TARDI…MAGARI ASSIEME AL DOTTORE…QUANDO LORO AVRANNO FINITO DI USARVI VI FAREMO URLARE…ADESSO QUESTO È IL VOSTRO MATERASSO…LA VOSTRA POSTAZIONE DI LAVORO QUI AI MIEI PIEDI…ADESSO QUESTI QUATTRO GENTILUOMINI APPROFITTERANNO DI VOI…DOVETE CONCEDERVI A QUESTI MIEI UFFICIALI COME SE FOSSERO ‘CLIENTI’ CON CUI VI PROSTITUITE…SI PRINCIPESSA NON SOLO IO ED I MIEI UOMINI VI PUNIREMO STUPRANDOVI DURAMENTE NEL MIO BORDELLO, MA DOVRETE, ANCHE, PROSTITUIRVI…QUANDO VI CHIAVEREMO QUI VI STUPREREMO E VI FAREMO SOFFRIRE SENZA RITEGNO ALCUNO…QUANDO VI MANDERO’ A BATTERE DOVRETE ESSERE SEDUTTIVA E CONCEDERVI SENZA ALCUNA RITROSIA ALLE VOGLIE PIU’ DISPARATE DEI VOSTRI ‘CLIENTI’…FATEMI VEDERE CHE AVETE IMPARATO A ‘LAVORARE’ BENE CON LA FIGA SE NO UN’ALTRA GIORNATA APPESA AL GANCIO VI CHIARIRA’ LE IDEE…ADESSO SIETE DI QUEI QUATTRO UOMINI…SIETE LA LORO PUTTANA ANDATE DA LORO E FATEMI VEDERE COME SODDISFATE I VOSTRI I ‘CLIENTI’…IL GANCIO È LÌ CHE VI ASPETTA SE NON LI SODDISFATE TOTALMENTE…OFFRITEVI A LORO! …FATE VEDERE A VOSTRO MARITO CHE SIETE DIVENTATA UNA PUTTANA! …SONO SICURO CHE VOSTRO MARITO SARA’ DELIZIATO DAL VEDERE SUA MOGLIE RIDOTTA FARE LA ESCORT…MAGARI IL VOSTRO CORNUTO SI FARA’ UNA SEGA VEDENDOVI BATTERE CON I CLIENTI!” proseguì il Comandante indicando un materasso ai piedi del trono e quattro marcantoni palestrati con visibili erezioni lì accanto.
Tempo un’ora la Principessa, scortata da due carcerieri, fece ingresso nella Sala del Trono che oramai le era meglio nota come “sala della monta”, era tesissima…la prospettiva del dolore fisico la terrorizzava assai più che la certezza di essere nuovamente sfondata dall’enorme cazzo del Comandante e di doversi prostituire ed era determinata a fare qualsiasi cosa che la tenesse lontana da quel maledetto gancio cui era stata così lungamente appesa. L’ansia della prova ed il terrore della punizione aveva spinto la Principessa ad agghindarsi in modo sexy : indossava un abito in tessuto ‘wet-look’ nero molto aderente lungo sino alle caviglie con una scollatura posteriore che arrivava fino a mettere in mostra la parte superiore del solco tra i glutei, sul fianco destro il vestito aveva una cerniera che risaliva lungo la gamba destra e proseguiva lungo tutto il fianco sino all’ascella, la Principessa la aveva lasciata aperta sino quasi all’inguine e l’abito lasciava intravedere dall’anca in giù la gamba inguainata da una calza autoreggente velata nera…il candore della pelle nuda dall’anca alla balza della calza autoreggente a metà coscia era, per gli spettatori, altamente erotico così come la prospettiva di far salire ulteriormente la cerniera per poter liberamente accedere alla sue intimità, una volta, più recondite ed, oramai, quotidianamente, oscenamente e con violenza abusate. Il vestito era ampiamente scollato sul davanti esponendo alla vista le sue mammelle ed era così aderente che le fasciava strettamente il seno esaltandone le forme e lasciando vedere chiaramente la salienza dei suoi capezzoli appena sotto l’orlo della generosa scollatura. La ‘mise’ era completata da due decolleté nere lucide tacco 14 e da guanti neri lunghi e lucidi che arrivavano quasi ai gomiti e che, fissati all’anulare, lasciavano scoperte le sue mani lunghe ed affusolate accentuando il suo ‘look’ da battona; la Principessa con passo da indossatrice attraversò la sala del trono sino a portarsi di fronte al Comandante che, seduto sul trono, si stava facendo servire dalla rossa Arielle. La Principessa giunta al cospetto del Comandante assunse la “posizione di presentazione”…era uno spettacolo : elegantissima con le braccia incrociate dietro la schiena in modo da stare inarcata ad esporre il seno e con la gamba destra che usciva completamente dallo spacco dell’abito da sera; il salone era affollato di ufficiali che stavano prendendo il loro piacere con le prigioniere, i cui gemiti di sofferenza e, talora, di trattenuto godimento rieccheggiavano nel salone e la Principessa ne percepiva gli sguardi carichi di desiderio…sentiva che quegli uomini la stavano spogliando con gli occhi ed il sapere che presto si sarebbe dovuta concedere a loro senza alcuna riserva inspiegabilmente le stava facendo colare la figa ed indurire i capezzoli che sembravano voler bucare la stoffa…l’attesa di essere nuovamente abusata le faceva salire una foia bestiale che le gonfiava il clitoride e le allagava la vagina.
