Il vicino di casa depravato - l’ascensore (2)

di
genere
prime esperienze

Insistevo. Quel porco mi guarda e tu non dici un cazzo?

Ma sei pazza.. ma non vedi che è un coglione? Un ragazzino? Ma smettila…

Non stavo bene. Non ero sicura e il cornuto faceva finta che mi inventassi io tutto.

Ma io so. Mi stavo vestendo, questa sera uscirò con amiche e voglio vestirmi per me stessa. Scelgo un vestito verde attillato. Tacchi a spillo nere, abbinate al mio intimo.

Quella sera, apro il cassetto e decido di mettere gli autoreggenti nere con un bel bordo di pizzo verde. Mentre le indosso penso solo ad una cosa: quel porco bastardo chi sa se se ne accorge.

Metto il profumo ed esco sul pianerottolo. La porta non si apre. Salgo sull’ascensore e niente. Non ci sarà.

Dal settimo piano al piano terra sono una manciata di secondi. Mi guardo allo specchio, tiro lo spacco per guardare le mutandine e gli autoreggenti. Mi sento sollevata perché il porco non c’è.

Sono assorta nei pensieri e penso… apro il cancello ed è li. Mi guarda. Vedo la sua eccitazione. Mi saluta e io non ricambio e scappo via.

Il cancello non si chiude. Cazzo, ma non è entrato? Che fa?

Cammino ma mi sento i suoi occhi sul culo, sulle mie cosce. Mi giro e lo vedo li.

Il coglione fa finta di parlare al cel. Mentre lo vedo, sento un brivido.

Cazzo, il mio perizoma si è bagnato. Una goccia mi scorre e lambisce l’elastico degli autoreggenti.

Per colpa di quel guardone quella sera avrei tradito quel cornuto del mio ex.
scritto il
2023-02-17
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