La mia vita Cap.3
di
Valerio Rinascimento
genere
dominazione
Questa è la storia della mia vita da quando scoprii quel perverso mondo chiamato Bdsm.
Erano i primi anni del 2000 e poco si sapeva ma cercai in tutti i modi di studiare e leggere tutto il possibile di questa nobile arte
Sono graditi commenti, chiunque volesse contattarmi può tranquillamente farlo scrivendo a rinascimento@mail.com
Tornai da Berlino dove ero stato impegnato in un sensazionale week end e non appena varcata la soglia di casa la sorpresa.
La schiava biondissima naturale si era tagliata i lunghi capelli rasandosi le zone laterali conservando un ciuffo che apprezzai molto.
Era pronta la cena e tentò di prendermi la gola con delle ottime ostriche e degli spaghetti all'astice ma continuando a guardarla il suo look mi stava facendo effetto e con uno sguardo le indicai che avrebbe dovuto prendermi con la gola. Mentre mangiavo credo che mi succhiò l'anima, era divenuta una provetta pompinara e dopo essermi scatenato nella sua bocca venni grugnendo lei mi mostrò a bocca aperta quanta sborra le avevo scaricato e in un lampo la ingoiò con sguardo fiero
Pensare che quando la conobbi in rete su una normalissima chat era molto stronza, conformista ed altezzosa. La classica moglie di buona famiglia sempre pronta a bacchettare chiunque uscisse fuori dalle righe con il linguaggio.
Cominciai l'opera di demolizione, senza forzare troppo avanzavo un passo al giorno fino a potermi permettere di parlare con lei di sesso. Seppi che era sposata con un uomo normalissimo che forse non amava nemmeno e che a livello sessuale non le procurava nessun effetto tanto che mi confessò di credere di essere frigida.
Passarono parecchi mesi e l'avevo cotta a punti, erano mature le condizione per incontrarci e ci trovammo dove abitava alle porte di Milano. Credo rimanemmo fulminati uno dell'altra, lei altissima, bionda, giunonica con una quinta di tette da urlo, sovrastava di parecchi centimetri il mio metro e ottanta. Ci bevemmo un caffè in un bar del paese dove mi sentivo molto osservato e la gente si chiedeva cosa ci facesse la maestra del paese con uno, capelli lunghi, look strano e occhiali da sole anche se era oramai ottobre inoltrato. Discorremmo del più e del meno e io infierii parlando in maniera molto sboccata e chiamando ogni cosa con il proprio nome. I membri sessuali si chiamavano cazzo e figa e fissando i suoi occhi capii che era già cotta a puntino. Ci appartammo in auto, ormai era alla deriva, si aspettava solo che le saltassi addosso ma non lo feci, lo tirai fuori e e le presi la testa portandomela sul cazzo.
Non fiatò, inesperta cercò di fare del suo meglio e grazie al mio accompagnamento mi portò all'apice ma il bello doveva ancora venire e scusate il gioco di parola, venimmo insieme. Quella che si considerava frigida stava venendo facendomi una pompa.
Era sconvolta, non ci stava più dentro , non capiva, non realizzava. Per la prima volta nella vita non era lei che controllava tutto e che aveva la situazione in pugno, chi dirigeva i giochi era un altro e questo la spiazzava totalmente.
Ci lasciammo con la promessa che dopo avere realizzato quello che era successo di lì a tre giorni ci saremmo risentiti e avremmo deciso il da farsi. Passarono due giorni e lei mi telefonò informandomi che aveva lasciato il marito e lui aveva già abbandonato la casa, di proprietà della mia futura slave, per tornare a in famiglia.
Nel giro di una settimana vivevo con lei.
Ora mi trovavo seduto nel salone principale di casa a dover discutere con lei le regole che avrebbero regolato il nostro rapporto Bdsm.
Credo nel week end in cui ero stato assente si fosse molto documentata in quanto mi calò subito due pregiudiziali che avrei accettato senza nessuna difficoltà, non voleva praticare scat e medical. Queste pratiche non mi piacevano e non ebbi difficoltà a concedergliele ma la terza pregiudiziale mi spiazzò, mi parlò di esclusività e della necessità di essere l'unica mia schiava.
Mi presi tre giorni di tempo per riflettere e per rispondere ma lo ammetto mi spiazzò, non mi sarei aspettato questa domanda?
Quella sera la legai al letto, la riempii di cera dappertutto, cominciai a lavorarle il clito facendola venire a ripetizione, avevamo sfatato un mito, non era frigida anzi tutt'altro.
Terminai la serata soddisfacendo una sua fantasia che nella sua giovinezza aveva attanagliato i sogni sogni.
Temeva e ambiva che prima o dopo qualcuno le avrebbe pisciato nel culo. Lo feci e mentre godeva quasi svenendo le ficcai subito dopo un plug d'acciaio nel culo.