Il Comandante inizialmente la ignorò, preferendo godersi il pompino che gli stava praticando Arielle, la giovane, che indossava solo calze autoreggenti rosse e scarpe decolleté rosse, era in ginocchio in mezzo alle cosce spalancate del Comandante e stava con gli avambracci appoggiati sulle sue cosce nude mentre cercava di farsi entrare in bocca il più possibile il suo mostruoso uccello ‘aiutata’ (si fa per dire) dalla mano che il Comandante le aveva appoggiata sulla nuca e che le imponeva il ritmo del pompino. Solo dopo una decina di minuti, costellati dai gemiti strozzati che la ragazza emetteva durante gli affondi di quella mostruosa verga, che le sembrava volersi introdurre nel suo esofago, il Comandante le eiaculò in gola un grosso carico di sperma, solo al quel punto la rossa Arielle poté rialzarsi e con la bocca e le mammelle grondanti di seme e di saliva assunse la ‘posizione di presentazione’ mettendosi a lato del trono accanto a Daphne, che, rigida come un fuso, esibiva le sue forme scultoree inguainate da un completo nero con reggiseno e mutandine aperte, calze autoreggenti nere e decolleté nere tacco 14. Il Comandante, a quel punto, si rivolse alla Principessa “ALTEZZA AVETE VISTO QUANTO E’ BRAVA L’AMANTE DI VOSTRA FIGLIA…UN POMPINO ECCEZIONALE…E NON HA SPRECATO NEANCHE UN GOCCIA DELLA MIA SBORRA… - poi con aria beffarda aggiunse – COME SIETE ELEGANTE…SIETE PROPRIO UN GRAN BEL PEZZO DI FIGA…DITEMI AVETE BISOGNO?” “COMANDANTE SONO LA VOSTRA PRIGIONIERA DA MONTA MA SARO’ ANCHE UNA DELLE VOSTRE PUTTANE SE LO VOLETE” “BENE! VEDO CHE UNA GIORNATA APPESA AL GANCIO VI HA FATTO VEDERE LE COSE NELLA GIUSTA PROSPETTIVA…VOLETE FARCI ANCORA UN GIRO SOPRA? SCHIZZAVATE COME UNA FONTANA MENTRE I MIEI UFFICIALI VI CHIAVAVANO A SANDWICH…IN FONDO DEVE ESSERVI PIACIUTO” ghignò beffardamente il Comandante, la Principessa a quella prospettiva trasalì e con voce rotta supplicò “NO!…IL GANCIO NO…VI PREGO!…MI AVETE SFONDATO LA FIGA ED IL CULO…FARO’ TUTTO CIO’ CHE VORRETE E CON CHI VORRETE…MA NON TORTURATEMI PIU’…SARO’ UNA BRAVA PUTTANA…MA NON FATEMI PIU’ MALE VI PREGO!” “PERFETTO! – riprese il Comandante – SE NON AVESSI APPENA SVUOTATO I MIEI COGLIONI IN GOLA AD ARIELLE APPROFITTEREI DELLA VOSTRA CORTESE DISPONIBILITÀ, MA NON TEMETE VI DARÒ LA RIPASSATA CHE MERITATE PIÙ TARDI…MAGARI ASSIEME AL DOTTORE…QUANDO LORO AVRANNO FINITO DI USARVI VI FAREMO URLARE…ADESSO QUESTO È IL VOSTRO MATERASSO…LA VOSTRA POSTAZIONE DI LAVORO QUI AI MIEI PIEDI…ADESSO QUESTI QUATTRO GENTILUOMINI APPROFITTERANNO DI VOI…DOVETE CONCEDERVI A QUESTI MIEI UFFICIALI COME SE FOSSERO ‘CLIENTI’ CON CUI VI PROSTITUITE…SI PRINCIPESSA NON SOLO IO ED I MIEI UOMINI VI PUNIREMO STUPRANDOVI DURAMENTE NEL MIO BORDELLO, MA DOVRETE, ANCHE, PROSTITUIRVI…QUANDO VI CHIAVEREMO QUI VI STUPREREMO E VI FAREMO SOFFRIRE SENZA RITEGNO ALCUNO…QUANDO VI MANDERO’ A BATTERE DOVRETE ESSERE SEDUTTIVA E CONCEDERVI SENZA ALCUNA RITROSIA ALLE VOGLIE PIU’ DISPARATE DEI VOSTRI ‘CLIENTI’…FATEMI VEDERE CHE AVETE IMPARATO A ‘LAVORARE’ BENE CON LA FIGA SE NO UN’ALTRA GIORNATA APPESA AL GANCIO VI CHIARIRA’ LE IDEE…ADESSO SIETE DI QUEI QUATTRO UOMINI…SIETE LA LORO PUTTANA ANDATE DA LORO E FATEMI VEDERE COME SODDISFATE I VOSTRI I ‘CLIENTI’…IL GANCIO È LÌ CHE VI ASPETTA SE NON LI SODDISFATE TOTALMENTE…OFFRITEVI A LORO! …FATE VEDERE A VOSTRO MARITO CHE SIETE DIVENTATA UNA PUTTANA! …SONO SICURO CHE VOSTRO MARITO SARA’ DELIZIATO DAL VEDERE SUA MOGLIE RIDOTTA FARE LA ESCORT…MAGARI IL VOSTRO CORNUTO SI FARA’ UNA SEGA VEDENDOVI BATTERE CON I CLIENTI!” proseguì il Comandante indicando un materasso ai piedi del trono e quattro marcantoni palestrati con visibili erezioni lì accanto.
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