Si sarebbe svuotata solo quando lo avrei deciso io.
Erano i primi anni del 2000 e poco si sapeva ma cercai in tutti i modi di studiare e leggere tutto il possibile di questa nobile arte
Sono graditi commenti, chiunque volesse contattarmi può tranquillamente farlo scrivendo a rinascimento@mail.com
Tornai da Berlino dove ero stato impegnato in un sensazionale week end e non appena varcata la soglia di casa la sorpresa.
La schiava biondissima naturale si era tagliata i lunghi capelli rasandosi le zone laterali conservando un ciuffo che apprezzai molto.
Era pronta la cena e tentò di prendermi la gola con delle ottime ostriche e degli spaghetti all'astice ma continuando a guardarla il suo look mi stava facendo effetto e con uno sguardo le indicai che avrebbe dovuto prendermi con la gola. Mentre mangiavo credo che mi succhiò l'anima, era divenuta una provetta pompinara e dopo essermi scatenato nella sua bocca venni grugnendo lei mi mostrò a bocca aperta quanta sborra le avevo scaricato e in un lampo la ingoiò con sguardo fiero
Pensare che quando la conobbi in rete su una normalissima chat era molto stronza, conformista ed altezzosa. La classica moglie di buona famiglia sempre pronta a bacchettare chiunque uscisse fuori dalle righe con il linguaggio.
Cominciai l'opera di demolizione, senza forzare troppo avanzavo un passo al giorno fino a potermi permettere di parlare con lei di sesso. Seppi che era sposata con un uomo normalissimo che forse non amava nemmeno e che a livello sessuale non le procurava nessun effetto tanto che mi confessò di credere di essere frigida.
Passarono parecchi mesi e l'avevo cotta a punti, erano mature le condizione per incontrarci e ci trovammo dove abitava alle porte di Milano. Credo rimanemmo fulminati uno dell'altra, lei altissima, bionda, giunonica con una quinta di tette da urlo, sovrastava di parecchi centimetri il mio metro e ottanta. Ci bevemmo un caffè in un bar del paese dove mi sentivo molto osservato e la gente si chiedeva cosa ci facesse la maestra del paese con uno, capelli lunghi, look strano e occhiali da sole anche se era oramai ottobre inoltrato. Discorremmo del più e del meno e io infierii parlando in maniera molto sboccata e chiamando ogni cosa con il proprio nome. I membri sessuali si chiamavano cazzo e figa e fissando i suoi occhi capii che era già cotta a puntino. Ci appartammo in auto, ormai era alla deriva, si aspettava solo che le saltassi addosso ma non lo feci, lo tirai fuori e e le presi la testa portandomela sul cazzo.
Non fiatò, inesperta cercò di fare del suo meglio e grazie al mio accompagnamento mi portò all'apice ma il bello doveva ancora venire e scusate il gioco di parola, venimmo insieme. Quella che si considerava frigida stava venendo facendomi una pompa.
Era sconvolta, non ci stava più dentro , non capiva, non realizzava. Per la prima volta nella vita non era lei che controllava tutto e che aveva la situazione in pugno, chi dirigeva i giochi era un altro e questo la spiazzava totalmente.
Ci lasciammo con la promessa che dopo avere realizzato quello che era successo di lì a tre giorni ci saremmo risentiti e avremmo deciso il da farsi. Passarono due giorni e lei mi telefonò informandomi che aveva lasciato il marito e lui aveva già abbandonato la casa, di proprietà della mia futura slave, per tornare a in famiglia.
Nel giro di una settimana vivevo con lei.
Ora mi trovavo seduto nel salone principale di casa a dover discutere con lei le regole che avrebbero regolato il nostro rapporto Bdsm.
Credo nel week end in cui ero stato assente si fosse molto documentata in quanto mi calò subito due pregiudiziali che avrei accettato senza nessuna difficoltà, non voleva praticare scat e medical. Queste pratiche non mi piacevano e non ebbi difficoltà a concedergliele ma la terza pregiudiziale mi spiazzò, mi parlò di esclusività e della necessità di essere l'unica mia schiava.
Mi presi tre giorni di tempo per riflettere e per rispondere ma lo ammetto mi spiazzò, non mi sarei aspettato questa domanda?
Quella sera la legai al letto, la riempii di cera dappertutto, cominciai a lavorarle il clito facendola venire a ripetizione, avevamo sfatato un mito, non era frigida anzi tutt'altro.
Terminai la serata soddisfacendo una sua fantasia che nella sua giovinezza aveva attanagliato i sogni sogni.
Temeva e ambiva che prima o dopo qualcuno le avrebbe pisciato nel culo. Lo feci e mentre godeva quasi svenendo le ficcai subito dopo un plug d'acciaio nel culo.
Si sarebbe svuotata solo quando lo avrei deciso io.
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